Il Nolfi registra qui, senza addentrarsi, un argomento scottante cioè quelle situazioni del CARNEVALE CONIUGATO CON L'ANDARE IN MASCHERA E L'ABBIGLIAMENTO contro cui molti andavano scrivendo = a giudizio di costoro (alcuni anche contrari all'uso della MASCHERA) era basilare quantomeno l'esigenza di rendere sempre possibile il RICONOSCIMENTO TRA UOMINI E DONNE ("SI' CHE MAI LE DONNE SI MASCHERINO DA UOMINI E VICEVERSA") = contestualmente si temeva dalle autorità ecclesiastiche ma anche laiche che i TRAVESTIMENTI e i MASCHERAMENTI suscitassero tentazioni (anche violente) nel commettere PECCATI DI LUSSURIA AVVALENDOSI DI ABITI INGANNEVOLI o peggio ancora garantissero dietro MASCHERE E CAPELLI ACCONCIATI IN MANIERA PARTICOLARE, SPECIE CON LA FRANGIA SULLA FRONTE, AD " INFAMI ", SIA DONNE CHE UOMINI, MARCHIATI A FUOCO SUL VOLTO O IN FRONTE di rientrare furtivamente -magari a foraggiarsi o compiere vendette e azioni delittuose- in quel contesto sociale da cui erano stati BANDITI PER UN DETERMINATO PERIODO DI TEMPO SE NON A VITA
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