cultura barocca
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- L'influsso, quale espressione planetaria di quelli che si potrebbero definire "Tempi Nuovi", della Rivoluzione Francese fu enorme e non mancò di toccare il Dominio della Repubblica di Genova ove venne ad istituirsi la rivoluzionaria Repubblica Ligure che apportò molte trasformazioni sociali e non solo.
Essenziale risulta - ATTIVANDO IL SOTTOSTANTE COLLEGAMENTO - un'indagine a tutto tondo sulla
GENESI DELLA RIVOLUZIONARIA REPUBBLICA LIGURE QUI PROPOSTA DA FONTE ANTIQUARIA ED ANALIZZATA NEI SUOI INNUMEREVOLI E MISCONOSCIUTI ASPETTI
analizzati
sulla base
degli
Annali della Repubblica Ligure dall'anno 1797 a tutto l'anno 1805 redatti da Antonio Clavarino
ed in cui il V libro contiene l' Indice di tutti i 5 volumi della raccolta permettendo una visura dei vari momenti che caratterizzarono la storia della rivoluzionaria Repubblica Ligure mentre qui si vedono i frontespizi dei volumi[in entrambi i casi a fondo di ogni pagina digitalizzata si trova il comando per passare alla successiva]

vedi qui CARATTERISTICHE GENERALI DELL'OPERA DI ANTONIO CLAVARINO
[PARTICULARIA = l'insorgenza antigiacobina, poi domata, dei VIVAMARIA al tempo dell'istituzione della rivoluzionaria e filofrancese Repubblica Ligure - La parimenti domata quanto sanguinosa controrivoluzione del 4 - 5 settembre 1797 in qualche modo sostenuta da alcuni religiosi timorosi dai possibili interventi anticlericali del nuovo Governo nonostante la Costituzione del 1797 sancisse la conservazione del culto cattolico nella Repubblica (articolo 4 del capo Primo) per quanto poi, a seguito della controrivoluzione, perfezionato con le Riforme della Costituzione come qui leggesi depennando il precedente, ed aborrito dai cattolici, articolo 5 del capo primo concernente libertà di culto per altre confessioni religiose - Bagliori di anticlericalismo nell'operato dei commissari rivoluzionari Biagini e Repeto a scapito del vescovo di Ventimiglia Clavarini, destituendolo e ponendolo agli arresti domiciliari = per concludere la tragica fine del Biagini nel tentativo di sedare una rissa una rissa scoppiata a Genova ( il 26 febbraio 1799 verso le ore quattro pomeridiane nella "Spezieria Dodero da S. Lorenzo") per motivi politici tra due rappresentanti governativi sì che uno dei due colpì a morte il Biagini proprio mentre cercava di separare i litiganti con il letale coltello alla genovese ed ancora fuga, cattura, processo e fucilazione il primo marzo 1799 dell'assassino, il rappresentante governativo Queirolo ]

vedi qui il IL PRIMO VOLUME DEGLI ANNALI CON TUTTI I CAPITOLI DIGITALIZZATI
[PARTICULARIA - già dall'inizio dell'opera si comprende il peso enorme della Francia e poi specificatamente di Napoleone a favore dell' impresa degli innovatori liguri influenzati dagli eventi della Rivoluzione di Francia e quindi ulteriormente confortati dai trionfi dello stesso generale in Liguria reputati presupposto di radicali mutamenti rispetto all'antico regime sì da far supporre in luogo della Serenissima Repubblica di Genova un netto cambiamento con l' istituzione di una Repubblica Ligure sconfiggendo l' insorgenza antigiacobina dei "VivaMaria" in forza anche dell'appoggio francese con durissime ammonizioni napoleoniche, dirette ed indirette , in merito ad un possibile intervento militare in caso di mancata liberazione dei Transalpini fatti prigionieri dai "VivaMaria" ed al ristabilimento dell'ordine a pro dei rivoluzionari = sostegno gradualmente divenuto condizionamento della Repubblica Ligure operato sin da subito dal Bonaparte allorché inviatagli a Milano, ove si trovava, una deputazione genovese si pervenne alla ideazione con susseguente stesura delle Basi per un repubblicano Governo Provvisorio tramite questa Convenzione che qui si può integralmente leggere, il cui testo venne redatto sotto l' influenza di Napoleone come ben si constata da questa sua lettera al Doge di Genova Giacomo Brignole illustrante oltre la soddisfazione per il raggiunto i rapporti fruttuosi da lui auspicati tra Repubblica Ligure e Francia allegando però nonostante le parle mielate a guisa di un ordine una Nota dei componenti del Governo Provvisorio, scelti secondo il suo insindacabile giudizio (documentazione antiquaria riportata dal Tomo I degli Annali del Clavarino) ]
[PARTICULARIA - La COSTITUZIONE DEL 1797 per l'eccessiva severità e l'opposizione venne poi surrogata dalla COSTITUZIONE DEL 1802]

vedi qui il IL SECONDO VOLUME DEGLI ANNALI CON TUTTI I CAPITOLI DIGITALIZZATI

vedi qui il IL TERZO VOLUME DEGLI ANNALI CON TUTTI I CAPITOLI DIGITALIZZATI

vedi qui il IL QUARTO VOLUME DEGLI ANNALI CON TUTTI I CAPITOLI DIGITALIZZATI
[da questo quarto volume si veda l'aggregazione della Repubblica Ligure all'Impero Francese]

vedi qui l' INDICE DEL QUINTO VOLUME DEGLI ANNALI che in effetti è un APPARATO DI NOTE DEGLI ALTRI VOLUMI E CHE CULTURA BAROCCA HA INTEGRATO INTERNAMENTE AI VARI CAPITOLI DEI DIVERSI LIBRI DI CUI QUI SI PROPONE L' INDICE GENERALE

vedi quivoci varie su COSTITUZIONI, LEGGI VARIE ANCHE SU ISTRUZIONE,ORGANIZZAZIONE MILITARE CLERO, ISTITUZIONI CULTURALI ECC.

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[ONDE APPROFONDIRE LE MOLTEPLICI VICENDE CHE CARATTERIZZARONO LA REPUBBLICA RIVOLUZIONARIA LIGURE RISULTA UTILE CONSULTARE UNA SERIE DI CARTE E DOCUMENTI E PERTANTO SI VEDANO QUI = GENOVA NEL XVII SECOLO CON EFFIGIATA LA POTENTE CINTA MURARIA ESTERNA (CARTA DI ANONIMO) E POI ANCORA PLANIMETRIA DI GENOVA ATTRIBUITA A G. L. GUIDOTTI DATABILE DEL 1769 CON LA DICITURA GENOVA NEL SOLO GIRO DELLE SUE VECCHIE MURA CON L'ESPOSIZIONE DELLE CHIESE E LUOGHI PRINCIPALI ED ANCORA QUI CARTA DELLA ANTICHE MURA E FORTIFICAZIONI DI GENOVA. INOLTRE PER APPROFONDIRE SI LEGGA DAL QUINTO VOLUME DEGLI ANNALI DELLA REPUBBLICA DI GENOVA DALL'ANNO 1797 A TUTTO L'ANNO 1805DEL CLAVARINO LA DESCRIZIONE DELLA CINTA MURARIA, DEI FORTI A DIFESA DELLA CITTA' OVE COME SI LEGGE NEGLI ANNALI NUMEROSI FURONO ASSEDI ED ASSALTI INTERCORSI TRA I DIFENSORI FRANCESI E GLI ASSEDIANTI IMPERIALI PUR SE DEL VASTO COMPLESSO DEI FORTILIZI DI CUI SI PUO' VEDERE UN'IMMAGINE D'INSIEME IL FORTILIZIO RIMASTO PIU' FAMOSO, PER LA FERITA CHE VI CONTRASSE IL GRANDE POETA UGO FOSCOLO, FU IL FORTE DIAMANTE DI CUI QUI SI PROPONE UN'IMMAGINE=
IL CLAVARINO AUTORE DEGLI ANNALI NON SODDISFATTO DI AVER FORNITO QUESTE DOCUMENTAZIONI ANCHE CARTOGRAFICHE SU GENOVA AI TEMPI DELL'AVVENTO DELLA REPUBBLICA LIGURE INTEGRA IL DISCORSO SEMPRE NEL V VOLUME CON UN'ATTENTA DESCRIZIONE DI GENOVA E SUOI CONTORNI, DAL SUO PRINCIPIO AL PRESENTE GIORNOCHE IN PRATICA AL TERMINE DELLA RACCOLTA DEI VOLUMI DEGLI ANNALI IDEALMENTE CONCLUDE QUANTO LO STESSO CLAVARINO SCRISSE NEL I LIBRO SOTTO TITOLO DE PICCOLO COMPENDIO DELLO STATO IN CUI SI TROVAVA LA REPUBBLICA PRIMA DELLA RIVOLUZIONE. RELAZIONE SCRITTA IN PARIGI NEL 1798 FA UN GENOVESE CONTEMPORANEO. NELLA NUOVA DESCRIZIONE DI GENOVA NEL V VOLUME L'AUTORE NON MANCA DI MENZIONARE L'EVOLUZIONE DELLE FORTIFICAZIONI DELLA CITTA' PROCEDENDO DALLE VECCHIE PORTE, ANTICHE MURA E PRIMIGENIE FORTEZZE PER GIUNGERE A TRATTARE DELLA NUOVA CINTA DI FORTIFICAZIONI. ED OLTRE A CIO' COME SE NON GLI FOSSE RISULTATA SUFFICIENTE QUESTA INTEGRAZIONE AUMENTA, DI SEGUITO, LE INFORMAZIONI ELENCANDO UNA NOTA DEI GIUDICI DELLA GIUSTIZIA CRIMINALE NOMINATI DALL'ARCITESORIERE LE BRUN NELL'ANNO 1805 INTEGRATA SUBITO DI SEGUITO DA UNA NOTA DEI NOBILI SIGNORI CHE ERANO AL GOVERNO PRIMA DELLA RIVOLUZIONE...DI QUELLI CIOE' CHE SI TROVAVANO A TUTTO IL 1796, AL PRINCIPIO DEL 1797 FINO AL 22 MAGGIO EPOCA DELLA RIVOLUZIONE ED IL TUTTO COME BEN SI COMPRENDERE PER RENDERE AL MASSIMO ESAUSTIVO QUANTO DA LUI SCRITTO SULL'EVOLUZIONE DELLA RIVOLUZIONE CHE DETERMINO' LA GENESI DELLA REPUBBLICA LIGURE
E' importante precisare come gli ANNALI DEL CLAVARINO, opera oggi abbastanza rara, non si limitano ad esaminare i fatti politici e militari connessi alla REPUBBLICA RIVOLUZIONARIA LIGURE e conseguentemente alla FINE DELL'ETA' INTERMEDIA CON L'INARRESTABILE AVVENTO DI TEMPI NUOVI IN ITALIA COME IN EUROPA (COME QUI SI PUO' VEDERE DAI VARI COLLEGAMENTI PROPOSTI ma, come sotto si evince dai vari collegamenti si soffermino ad analizzare molti aspetti di vita da Genova al Ponente quanto al Levante non senza citare CANTI DEI RIVOLUZIONARI LIGURI [A QUESTO COLLEGAMENTO PROPOSTI]non escluse le ARRINGHE DI PLAUSO PRONUNCIATE DAI RAPPRESENTANTI DI VOLTRI, DIANO E VENTIMIGLIA e per altro verso SCRITTI LETTERARI DI CRITICA AL NUOVO GOVERNO a proposito dei quali è certamente da menzionare e proporre quanto il fortemente critico avverso il nuovo Governo PADRE LUIGI SERRA abbia scritto nella sua LANTERNA MAGICA ALCUNI MEMBRI DEL DIRETTORIO DEL GOVERNO RIVOLUZIONARIO DI GENOVA qui da "Cultura-Barocca" proposti in una sequenza di digitalizzate quanto PUNGENTI STROFE DAL VIOLENTO CONENUTO SATIRICO : con ciò non si vuole affermare che Antonio Clavarino nei suoi Annali pur non condividendo il tutto della REPUBBLICA LIGURE ne abbia redatto un quadro negativo, anzi a proposito di LUIGI SERRA per nulla approvò quanto il religioso scrisse a riguardo di LUIGI EMANUELE CORVETTO, dal Clavarino come da moltissimi reputato onesto e incorruttibile direttore del Governo della Repubblica Ligure e nemmeno si sbilanciò a favore dello stesso Serra laddove definì .../Impostore Falsario / Lue del Ponente Ligure e Sicario/d'un povero pastore ottuagenario SEBASTIANO BIAGINI, il commissario (poi assassinato nel corso di un diverbio politico ) che fece arrestare l'umile e pio Vescovo di Ventimiglia Clavarini

