Angelico Aprosio "il Ventimiglia" (vita e opere digitalizzate) -Analizza quindi come secondo Aprosio proteggere i libri (ed il materiale museale della sua "Libraria") da furti e devastazioni - La Biblioteca Aprosiana dalla sede originaria ai vari spostamenti dopo l'operazione "napoleonica se non filonapoleonica per l'influenza che questi aveva" Semino-Semini: sino alla sistemazione del Fondo Antico in Ventimiglia centro storico dove tuttora si trova alla recente collocazione del Fondo Moderno in Ventimiglia moderna entro la sede originaria ristrutturata = vedi anche Bibliotecari antichi,e nel dettaglio Angelico Aprosio e il successore Domenico Antonio Gandolfo[ il quale - on line sotto una fragile voce dedicata in Wikipedia ad Aprosio - venne nominato erroneamente Bastiano Gandolfi = poi fortunatamente corretta tra altre cose Gandolfo
fu un illustre sillogista di letterati autori agostiniani (già studiato dal Centro Studi Ghirardacci e meritevole quantomeno di un ricordo nella città di Ventimiglia ove fu il
discepolo prediletto di Angelico Aprosio che amorevolente assistette nei giorni drammatici della sua morte (nella sua opera Fiori Poetici dell'Eremo Agostimiano il Gandolfo trattando di vari autori spesso collegati ad Aprosio dedicò a quest'ultimo
il qui proposto Catalogo de Scrittori e letterati insigni, ch'hanno nelle loro opre stampate, nominato ed encomiato il nostro Padre Angelico Aprosio Ventimiglia (in questa stessa sua opera il Gandolfo stese varie notizie su Aprosio, allegando alle stesse alcune composizioni poetiche aprosiane): Vedi poi
qui le discutibili scelte napoleoniche influenzanti se non del tutto condizionanti la novella e giacobina Repubblica Ligure andata a sostituire la Serenissima Repubblica di Genova per cui avvenne chenel 1797 nell'Aprosiana in seguito al Decreto del Direttorio della Repubblica Ligure che incamerava nello Stato i beni religiosi confluisse il patrimonio librario tra cui primeggiano splendidi antifonari come questo del Convento dell'Annunziata ove parecchi anni dopo sarà eretta la Caserma Umberto I = cessione intesa come parziale compensazione con il passaggio all'Aprosiana di testi religiosi in sostituzione di quelli asportati in forza dell'operazione Semini/Semino destinata a trasferire con i manoscritti molti volumi laici dell'Aprosiana a Genova nell'ideazione di istituire una Biblioteca Centrale.
RITORNA ALLE VICENDE MODERNE DELLA BIBLIOTECA APROSIANA
Giova altresì rammentare che il Gandolfo fece realizzare ed esporre pubblicamente quello che fu il Manifesto Mortuario a stampa per Aprosio destinato ad esser trasferito su materiale non deperibile, cioè su un'iscrizione da apporsi all' ingresso della BIBLIOTECA APROSIANA (LEGGI PER APPROFONDIRE) dettante come qui si legge
LA LAPIDE COMMEMORATIVA PER ANGELICO APROSIO (CHE CULTURA-BAROCCA PROPONE QUI DAL TESTO DA LEI DIGITALIZZATO DEI FIORI POETICI DEL GANDOLFO)
(il Ganfdolfo procedette rammentando nei FIORI POETICI le vicissitudini della mortedi Aprosio e il generale consenso di commozione quindi citando il compianto di amici letterati e le parole e preghiere dedicate al maestro bibliotecario dai predicatori sui pulpiti quindi nella pagina 53 rammentando a fine discorso il suo progetto sia per il manifesto funebre che per la lapide da sistemare sulla porta della bibliote in effetti Per la morte repentina le condoglianze degi letterati giunsero in tempi successivi e il Gandolfo ricordò soprattutto l'elogio scritto per il "Ventimiglia" dal padre maestro dell'università di Tolosa "FULGENTIO LA FOS" che in questa sua opera encomiò Aprosio quale Angelicus Aprosius Intemelinsis Magnum bonarum artium, ac sodalitij nostri ornamentum ).
