cultura barocca
Testo e inf. B. Durante; vedi qui "..la Maschera e il Volto.." Donne che si espressero contro le convenzioni senza "Maschera" = Suor Arcangela Tarabotti, Suor Suor Juana Inés de la Cruz -in italiano "Suor Giovanna della Croce" e Maria Cristina Regina di Svezia (vedi qui testo ed edizione critica delle loro opere: edite e inedite)

Maria Cristina di Svezia era ideologicamente ma soprattutto caratterialmente contraria al dimensionamento e alla subordinazione della donna al pari per esempio, seppur con forme e modalità diverse, di Suor Arcangela Tarabotti e Suor Suor Juana Inés de la Cruz (in italiano "Suor Giovanna della Croce") e se si vuole risultava in opposizione a donne più legate al conformismo epocale come per esempio la letterata alessandrina Isabella Sori (e del resto questa distinta postazione intellettuale sulla formazione ed educazione della Donna e in particolare della Damigella di buona famiglia si sarebbe proposta nel XVIII con toni diversi ed in opere distinte e tra loro polemiche come qui si vede).
Maria Cristina di Svezia era conseguentemente contraria alle postulazioni che si proponevano entro alcuni prodotti letterari connessi all'educazione e alla formazione femminile compresa questa sorta di "Galateo Femminile" che è la
****************GINIPEDIA OVERO AVVERTIMENTI CIVILI PER DONNA NOBILE****************
opera di
VINCENZO NOLFI
(VEDINE QUI LA PRODUZIONE ANCHE IN MERITO AI RAPPORTI CON A. APROSIO)