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Antonio Clavarini nei suoi Annali non cita Ugo Foscolo che partecipò alla ritirata, sin a Ventimiglia alla volta di Nizza, dei Francesi a fronte dell'armata imperiale austriaca appoggiata da forze navali inglesi = visto che quasi sempre nei libri scolastici, ma non solo, poi nulla più si tratta delle vicende genovesi, "Cultura-Barocca" ha pensato di propporre, traendo spunto proprio dagli scritti del Clavarini, un "disegno organico dall'occupazione austro inglese e quindi della decisiva riconquista francese", trattazione con documenti vari concentrata nel IV VOLUME degli Annali = - punto 1 - Ritirata delle truppe francesi - punto 2 - Stato della Città di Genova appena terminato il blocco e dopo il possesso dalle truppe austriache, fino al ritorno dei francesi - punto 3 - Proclama del generale Melas generale in capo e comandante dell'armata imperiale dopo la presa di possesso della città poi ancora severissimo decreto del conte di Hoenzollern per regolamentare la vita della cità, norme contro i perturbatori dell'ordine pubblico[la conclusione del blocco fu in primis caratterizzata da un globale assalto alle rivenditorie di prodotti alimentari con qualche morto nella calca estrema ma pure altre persone ammalaresi se non morte per aver ingurgitato ogni sorta di cibia, anche andati a male = intanto il 4giugno si provvide ad abbattere o requisire i simboli del Governo rivoluzionario inclusi gli Alberi della Libertà - la mattina del 5 partiva via mare lo Stato maggiore francese e per terra dalla porta della Lanterna alla volta della Riviera di Ponente = l'ingresso delle forze imperiali fu esaltato [pag.11] quasi solo dai partigiani del vecchio regime anche se in particolare si temeva lo psudo generale Assereto a capo della sua banda già affermatosi disoposto a perpetrare vendette. Se non vi fosse stato il proclama dello Hohenzollern forse l'Assereto con la sua banda congiunta a quelle del Bisagno e di Fontanabuona, da sempre avvers al governo rivoluzionario, si sarebbero avute probabilmente molte vendette ed in effetti con il calare delle tenebra, alcune persone, legate al pregresso Governo, furono trovate uccise senza che mai si potesse risalire ai colpevoli] = si ebbe poi questo editto imperiale austriaco ai genovesi[sostanzialmente il Proclama di Melas comportava un ritorno al precedente Governo della Serenissima Repubblica di Genova come si legge in VARI ARTICOLI di queste OPERAZIONI DELL'ISTITUITA REGGENZA IMPERIALE vanificando trasformazioni e migliorie avvenute in tempi vari non esclusa per il Ponente di Liguria la soppressione della "MAGNIFICA COMUNITA' DEGLI OTTO LUOGHI peraltro già sancita dal GENERALE ELZENITS CON QUESTO SUO DECRETO ]- punto 4 - MARENGO = IL TRIONFO DI NAPOLEONE E L'INEVITABILE RITIRATA DELLE FORZE AUSTRO-INGLESI - punto 5 - Evacuazione del Porto dagli Anglo-Austri - punto 6 - Commissione provvisoria di Governo[sotto protezione del Bonaparte] - punto 7 - Commissione straordinaria di Governo, sua installazione - punto 8 - Installazione della consulta presieduta dal ministro straordinario Dejan nel contesto di un periodo difficilissimo nel corso del quale si dovero affrontare TANTI PROBLEMI QUI DETTAGLIATAMENTE ANALIZZATI.
Oltre a tutto quello che già si è riportato e che di seguito si registra agli Annali di Antonio Clavarini e qui specificatamente ai contenuti del IV volume si è debitori di una marea di notizie che qui vengono esaminate partendo da una serie di problemi che la Consulta della Repubblica Ligure deve affrontare =
- punto1 - il costante incremento dell'epidemia che aveva già fatto stragi ai tempi del "blocco austro- inglese" = blocco con tutte le varie operazioni belliche, in cui come già scritto venne coinvolto Ugo Foscolo nel contesto della ritirata dell'armata francese, prima di una sua rapida riconquista della città, di fronte alle coalizzate truppe anglo austriache di cui si darà rendiconto in un prossimo intervento sempre seguendo la fonte del Clavarini e sviluppando le riflessioni sia verso la Riviera di Levante che quella di Ponente tenendo sempre presente come punto vitale di tutte le operazioni militare questa cartografia di Genova in cui si vede pure il complesso delle fortificazioni erette a sua difesa
- punto2 - crisi economica e imposizione di tasse su vari prodotti alimentari
- punto3 - l'aumento della criminalità con zuffe, vendette, uccisioni = furti nelle case , nelle chiese, nelle botteghe, con le finanze pubbliche rovinate
- punto4 -Delitti, arresti ma anche carenza della giustizia in Genova
- punto 5 - ad "Aggio comune del Bisagno" una famiglia trucidata, procedendo nella lettura altri crimini = sino al tentativo di liberare malfattori dalle carceri in Alassio e Porto Maurizio con provvedimenti necessari per l'igiene pubblica come lo svuotamento di sei fusti di un liquido pernicioso spacciato per vini: tra le scarne notizie positive il cittadino prete Ambrogio Multedo professore dei matematica all'università di Genova presentante il 20/7/1800 alla commissione di governo il campione del metro e del chilogrammo e la notizia d'una grande vittoria francese sul Reno, celebrata in liguria dal generale Dulaloy con una grande festa
- punto 6 - Operazione della Commissione Straordinaria di Governa nell'anno1801. Primo Semestre - Organizzazione delle truppe liguri. 20 gennaio 1801
- punto 7- Leggi e Decreti della Consulta Legislativa nel primo semestre dell'anno 1801 = norme concernenti il rientro in Patria dei nobili già esiliati
- punto 8 - Legge sull'imposizione per l'illuminazione della città pubblicata li 20 gennaio 1801
- punto 9 -La "legge sulla Guardia Nazionale" ma purtroppo ancora gravi delitti repressi con fucilazione, impiccagione, carcere, carcere coatto sulle galee
- punto 9bis -E pure sempre nei preziosi Annali del Clavarini il caso di due fratelli criminali detti "il Diavolo" e "il Diavolino": in particolare il "Diavolo" soprannome dato al feroce criminale Giuseppe Musso fu condannato a morte in contumacia dal tribunale del Bisagno previa fucilazione dalla giustizia criminale con la compensa elevata per l'epoca di 400 lire di denari per chi lo avesse arrestato egli capeggiava una banda di pericolosi malfattori che infestava l'area del Bisagno sì che il Governo finì per mobilitare sulle tracce sue e dei suoi seguaci una considerevole forza di miliziani capeggiata dall'ufficiale Aitelli:Sfuggito alla catturail Diavolo del Bisagno ad ottobre 1804 viene arrestato a Trieste (porto da lui raggiunto tramite un bastimento inglese) grazie alla collaborazione del governo austriaco, estradato ed accompagnato a Genova da un nutrito gruppo di gendarmi confessa, sotto processo, i suoi molti crimini e di esser stato connivente del traditore e ribelle avverso alla Repubblica Ligure lo pseudo generale Assereto capo dei ribelli della Polcevera : condannato a morte, viene fucilato l'11 novembre " sul piano del Bisagno nel luogo detto le Olivette...La strada che da Genova conduce a detto luogo era coperta di popolo"
Giuseppe Musso odiava mortalmente i gendarmi al segno che tra i suoi vari efferati delitti quello che in un certo modo fece più scalpore fu il modo con cui soppresse o più precisamente fece uccidere, contemplando soddisfatto l'omicidio, un povero vecchio di professione materassaio = dopo aver quasi ucciso lo scenturato a colpi del calcio del suo "schioppo" diede ordine di assassinarlo ad un ragazzetto del suo seguito consegnandoli l'arma da fuoco con le parole "impara a tirare e fatti bravo", giustificando come il delitto e la sua stessa efferatezza dipendesse dal fatto che l'anziano fosse padre di un gendarme [a titolo integrativo è da aggiungere che il Diavolo aveva l'aspetto e i modi del vecchio banditismo organizzato che già nel lontano 1500 infestava il genovesato = al segno che già nei cinquecenteschi "Libri Criminali" della Repubblica di Genova(dal cui testo originale derivano le immagini qui proposte di seguito) vennero sancite pene durissime sia verso colpevoli di omicidi oppure di assassinii quanto contro ogni sorta di predoni compresi coloro che agivano non entro il contesto di bande ma quasi individualmente come i crudeli "Manticularii"
- punto 10 - Festa nazionale del 14 giugno 1801
- punto 11 - consegna dello Stendardo nazionale delle ex sabaude popolazioni di Oneglia e Loano riunite alla Repubblica Ligure
- punto 12 - Operazioni, Decreti e Leggi della Commissione straordinaria di Governo e della Consulta nel secondo semestre1801
- punto 13 - ulteriori gravi crimini nel genovesato. spicca in perticolare la condanna capitale di "Giovanni Musso detto il Diavolo dal tribunale di Bisagno per molti delitti alla fucilazione"
-punto 14 - Anno 1802, primo semestre, Operazioni della Commissione di Governo
- punto 15 - pagina 95 & 2 = tra varie notizie quella concernente l'arrivo a Genova di Padre Ottavio Assarotti che intraprende ad instruire i sordo-muti
- punto 16 -Nuovo Governo Ducale
- punto 17 -Sbarco a Genova del cardinale arcivescovo Spina che dopo aver ricevuto il sacro Pallio dal Pontefice per la prima volta pontificava nella metropolitana il giorno dell'Assunta = il Clavarino di seguito dà questa attenta descrizione del Pallio e della sua originaria confezione
- punto 18 -Dopo la soppressione in Piemonte di conventi e monasteri, molti sacerdoti liguri ritornano a Genova e nella loro regione : condizioni per la loro accoglienza
- punto 19 - Il feroce bandito del Bisagno detto il Diavolo, capo di una banda di malfattori viene perseguito = il Governo genovese invia per la sua cattura una forza di parecchi uomini comandati da tal capitano Aitelli con al suo servizio vari ufficiali subalterni offertisi volontari per riuscire nell'impresa
- punto 20 - Operazioni del Senato nel 1804
- punto 20 - [pag125] Attesa la guerra della Francia contro l'Inghilterra e per conseguenza contro la Repubblica Ligure, sua alleata veniva ordinata una coscrizione di marinai, e tutti i vescovi delo Stato emanavano una pastorale [vedi sunteggiate: Pastorali dell'Arcivescovo di Genova, di Savona, di Ventimiglia, di Novi e di Albenga]
- punto 21 - Università di Genova nuovi incarichi e ulteriore ripartizione dei corsi
- punto 22 - Gravissimo misfatto in Genova perpetrato dal chirurgo Francesco De Barbieri col delitto tramite 19 pugnalate di Teresa Parodi nata Granara di 24 anni, il cui cadavere per occultare l'efferato crimine fu trattato come qui si legge dal chirurgo onde non esser palese venendo trasportato al cimitero della Cava ove però dissotterati i resti della sventurata si svelò l'orribile inganno - il De Barbieri fu dannato a 50 anni di carcere segreto dopo esser stato costretto a girare per la città di Genova recando sul petto un cartello diffamatorio = la lunga trattazione si conclude con la notizia dell'arrivo a Genova con la consorte del Murat cognato di Napoleone (pag.121)
- punto 23 - Adunanza della Colonia Ligustica degli Arcadi = altra apprezzata composizione poetica di Gio. Carlo Dinegro
- punto 24 - Operazioni del Senato nel 1804
- punto 25 - [pag.134] "Attesa la guerra della Francia contro l' Inghilterra per conseguenza comportava la guerra di questa contro la Repubblica ligure sua alleata veniva ordinata una coscrizione di marinai, e tutti i vescovi dello Stato emanavano una pastorale alle popolazioni marittime"
- punto 26 -[pag.131] Iniziative dell'Accademia di Belle Arti
- punto 27 -[pag.132] All'Accademia d'Arcadia in Roma il cittadino Carlo Dinegro offre brillante prova del suo talento poetico
- punto 28 -[pag.133] eclisse di sole
- punto 29 -In altra adunanza d'Arcadi in Roma Carlo Dinegro offre altra prova del suo talento poetico - viene aperta una scuola pubblica per i poveri nella chiesa di S. Bernardo
- punto 30 -Bordighera nel 1804 e il terribile caso di omicidio suicidio Calsamiglia - Ansaldi = amore e sangue un terribile delitto passionale
- punto 31 -un esperimento di diritto legale all'Università di Genova
- punto 32 -Accademia Ligustica: incarichi di docenze
- punto 33 -Furto di ladri in casa Adorno
- punto 34 -Giuseppe Musso detto il Diavolo ad ottobre viene arrestato a Trieste, porto da lui raggiunto tramite un bastimento inglese, grazie alla collaborazione del governo austriaco, estradato ed accompagnato a Genova da un nutrito gruppo di gendarmi confessa, sotto processo, i suoi molti crimini e di esser stato connivente del traditore e ribelle avverso alla Repubblica Ligure lo pseudo generale Assereto capo dei ribelli della Polcevera : condannato a morte, viene fucilato l'11 novembre " sul piano del Bisagno nel luogo detto le Olivette...La strada che da Genova conduce a detto luogo era coperta di popolo"
- punto 35 - Nello stesso periodo si provvede all'esecuzione di questi altri personaggi variamente responsabili di altri crimini:da banditismo con omicidi, spionaggio, furto sacrilego nella chiesa di S. Marco
- punto 36 -Anno 1804 = stato critico delle pubbliche finanze liguri nell'interpretazione degli Annali del Clavarino
- punto 37 -tentativo di ristabilimento del Banco di S. Giorgio
[integrazione di CULTURA-BAROCCA = la grande istituzione del genovese Banco di S. Giorgio = il suo LEGGENDARIO, BANCO DI SAN GIORGIO - LE COLONNE DEL BANCO - LEGGI DELLE COMPERE S. GIORGIO - UFFICIO DEI PROTETTORI DEL BANCO DI S. GIORGIO - LAPIDI ED INSEGNE ANCHE DI FILIALI come nel caso di questa INSEGNA DELLA FILIALE DEL BANCO ISTITUITA NELLA CITTA' DI VENTIMIGLIA]
- punto 39 -[pag.135] serie di provvedimenti statali per evitare una possibile bancarotta
- punto 40 -[pag.145]" il giorno 1 del 1805 nella gran sala della Banca di S. Giorgio si faceva la pubblica e solenne installazione dei nuovi direttori della banca[su questo delicatissimo agomento si legga quanto scrisse Antonio Clavarino nel V volume dei suoi Annali da competente assoluto essendo stato su padre Agostino una dei direttori della banca = Legge sul ristabilimento della Banca di s. Giorgio con una succinta notizia della sua instituzione = l'autore di questi Annali, rallegrandeosi di siffatta notizia, si fa premura di evidenziare gli splendori del celebre Banco di San Giorgio sino ai motivi della sua soppressione nel 1799 seguita da un autentico pentimento per tale soppressione attesa la grave crisi economica della Repubblica
Legge sul ristabilimento della Banca di s. Giorgio con una succinta notizia della sua instituzione = l'autore di questi Annali, rallegrandeosi di siffatta notizia, si fa premura di evidenziare gli splendori del celebre Banco di San Giorgio sino ai motivi della sua soppressione nel 1799 seguita da un autentico pentimento per tale soppressione attesa la grave crisi economica della Repubblica

