INFORMATIZZAZIONE A CURA DI BARTOLOMEO EZIO DURANTE
La "cazza" (caccia) del toro avveniva il Giovedì grasso detto anche "giovedì della caccia" o "Berlingaccio", allorquando si uccideva il toro che il Patriarca di Aquileia inviava come tributo annuale a Venezia (con 12 pani e 12 porci).
L'usanza prevedeva che un pezzo di quelle carni fosse dato in dono a ciascun senatore della Repubblica, mentre i pani si distribuivano ai carcerati: alla competizione partecipavano in genere solo
uomini anche se nell'incisione di Giacomo Franco appunto intitolata "La cazza del toro" vi sono raffigurate "due donne a correre".
Oltre a QUESTA a quella rappresentante il GIOCO DEL CALCIO e quella in cui si GIOCA A BERSAGLIO FINO ALLA SUA MORTE CON UN GATTO altre DUE INCISIONI RAPPRESENTANO GIOCHI CRUENTI CON ANIMALI.
Una con la didascalia Caeci suem fustibus interficientes rappresenta in Padova una pedana sopraelevata su grandi botti ove 5 uomini con gli occhi bendati e protetti da elmi e armature cercano, fin a riuscirvi cosa che determina la conclusione della mattanza, di uccidere un maiale colpendolo con delle mazze.
Un'altra incisione la cui didascalia detta Anser in fluvio ex fune auferendus raffigura la caccia (a Venezia o a Padova) a scapito di un'oca che sta appesa ad una fune e che deve attraversare il fiume
Altre incisioni di giuochi e feste trattano invece ripsettivamente come si evince dall'immagine e dalle didascalie:
Castrum S. Angeli Nocturnis Ignibus Illustratum: una coreografia di fuochi artificiali a Castel S. Angelo in Roma.
Agnus Italia e Irabis Cacumine Diripientus: è effigiato un albero della cuccagna posto in Padova.
Venetiis huiusmodi sudibus praevistis iter se proeliantur: l'ambiente è Venezia e vi è raffigurata una delle famose "battaglie sui ponti" tra 2 squadre di competitori provviste rigorosamente di armature e mazze da offesa.
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