In seguito sia quale Priore che come Secondo Bibliotecario Gandolfo finalizzò i progetti del venerato Maestro con il potenziamento della"libraria" e realizzazioni architettoniche, sia sotto forma di restauri che adeguamenti della biblioteca che finalizzazione del dormitorio sull'ala orientale ecc.). Gandolfo è ricordato oltre che da autori antichi qual degno continuatore dell'opera di Aprosio
recentemente dall' einaudiana Letteratura Italiana stampata sotto la direzione di A.Asor Rosa (vedi "Gli Autori", p.858, col. II)].
Poi qual terzo bibliotecario si ricorda
Giacomo Antonio De Lorenzi
al quale
Domenico Antonio Gandolfo trasmise il suo meteriale documentario e che fu poi autore delle Pandette della Biblioteca Aprosiana del 1714, primo "moderno" catalogo del Fondo Antico della "Libraria di Ventimiglia" Pandette viste e sfogliate prima della II guerra mondiale dal bibliotecario Nicola eOrengo ma poi sfortunatamente risultate irreperibili dopo gli eventi bellici con traslazione del materiale della biblioteca ma anche a causa di furti perpetrati in tal tragico clima
oltre a ciò
Girolamo Rossi
che come critico letterario è però da prendere sempre con il beneficio d'inventario atteso che suppose realizzate in Ventimiglia dal Gandolfo due strutture culturali mai istituite quali
un'"Accademia degli Oscuri" e una "Colonia intemelia dell'Arcadia Romana"
ha ritenuto il De Lorenzi ideatore del
labile e settecentesco
Gabinetto Accademico
Come però si vince da due lettere dell'enigmatico Morello di Sospello non è da escludere che il "Gabinetto Accademico" sia stata, con nominazione specifica e distinte sedi di esposizione accademica, il frutto di interazioni culturali tra Ventimiglia e l'areale pedemontano susseguenti alle pregresse scelte culturali del vescovo Lorenzo Gavotti profondamente ammirato da Angelico.
Non è del resto da dimenticare che nella diocesi intemelia dal 1654 fu del resto attiva l'Accademia degli Intrecciati di Sospello, mentre Mentone e Monaco produssero letterati di una certa vivacità che operarono isolatamente sino a quando, nel 1718, confluirono nella locale Accademia dei Mendichi e, stranamente, in una seconda Accademia, sorta in Sospello (20 luglio 1702) di contro a quella degli Intrecciati, col nome degli Occupati (5).
E per quanto effimero questo Gabinetto Accademico costituisce la significanza che Ventimiglia e la sua Biblioteca avano assunto per le aree circonvicine (Nizzarda, Sabauda, Piemontese): è molto interessante al proposito, specie per vedere e comprendere quanto avvenne in tempi anche precedenti, l'analisi dell'attività culturale di
Francesco Agostino della Chiesa di Saluzzo e Andrea Rossotto di Mondovì (entrambi corrispondenti e "Fautori" di Aprosio) che, in tempi diversi, contribuirono a redigere un' opera basilare
qui digitalizzata Scrittori Piemontesi, Savoiardi, Nizzardi (con indici moderni) la se analizzata accuratamente dimostra quanto stretto fu il legame dell'ambiente culturale nizzardo, sabaudo e piemontese con la Biblioteca Aprosiana di Ventimiglia = specie collazionandone i nomi con quelli selezionati da Aprosio sia tra i "Fautori" della sua Biblioteca quanto tra i suoi stessi corrispondenti epistolari (un tipo di collaborazione e interscambio culturale che G. G. Lanteri per certi aspetti inaugurò indicandone la via ad Aprosio: interscambio e vicinanza culturale che in qualche modo ancora ai primi del '1800 veniva segnalata entro questa vastissima opera
di Danilo Bertolotti sulla Liguria Marittima qui parimenti digitalizzata con al suo interno digitalizzati dati storici, artistici, geopolitici integrativi e con priori opere biblioteconomiche -modernente in essa inerite- come quella del Soprani sugli autori di Liguria)