Non molto tempo passò, prima che la Repubblica Ligure venisse assimilata dall'Impero napoleonico così ben analizzata da Antonio Clavarino nei suoi Annali dovette dismettere la sua coinvolgente simbologia qui proposta da incisione anonima in seguito all'aggregazione del territorio ligure nel contesto del napoleonico Impero francese= i presupposti dell'aggregazione si ebbero già prima dell'acclamata notizia a maggio dell'imminente arrivo di Napoleone a Genova, arrivo che la municipalità si preparò a celebrare nel contesto di una cerimonia di accoglienza che dire fastosa sarebbe limitante. La notizia dell' aggregazione venne proposta nell'ambito di quanto comunicò, nel maggio 1805. al Bonaparte il Doge Gerolamo Durazzo (comunicazione quella del Cambiaso che indusse Antonio Clavarino a scrivere questa sorta di epitaffio sulla fine della antica libera Repubblica di Genova di cui altrove descrisse le secolari grandezze e del pari al modo qui si legge elencò vari suoi grandi personaggi con menzione delle loro gesta come in questo Breve Compendio de fatti i più memorabili degli antichi liguri in un con una nota degli uomini illustri che più si distinsero in ogni genere = epitaffio che ben sancisce la fine dalla storica Repubblica come vedesi in queste ma significative parole Il primo doge Boccanegra montò sul soglio ducale portatovi in trionfo dal popolo, l'ultimo Gerolamo Durazzo, astretto da prepotente volere sottopose ai piedi del grande conquistatore la libertà della sua patria).
Alle parole del Durazzo seguì una pronta risposta di Napoleone che precisò come chiusa di tale risposta "..Anderò, fra poco in mezzo alla vostra città. scenderò senza guardie, e mi mi crederò bastantemente guardato in mezzo ai vostri concittadini": A tutto questo seguì un intenso lavorio delle distinte parti in causa (sublimato dal fatto che l'Imperatore venne accolto solennemente a Genova il 30 giugno assieme alla consorte Giuseppina ricevendolo in primis Michel'Angelo Cambiaso sindaco di Genova, il Cardinale Spina ed introducendolo ad un'accoglienza davvero imperiale Luigi Corvetto presidente del consiglio generale, celebrando il Sovrano per " aver lui liberato il buon popolo di Genova") e tutto quanto prese corpo in forza delle condizioni ratificate per articoli ai fini dell'assimilazione della Liguria da parte dell'Impero francese.
Per più compiutamente visualizzare vari aspetti dell'assimilazione della Liguria all'Impero francese si vedano qui i seguenti punti = Riunione degli Stati della Liguria all'Impero Francese: segue il DECRETO DI AGGREGAZIONE CON IL TERRITORIO LIGURE DISTINTO IN TRE DIPARTIMENTI CIASCUNO DEI QUALI DISTINTO IN VARI CIRCONDARI, A QUESTO COLLEGAMENTO, ESAMINATI DETTAGLIATAMENTEcui del pari per un necessario approfondimento, attesa la scarsa conoscenza di questi argomento, seguono vari decreti con i quali si sopprime la costituzione ligure del 1802 e le leggi dela Repubblica lasciando in servizio attivo i pregressi funzionari oltre cui procedono poi numerosissimi provvedimenti concernenti amministrazione commercio, finanze, forza militare mentre in dettaglio meritano, anche perché come sopra già detto assai poco noti, di essere visualizzati i provvedimenti riservati in rapporto alla ristrutturazione dell'Università, all'istituzione di un Liceo di seconda classe, al Collegio dei Padri selle Scuole Pie daconvertire in collegio comunale seppur diretto sempre dagli stessi Padri, alle "scuole dei poveri", al fatto che la Biblioteca de' Missionari Urbani continuasse ad essere biblioteca pubblica della città, con la precisazione dell'istituzione di una scuola pratica di marina basilare in una città di commercio (pag.183)cui succede un elenco qui proposto di docenti universitari in carica per come allora si diceva Scuola di Medicina - Scuola di Medicina seguito dall'elenco dei docenti Delle Scuole di Scienza Clinica, di Scienze Fisiche, di Lingua ed Istoria con l'indicazione degli stipendi a partire dal Rettore fin a quelli dei Bibliotecari: il tutto ad integrazione e potenziamento dell' Università già istituita dalla Repubblica Ligure.
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Non si può prescindere dal considerare questa "sorta di proemio" con concentrati nel I volume degli Annali salvo integrazioni apposte dall' autore sotto voce "note" in altri volumi, specie il V) i qui integralmente digitalizzati, dopo la Presentazione, poi la Prefazione ed ancora un Piccolo Compendio dallo Stato in cui si trovava la Repubblica prima della Rivoluzione - relazione scritta in Parigi nel 1798 da un Genovese contemporaneo, Capitolo I = "Principio della Rivoluzione [susseguente ad un formidabile proselitismo nel territorio della Repubblica di Genova cui parteciparono vari agenti tra cui Agostino Robespierre fratello del ben più celebre Massimiliano] con CONSIDERAZIONI INERENTI ALL''INIZIO DELLA RIVOLUZIONE TRA CANTI GIACOBINI INNEGGIANTI ALLA RIVOLTA CON L'INSORGENZA ANTIGIACOBINA DEI "VIVA MARIA" (ARGOMENTI QUI AMPIAMENTE APPROFONDITI)
- Capitolo II = "Basi stabilite per un nuovo Governo": con una serie di articoli firmati da Napoleone Bonaparte concernenti il Governo Provvisorio della Repubblica, con indicazione della profonda collaborazione della Francia - Capitolo III ="Governo Provvisorio" e sue attestazioni di riconoscenza alla nazione francese [l'autore degli Annali registra alle pagine 18 e 19 del V volume l'epilogo della pastorale dell' arcivescovo di Genova Gio. Lercari auspicante il proficuo sviluppo del nuovo governo ed invitando tutti a pace e collaborazione, citando in particolare "Voci pervenute a notizia dell'Eccellentissima giunta provvisoria, e sparsesi in alcune parti della diocesi e specialmente nelle valli del Bisagno e della Polcevera tendenti a suscitare e nudrire qualche fomento relativo alla sorte politica e civile di questo Stato, potrebbero apportare una sensibile alterazione alla tranquillità di quelle popolazioni, ed eccitare a fatti conformi ad un'opinione timorosa e pregiudicata ] - Capitolo IV iniziante con l'importante paragrafo "AMMINISTRAZIONE DEI COMUNI E PROVINCIE - in cui spiccano le voci: 1 - "Regolamento per la Municipalità provvisoria di Genova" senza dimenticare la voce Commissari nominati per eleggere provvisoriamente i membri delle Amministrazioni Centrali" -3 - importante in merito a queste riflessioni sulla genesi della settecentesca Repubblica Ligure è pure il Capitolo V entro cui al paragrafo II viene per il 14 giugno organizzata una FESTA NAZIONALE, CUI PARTECIPANO RAPPRESENTANTI DI TUTTE LE LOCALITA', CON SFILATA ALLEGORICA DI CARRI, VARIAMENTE ADORNATI DI FIORI, INNEGGIANTI ALLA LIBERTA': il tutto per una coreografia ricca di significati il cui apice dopo i CARRI dell'AGRICOLTURA e della NAUTICA risulta simboleggiato dal CARRO DELLA LIBERTA' variamente adornato al cui seguito è un nutrito drappello di schiavi africani cui la Repubblica Ligure concede la libertà con un Discorso del Presidente ai che giova riprodurre qui, pur leggendosi nel digitalizzato testo antiquario; =" Infrante le catene, itene lieti e riconoscenti ai vostri Paesi, rammentate ovunque pià colle lagrime che colle parole i tratti di benefica umanità Che la rigenerazione del popolo genovese alla vera libertà vi ha fatti godere" = la grandiosa cerimonia si conclude con quella che viene definita "Missione patriottica onde instruire i popoli nei principi della democrazia ( assieme ai "Canti dei rivoluzionari liguri" si leggano qui le arringhe delle genti liguri a pro del Nuovo Governo comprese quelle dei deputati dei Monti Liguri) Il Capitolo VI tratta molti argomenti del nuovo Governo pur se lo spazio più importante è riservato alla missione in Milano presso Bonaparte di membri del Governo Provvisorio e precisamente Corvetto e Ruzza , tale capitolo è tutto da leggere per i tanti dati misconoscuiti che riporta ma dal punto di vista storico una trattazione di rilievo in esso contenuta è quella relativa all' "Unione alla Repubblica dei Imperiali" riportata con questo discorso dal cittadino Vandriez come auspicio vivissimo di Napoleone e questi furono i capi dei paesi richiedenti l'Unione alla Repubblica = la rilevanza del capitolo dipende anche dalla "Presentazione della Costituzione".
Invece il Capitolo VII del Tomo I degli Annali del Clavarino tratta della Controrivoluzione del 4 -5 settembre 1797: il Governo venuto a sapere che in previsione per il 17 giugno dell'approvazione della costituzione si andavano ammassando nelle valli de Polcevera e del Bisagno intesi ad opporsi con ogni mezzo alla sua promulgazione emise questo proclama ma nonostante ulteriori proclami governativi inneggianti ad una concordia attivabile in particolare dai "Parrochi" proprio alcuni di questi con altri religiosi incentivarono le ribellioni sostenendo per la folla che il Governo filofrancese stava distruggendo la tradizione spirituale cattolica degli antichi sì che non mancarono scontri violenti [molti religiosi si opponevano alle innovazioni costituzionali del 1797 paventando un progressivo inasprimento di contenuti anticlericali sì da temere pure ulteriori futuri interventi che si sarebbero in effetti attivati nel 1798 tra cui come si evidenzia qui con la digitalizzata con la LEGGE N. 120 DEL 1798 INTORNO ALLA TRASLOCAZIONE, E SOPPRESSIONE DE' CONVENTI DE REGOLARI , E MONACHE] =
La
CONTRORIVOLUZIONE DEL 5 SETTEMBRE 1797
era pressoché palpabile
nonostante gli interventi moderatori del Governo come si legge nel I volume degli Annali del Clavarino e si scatenò proprio il 5 settembre dopo una predica del padre Pezzuolo parroco di S. Francesco d'Albaro che in particolare accusò il nuovo Governo di voler disperdere per sempre la "religione dei Padri": le sue parole contro il Governo figlio della rivoluzione esplosa il 22 maggio 1797 tuonate, nonostante la pregressa PASTORALE CONCILIATRICE DELL'ARCIVESCOVO LERCARI, ebbero presa sulla folla di maniera che la gente di Val Bisagno sotto la guida di tal Marco Antonio Dasori scese in armi distruggendo le insegne della Repubblica rivoluzionaria ma fu fermata con gravi perdite ed arresti dalle forze governative del generale Duphot; quanti sfuggirono alle forze governative in altre aree si lasciarono andare a saccheggi mentre gli abitanti della val Polcevera si impadronirono di alcune fortificazioni delle mura nuove di Genova sicché il governo ritenne opportuno inviare quattro delegati ai ribelli, che non si fidarono delle loro parole al fine d'evitare una guerra civile, ma ascoltarono tal padre Fortunio Molfino sì da ottenere una tregua importante: dubitando della durata di tal tregua il Governo Provvisorio prese i suoi provvedimenti tramite questo Proclama rivolto a tutti i cittadini ma il Proclama non diede tuttavia i frutti sperati perché gli abitanti della Polcevera e del Bisagno non rispettarono gli accordi inducendo il generale Duphot ad un nuovo intervento militare che venne portato a termine con tale successo sì da domare completamente l'insurrezione dal valoroso colonnello Seras dopo di che con un proclama il Governo comunicò ai cittadini la raggiunta pace civile e contestualmente la sconfitta dei "mortali nemici della democrazia" invitando i cittadini a riprendere le consuete attività nel contempo mirando a disperdere false dicerie ancora correnti e pure a far riflettere sugli eccessi della libertà di stampa contemporaneamente citando per gratificante memoria i caduti per la difesa della democrazia cui in seguito con specifiche norme legislative sarebbe stata concessa una gratificazione a pro delle famiglie di appartenenza.
Il sangue versato
a causa della
pur domata controrivoluzione con le spese consistenti per riparare i danni da essa cagionati tennero a lungo in allarme il Governo, stante anche il persistere di mormorazioni e di inquietudini (non si dimentichi lo scontro del vescovo intemelio Clavarini con i commissari governativi Biagini e Repetto causa di tante insoddisfazioni in Ventimiglia) con UN CLIMA DI TENSIONI IN ENTRAMBE LA RIVIERE, SPECIALMENTE IN QUELLA DI PONENTE, IN MERITO ALL'ELEZIONE DEI NUOVI RAPPRESENTANTI E DEL DIRETTORIO ) consigliò di promulgare specifiche leggi quali un monito ed un mezzo per salvaguardare ulteriori eventi come quelli del settembre 1797 = ed al proposito vale la pena di rammentare sia la promulgazione della Legge n.108 dell'8 ottobre 1798 dettante Legge temporanea contro gli Allarmisti, e Nemici della tranquillità del Popolo e particolarmente della Legge n.172 del 4 dicembre 1798 dettante Misure temporanee straordinarie contro i Cittadini Secolari, Ecclesiastici, Facoltosi, e Nemici della Tranquillità del Popolo, e per la salvezza della Repubblica tra i vari capi spiccano l'obbligo per i Cittadini di fare dichiarazione delle armi in loro possesso ed ancora l'obbligo per tutti di concorrere sia alla difesa esteriore dello stato che quello per Ecclesiastici , Parrochi e Vescovi di adoprarsi onde indurre i Cittadini ad un impegno attivo per la difesa della Patria, minacciando però di arresto i Religiosi che ne' momenti di pericolo non avessero manifestato con esortazioni pubbliche il loro concorso alle misure di difesa e di tranquillità = le ammonizioni avverso i Religiosi dipendevano dal già sopra menzionato fatto che non molti Parroci ignorando la "Pastorale dell'arcivescovo di Genova Gio. Lercari data li 9 giugno al popolo" vista l'influenza che avevano sui fedeli anziché seguire le indicazioni conciliatrici all'alto Prelato suggerite dal Governo potessero ancora arringare la folla contro le iniziative della nuova amministrazione, come già avvenuto ai tempi della controrivoluzione quando il prima citato padre Pezzuolo redica accusò il nuovo Governo di voler disperdere per sempre la "religione dei Padri" eccitando alla rivolta la gente della Val Bisagno, al punto che a questa popolazione dall'animo acceso si aggregarono con altri sia le genti della val Polcevera che altri religiosi ancora in maniera che una volta debellata l'insurrezione alcuni fra questi ultimi furono, dalla Commissione Militare, arrestati e persino condannati a morte o all'esilio con vari altri rivoltosi.
. Si legga anche il Capitolo VIII da cui si evince che i provvedimenti avverso i rivoltosi furono pesanti. da un lato il Governo ordinò l'arresto di un considerevole numero di ex nobili qui elencati da fine pagina 149 e seguenti ma dall'altro severissime furono le sanzioni, anche di condanne a morte tramite fucilazione anche di due religiosi , applicate avverso alcuni vinti capi dei controrivoluzionari = si legga inoltre per l'importanza in vari campi il Capitolo IX sempre concernente i provvedimenti posteriori alla controrivoluzione : può interessare il decreto di concessione (p. 167) di amnistia riguardo agl insorti con l'indicazione degli individui esclusi da tale amnistia = si vedano quindi il Capitolo X in cui per la stesura definitiva della Costituzione del 1797 (per quanto destinata a venir surrogata dalla Costituzione del 1802) si può leggere questa lettera del Bonaparte dall'incipit "Mi affretto, cittadini, di corrispondere alla confidenza che mi avete dimostrato facendovi conoscere quella parte di modificazione di cui il vostro progetto di costituzione può essere suscettibile" e finalmente il Capitolo XI trattante l'"accettazione della Costituzione" =dallo stesso V LIBRO degli ANNALI si veda qui la COSTITUZIONE DEL 5 AGOSTO 1797
Il Capitolo I del SECONDO VOLUME degli Annali inizia con la dicitura che "A tenore della Costituzione riformata il Direttorio Esecutivo stese la Legge sui Comizi Elettorali veniva fatto decreto in data 14 dicembre 1797 sulla formazione e radunanza dei comizi elettorali sino a giungere alla Radunanza dei Comizi per l'elezione dei nuovi rappresentanti e Direttorio di maniera che si tennero le elezioni che per quanto riguardò Genova non crearono problemi al contrario di ciò che accadde per le Riviere così che per quella di Ponente ove si ebbero scontri tra gli innovatori ed i conservatori con casi così eclatanti specialmente a Ventimiglia, alla Pieve d'Albenga ed a Finale il Governo inviò nel Ponente onde risolvere i tanti contrasti il commissario Emmanuele Simoni e per quella di Levante, specificatamente a Rapallo ove i contrasti erano stati eclatanti il commissario Paolo Costa, con a disposizione "una colonna mobile di duecento soldati , onde [detti commissari] riconducessero la tranquillità ne' luoghi ne' quali fosse alterata, servendosi dei mezzi convenienti= a Ventimiglia (come scrive G. Rossi nella sua "Storia di tale città") le elezioni videro una tale contrapposizione tra innovatori conservatori, da lasciar intravedere una potenziale seppur locale guerra civile tanto è vero che il Govarno non ritenendo bastante l'opera di commissari per sedare le liti promulgo questa onde con legge del 3 Luglio 1798 con cui si sospese ogni missione di Commissari nel Ponente Ligure
Ancora dal libro II degli Annali si vedano: Capitolo IV Installazione del Nuovo Governo ,quindi Capitolo V Operazioni del Direttorio e Corpo Legislativo nel primo trimestre 1798 nel cui contesto al Capitolo V trattante la voce Oggetti diversi, tra molti altri dibattiti, una riflessioni sulla partecipazione delle donne all'attività delle sessioni con successivamente un intervento della (a pag.55)cittadina Paolina Bertolotti che si fa promotrice di un'interpellanza per dare migliore educazione alle donne, subito appoggiata "in altra Radunanza dalla Cisalpina Pastoni". Segue quindi il Capitolo VII Operazioni del Direttorio e Corpo Legislativo nel secondo trimestre 1798: al Capitolo VIII con la solita voce Oggetti diversi vi è una lunga trattazione della Guerra della Repubblica con il Piemonte con i fronti dei Gioghi e della Riviera di Ponente compresa la vittoria repubblicana con la presa di Loano ma anche la sconfitta con il fallito tentativo, costato molte perdite, della conquista della sabauda Oneglia cui seguirono da parte repubblicana le qui digitalizzate relazioni in rapporto al fallimento militare sul fronte onegliese. Si veda poi qui il Capitolo IX concernente Operazioni del Direttorio e Corpo Legislativo nel terzo trimestre 1798 cui segue il Cap.10 sotto la consueta voce Oggetti Diversi.
Quindi sempre di seguito si può visualizzare il Cap.11 Operazioni del Direttorio e Corpo Legislativo nel quarto trimestre 1798 caratterizzato da questo messaggio del Direttorio esecutivo sulla soppressione de' conventi e monasteri poi reso di pubblica ragione in forza della seguente legge inoltre molte notizie risultano in un certo modo "intrecciate" di maniera che a considerazioni su venti di guerra e possibili cospirazioni compaiono osservazioni sui divieti di predicare per un certo periodo a religiosi provenienti da fuori Repubblica e il divieto di impiego quali maestri, direttori o professore per "tutti quei cittadini che avessero fatto voto in corpo regolare o religioso" nell'ambito del successivo Capitolo XII a chiusa di molte altre voci spicchi il proclama con cui ilDirettorio Esecutivo dava avviso al Popolo Ligure della Rivoluzione del Piemonte.
Entro l'estesa raccolta degli Annali della Repubblica Ligure dall'anno 1797 a tutto l'anno 1805 redatti da Antonio Clavarino moltissime sono le voci importanti registrate nel Capitolo XIII ma rimandandole alla consultazione dei lettori più attenti non si può far a meno di menzionare in questo Capitolo trattante le Operazioni del Direttorio e Corpo Legislativo nel primo trimestre 1798 di menzionare un decreto concernente una delle istituzioni mercantili e commerciali per eccellenza di Genova cioè il Portofranco sul quale viene deliberato quanto seguevedi qui = PALAZZINE DEL "PORTOFRANCO" IN UN'INCISIONE DI FINE XVIII SECOLO DI A.GIOLFI E G.L.GUIDOTTI:LEGGI QUI ANCHE UNA SETTECENTESCA DESCRIZIONE DI GENOVA di GIAMBATTISTA BIFFI DA LETTERE AD UN AMICO. VIAGGIO DI GENOVA DEL 1774 CON UNA ACCURATA RELAZIONE SUL PORTO GENOVESE DEL XVIII SECOLO. Dopo questa importante sezione il Capitolo successivo è sostanzialmente tutto dedicato all'assassinio del commissario rivoluzionario Sebastiano Biagini ad opera del Queirolo poi condannato a morte mentre dopo questa trattazione è possibile leggere il Capitolo XV con la dicitura Operazioni del Direttorio e Corpo Legislativo nel secondo trimestre 1799 nel corso del quale partendo dalla soppressione di ulteriori parrocchie e di una normativa sui matrimoni si provvedeva a produrre ulteriori norme per la vita civica incluse varie procedure di tassazione essendo pure comprese norme per locandieri ed obbligo di portare sempre con se stessi in caso di spostamenti il passaporto al fine di garantire la pubblica tranquillità anche se stando a quanto scritto dal Clavarino : "... Quello che più allarmò la città e le Riviere fu il Proclama del giorno 6 maggio del Direttorio Esecutivo quale diceva [qui interamente digitalizzato], che un Governo Repubblicano non esagera, e non dissimula i pericoli della Patria. Che la Repubblica è minacciata, che le falangi francesi ripiegano incontro ad un nemico, che non erano avvezze a contare, ma però che non retrocedono che per slanciarsi con impeto maggiore. Cittadini diceva è venuta l'ora della virtù; è questo il momento in cui il santo giuramento di viver liberi deve risuonare sui vostri cuori; gettate lo sguardo sopra gli orrori che accompagnerebbero un momento di disunione; l'inglese, l'austriaco, i barbari del Bosforo, del Settentrione, dell'Africa inonderanno le vostre contrade, si disputeranno le vostre spoglie infelici, e la storia a vece di gemere sulle nostre sventure confonderà con disprezzo il nome della Liguria nella lista dei popoli che non hanno saputo esser liberi....".
Per una ancor più specifica trattazione di singoli argomenti il tutto è qui integrato dalla proposizione digitalizzata di molti documenti concernenti: "Proclama dogale del 14 giugno 1797, per l'istituzione del Governo Provvisorio, al popolo contenente sentimenti di riconoscenza alla Repubblica Francese" (tale 14 giugno venne poi sancito quale festa nazionale come leggesi nel IV volume del Clavarino)e, con tante altre considerazioni tra cui "Arringa dei Deputati della città di Savona (pag.51)e poi "Arringa dei Deputati di Voltri" (pag.53) e quindi da fine pagina 54 a pagina 57 tramite una lunga "Arringa dei Deputati del Comune di Ventimiglia" con infine da pagina 59 "Proclama del Governo Provvisorio alla Nazione Genovese "] = si veda ancora la presentazione della Costituzione del 1797 ( presupposto della ratifica della contestatissima Costituzione del 4 settembre 1797 (destinata ad esser riformata e poi surrogata da quella del 1802): presentazione che comportò, con altre decisioni del Governo Provvisorio, qual celere conseguenza la Controrivoluzione del 4-5 settembre 1794 domata con sparimento di sangue cui seguirono arresti e fucilazioni[ qui si possono visualizzare i vari momenti dell'insurrezione e della sua soppressione: Eventi drammatici della rivolta contro il Governo rivoluzionario e pesante sconfitta degli insorti -( Il Governo con proclami informa la popolazione di mormorazioni pericolosamente avverse ala rivoluzione - Proclami governativi contro i perpetratori di distruzione o abbattimento di opere simboli della rivoluzione come gli Alberi della Libertà = obblighi dei Parocchi, malcontento dei residenti nell'area del Bisagno, eccitati dal prete Marco Antonio Dasori- I polceveraschi in gran numero occupano il forte Sperone e quello delle Tenaglie meno la Batteria delle Tenaglie = altri movimenti antigovernativi<- Proclami governativi per la difesa della Patria- Intervento di forze filogovernative con sconfitta e molti caduti tra i Polceveraschi. inerventi a pro del Governo di esponenti di altre delegazioni. Gente di Fontanabuona e di Chiavari, guidata da certo Bacigalupo giungono invece a sostegno dei ribelli. vittorioso intervento militare di forze governative, danni vari causati dall'insurrezine: Invito del Governo all'arcivescovo di far rendere fedeli nelle chiese un ringraziamento a Dio per esser lo Stato riuscito a domare la rivolta) = Operazioni e condanne della Commissione Militare quindi Seguito dell'organizzazione militare ed ancora Pagamento dei quattro milioni di lire tornesi a carico dei componenti l'ex cessato Governo di seguito poi Decreti del Governo Provvisorio ed altre provvidenze ed inoltre commissione Militare: quindi in successione ulteriore
*-seguito della Commissione Militare
*- regolamento della Guardia Nazionale
*- Cap X. - Altri Provvedimenti del Governo Provvisorio
*- Modifihe suggerite da Bonaparte per la stesura della Costituzione
*- Risposta del Governo Provvisorio tramite il segretario Sommariva a Bonaparte
*- Il cittadino Nattino con la sua flotta entra in Algeri e prende contatto con il locale Bey
*- I gerarchi nordafricani si dimostrano favorevoli a stipulare pace con Genova ma non come richiesto dal Nattino di liberare gli schiavi genovesi di Algeri e Tunisi
*- Il Governo provvisorio fissa le date per la sanzione della Costituzione
*- Esplosa a La Spezia un'insurrezione vengono inviati il commissario Paolo Costa e il comandante Ruffini con il suo battaglione per domarla =discorsi ai soldati
*- Accettazione della Costituzione del 1797
*- Gio. Carlo Serra viene accusato da facinorosi di essere nascostamente un controrivoluzionario = il Governo attiva la forza pubblica e militare per tutelare il palazzo del Serra = segue all'uopo un proclama
*- Decreti vari del Governo Provvisorio = spicca l'incarico celebrandosi nella chiesa di S.Pietro di Banchi il dì della SS. Concezione la commemorazione per la vittoria del 1746 sugli Austriaci si provveda come faceva il vecchio governo ad una oblazione in denaro e cera sancendosi "che le doti che solevano, darsi in detta occasione alle dodici povere zitelle figlie o parenti di cittadini morti nella guerra del 1746 saranno distribuite dal Comitato delle Finanze egualmente nella forma praticata in addietro
*- Provvedimenti in merito al Banco di S. Giorgio e di seguito Quattro Compagnie per il Servizio dei Monti Liguri vengono deliberate come segue: (fine del primo volume