e di cui - dopo la Dedicatoria, quindi la Presentazione dello Stampatore e finalmente il "Proemio dell'Autore" importante per comprendere l'essenza vera dell'opera rivolta alla moglie istruita come tante fanciulle di buona famiglia in Convento - si possono qui leggere anche le Parti o Capitoli in cui risulta divisa.
L'autore, prima di concludere la sua pubblicazione, stende un Ultimo avvertimento alla Dame in merito all'esser conformiste e sempre comportarsi in maniera impeccabile ed altresì poco innanzi d' aver steso un suo abbastanza banale elenco di "Donne Illustri" si era metodologicamente fatto carico di analizzare e suggerire diversi possibili
************ comportamenti delle Dame, sempre ispirati a moderazione e buon senso in merito a vari aspetti ************
dall'abbigliamento, alla cosmesi, alla vita di relazione
CLICCA QUI E LEGGI IL TESTO DIGITALIZZATO FINO AL CAPITOLO XXI = LE DIGITALIZZAZIONE COMPLETA PROCEDE CLICCANDO QUI DAL CAPITOLO XXII DEDICATA SPECIFICATAMENTE ALLE DONNE SPOSATE
(con moderne comparazioni critiche i capitoli digitalizzati)
.
************
Spiccano poi però particolarmente nel corso della vasta trattazione i numerosi capitoli finali dedicati alla
Donna Nobile Sposata quale punto essenziale ma sempre subordinato al Marito entro l'elemento nucleare quanto basilare della società: vale a dire la Famiglia.
Ed in merito a questo si leggano qui i digitalizzati capitoli:
- Capitolo 22 - Delle Nozze [con a fondo pagina un'importante aggiunta critica sulla letteratura antidonnesca e in dettaglio sui problemi connessi al "Matrimonio" e "A qual Donna sposare" = l'autore, che cerca di scrivere non urtando alcuna postazione ideologica o suscettibilità e che quindi evita programmaticamente i temi aspri, pur raccomandando più volte alle lettrici di tenere un comportamento irreprensibile mai parla di adulterio = sostanzialmente si astiene, da moderato qual è, da uno dei temi più dibattuti dell'epoca in campo morale tanto che l'erudito intemelio A. Aprosio scrisse in pratica questa sua "Storia dell'Adulterio" - pariteticamente V. Nolfi nemmeno affronta altri temi delicati come per esempio = lo stupro o violenza carnale storica, spesso incompresa e sempre discussa offesa alla dignità femminile ma che gli comporterebbe l'obbligo di assumere una qualche postazione ideologica atteso che nel Diritto Intermedio, peraltro, anche in occasione di testimonianze le Donne, già tra loro moralmente e socio-economicamente distinte (donna nobile, donna onesta, donna umile, donna di discussa reputazione ecc.) hanno dei ben precisi limiti prefissati alla loro facoltà di testimoniare]
****************
- Capitolo 23 - Della favola d'Himeneo[racconto mitologico con divagazioni storico - didattiche]
- Capitolo 24 - Seconda Parte della favola d'Himeneo[racconto mitologico con divagazioni storico - didattiche]
- Capitolo 25 - Terza Parte della favola d'Himeneo[racconto mitologico con divagazioni storico - didattiche]
- Capitolo 26 - Quarta Parte della favola d'Himeneo[racconto mitologico con divagazioni storico - didattiche]
- Capitolo 27 - Quinta Parte della favola d'Himeneo [racconto mitologico con divagazioni storico - didattiche]
- Capitolo 28 - Del visitare, e corteggiar spose [nello scrivere seicentesco del Nolfi si può fraintendere: egli qui allude -a prolusione dei capitoli che seguiranno (concernenti il modo di partecipare ai diletti consentiti)- a ciò che una Sposa e specialmente una Sposa Nobile può e/o deve fare sempre attenta a non diventare oggetto di sospetti sin a perdere la dignità ]
- Capitolo 29 -
Della Bellezza
[I due tipi di bellezza: la "bellezza spirituale" e la "bellezza fisica" necessità della simmetria fra le parti = il caso della fronte - le caratteristiche del naso - la terza parte del volto = la bocca e il mento - le orecchie (fine pagina) - le tempie - gli occhi (fine pagina) - il collo - il corpo e le braccia (fine pagina) - i piedi e le gambe - i lineamenti ed il colorito (centro pagina) - i capelli ed il loro colore = i "capelli d'oro" - i "capelli biondi" - i capelli rossi ed i capelli neri - le ciglia (centro pagina)]
- Capitolo 30 - Degli Occhi ("Della Bellezza degli Occhi") [Scrive il Nolfi in fine di capitolo = "Concludo , che gli occhi, ò negri, ò cerulei, ch'essi siano, sono il Teatro ove spiega le sue pompe la bellezza di tutto il corpo"]
- Capitolo 31 - Del colore di altre parti del corpo concernenti alla bellezza [il colore delle labbra - le "guancie e il collo" - la presenza di un "neo (nevo)" sul volto - presenza di nevi in altre parti del corpo = influenza sui ragionamenti del Nolfi della Metoscopia e della Fisiognomia - le caratteristiche che una mano deve avere - le caratteristiche delle unghie perfette - il pregio delle "fossette che si formano nel ridere e/o parlare" - l'importanza di aver un bel corpo ma grande e ben proporzionato e non piccolo o troppo minuto = v'è comunque da precisare che il Nolfi trattando dell'argomento non assume atteggiamenti di estremo antifemminismo per esempio in merito alle orecchie sul come "ornarle" con pendenti ed orecchini come usuale in certa letteratura epocale o se si vuole sulla più estesa arte della cosmesi mai esente da critiche da parte dei conservatori e su cui come qui si legge scrissero molti autori giocando, anche ferocemente, contro l'"arte del trucco intesa come arte dell'inganno" e vano, folle spediente di voler ingannare il tempo impietoso che passa: volendo proprio trovare una riprovazione del Nolfi egli la dedica solo alle unghie da non far crescere quasi sembrino artigli ma anche in questo caso non assume i toni esasperati dell'antifemminismo tradizionale come fa Aprosio in questo Capitolo dello Scudo di Rinaldo I in cui l'"Uso delle unghie lunghe" è concesso solo a Medici, Chirurghi, Comari ed Ostetriche menzionando del pari i circoncisori Ebrei e poi giudicato costume degli "Indi" sulla base di Apomisar ]
- Capitolo 32 -
Di alcuni Privilegi della bellezza
- Capitolo 33 - Diverse considerazioni sopra la bellezza
[Dall'inizio del capitolo il Nolfi dedica molte considerazioni ai pregi della bellezza ma la cita anche come bene fragile di cui non insuperbirsi in nome anche del giudizio corrente al suo tempo del tempo che tutto travolge e del "memento mori]
*************
[vedi qui per un inquadramento cronologico = i tempi di festa e i tempi di lavoro = le reciproche regolamentazioni - vedi anche le tecniche di misurazione del tempo - visualizza pure le voci feste, giuochi storici, regate, tornei ecc. ecc. tra i giuochi storici visualizza qui il gioco del calcio all'italiana e altri giochi dalla "Cazza del Toro" ecc. ecc.]