Purtroppo con la guerra di successione al trono imperiale che coinvolse con Genova tutta la Liguria nemmeno venne risparmiata Ventimiglia che divenne area di scontro tra le opposte armate framco-spagnola e austro-sarda = tantomeno essendovi trascurata la Biblioteca trasformata dal arone di Leutrum a capo delle forze austriache un capusaldo contro i franco-ibeici asserragliati in Ventimiglia medievale al punto che tentando le truppe francesi di occupare il convento tenuto dagli austriaci si ebbe la durissima Battaglia del Convento(13 14 gennaio 1748) che apportò incredibili danni alla Biblioteca con la dispersione o distruzione di libri, quadri , reperti archeologici raccolti da Aprosio e puranco documenti, anche conernenti cataloghi e informazione sui pregressi bibliotecari, spesso dati alle fiamme dagli austriaci per scagliarli sui francesi successivamente costretti a ritirarsi
( Vedi poi lo scrittore Navone in visita a Ventimiglia ai primi dell'800 e leggi le parole da lui
attribuite al "PRIMO CONSERVATORE, LAICO E NOTO DELLA BIBLIOTECA APROSIANA" -che per la precisione era "SCIPIONE" (senza cognome espresso, onde mantenere una sorta di anonimato)- per il Comune intemelio, vale a dire colui che lo accompagnò a vedere il complesso della "Libraria" dopo la soppressione della sua gestione da parte degli Agostiniani - Davide Bertolotti nella descrizione di un suo "Viaggio per la Liguria Marittima" (vedi Indici) visitando Ventimiglia scrisse La già celebre biblioteca Aprosiana in Ventimiglia è come una memoria di tempi migliori. Ella, aggiunse ancora il Bertolotti ha perduto i più preziosi suoi codici, le sue edizioni più rare. Non conserva neppure tutte le opere del P. Angelico Aprosio, suo fondatore, letterato di gran fama nel secento, ma tinto della pece di quel secolo).
Leggi ancora di Bibliotecari (anche Curatori, Custodi, Referenti) ottocenteschi: Antonio Ferrari, Antonio Laura, Andrea Rolando.
l'importanza del mecenatismo di T. Hanbury e l'opera di Callisto Amalberti e soprattutto di Girolamo Rossi.
Vedi i successivi bibliotecari: i professori Nereo Cortellini e Luigi Palmero.
L'importanza del bibliotecario Nicola Orengo ed anche il suo recupero di molto materiale rubato e la sua oculata custodia del materiale, non solo libresco, aprosiano e gandolfiano ( Testo tratto da Nicola Orengo, Ventimiglia e dintorni - Guida illustrata, storica, artistica, amministrativa, commerciale e industriale, edita nella raccolta “Nuova Italia” - Torino – 1922 ).
Quindi passa in rassegna bibliotecari successivi all'Orengo (Filippo Rostan,Nicolò Peitavino, Nino Lamboglia, Natale Giraldi, Giuseppe Laura, Francesco Biamonti sino a Serena Leone Vatta.
A questa succedettero Carlo Canzone e poi fino a tempi recenti Ruggero Marro che ha lasciato il servizio per pensionamento: oggi si cita come responsabile del fondo antico della biblioteca Aronne Chionna)
il tutto senza dimenticare lo strano caso di confusione come bibliotecario tra Natale Giraldi e l'illustre fratello Giovanni (Battista) Giraldi] e ricordando ancora Che dopo il pensionamento della dott. Leone Vatta la Biblioteca, con delibera di giunta comunale su indicazione del delegato comunale alla cultura Gaspare Caramello e dell'allora Sindaco Avv. Lorenzi, venne assegnata alla tutela, come sovrintendente scientifico, del prof. Bartolomeo Durante, già attivo partecipe e conferenziere alle "Celebrazioni del 1981", che si valse della proficua collaborazione dell'illustre ispanista Mario Damonte e della sua assistente dott. A.M. Mignone che stavano studiando l'importantissimo materiale in lingua spagnola dell'Aprosiana, fin a redigerne un sontuoso catalogo.
Leggi poi "Dai lenti recuperi del complesso alle lodevoli migliorie tra 1981 - 2007 ed oltre.