Sin dalla sua qui esaminata genesi la Repubblica rivoluzionaria Ligure oltre a darsi una precisa forma di Governo con adeguata Costituzione dovette prendere opportuni provvedimenti contro possibili rivolte se non controrivoluzioni tramite una adeguata Organizzazione militare con tanto di Commissione militare come quella che venne attivata per colpire, anche con condanne a morte, i responsabili della controrivoluzione del 1797 = la custodia della Repubblica spettava alla GUARDIA NAZIONALE PER CUI FU SANCITO particolare un oculato Regolamento = nel tempo soggetto a integrazioni qui approfondite in forza del volume Raccolta delle Leggi ed Atti del Corpo Legislativo della Repubblica Ligure tramite l'analisi della LEGGE DEL 20 OTTOBRE 1798 DETTANTE APPUNTO L'ORGANIZZAZIONE DELLA GUARDIA NAZIONALE legge qui analizzata sulla base delle diverse voci = 1 - ORGANIZZAZIONE DELLA GUARDIA NAZIONALE - 2 - DELLE ELEZIONI - 3 - DELLE UNIFORMI - 4 - CONSIGLIO DI DISCIPLINA e DELLE MANCANZE E PUNIZIONI - 5 - REGOLAMENTO DEL SERVIZIO [da questo stesso volume appena citato citato, e quindi per lo stesso anno come leggesi a fine di ogni documento trascritto, vedesi ORGANIZZAZIONE DELLA TRUPPA ASSOLDATA, E REGOLAMENTO DEI BATTAGLIONI, E DISTINTIVI DEGLI UFFIZIALI ed ancora RICOMPENSE AI DIFENSORI DELLA PATRIA, E LORO FAMIGLIE
Queste prolusioni alle vicende rivoluzionarie restano essenziali non solo per analizzarne le molteplici influenze sulla popolazione ligure ma anche per rendere conto di quanto qui preme in primo luogo cioè le traformazione nel campo dell'istruzione superiore, della cultura e delle relazioni con le istituzioni ecclesiastiche, motrici di molti eventi a prescindere da quelli spirituali, ma altresì socio-storici e pure spiccatamente culturali = è poi da far notare, come scritto a riguardo del tema culturale-educativo qui proposto = di maniera che, fra tanto, risulta particolarmente importante quanto contenuto nel quinto libro della raccolta assemblata da Antonio Clavarino per cui ad esempio in forza del capitolo XI trattante le Operazioni del Direttorio e Corpo Legislativo nel quarto trimestre 1798 è possibile meglio conoscere la ristrutturazione dell'asse ecclesiastica (in primis tramite l'organizzazione civile del clero) considerando l'eccessivo proliferare del numero di religiosi con conventi spesso fatiscenti sì da dovervi porre rimedio anche in relazione a surrogare la scuola superiore prossima per tipologia a un'università che per secoli fu il Collegio dei Gesuiti =
erano questi i primi passi ritenuti essenziali dal GOVERNO DELLA REPUBBLICA LIGURE sulla base della COSTITUZIONE DEL 1797 e precisamente del CAPO CONCERNENTE L'ISTRUZIONE i primi provvedimenti ritenuti indispensabili a vantaggio di un autentico potenziamento dell'ISTRUZIONE PUBBLICA al cui vertice venne creato un unico Instituto Nazionale delle Scienze e delle Arti [ vedi qui, come CONSEGUENZA DEI CONTENUTI DELLA COSTITUZIONE DEL 1797 l'integrale trascrizione della LEGGE ORGANICA DELL'INSTITUTO NAZIONALE DELLE SCIENZE ED ARTI = non è che in passato non esistessero pubbliche scuole ed un esempio ampiamente documentato è quello della scuola pubblica di Pompeiana (IM) dal cui Cartulario emerge il dettagliato regolamento tale scuole rientravano però nelle iniziative dei capifamiglia delle singole comunità e strutturate in un contesto clericale essendo istituita istituita nel 1704 e rientrando tra gli scopi assistenziali della Congregazione di Carità creata l'8-VI-1608 con atto notarile redatto da Vincenzo Nuvoloni), più ; nota come Confraria od Opera dello Spirito Santo dalla festa principale celebrata il giorno di Pentecoste =l'importanza delle "Confrarie" o "Confraternite", per cui non si può escudere una genesi connessa ai Colligia imperiali romani: al contrario di queste scuole pubbliche, che si potrebbero definire private, nei programmi della REPUBBLICA RIVOLUZIONARIA LIGURE entro la LEGGE DEL SETTEMBRE 1798 INTITOLATA PIANO DELLE SCUOLE REPUBBLICANE [QUI INTERAMENTE DIGITALIZZATA CON LE NORME DI ISTITUZIONE, RECLUTAMENTO DEI DOCENTI E PROGRAMMI] si precisa però LA VOLONTA' DI UNA AUTENTICA LOTTA ALL'ANALFABETISMO ISTITUENDO VERE SCUOLE PUBBLICHE SU TUTTO IL TERRITORIO DELLO STATO = entrambe le LEGGI qui proposte sono state estrapolate dal volume Raccolta delle Leggi ed Atti del Corpo Legislativo della Repubblica Ligure]= a questi prioritari interventi per l'istruzione segui i primi passi di un'Università degli Studi interagente con l'Accademia Ligustica di Belle arti = ciò comportò pure la soppressione di vari conventi ove spesso si agevolava la formazione culturale [cliccando qui si può visualizzare l'elenco dei conventi non soppressi annotando sulla base di quanto scrisse Antonio Clavarino che dal secondo trimestre del 1798 per ordine del Direttori Esecutivo e del Corpo Legislativo dopo molti dibattimenti veniva deliberata la requisizione degli ori, argenti, gioie di tutte le chiese, monasteri, conventi ecc.[ argomento che induce a riflettere come oltre alla spoliazione di preziosi testi da vendersi ad agiati antiquari, l'asportazione delle raccolte numismatiche con altri preziosi reperti possa anche non essere attribuita agli eventi della "Battaglia del Convento del 1748 nei locali anche dell'annessa Biblioteca Aprosiana" ma a scelte operate dai Commissari della Repubblica rivoluzionaria sia in relazione alla requisizione del materiale prezioso della nummoteca e della raccolta antiquaria di Aprosio e pure , stando ad una informazione recepita dallo scrittore Giacomo Navone, a queste requisizioni ne sarebbero seguite altre = per cui il Direttorio della Repubblica Ligure, sotto l'influenza di Napoleone Bonaparte vieppiù presente nelle questioni liguri e ideatore di una biblioteca centrale in Genova, avrebbe incaricato commissari per requisire libri e manoscritti dalla "Libraria di Aprosio" = cosa che per quanto appurato corre sotto nome di OPERAZIONE PROSPERO SEMINI/SEMINO dal commissario, un agostiniano docente di etica recatosi a Ventimiglia allo scopo di requisire il materiale librario da portare nella Capitale ligure ].
La filofrancese e quindi filorivoluzionaria REPUBBLICA LIGURE: vedi= I presupposti della rivoluzione e di una convenzione tra Genova e la Francia in contrasto con l'Inghilterra quindi il testo della convenzione tra Repubblica di Genova e Francia cui nel primo libro dei suoi qui interamente digitalizzati Annali della Repubblica Ligure fa seguire una serie di considerazioni sulle iniziative rivoluzionarie di quelli che definisce "amatori di novità" organizzanti i "primi moti nelle farmacie Morando, di Negro ed Odero, i di cui più ferventi capi ne erano un abate Cuneo, un monaco di S. Bernardo Ricolfi, il Valentino Lodi, assistiti dal napoletano Vitaliani, impiegato dell'ambasceria francese; ed incoraggiati da scritti, lettere, parole e lusinghe del commissario generale Saliceti, il quale faceva spargere massime liberali dalle gazzette di Milano contro l'aristocrazia e contro il governo. Lo stesso Clavarino ragguaglia poi con dovizia di particolari sull' inizio degli scontri con tanto di canti rivoluzionari risuonanti in Genova per tre giorni presupposti della Rivoluzione che ebbe propriamente origine il 22 maggio 1797 in un clima di formidabili tensioni presto segnato, sulle ceneri della SERENISSIMA REPUBBLICA DI GENOVA da un aspro confronto tra gli
INNOVATORI cui si unirono con grida inneggianti alla rivoluzione gruppi di Francesi, Piemontesi e Lombardi che presero ad occupare, dividendosi in gruppi, vari luoghi della città
e i sostenitori del
VECCHIO GOVERNO O COME SOLEVA DIRSI i "VIVA MARIA" CAPEGGIANTI l'INSORGENZA ANTIGIACOBINA
che sopraggiunsero in forze dal sempre inquieto quartiere di Portoria sventolando copie di una lettera scritta dal Beato Leonardo di Porto Maurizio al tempo della vittoriosa guerra genovese contro gli Austriaci del 1746 scatenandosi aspri scontri con morti e feriti e parecchi Francesi fatti prigionieri dai VIVAMARIA che stavano prendendo il spravvento per conseguenza di ciò il ministro francese Faipoult intervenne presso il Senato chiedendo la liberazione dei Francesi cui succedette questo Proclama di Doge e Governatori della Serenissima Repubblica che non fece cenno a liberazione di Francesi tenuti prigionieri ma sancì soltanto: Raccomandiamo per tanto ed ingiungiamo a qualunque abitante nella nostra città e dominio, di lasciare i Francesi in libertà di stare in casa propria, uscirne, e ristorarvi, senza alcuna molestia persuasi che dal canto loro si conduranno da buoni nostri amici, e non obbligheranno nessuno al giusto caso della necessaria difesa. Proclama che non soddisfece il Faipoult che così scrisse al Senato che gli rispose in siffatta maniera = ma il ministro Faipoult nemmeno soddisfatto in questo caso rispose con questa nota ancora più minacciosa chiedendo soddisfazione per le offese ricevute dai Francesi, comportante l'immediata liberazione di tutti i carcerati. Il Governo rispose con un Proclama che imponeva il generale disarmo = intanto Bonaparte venuto a sapere che le sommosse erano terminate ma che non si erano soddisfatte le richieste del Faipoult minacciò il Governo dell'invio di truppe per risolvere la questione: quasi contemporaneamente giunse a Genova l'aiutante di campo di Bonaparte Lavalette come il Faipoult rimproverò il Governo della sua debolezza e contestualmente chiese minacciando ritorsioni immediate, provvedimenti, avverso coloro che erano insorti. Di rimpetto a tali intimazioni come scritto dal Clavarino il Governo senza studiar se vi fosse stato qualche mezzo onde salvare la Repubblica, non pensando alle conseguenze che avrebbe portato l'adesione alla domande fatte, non solamente si ordinava la liberazione dei carcerati in sovrappiù, stando sempre a quanto scritto dal Clavarino decretò L'arresto di tre dei suoi membri solamente sospetti d'aver favorito la controrivoluzione, ma che in realtà ne erano innocenti, tali dichiarati il giorno prima dallo stesso Faipoult i Consiglieri cioè Francesco Maria Spinola, Francesco Grimaldo, e Nicolò Cattaneo non d'altro rei che di amore alla patria Quindi Nominavasi altresì una deputazione al Generale Bonaparte di tre partitanti d'innovazioni, i patrizii Michel'Angelo Cambiaso, Luigi Carbonara e Gio Carlo Serra, i due primi amatori d'un governo popolare, ed il terzo d'uno più stretto con istruzioni d'una nuova forma di Governo democratico illesa però la religione Quasi simultaneamente considerate le insurrezioni di Savona, Porto Maurizio e Finale ove i popolani scacciati i soldati della vecchia repubblica andavano innalzando gli alberi della libertà nonostante si spargesse la voce per tenere tranquillo il popolo che "non venisse alterata la forma antica del Governo, se non col togliere qualche abusi che realmente esistevano": che come ancora scrive il Clavarino risultava in effetti una vana speranza giacché nel Governo eravi il partito Francese il quale voleva che la rivoluzione avesse fine in suo favore in maniera che si venne ad elaborare celermente l'ipotesi di un nuovo Governo rivoluzionario con la triste fine dell'antica Repubblica di Genova al pari di quella di Venezia vicende cui il Clavarino dedica parole toccanti non esenti da critiche ai vecchi governanti sì che di conseguenza si posero
LE BASI PER UN NUOVO GOVERNO IN UN RAPPORTO DI MUTUA COOPERAZIONE TRA REPUBBLICA LIGURE E REPUBBLICA FRANCESE SECONDO QUESTA CONVENZIONE FIRMATA COME QUI SI PUO' LEGGERE DA NAPOLEONE BONAPARTE
con una serie di altri provvedimenti qui leggibili sotto l'ultimo DOGE DI GENOVA GIACOMO BRIGNOLE VENNE MESSO IN ESSERE IL NUOVO GOVERNO CON IL DISARMO DELLE GUARDIE TEDESCHE E SVIZZERE E CON L'OCCUPAZIONE FATTA DEL PALAZZO DI DUE COMPAGNIE DI GUARDIE NAZIONALI quindi il MINOR CONSIGLIO RADUNATOSI CON 57 VOTI FAVOREVOLI CONTRO 7 CONTRARI APPROVO' LA CITATA CONVENZIONE CON LA FRANCIA e contestualmente ratificò questa "NOTA DEI COMPONENTI DEL GOVERNO PROVVISORIO"
governo di cui quello proposto di seguito fu il
PRIMO PROCLAMA
cui seguirono vari altri provvedimenti, tra i quali mentre si innalzavano gli "alberi della libertà" si procedette
[pag.44, tomoI] "all'atterramento di tutti i stemmi, corone, baldachini e statue che adornavano la Sala del Gran Consiglio, dei due Ospedali, e dell'Albergo dei Poveri con la contestuale proibizione di livree, e di panche private nelle Chiese"
e quindi nel contesto di un variegato fanatismo rivoluzionario si propose anche
[pag.47, tomoI]"l'abbruciamento del libro d'oro, della ducale portantina, e dell'urna del seminario, e di altri oggetti inservienti all'incoronazione del Doge, e nelle grandi comparse". Di maniera che ancora il Clavarino scrisse = "La piazza dell'Acquaverde fu il luogo destinato a tale operazione, ed ivi raccolti ed affollati tutti i suoi satelliti, alla presenza di due membri del Governo Provvisorio i cittadini Bertuccioni e Federici, si compiva la grand'opera. Vennero solamente salvati lo scettro, l'ombrellino e la spalliera del trono, le quali cose vennero dedicate alla chiesa Cattedrale. Non sazi però di tale distruzione, quai vandali si portano al Palazzo Ducale, ed ivi atterrano le due statue che esstevano nel cortile, una delle quali era di quell'Andrea Doria che aveva data la libertà dai stranieri ceppi liberandola, e gliene tagliano la testa. La distruzione di queste statue, effetto di fanatismo popolare, e di una barbarie e rozzezza imperdonabili dispiacque moltissimo ai stessi francesi ed a tutte le persone ragionevoli, mentre i monumenti delle belle arti comunque sieno meritano rispetto".