*************
- Capitolo 34 - Del ritrovarsi a' Banchetti [I Banchetti erano una costumanza antica = nella dissertazione del Nolfi spicca semmai il giudizio sull'uso della "forchetta" = la forchetta secondo l'autore serve per prendere il cibo dal piatto comune mentre dal proprio le vivande si debbono prendere dal proprio con le proprie mani contro l'uso dei secoli precedenti = una constatazione che pare sorprendere anche a fronte della storia complessa della forchetta, la cui origine romana pare attestata da questo reperto ]
- 35 - Del ritrovarsi a' festini di ballo [in effetti occorre dire che le feste da ballo non erano esenti da critiche dei conservatori e per questo venivano codificate in nome di un'ispirazione costante alla temperanza ed alla moralizzazione]
- 36 - Del ricusare l'invito su le feste di Ballo [In questi tempi di turbolenze guerresche non era raro che le donne rigettassero gli inviti a Feste, Danze e Veglie timorose di incappare in quelle risse, tra soldati e civili, che non eran rare specie per le intemperanze dei miliziani e che spesso sfociavano in duelli se non in scontri cruenti e spontanee con spargimenti di sangue proprio per contrasti eccitati dal vino, dall'allegria, dalle danze, dalla presenza di belle donne].
- Capitolo 37 - Del ritrovarsi alle Vegghie [in effetti occorre dire che le stesse Veglie venivano anche esse codificate in nome della citata moralizzazione]
- Capitolo 38 - De i Giuochi più praticabili nelle Vegghie[Ci si riferisce più estesamente a Giuochi, Feste, Svaghi e con sveltezza ai "Giochi Storici" = vedi qui a titolo integrativo la digitalizzazione dell'opera Trattato de' Giochi e de' Divertimenti Permessi, o Proibiti ai Cristiani (1768): consulta anche qui dell'opera gli Indici Moderni]
- Capitolo 39 - Del dar i pegni, e de' quesiti tratti dal Giuoco per renderli [Vedi anche il dibattito sui pericoli del "gioco d'azzardo"]
- Capitolo 40 - De quesiti particolari dedotti dalla qualità de Pegni[variegato è il discorso sui pegni e offre all'autore occasione -con altre forme di pegno- di passare in rassegna la vasta letteratura concessa alla significanza delle pietre preziose e a quella degli anelli]
- Capitolo 41 - Di alcuni quesiti generali nel rendere i Pegni
A tutta questa serie di interventi segue -basilare in merito al "teatro"- il
- Capitolo 42 "La Dama in Teatro e comunque partecipe alle rappresentazioni sceniche"
[vedi qui il secolare dibattito sul Teatro: e pure sul ruolo delle donne cantanti o degli evirati cantori]
cui succedono:
- Capitolo 43 - "Dama in Accademia" [vedi qui la grande tradizione dell'Accademismo sei - settecentesco]
- Capitolo 44 - "Del Mascherarsi" [su cui è parimenti utile fermarsi per indicare quanto fosse generalmente giudicato disdicevole se non criminale a tutti e specie alle "Spose Nobili" mascherarsi nel tempo di Carnevale in maniera impropria, oscena o magari indossando abiti propri dell'altrui sesso]
e per finire
- Capitolo 45 - Il comportamento della Dama al tempo "Del Villeggiare" [Sembra un anticipo delle goldoniane "Smanie per la Villeggiatura" = la Liguria citata appunto dal Nolfi in merito era un luogo ambito di villeggiatura già nel '600 anche se a ragione dei numerosi pericoli epocali i ricchi dovevano vivere in residenze trasformate quasi in fortilizi (come si vede in questo antico disegno) = addirittura in un romanzo del '600 - che divenne una specie di apoteosi propagandistica ma non fallace del territorio ligure (come qui si legge)- diffusamente si elogiavano i pregi del territorio e del clima ligure come nel caso rinomato della località di Rezzo; pure la stessa Genova (vedi qui in una mappa seicentesca) specie nel suo vasto circondario era segnata da ameni luoghi di villeggiatura come qui si legge ed ancora nel XIX secolo era quotatissima per i turisti e villeggianti come scrisse D. Bertolotti alle origini del "Grand Tour" = nel '600 A. Aprosio - che pure parlò dei pregi specie gastronomici ed enologici di tante località da Taggia sin alle Cinque Terre - dovette invece giustificare la cattiva fama ambientale attribuita ad Albenga e soprattutto alla sua Ventimiglia ma oltre che alla pratica della canapicoltura attribuì tali difetti (comunque ingigantiti oltre misura dai narratori) alla trascuratezza sia dei privati (p. 37) quanto a quella di amministratori pubblici non all'altezza del loro compito fermo restando il rinomato pregio della "Villeggiatura" della località di Latte frazione di Ventimiglia: villeggiatura ambita da svariati personaggi illustri provenienti anche dalla Francia].








<

CLICCA QUI PER RITORNARE ALLA "HOME PAGE" DI "CULTURABAROCCA"