Tutte queste vicende si leggono nel
FONDAMENTALE I VOLUME DEI QUI DIGITALIZZATI ANNALI DEL CLAVARINO
iniziando a visualizzare sin dal CAPITOLO PRIMO O PRINCIPIO DELLA RIVOLUZIONE: a siffatto doveroso inizio l'autore fa seguire una miriade di dati tra cui in relazione a quanto sopra scritto in relazione ai provvedimenti del Governo rivoluzionario ligure sono altresì da menzionare con lo scioglimento dei fedecommessi pure le nuove normative in merito alle cappellanie ed ancora riferimenti sulle pensioni da darsi sia ai religiosi che alle monache cui è connessa in un sostanziale
URTO FRA LAICITA' E CLERICALISMO LA SANGUINOSA CONTRORIVOLUZIONE DEL 5-6 SETTEMBRE 1797 CUI PARTECIPARONO ATTIVAMENTE DIVERSI RELIGIOSI:
eventi ai quali seguì il FORMIDABILE BLOCCO DI GENOVA E SUO PORTO DA PARTE DELLE FORZE AUSTRO INGLESI dopo il cui BREVE SUCCESSO, IN DIPENDENZA DELLA LA VITTORIA DI MARENGO, SI EBBE IL RITORNO DELLE ARMATE FRANCESI cui succedette in qualche maniera il PRELUDIO DELLA FINE DELLA REPUBBLICA LIGURE E DELLE SUA AGGREGAZIONE ALL'IMPERO NAPOLEONICO =
Per quanto concerne la gestione del TERRITORIO LIGURE ad opera del GOVERNO RIVOLUZIONARIO si tratta di argomenti poi variamente riesaminati dalla LEGGE DEL 1799 QUI ESPLICITATA IN FORZA DI TUTTI GLI ARTICOLI LEGGE EMANATA SULLA BASE DEL POTERE LEGISLATIVO DELLA QUI ANALIZZATA COSTITUZIONE DEL 1797 che per il GOVERNO comportò spese, anche in relazione ai provvedimenti resisi opportuni in relazione alla citata controrivoluzione del 1797 considerevoli, già solo analizzando dal volume Raccolta delle Leggi ed Atti del Corpo Legislativo della Repubblica Ligure il QUADRO DELLE PARTITE DELIBERATE DAL CORPO LEGISLATIVO NEL 1798 DISTINTO IN DUE SEMESTRI UNO DA' 17 GENNARO SINO A' 30 GIUGNO, E L'ALTRO DAL PRIMO LUGLIO COL FINE DI DICEMBRE= steso tenendo conto delle INDENNITA' DE' MEMBRI DEL CORPO LEGISLATIVO quindi dei CONTRIBUTI AL DIRETTORIO ESECUTIVO PER LA DIFFESA DELLO STATO e PER LA SUA AMMINISTRAZIONE GENERALE quindi sempre attesi i contributi ancora al DIRETTORIO ESECUTIVO PER SPESE STRAORDINARIE e AL DIPARTIMENTO DELL'INTERIORE, E DELLE FINANZE quindi al DIPARTIMENTO DELLA GUERRA, E MARINA e ai DIPARTIMENTI DELLA POLIZIA, GIUSTIZIA ED AFFARI ESTERI ed infine ai SUSSIDI PER BISOGNI DI OPERE PUBBLICHE =
dallo stesso V LIBRO degli ANNALI si veda qui la COSTITUZIONE DEL 5 AGOSTO 1797 con le riforme ad essa apportate ( anche se per una completa comprensione del Governo Ligure giova qui proporre su sanzione del CONSIGLIO DEI SESSANTA la qui digitalizzata LEGGE N.139 DEL 9 NOVEMBRE 1798 TRATTANTE L'ORGANIZZAZIONE DELLA TESORERIA NAZIONALE (con l'indicazione del LUOGO E MODO DI CONSERVAZIONE DEL TESORO NAZIONALE) estrapolata dal volume Raccolta delle Leggi ed Atti del Corpo Legislativo della Repubblica Ligure MA POI, ATTESO L'EMERGERE DI LACUNE L'INSORGERE DI CONTESTAZIONI ANCHE VIOLENTE SOSTITUITA IN FORZA DELLA COSTITUZIONE DEL 1802 QUI PROPOSTA PER TITOLI E ARTICOLI e da Antonio Clavarino reputata più moderata e democratica di quella del 1797].
Successivamente alla COSTITUZIONE DEL 1797 (come scritto il testo di questa costituzione è integralmente digitalizzata ma per comodità di lettura son qui evidenziate le voci - 1 - potere legislativo = Consigli dei sessanta e dei centoventi membri - 2 - potere esecutivo esercitato dal Direttorio - 3 - Corpi amministrativi e municipali - 4 - potere giudiziario) si procedette
AD INVIARE COMMISSARI GOVERNATIVI
per tutto il territorio del vecchio Dominio di Genova onde chiarire eventuali incomprensioni e favorire la globale accettazione del nuovo governo = precisamente distinti in TRE COMMISSARI CAPI CON DODICI SUBALTERNI PROVVISTI DI UNA SOMMA ADEGUATA ALLE LORO ESIGENZE DI MISSIONE E CON IL SUPPORTO PER CIASCUNO DI TRENTA GENDARMI: è comunque da far notare che l'invio di siffatti COMMISSARI non produsse gli effetti sperati e che problemi comunque permasero in ogni dove seppur con distinta criticità in merito alla piena accettazione della Costituzione .
Per quanto si apprende dalla migliore fonte documentaria cioè gli Annali della repubblica ligure dall''anno 1797 a tutto l'anno 1805 (ed in questo caso in merito al primo volume) i problemi più gravi in rapporto all'accettazione della Costituzione del 1797 della Repubblica Rivoluzionaria Ligure, nonostante Commissari, onde persuadere le popolazioni della sua bontà, inviati per tutto il territorio nazionale (Costituzione che invero si rivelò invisa a troppi sì da esser surrogata in seguito dalla più democratica Costituzione del 1802) si ebbero però a Ventimiglia, connessi al trattamento riservato da due commissari subalterni della Repubblica all'anziano Vescovo Domenico Maria Clavarini di cui scrisse il Semeria nel suo volume dedicato alla storia della Diocesi liguri, menzionando pure seppure con qualche imprecisione ed incompletezza documentaria le disavventure da lui patite in siffatta occasione.
Procedendo da Bordighera verso Ventimiglia una volta raggiunto raggiunto il "torrente di Vallecrosia" ove erano stati onorevolmente accolti i due Commissari inviati, con altri per altre parti del dominio genovese a pubblicizzare le operazioni del Nuovo Governo Rivoluzionario ma pure al fine di agire manu militari per risolvere alcune forme di opposizione al nuovo regime come si legge nella pubblicazione Giustificazione delle cose operate dai commissari Repeto e Biagini intorno al fu vescovo di Ventimiglia, Genova, stamperia francese e italiana degli amici della libertà, 1797 avevano dato incarico ai gendarmi al loro servizio di recarsi ad arrestare il parroco di Bordighera che fu raggiunto in carcere da un nipote del vescovo, dal cappellano di S. Bartolomeo e dai giudici Filippo Viale e Pietro Antonio Aprosio rivolsero la loro attenzione al proprio primario compito che era quello di ottenere il sostegno del Vescovo di Ventimiglia che presto raggiunsero nel Palazzo Vescovile
Come si vede già da quanto scritto sopra i due commissari governativi come altri in altre contrade inviati per pubblicizzare con il nuovo governo la prossima Costituzione e pacificare eventuali discordie incaricati di recarsi a Ventimiglia ove in previsioni delle elezioni il controllo della provvisoria amministrazione municipale, come scrisse G. Rossi, era stato in pratica assunto da una certa famiglia Viale accostatasi per interesse al movimento degli innovatori" erano Sebastiano Biagini, rivelatosi presto il più intransigente, e Tommaso Repetto, scortati ognuno da 30 gendarmi, raggiunsero il Palazzo Episcopale scontrandosi inaspettatamente con il netto rifiuto dell'anziano Vescovo Clavarini di pubblicare una lettera pastorale per convincere la popolazione a pro delle iniziative della nuova Repubblica ligure, cosa cui il Vescovo senza esitazioni non aderì prendendo di contropiede i due commissari, e ciò per due ragioni di cui probabilmente la seconda di cui qui si legge era quella che giunse più sospetta ai commissari, calcolando che solo da poco era sta domata la controrivoluzione a scapito del Governo, controrivoluzione in qualche modo innescata da un parroco con una sua predica e cui avevano aderito, non esitando a combattere, vari religiosi, sì da far pensare a Biagini e Repetto che il vescovo Clavarini (oltre, cosa vera, a non aver simpatia per il governo rivoluzionario) potesse essere, per quanto anziano, malato e fisicamente imbelle, un sostenitore di siffatti ecclesiastici ribelli al nuovo sistema governativo sì da reputare possibile un qualche intervento poliziesco nei suoi confronti.
La PRIMA RAGIONE risiedeva nel fatto che l'Arcivescovo di Genova con sua pastorale aveva invitato tutti i parroci ed i Vescovi a tenere una posizione decisamente conciliante con la filofrancese e quindi filorivoluzionaria Repubblica Ligure che ebbe origine il 22 maggio 1797 in un clima di formidabili tensioni innescate dai rivoluzionari e segnato dal canto a squarciagola di questa canzone dai contenuti fieramente antinobiliari con l'acme dettante "L'indegno aristocratico/ aristocratico Non osi alzar la testa/ Se l'alza, allor la festa /Tragica si farà" seguita da altra canzone dall'incipit "Genovesi all'armi, all'armi/ Già siam stanchi di pazienza/ Non vogliam più eccellenza/Non vogliam serenità/ Viva viva libertà."come lugubre epitaffio sulle ceneri della Serenissima Repubblica di Genova: il tutto evolutosi in un aspro confronto tra gli innovatori e i sostenitori del vecchio Governo o come soleva dirsi i "VIVAMARIA" il tutto poi ridimensionato dall'intervento francese di pacificazione = è utile ricordare che i VIVAMARIA si erano ispirati per le loro azioni a
questa Copia di lettera [un cui esemplare a stampa sventolavano durante gli scontri]del Beato [ poi santificato nel 1866] Leonardo del Porto Maurizio[ che dell'esortazione VIVAMARIA aveva fatto il suo motto contro ogni avversità] scritta al Rev. Padre Gio. Batta da Rapallo procuratore de' Min. Oss.Rif.al convento del Monte in Genova
in occasione della guerra del 1746/1747" = appoggiandosi peraltro i difensori del vecchio regime ad altri scritti concernenti la liberazione di Genova dall'occupazione austriaca di metà '700 resa celebre dall'episodio del BALILLA = liberazione celebrata pure nel sonetto Per la liberazione di Genova seguita l'anno 1746 di "MASNATA DOMENICO Nobile Albinganese" come si legge nell'opera di Ambrogio BALBI Versi scelti de' poeti liguri viventi nell'anno 1789 dei quali le liriche sono qui interamente digitalizzate) .
La SECONDA RAGIONE dipendeva dal fatto che molti religiosi, ignorando la pastorale dell'Arcivescovo; si erano fatti partecipi se non talora guide della controrivoluzione del 6 7 settembre 1797 per cui si invitava all'accettazione del Nuovo Governo con ristabilimento della pace evitando che alcuni religiosi si unissero ai nemici del Governo, prendessero le armi e come avvenuto cadessero sul campo o arrestati venissero condannati, anche a morte del resto era noto a tutti che la scintilla che accese la Controrivoluzione era scaturita da un'appassionata predica di certo padre Pezzuolo parroco di S. Francesco d'Albaro che in particolare accusò il nuovo Governo di voler disperdere per sempre la "religione dei Padri".
Attesa l' irremovibilità dell'alto Prelato, nonostante le pressioni reiteratamente subite [considerato che il Vescovo non accettò di sottoscrivere la pastorale redatta dai due rivoluzionari e che risulta trascritta nella pubblicazione Giustificazione delle cose operate dai commissari Repeto e Biagini intorno al fu vescovo di Ventimiglia, Genova, stamperia francese e italiana degli amici della libertà, 1797 ], il 27 settembre 1797 i commissari [con un provvedimento iniquo che secondo quanto scritto in questo I libro degli Annali il commissario capo Stefano Carrega avrebbe potuto e dovuto impedire come qui si legge] lo esautorarono dalla sua carica, ponendolo agli arresti domiciliari nel Palazzo Vescovile e, deferendolo alla Commissione Militare di Genova innanzi alla quale, recuperata una salute da tempo precaria e bastante energia, avrebbe dovuto essere condotto per far valere le sue ragioni : il Prelato - essendo anche stato arrestato il suo Vicario, fu sostituito per esercitarne i compiti, previo monito a tutti gli ecclesiastici, dal cittadino Giuseppe Viale canonico primicerio con l'unico divieto di poter procedere alle "ordinazioni": per l'anziano Vescovo, agli arresti domiciliari, il personale dramma continuò, scivolando egli in uno stato di umiliazione e depressione assai grave, sì che il primo di ottobre, peggiorando severamentela l'asma di cui soffriva da tempo, spirò prima che di persona suo nipote gli portasse il Richiamo governativo del Governo genovese a carico del Biagini attestato da questo Decreto con cui si annullavano le deliberazioni prese dai commissari.
Il Biagini convinto rivoluzionario di formazione giacobina e decisamente antinobiliare per varie ragioni non escluso ciò che compì specie a carico del Clavarini non mancò di critiche [in particolare dal Padre Serra che venne addirittura venne arrestato per averlo definito in una sua mordace satira "Impostore falsario/ Lue del Ponente Ligure e Sicario/ d'un povero pastore ottuagenario] ebbe, nonostante sue discusse e discutibili operazioni, una considerevole rinomanza, alimentata dal peso politico conseguito nel contesto del Nuovo Governo anche come pubblicista.
Eppure un evento in parte casuale lo portò alla morte nel 1799 trattandosi vari argomenti nel contesto del Direttorio esecutivo il rappresentante Queirolo avava proposto una sua mozione per cui i Matrimoni prima si dovessereo celebrare innanzi la Municipalità e solo dopo in Chiesa per rispetto dei riti religiosi occasione nella quale ogni sposo dovesse avere una specifica uniforme = questa sua propoposta non venne però accettata dal collegio dei Giuniori come quelle dei rappresentanti Guglielmini e Gianneri decisamente più anticlericali. Il rifiuto patito dovette lasciare il Queirolo, perona impulsiva, abbastanza deluso e rancoroso = ma nulla accadde di disdicevole al momento. Le cose si aggravarono inaspettatamente. come si legge nel II volume dei qui esaminati Annali. " Il dopo pranzo del giorno 26 febbraio verso le ore quattro nella Spezieria Dodero da S. Lorenzo" [ove] "il rappresentante Queirolo il quale si era opposto nel consiglio dei Giuniori a che avessero la parola i di lui colleghi Biagini, Ardito, e Mangini i quali chiedevano d'essere intesi sulle materie in discussione, cioè sopra l'estrazione del terzo dei rappresentanti a termini della Costituzione, allegando male a proposito un Regolamento in contrario, dirigendo la parola al cittadino Mangini con qualche calore, e questi avendo risposto come si doveva, mise mano ad uno stilo minacciandolo di morte; Accorso il Biagini per trattenerlo e pacificarlo, il Queirolo rivoltosi contro del medesimo gli ha immerso all'istante lo stilo [in realtà il tradizionale "coltello alla genovese" ] nel basso ventre". I soccorsi per quanto celeri a nulla valsero e, data l'efferata uccisione, lo stesso giorno a notte avanzata fu convocato il consiglio dei Giuniori nel corso del quale i consiglieri Gianneri, Schiaffini e De Ambrosis si pronunciarono per un immediato provvedimento penale
Il Queirolo cercò di scampare all'inevitabile arresto nascondendosi nel Palazzo Nazionale ma venne presto catturato nel Salone dei Giuniori donde fu condotto nella torre vicina dopo alterne vicende sulle competenze giuridiche (pag.180) e svoltosi l'interrogatorio del reo assistito dai propri avvocati la Commissione criminale del centro autorizzata dalla legge del 27 febbraio riconosciuto colpevole d'omicidio il Queirolo emise la sentenza, qui trascritta, comportante la condanna a morte tramite fucilazione ad un'ora dopo mezzogiorno sulla piazza della Cava il giorno successivo alla sentenza datata "Li 1 marzo 1799". Solenne fu il corteo funebre del Biagini qui descritto accuratamente dall'estensore degli Annali



Non molto tempo passò, prima che la Repubblica Ligure venisse assimilata dall'Impero napoleonico[come si evince da un discorso del maggio 1805 al Bonaparte del Doge Gerolamo Durazzo con la richiesta d'aggregazione del dominio genovese a quello francese con pronta risposta di Napoleone, seguita da un intenso lavorio delle distinte parti in causa e ratificata in virtù delle conseguenti condizioni ratificate per articoli ai fini dell'assimilazione della Liguria da parte dell'Impero francese] = questi eventi ebbero una consonsiderevole trasformazione con l'avvento del Bonaparte,padrone della Liguria e d'Italia, tramite tutta una serie di provvedimenti tra cui quelli, apprezzati e non, sulla regolamentazione del mondo ecclesiastico e nel contesto di siffatti eventi ebbe luogo a scapito di Ventimiglia l'Operazione Prospero Semini che comportò nell'ottica di un'istituenda biblioteca centrale a Genova la spoliazione a danno della Biblioteca Aprosiana di libri e preziosi manoscritti.



Ferma restando la rilevanza se non la necessità di una trattazione in merito alla GENESI DELLA RIVOLUZIONE CHE DETERMINO' L'AVVENTO DELLA REPUBBLICA LIGURE ( indubbiamente collegata al PROSELITISMO DI AGENTI RIVOLUZIONARI FRANCESI NEL TERRITORIO DELLA DECADENTE REPUBBLICA DI GENOVA ed una volta affermatasi( in forza della COSTITUZIONE DEL 1797 poi surrogata dalla COSTITUZIONE DEL 1802) contestuale a tanti PROVVEDIMENTI CHE NE DETERMINARONO VARI ASPETTI SIA LAICI CHE CLERICALI) per poi sondare a fondo il DRAMMATICO PERIODO DELL'ASSEDIO IMPERIALE A GENOVA CON LA CONSEGUENTE CAPITOLAZIONE ED IL MOMENTANEO RIPRISTINO DELL'ANTICO GOVERNO PRERIVOLUZIONARIO cui successe una sequenza incredibile di eventi con la RITIRATA DEI FRANCESI, LA MOMENTANEA OCCUPAZIONE AUSTRIACA DI GENOVA E IL DOPO MARENGO CON IL RITORNO DEI FRANCESI E LA SUCCESSIVA EVOLUZIONE DELLA REPUBBLICA LIGURE SIN AD ESSERE ASSORBITA DALL'IMPERO FRANCESE bisogna riconoscere come il TERZO VOLUME degli Annali della Repubblica Ligure dal 1794 al 1805 di Antonio Clavarini è una vera e propria miniera di nozioni, dati e documenti concernenti tutto ciò che precedette quella momentanea riconquista di Genova ad opera degli Austriaci del generalissimo Melas con conseguente ritirata dei Francesi e dei volontari italiani cui notoriamente partecipò il celebre poeta Ugo Foscolo nel contesto ritirata dell'armata francese verso Ventimiglia e quindi i più sicuri territori transalpini = visto che questo periodo è trattato in molti testi moderni piuttosto superficiamente , e quasi sempre senza la proposizione di documentazioni precise, "Cultura - Barocca" ha ritenuto interessante se non addirittura opportuno riprodurre digitalizzando il testo antiquario tutto ciò che il Clavarini vi trascrisse facendo precedere il tutto da questo indice di voci, parimnti riprese dall'antico autore, e susseguentisi in una sequenza numeria espressa sotto voce di "punti" =
- punto 1 - Frontespizio del terzo volume degli Annali
- punto 2 - "Operazioni militari nel secondo trimestre dell'anno 1799"
- punto 3 - "Oggetti diversi = Discorsi avverso avvocati corrotti - considerazioni anticlericali"
- punto 4 - "Leggi, Decreti e Deliberazioni del Direttorio Esecutivo e Corpo Legislativo , nel terzo trimestre 1799
- punto 5 - "Oggetti diversi = Arresti effettuati in S. Remo - Oreggia deputato nel consiglio dei Giuniori pronuncia un discorso contro gli ex nobili"
- punto 6 - "Operazioni militari"
- punto 7 - "Operazioni del Direttorio Esecutivo e Corpo Legislativo , nel quarto trimestre 1799"
- punto 8 - "Splendida festa tenutasi in Genova appreso il ritorno di Napoleone dalla campagna in Egitto"
- punto 9 - "Notizie militari e Notizie religiose"
- punto 10 - "Fine del Direttorio e dei Consigli"
- punto 11 - "Operazioni e decreti della Commissione di Governo" [che sostituisce il Direttorio] "nel mese di dicembre dell'anno 1797"
- punto 13 - "trattamenti diversi dal rilascio alla carcerazione alla fucilazione di quanti furono arrestati il giorno di cmbiamento del Governo
- punto 12 - "Comitati componenti la commissione" - di seguito elenco di ex nobili contumaci i cui beni si vendono all'asta"
- punto 13 - "10 Dicembre 1799- la commissione di Governo, data la carenza di viveri in Genova si attiva per l'approvvigionamento di prodotti alimentari visto chedata la dichiarazione di guerra fatta in precedenza dal Direttorio all'Inghilterra e a Napoli, le flotte di queste potenze vanno intercetando tutti i bastimenti destinati alla liguria, per giunta con il concorso di navi di Corsari = norme per la popolazione onde evitare l'accumulo di beni alimentari"
- punto 14 - "arrivo dei primi bastimenti con carichi di granaglie ed altri prodotti = ma, essendo la quantità ancora insufficiente, altri provvedimenti della Commissione di Governo"
- punto 15 - "confisca, vendita all'asta di beni di ex nobili fuggiti in esilio onde rimpinguare le esauste casse dello Stato"
- punto 16 - "Legge per la libertà di commercio pubblicata il 21 Gennaio 1800"
- punto 17 - "Legge sopra i due ospedali di Pammatone e degli Incurabili pubblicata 24 Gennaio 1800"
- punto 18 - "Legge per la creazione d'un Comitato di Sussistenza"
- punto 19 - "Legge sopra un prestito coattivo di Lire 500.000 del 5 Marzo 1800"
- punto 20 - "Legge colla quale viene creata una commissione di Finanze del 5 marzo"
- punto 21 - "Legge [fine pagina70]che stabilisce una gabella sui vini forestieri tanto comuni che in bottiglie del 27 marzo 1800"
- punto 22- "[fine pagina73] provvedimenti a riguardo di ex nobili"
- punto 23 - "[fine pagina74] "Sentenze della commissione militare"
- punto 24 - "[fine pagina84] "approvvigionamento di viveri - nuove difficoltà"
- punto 25 - "[fine pagina87] "osservazioni sullo stato della città nel primo Trimestre 1800"
- punto 26 - "operazioni militari - avanzata austriaca - rivolta in Fontnabuona e sua repressione"
- punto 28 - "disapprovazione del Governo francese per pregresse operazioni del Direttorio
- punto 29 - [fine pag. 94] "Il Ministro delle Relazioni Estere della Repubblica Francese Talleyrand al cittadino Bartolomeo Boccardi Ministro della Repubblica Ligure a Parigi"
- punto 30 - [fine pag. 94] "Il Ministro delle Relazioni Estere della Repubblica Francese Talleyrand al cittadino Bartolomeo Boccardi Ministro della Repubblica Ligure a Parigi"
- punto 31 - "Legge sulla nomina d'una Commissione incaricata del Servizio Militare e della Sussistenza" [a seguire] Nuova imposizione sulle pigioni, case, ecc."
- punto 32 - "Legge sulla tassa personale 1799 in 1800"
- punto 33 - "Proclama della Commissione di Governo agli abitanti della Polcevera per una insurrezione contro lo stato"
- punto 34 - "Decreto della Commissione di Governo del 19 Maggio 1800 sopra una sovvenzione a' poveri della città"
- punto 35 - "25 maggio creazione di nuova commissione militare straordinaria per giudicare la ciurma della galea oredata dagli inglesi all'imboccatura del porto sotto il tiro del forte della Lanterna" di seguito "quarta legge riguardante la guardia nazionale in cinque articoli in data 29 maggio 1800"
- punto 36 - "31 maggio rinnovo della commissione di governo" ed a seguire leggendo dalla stessa pagina 116 "il 3 giugno prima della resa della città si ordinava il taglio di tutti i grani che dimostrassero di essere già in qualche pienezza, e vicinanza di maturità...creazione du una commissione incaricata della compra di tutti i cavalli, per ssere macellati, ed organizzati dei botteghini per la vendita della carne cotta"
- punto 37- " [da metà pagina 118 ] "La vigilia della capitolazione, cioè il giorno 4, si accordavano permessi di espatriare ai" [seguenti]"cittadini"
- punto 38- " [da fine pagina 120 ] "Viveri"[obbligo per i cittadini di denunciare al burò del comitato di sussistenze tutte le granaglie di qualunque sorta, farine, legumi, risi, biscotto e galette purché eccedesse libre sei per ogni individuo ciascuna famiglia, sotto pena d'esser giudicati militarmente" [a seguire altri provvedimenti per indigenti e prigionieri]
- punto 39- " Gravissimi problemi per approvvigionamento di viveri
- punto 40 - " Tentennamenti del generale Massena che difendeva Genova dall'assedio = la popolazione arriva al punto per rifornirsi di assalire le botteghe di commestibili ancora attive
- punto 41 - " Smisurato aumento dei prezzi
- punto 42 - " Genova allo stremo = la popolazione giunge a nutrirsi anche di alimenti disgustosi non solo cavalli e cani ma anche gatti, sorci, pipistrelli, vermi ed ancor peggio
- punto 43 - " Negli ultimi giorni del blocco e dell'assedio ad ogni espediente si ricorre per mangiare = donne sia plebee che nobili si recano nelle zone di Albaro e del Bisagno per raccogliere piante selvatiche di cui nutrirsi: da malva a salvia, cicorie, raperonzoli ecc. ecc.
- punto 44 - " Uomini e donne disperati per i morsi della fame il tristissimo caso di bambini e fanciulli praticamente abbandonati
- punto 45- " Ancora sulla disprata lotta per sopravvivere dei fanciulli = di seguito il caso di molti civili e soprattutto di soldati francesi che scelsero in luogo di fame e disperazione la via del suicidio. E per concludere il caso limite dei prigionieri astriaci
- punto 46 - " Ancora sull'orribile condizione dei prigionieri di guerra cui, data la situazione, non veniva fornito cibo alcuno= l'autore degli Annali ci ragguaglia come siffatti prigionieri onde sopravvivere mangiavano le scarpe e le pelli degli zaini, fissandosi bramosi quasi a volersi divorare e come belve spiando le guardie francesi che vennero allontanate onde non cadessero nelle mani di questi sventurati
- punto 47 - " Comparsa, con febbri altissime causa di disidratazione e morte, di un'epidemia pestilenziale di cui l'autore non specifica l'eziologia
- punto 48 - L'autore si rivolge a chi potrebbe non credere a tanto orrore e menzione come viventi al suo tempo testimoni oculari di una così estrema disperazione"
- punto 49 - " Regolamento di Polizia pubblicato li 24 aprile 1800 d'ordine del Generale in Capo
- punto 50 - L'autore degli Annali dopo aver elencato altri provvedimenti riproduce ad uso delle future generazioni alcune riflessioni comparse sulla Gazzetta Nazionale in merito a quello che lui chiama non a torto il Demone della Guerra
- punto 51 - Operazioni militari[ cui l'autore come qui si vede fece precedere una oculata descrizione delle fortificazioni genovesi]
[ONDE APPROFONDIRE LE MOLTEPLICI VICENDE CHE CARATTERIZZARONO LA REPUBBLICA RIVOLUZIONARIA LIGURE RISULTA UTILE CONSULTARE UNA SERIE DI CARTE E DOCUMENTI E PERTANTO SI VEDANO QUI = GENOVA NEL XVII SECOLO CON EFFIGIATA LA POTENTE CINTA MURARIA ESTERNA (CARTA DI ANONIMO) E POI ANCORA PLANIMETRIA DI GENOVA ATTRIBUITA A G. L. GUIDOTTI DATABILE DEL 1769 CON LA DICITURA GENOVA NEL SOLO GIRO DELLE SUE VECCHIE MURA CON L'ESPOSIZIONE DELLE CHIESE E LUOGHI PRINCIPALI ED ANCORA QUI CARTA DELLA ANTICHE MURA E FORTIFICAZIONI DI GENOVA. INOLTRE PER APPROFONDIRE SI LEGGA DAL QUINTO VOLUME DEGLI ANNALI DELLA REPUBBLICA DI GENOVA DALL'ANNO 1797 A TUTTO L'ANNO 1805DEL CLAVARINO LA DESCRIZIONE DELLA CINTA MURARIA, DEI FORTI A DIFESA DELLA CITTA' OVE COME SI LEGGE NEGLI ANNALI NUMEROSI FURONO ASSEDI ED ASSALTI INTERCORSI TRA I DIFENSORI FRANCESI E GLI ASSEDIANTI IMPERIALI PUR SE DEL VASTO COMPLESSO DEI FORTILIZI DI CUI SI PUO' VEDERE UN'IMMAGINE D'INSIEME IL FORTILIZIO RIMASTO PIU' FAMOSO, PER LA FERITA CHE VI CONTRASSE IL GRANDE POETA UGO FOSCOLO, FU IL FORTE DIAMANTE DI CUI QUI SI PROPONE UN'IMMAGINE= L'AUTORE DEGLI ANNALI NON SODDISFATTO DI AVER FORNITO QUESTE DOCUMENTAZIONI INTEGRA IL DISCORSO SEMPRE NEL V VOLUME CON UN'ATTENTA DESCRIZIONE DI GENOVA E SUOI CONTORNI, DAL SUO PRINCIPIO AL PRESENTE GIORNO OVE NON MANCA DI MENZIONARE LE VECCHIE PORTE, LE ANTICHE MURA E LE PRIMIGENIE FORTEZZE E COME SE NON GLI FOSSE RISULTATA SUFFICIENTE QUESTA INTEGRAZIONE AUMENTA LE INFORMAZIONI ELENCANDO UNA NOTA DEI GIUDICI DELLA GIUSTIZIA CRIMINALE NOMINATI DALL'ARCITESORIERE LE BRUN NELL'ANNO 1805 INTEGRATA SUBITO DI SEGUITO DA UNA NOTA DEI NOBILI SIGNORI CHE ERANO AL GOVERNO PRIMA DELLA RIVOLUZIONE...DI QUELLI CIOE' CHE SI TROVAVANO A TUTTO IL 1796, AL PRINCIPIO DEL 1797 FINO AL 22 MAGGIO EPOCA DELLA RIVOLUZIONE ED IL TUTTO COME BEN SI COMPRENDERE PER RENDERE AL MASSIMO ESAUSTIVO QUANTO DA LUI SCRITTO SULL'EVOLUZIONE DELLA RIVOLUZIONE CHE DETERMINO' LA GENESI DELLA REPUBBLICA LIGURE
- punto 52 - Inizio delle operazioni nella Riviera di Ponente = avanzata austriaca ed opposizione del generale francese Soult
- punto 53 - Estensione del conflitto da Montenotte, Sassello, Vado e Savona sino all'Acqua Santa a tre miglia da Voltri
- punto ? - Marcia del generale francese Soult su Voltri
- punto ? - Postazione non ottimale Voltri calcolando che gli imperiali già tengono il Monte Gazzo sede del celebre Santuario sopra Sestri
- punto 54 - Operazioni di guerra nella Riviera di Levante
- punto 55 - nella Riviera di Levante la flotta inglese bombarda Francesi ed alleati anche per sostenere i ribelli liguri della Fontanabuona
- punto 56 - Il generale imperiale Otto da Novi si spinge su Chiavari nell'ipotesi di assalire Recco ed aprirsi un fronte d'attacco su Genova
- punto 57 - Stando all'autore degli Annali il giorno 9 aprile 1800 può reputarsi quello in cui formalmente inizia l'assedio di Genova da parte degli imperiali
- punto 58 - L'autore degli Annali si sofferma poi a parlare dell'ambizioso quanto vanesio Assereto, cinquantunenne di famiglia genovese, già aspirante ad un alto grado di comando militare in Liguria ma che, travolto anche da problemi giuridici, giunse a "vendersi agli imperiali" nulla più ottenendo, pur spacciandosi per generale di brigata, che il porsi a capo di una masnada di ribelli della Polcevera senza conseguire successi di rilievo, riuscendo a "navigare nel mare procelloso degli eventi suoi contemporanei" con lo scrivere e pubblicare proclami inneggianti alla ribellione contro i francesi del popolo ligure, sì da nulla conseguire di importante neppur con questi se non, a detta ancora di Antonio Clavarino, "il titolo di traditore della patria, perdendo la stima e l'amore dei suoi, acquistando ben anco presso il nemico per tutto compenso il disprezzo e l'avvilimento
- punto 59 - imperiali e francesi si fronteggiano tra Cornegliano e San Pier d'Arena intanto la flotta inglese blocca il porto aspettando l'arrivo da Napoli delle navi cannoniere
- punto 60 - er le esigenze di guerra Massena necessita di denaro ma le casse dello Stato sono vuote, sì che si deve far ricorso ad una requisizione forzosa di denaro presso i cittadini più abbienti
- punto 61 - [metà pagina 166]Una colonna di 800 austriaci raggiunge Cornegliano e si spinge verso San Pier d'Arena per accedere al ponte levatoio tra la Lanterna ed il forte S. Benigno: il fuoco dei francesi costringe i nemici a ritirarsi fin ad esser poi accerchiati sì da esser fatto prigioniero il comandante nemico colonnello Nadasty con centinaia di uomini
- punto 62 - [metà pagina 167] rassicura con un proclama il popolo di Genova che contro le voci sparse dal nemico e specie dal traditore Assereto non ha alcuna intenzione di abbandonare Genova ma piuttosto di difenderla fino all'ultimo"
- punto 63 - Proclama [pagina 169] del "Generale in Capo Massena ai Generale in Capo Melas"
- punto 64 - Attacchi ben sostenti dai francesi delle forze austriachea"
- punto 65 - Attaccchi per il controllo dei forti = Il conte di Hoenzollern intima la resa del forte Diamante al comandante francese Bertrand che orgogliosamente risponde"
- punto 66 - Forte dei due Fratelli. battglia e gravi perdite austriache ed a seguire[p. 176] il generale Massena resta colpito dalle attestazioni di ammirazione dei genovesi per i suoi uomini eil giorno dopo si rivolge agli stessi genovesi con questo proclama
- punto 67 - Proclama contestuale ma ben diverso del generale Massena con cui vengono severamente ammoniti gli abitanti delle campagne giudicati rei di appoggiare le nemiche forze imperiali
- punto 68 - pur nel generale dramma la soddisfazione dei genovesi per la vittoria dei francesi contro gli odiati austriaci
- punto 69 - Fallito tentativo d'attacco delle forze del generale Massena
- punto ? - Altre operazioni belliche seguita da un periodo di non belligeranza [pag180] a questo segue [[pag 179] resoconto di un bombardamento di forze navali inglesi e napoletane. Fallito tentativo d'attacco delle forze del generale Massena
- punto 70 - Operazioni varie di guerra in particolare del comandante francese Soult nell'areale di Bisantino, Olmo, Prato, Oliveto, Cassolo fin all'incrocio fra le strade di Torriglia,Campodonico e Vignone ove gli austriaci erano ben riNforzati: gesta del generale D'Arnaud ed avanzata vittoriosa del Soult sino alle falde del monte Fasce Massena aprresi questi successi rinvigorì le truppe demoralizzate dal precedente insuccesso e vittoriosamente prese alle spalle il nemico
- punto 71 - gli Austriaci furono fatti prigionieri a migliaia = il successo viene apprezzato la popolazione genovese che come può segue le vicende: sì che i paesani del Bisagno si appresarono a portare in città uova, ortaggi, qualche uova ed alcuni vitelli mentre il quartier generale alla sera fu portato a s. Martino d'Albaro e la colonna di D'Arnaud "ripiegò alla Castagna, conservando le posizioni prese al nemico sul monte Fasce"
- punto 72 - gli inni patriottici non disperdono in città la depressione per le tante morti per mancanza di cibo e febbr pestilenziali intanto il Governo con intervento non opportuno invia la forza armata in visite domiciliari ai venditori di pane onde asportare la quantità di granaglie trovatavi. ma la cosa non produsse effetti positivi di rilievo con la conseguenza che i rivenditori, soppresso tale provvedimento, rialzarono assai i prezzi di quanto riuscivano a vender. A fine di pagina 187 si lege come gli aAustriaci stessero quieti ma anche come Massena fosse consapevole di come le sue truppe non fossero in grado di sostenere a lungo combattimenti impegnativi
- punto 73 - 4000 donne "armate di campanelli scendono in strada invocando cibo comprendendo la situazionr il Comandante di Piazza le convince a disperdersi senza usare coercizioni. La flotta inglese riprende in bombardamenti sulla città sì che si vedono donne fuggire disperate con i figlioletti : ma i danni sono limitati. Il 18 maggio giunta la notizia della capitolazione della fortezza di Savona la disperazione cresce in città Molto grave è il 19 un nuovo bombardamento che colpisce molti luoghi compreso il Campetto proprio mentre vi passa Massena con il suo Stato Maggiore = una balaustra di marmo di una finestra colpita precipita dal palazzo Imperiale di S.Angelo poi una bomba porta via in piazza S. Domenico la testa ad un tamburino e squarcia una coscia ad un anziano di lì transitante
- punto 74 - Massena ordina il 19 di evacuare il "monte di Fascie" = poi il giorno 20 si ha un feroce scambio di cannonate tra naviglio della flotta inglese, la batteria della Lanterna, una galea genovese ed altra imbarcazione senza danni ai navigli ma invece con pesante danneggiamenti per le bombe cadute in città
- punto 75 - Come si legge a pag. 195 dal 21 al 27 maggio la cosa più significativa è data dallo spargersi notizia che gli imperiali siano intenti a cercare sicari che uccidano o avvelenino Massena che dal generale Franceschi ragguaglia su spostamenti prossimi del Bonaparte sin a Genova e su sue vittorie a Riberach argomenti di cui Massena rende edotta anche la popolazione con un proclama
- punto 76 - Nel citato proclama la senalazione di quanto le sorti di Genova stiano a cuore di Napoleone genera un qualche pubblico ristoro. Di seguito stante notizia di novimenti del nemico Massena ordinauna ricognizione sopra Nervi, il "monte di Fascie" quello di Ratti e l'areale del Bisagno. Nella zona di Nervi vi furono vivi combattimenti con perdite reciproche: al generale D'Arnaud si dovette "tagliare una coscia" e parimenti vennero feriti gli aiutanti generali Hector, Stuaro, Chanaud. Il 29 maggio la popolazione entra in agitazione essendosi sparsa noizia di una grande vittoria di Napoleone e del suo imminente arrivo
- punto 77 - Massena risponde ad una lettera del generale nemico Melas che gli offre una onorevole capitolazione poi venuto a sapere di mormorii fra le truppe abbandona l'idea di lasciare Genova al Miollis i feriti e di capitolare raggiungendo la Toscana con tutti i soldati efficienti e i patrioti italiani. Poi, tenendo conto delle citate mormorazioni e delle diserzioni, si rivolge alle truppe con il proclama trascritto da pagina 199<
- punto 78 - Vista la situazione sempre più disperata, massena giunge a convincersi della necessità di un abboccamento col nemico e di un accordo: la risposta degli imperiali fu che si sarebbe permesso all'armata di rientrare in Francia mentre il comandante in capo sarebbe dovuto rimanere prigioniero di guerra. Proposta che Massena non accettò : il giorno 3 giugno sulla città parve sceso un irreale silenzio pur se i genovesi tra tanti orrori diedero prova di grande virilità e forza d'animo
- punto 79 - Gli abitanti di Genova, forse anche per il loro odio antiaustriaco, si son sempre dimostrati leali verso i francesi senza mai scatenare una rivolta, non improbabil, contro una truppa scarna e debole facilmente aggredibile, dimostrndosi al contrario alleati affidabili
- punto 80 - Il 2 giugno alle 9 del mattino in una cappelletta sul ponte di Cornegliano a metà via tra postazioni austriache e francesi giunge dapprima Massena con il generale Andrieux e il cittadino Merin: subito si unisce ad essi "milord Keith" comandante in capo delle forze congiunte nel Mditerraneo
- punto 81 - lestamente, con un seguito ciascuno di "due in tre persone" si aggregano ad essi il generale Otto comandante del blocco austriaco di Genova e il conte San Giuliano per la parte politica
- punto 82 - TALE FU LA FINE DI QUESTO SEMPRE MEMORABILE BLOCCO
- punto 83 - ED E' DA QUESTO PUNTO , TRATTATO NEL IV VOLUME DEGLI ANNALI, CHE SI SVILUPPANO LE PROCEDURE DI EVACUAZIONE DELL'ARMATA FRANCESE CUI SI GIUNGE DA QUESTO COLLEGAMENTO




Non molto tempo passò, prima che la Repubblica Ligure venisse assimilata dall'Impero napoleonico[come si evince da un discorso del maggio 1805 al Bonaparte del Doge Gerolamo Durazzo con la richiesta d'aggregazione del dominio genovese a quello francese con pronta risposta di Napoleone, seguita da un intenso lavorio delle distinte parti in causa e ratificata in virtù delle conseguenti condizioni ratificate per articoli ai fini dell'assimilazione della Liguria da parte dell'Impero francese] = questi eventi ebbero una consonsiderevole trasformazione con l'avvento del Bonaparte,padrone della Liguria e d'Italia, tramite tutta una serie di provvedimenti tra cui quelli, apprezzati e non, sulla regolamentazione del mondo ecclesiastico e nel contesto di siffatti eventi ebbe luogo a scapito di Ventimiglia l'Operazione Prospero Semini che comportò nell'ottica di un'istituenda biblioteca centrale a Genova la spoliazione a danno della Biblioteca Aprosiana di libri e preziosi manoscritti.



I - La FINE DELL' ETA' INTERMEDIA = i momenti diversi dell' AVVENTO DI TEMPI NUOVI IN EUROPA ED IN ITALIA
- I PRESUPPOSTI DI UNA NUOVA CIVILTA' CON LA DIFFUSIONE DEL PENSIERO DELL'ILLUMINISMO (ANCHE CON UNA EMANCIPAZIONE IN FORZA D' UNA NUOVA ISTRUZIONE PUBBLICA DELLE MASSE DAL DIFFUSISSIMO ANALFABETISMO) E CON L'AVVENTO DELLA "RIVOLUZIONE FRANCESE" ED IL CROLLO DELL'"ANTICO REGIME"
- UN TRAGICO MA EFFICIENTE SIMBOLO DELLA "GIUSTIZIA UGUALE PER TUTTI" = LA GHIGLIOTTINA
NON COME MOLTI CREDONO "INVENZIONE DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE" MA "APPLICAZIONE RIVOLUZIONARIA PER TUTTI DI UNO STRUMENTO RINASCIMENTALE DI MORTE NON DOLOROSA" CHE FU ATTRAVERSO I SECOLI TRISTE MA UTILE PREVILEGIO DI NOBILI ED ECCLESIASTICI DESIDEROSI, NON POTENDO EVITARE LA CONDANNA CAPITALE, DI EVITARE ALMENO LE ORRIBILI PENE CAPITALI COMMINATE AI CETI POPOLARI
- LA RIVOLUZIONE FRANCESE E LA SUA INFLUENZA SULL'EUROPA E L'ITALIA VAGLIANDO GLI IMPORTANTI PROVVEDIMENTI POI APPORTATI DA NAPOLEONE BONAPARTE
- LA FINE DELLA SERENISSIMA REPUBBLICA DI GENOVA E L'AVVENTO DELLA REPUBBLICA RIVOLUZIONARIA LIGURE
= vedi qui Annali della repubblica ligure dall''anno 1797 a tutto l'anno 1805 stesi da Antonio Clavarino, Genova, Tipografia Botto, anni diversi tra 1852 e 1855 : data la vastità della pubblicazione che è in fieri qui si son messi in tre link i frontespizi dei 5 volumi che vanno a costituire gli Annali" (la lavorazione, anche perchè con apparato crtico non sarà proposta in formato PDF ma con sistema HTM: per cui occorrerà un po' di tempo per avere i testi a disposizione con opportuni indici ma CULTURA-BAROCCA proprietaria dei volumi si augura non necessiti più di un mese o al massimo due) = VISUALIZZA DIGITALIZZATA CON INDICI MODERNI ED ESPLICAZIONE CRITICA LA LEGGE DELLA REPUBBLICA DEL MARZO ED APRILE 1799= QUI PROPOSTA DIGITALIZZATA SULLA BASE DELLE DISTINTE PARTI E DEI PARTICOLARI COMMI = - 1 - PREMESSA DEL CONSIGLIO DEI SESSANTA - 2 - TITOLO PRIMO . DELLE AMMINISTRAZIONI GIURISDIZIONALI - PARTE PRIMA DELLA LORO ORGANIZZAZIONE = CAPI 1 - 9 - 3 - TITOLO PRIMO . DELLE AMMINISTRAZIONI GIURISDIZIONALI - PARTE PRIMA DELLA LORO ORGANIZZAZIONE = CAPI 10 - 17 - 4 - PARTE SECONDA - FUNZIONE DELL'AMMINISTRAZIONE GIURISDIZIONALE = CAPO 18 DISTINTO IN VARI COMMI - 5 - CONTRIBUZIONI = CAPI 19 - 24 - 6 - CONTRIBUZIONI = CAPO 25 - 7 - BENI NAZIONALI = CAPI 26 - 29 - 8 - INSTRUZIONE PUBBLICA, STABILIMENTI RELIGIOSI, E SOCCORSO PUBBLICI = CAPI 30 - 33 (Prescindendo dalla soppressione dell'Ordine dei Gesuiti connessa -nel contesto del ridimensionamento del loro potere e per vari aspetti della Chiesa nella vita degli Stati- nel contesto del pensiero illuminista, sia al Gallicanesimo quanto al Dispotismo illuminato e quindi a tempi relativamente pregressi, gli Scolopi - di cui nel '600 per i meriti culturali ed eucativi parlò abbondandantemente Carlo Bartolomeo Piazza l' Eusevologio Romano overo delle Opere Pie di Roma accresciuto e ampliato...con due Trattati delle Accademie e Librerie celebri di Roma furono tra i più celermente colpiti da varie restrizioni e non a caso il dotto Vitaliano Maccario amico del celebre letterato e conterraneo Giuseppe Luigi Biamonti abbandonò l'abito talare promettendosi di erigere una chiesa dedicata alla S. Croce sulla Cima della Crovairola - cosa che avvenne - in segno di voto qualora fosse decaduto il regime rivoluzionario e quindi quello di Napoleone I = egli riponeva enorme fiducia nella Restaurazione del Concilio di Vienna ma non aveva calcolato che, mutati i tempi, in Italia soprattutto in forza dell'Unità l'anticlericalismo statale sarebbe perdurato -come qui si legge- almeno fino ai Patti lateranensi - 9 - LAVORI PUBBLICI = CAPI 34 - 35 - 10 - POLIZIA GENERALE (NEL SENSO ESTESO DI GUARDIA NAZIONALE, ESERCITO, GENDARMERIA, CARCERI, CONTROLLO VIARIO ECC.) = CAPI 36 - 44 - 11 - SORVEGLIANZA SULLE AMMINISTRAZIONI MUNICIPALI = CAPI 45 - 50 - 12 - " ESTREMI DEL CONSIGLIO DEI SENIORI E ORDINI DEL DIRETTORIO ESECUTIVO SU PUBBLICAZIONE, ESECUZIONE, APPLICAZIONE DEI SIGILLI DI NORMA IN MERITO ALLA LEGGE " - 13 - " COORDINATE DI STAMPA " - 14 - " SUL RETRO = NOTAZIONE MANOSCRITTA DELLA CANCELLERIA IN MERITO ALLE FINALITA' DI QUESTA LEGGE DI SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA "DAL VOLUME "RACCOLTA DELLE LEGGI, ED ATTI DEL CORPO LEGISLATIVO DELLA REPUBBLICA LIGURE DAL PRIMO LUGLIO 1798 ANNO SECONDO DELLA LIGURE LIBERTA'" VEDI QUI I PROVVEDIMENTI DI ORDINE MILITARE COMPRESI QUELLI PER LA LOTTA AI CORSARI



La Repubblica Ligure in cui rivestì sempre un ruolo di rilievo il cittadino Luigi Emanuele Corvetto (che intrattenne stretti e amichevoli rapporti con il generale francese Massena il condottiero che a capo delle forze francesi difese Genova nel corso del tremendo assedio, dei primi mesi del 1800, dell'armata imperiale agli ordini del generale Melas) soppresse le OLIGARCHICHE E FILONOBILIARI LEGGI DEL 1576 qui proposte (in cui al primo comma si sottolineano i caratteri fortemente clericali della Serenissima Repubblica di Genova risultandovi scritto "1° Che la religione catolica, apostolica e romana fosse la religion dello Stato, ed affinché i costumi di chi comanda fossero osservati da' popoli veniva esortato il doge ed altri magistrati a comunicarsi nella catedrale almeno nei giorni di Pasqua e Natale, e nella quaresima ascoltassero la predica : LEGGI QUI PROPOSTE DIGITALIZZATE nel V libro degli Annali precedute da una introduzione esplicativa dell'autore che predisose questo accurato transunto di siffatte leggi ove ben si legge per tutti i commi dal secondo al trentunesimo l'esigenza di appartenere alla nobiltà per tutti gli incarichi basilari di Governo dovendo essere ascritti alla nobiltà pure come da comma 32 al 37 il generale e i capitani di galee, i governatori di Corsica, i commissari straordinarii, i castellani precisando il "capitolo 38 che i non nobili potessero essere nominati a tutti gli uffizi di notariati, o segretariati de' procuratori, di S. Giorgio, supremi, podestà e rote civile e criminale; a quelli di consoli della ragione, di cassieri di S. Giorgio o di gabelle, di conservatori di sanità od ufficiale di abbondanza, a vicarii dei governatori di Savona, Chiavari, Novi, Spezia e Bastia: potessero [inoltre] aspirare alle podesterie di seguito indicate in tale comma"
Ispirato ai principi della Rivoluzione Francese diffusi per tutta la Liguria da commissari tra cui il fratello di Robespierre e il Buonarroti, nonché avallati dai successi militari del generale Massena il nuovo e rivoluzionario Governo Ligure procedette in un lungo lavorio onde predisporre una moderna COSTITUZIONE qual garanzia di una vera DEMOCRATIZZAZIONE.
Si arrivò in primis alla stesura della COSTITUZIONE DEL 1797 PER CUI si può qui leggere siffatta lettera del Bonaparte dall'incipit : "Mi affretto, cittadini, di corrispondere alla confidenza che mi avete dimostrato facendovi conoscere quella parte di modificazione di cui il vostro progetto di costituzione può essere suscettibile" presentata dal ministro Faipoult al Governo Provvisorio per cui risponde come qui si legge il Segretario Sommariva = ed una volta apportate siffatte riforme su suggerimento se non ordine del Bonaparte si addivenne all' "accettazione della Costituzione"
qui esaminata nei vari punti:
- 1 -"Sovranità del Popolo" - 2 - "Diritti dell'uomo in società - "Doveri dell'uomo in società" - 3 - "Doveri del Corpo Sociale " cui seguono "Capo Primo", "Capo Secondo" e "Capo III" - 4 -"Capo IV e V Comizi Primari Elettorali" "Capo VI Potere Legislativo" - 5 -"Capo VII - Potere Esecutivo - 6 -"Capo VIII - Corpi Amministrativi e Municipali - 7 -"Capo X - Potere giudiziario" - "Capo XI - alta corte di giustizia" - "Capo XI - Forza Armata" - 8 - "Capo XIII - Contribuzioni" - "Capo XIV - Istruzione Pubblica" - 9 - "Capo XVI - Riforma della Costituzione" - "Capo XVII - Dichiarazioni Generali" - 10 - "Riforma della Costituzione secondo le indicazioni di Napoleone Bonaparte"
Reputata troppo severa ed in effetti assai poco popolare
La COSTITUZIONE DEL 1797 venne poi surrogata dalla COSTITUZIONE DEL 1802 (qui digitalizzata con indici moderni tra le due Costituzioni viene promulgata la LEGGE DELLA REPUBBLICA DEL MARZO ED APRILE 1799 ).
TITOLO I = COSTITUZIONE DELL'ANNO 1802
TITOLO III = Del Doge
TITOLO IV = Dei magistrati di giustizia e legislazione, dell'interno, marina e finanze = [pag.94 = "incombenze del magistrato di giustizia e legilazione": e di seguito a pag.95 "incombenze del magistrato dell'interno" quindi incombenze del magistrato di guerra e marina pag 96 da art. 121 e finalmente incombenze delle finanze da art. 122
TITOLO QUINTO =Disposizioni generali
SUNTO DELLE LEGGI ORGANICHE PUBBLICATE NEL 1805
Legge organica sull'ordine giudiziario
Legge organica sul potere amministrativo
PASSAGGIO DALLA COSTITUZIONE DEL 1797 ALLA COSTITUZIONE DEL 1802 ANCHE IN RELAZIONE ALLE DIVERSE RIVISITAZIONI DEL TERRITORIO DELLA REPUBBLICA LIGURE tormentata da una marea di problemi tra cui primeggiano una controrivoluzione e il tremendo assedio degli imperiali austriaci appoggiati dalla flotta inglese) a Genova disperatamente difesa dai Francesi alleati dei Repubblicani = QUI SECONDO GLI "ANNALI" DEL CLAVARINO SI CONSULTI LA COSTITUZIONE DEL 1802 ED IL SUO ORGANIGRAMMA compresa l'analisi della relativa Legge organica sulla divisione del territorio: diviso in 6 giurisdizioni = "Centro, Lemmo, Entella, Golfo Venere; Colombo, Ulivi (con ogni giurisdizione divisa in cantoni) = giurisdizioni andate a sostituire le più numerose e pregresse suddivisioni del territorio ligure partendo dalle deliberazioni del Governo Provvisorio all'origine della rivoluzione che generò la Repubblica Ligure che procedette all'organizzazione territoriale ligure secondo i seguenti dettami ove leggesi Volendo formare una nuova Repubblica e questa con basi molto più liberali essendo di mestieri il pensare all'Amministrazione dei comuni, e delle provincie dipendenti dalle medesime si deliberava che nei seguenti distretti sarebbe stata un'amministrazione centrale composta di cinque membri, ed in ogni comune una municipalità di non meno di cinque, ne più di nove. La sola città di Genova ne avrà venticinque. I distretti sono: Bisagno; Recco, Rapallo, Chiavari, Levanto, Spezia, Sarzana, Polcevera, Voltri, Savona, Finale, Albenga, Porto Maurizio, S. Remo, Ventimiglia, Ovada, Novi" : suddivisione territoriale rivista poi in forza della COSTITUZIONE DEL 1797, riscontrabile in questa Raccolta delle Leggi ed atti del Corpo Legislativo della Repubblica Ligure edita nel 1798 ove si indicano i GIUDICI DI PACE SPETTANTI AI VARI COMUNI ELENCATI -SOTTO IL TITOLO IN MAIUSCOLO- DEL TERRITORIO LIGURE SUDDIVISO IN QUESTE GIURISDIZIONI: = precisamente Genova, Lunigiana, Golfo di Venere, Mesco, Gromolo e Vara, Entella, Golfo Tigulio, Frutta, Bisagno, Monti Liguri Orientali, Monti Liguri Occidentali, Lemo, Polcevera, Cerusa, Colombo, Arene Candide, Centa, Capo delle Mele, Delli Ulivi, Delle Palme tenendo conto che ad ognuna di queste giurisdizioni presiedevano dei COMMISSARI DELLE GIURISDIZIONI di cui si possono qui leggere le seguenti voci ORGANIZZAZIONE DELLE FUNZIONI DE' COMMISSARI DEL DIRETTORIO ESECUTIVO PREPOSTI ALLE GIURISDIZIONI le loro FUNZIONI RELATIVE AI COMIZJ e quindi ancora le loro FUNZIONI RELATIVE AI CORPI AMMINISTRATIVE e per concludere le FUNZIONI RELATIVE AL POTERE GIUDIZIARIO = L'ANALISI DELLA SUDDIVISIONE TERRITORIALE, ANCHE PER ANALIZZARE UN PROFILO DEMOGRAFICO, DEVE TENER CONTO DEI DETTATI DELLA QUI DIGITALIZZATA LEGGE N. 120 DEL 1798 INTORNO ALLA TRASLOCAZIONE, E SOPPRESSIONE DE' CONVENTI DE REGOLARI , E MONACHE
[per una visione più completa delle vicissitudini del territorio ligure si può qui vedere in quali Dipartimenti fu diviso dopo la sua aggregazione all'Impero napoleonico] .
A fine pagina 109 =Legge organica dei tre collegi elettorali
Da pag. 110 a pag.111 = Collegio dei Possidenti quindi Collegio dei Negozianti ed ancora Collegio dei Dotti
A pag.111 = Legge organica sulla censura
Legge organica sulle consulte
Da pag.116 a pag. 117 = Legge organica sulla libertà civile ed a seguire Legge organica sul culto
Da pag.118 a pag. 119 = Legge organica dell'Istituto Nazionale ed a seguire Legge organica sulle finanze
Legge organica sulla marina e commercio
Legge sul ristabilimento della Banca di s. Giorgio con una succinta notizia della sua instituzione = l'autore di questi Annali, rallegrandeosi di siffatta notizia, si fa premura di evidenziare gli splendori del celebre Banco di San Giorgio sino ai motivi della sua soppressione nel 1799 seguita da un autentico pentimento per tale soppressione attesa la grave crisi economica della Repubblica

Non molto tempo passò, prima che la Repubblica Ligure venisse assimilata dall'Impero napoleonico così ben analizzata da Antonio Clavarino nei suoi Annali dovette dismettere la sua coinvolgente simbologia qui proposta da incisione anonima in seguito all'aggregazione del territorio ligure nel contesto del napoleonico Impero francese= i presupposti dell'aggregazione si ebbero già prima dell'acclamata notizia a maggio dell'imminente arrivo di Napoleone a Genova, arrivo che la municipalità si preparò a celebrare nel contesto di una cerimonia di accoglienza che dire fastosa sarebbe limitante. La notizia dell' aggregazione venne proposta nell'ambito di quanto comunicò, nel maggio 1805. al Bonaparte il Doge Gerolamo Durazzo (comunicazione quella del Cambiaso che indusse Antonio Clavarino a scrivere questa sorta di EPITAFFIO sulla fine della antica libera Repubblica di Genova di cui altrove descrisse le secolari grandezze e del pari al modo che qui si legge elencò vari suoi grandi personaggi con menzione delle loro gesta come in questo BREVE COMPENDIO de fatti i più memorabili degli antichi liguri in un con una nota degli uomini illustri che più si distinsero in ogni genere = EPITAFFIO che ben sancisce la fine dalla storica Repubblica come vedesi in queste ma significative parole Il primo doge Boccanegra montò sul soglio ducale portatovi in trionfo dal popolo, l'ultimo Gerolamo Durazzo, astretto da prepotente volere sottopose ai piedi del grande conquistatore la libertà della sua patria).
Celermente si ebbe la risposta di Napoleone che precisò come chiusa di tale risposta "..Anderò, fra poco in mezzo alla vostra città. scenderò senza guardie, e mi mi crederò bastantemente guardato in mezzo ai vostri concittadini": A tutto questo seguì un intenso lavorio delle distinte parti in causa sublimato dal fatto che l'Imperatore venne accolto solennemente a Genova il 30 giugno assieme alla consorte Giuseppina ricevendolo in primis Michel'Angelo Cambiaso sindaco di Genova, il Cardinale Spina ed introducendolo ad un'accoglienza davvero imperiale Luigi Corvetto presidente del consiglio generale, celebrando il Sovrano per " aver lui liberato il buon popolo di Genova" (il Corvetto ebbe un gran ruolo nella storia della Repubblica ligure: il Clavarino nel quinto volume dei suoi Annali elogiò il Corvetto qual persona di provata onestà, registrandone pure il necrologio ove si legge che spirando non lasciò alcuna ricchezza ai congiunti senza dimenticare che a suo tempo lo stesso Clavarino lo difese dai velenosi scritti contro di lui stesi da Padre Luigi Serra pure nella sua Lanterna Magica).
Tutto quanto prese corpo in forza delle
condizioni ratificate per articoli ai fini dell'assimilazione della Liguria da parte dell'Impero francese [ questi eventi comportarono considerevole trasformazioni socio culturali e religiose con l'avvento del Bonaparte qual padrone della Liguria e d'Italia, tramite tutta una serie di provvedimenti tra cui quelli, apprezzati e non, sulla regolamentazione del mondo ecclesiastico.
Per più compiutamente visualizzare vari aspetti dell'assimilazione della Liguria all'Impero francese si vedano qui i seguenti punti = Riunione degli Stati della Liguria all'Impero Francese:
segue il DECRETO DI AGGREGAZIONE CON IL TERRITORIO LIGURE DISTINTO IN TRE DIPARTIMENTI CIASCUNO DEI QUALI DISTINTO IN VARI CIRCONDARI, A QUESTO COLLEGAMENTO, ESAMINATI DETTAGLIATAMENTEcui del pari per un necessario approfondimento, attesa la scarsa conoscenza di questi argomento, seguono vari decreti con i quali si sopprime la costituzione ligure del 1802 e le leggi dela Repubblica lasciando in servizio attivo i pregressi funzionari oltre cui procedono poi numerosissimi provvedimenti concernenti amministrazione commercio, finanze, forza militare tra cui giova rammentare la sanzione della "pubblicazione nei luoghi dei tre dipartimenti del Codice di Napoleone"
[E' utile precisare i provvedimenti, via via imposti dal Bonaparte padrone della LIGURIA UNA VOLTA AGGREGATA ALL'IMPERO FRANCESE con l'assimilazione della REPUBBLICA LIGURE SORTA SULLE CENERI DELLA GLORIOSA SERENISSIMA REPUBBLICA DI GENOVA (REPUBBLICA LIGURE affermatasi nonostante l'INSORGENZA DEI "VIVA MARIA" CONTRO LA PROCLAMAZIONE DELLA NUOVA REPUBBLICA e quindi ancora l'INSORGENZA DELLA CONTRORIVOLUZIONE DEL SETTEMBRE 1797), per quanto spesso innovativi o necessari, sia in LIGURIA che nel resto dell''ITALIA assoggettata al Bonaparte, non furono però sempre ben accetti, comportando spesso la radicale trasformazione di ben radicate tradizioni in maniera che non mancarono di riaccendere durante il suo DOMINIO IN ITALIA lo spirito di INSORGENZA PANITALIANA ANTIFRANCESE già testimoniato: tra le varie, e non di rado contestate, innovazioni napoleoniche si possono elencare: la revisione di tutta la normativa su TESTAMENTI, LASCITI, VINCOLI TESTAMENTARI, FIDECOMMESSI, LEGATI (spesso causa di drammatiche controversie) - lo stesso CODICE DI NAPOLEONE IL GRANDE qui integralmente digitalizzato ma non pienamente recepito (citiamo ad esempio il capo relativo all'introduzione DIVORZIO (SENZA GROSSI PROBLEMI DI ACCETTAZIONI RECEPITO IN FRANCIA) AL CONTRARIO RIVELATOSI FORTEMENTE ESTRANEO A RADICATE TRADIZIONI ITALIANE E QUINDI APERTAMENTE CONTESTATO NON SOLO DAL CLERO MA DALLA POPOLAZIONE STESSA) = si vedano anche: - il "DECRETO IMPERIALE CONCERNENTE LE FABBRICHE" [CHIESE - LUOGHI DI CULTO] (PROMULGATO NEL "PALAZZO DELLE TUILLERIE, IL DI' 30 DICEMBRE 1810": OPERA DIGITALIZZATA E CON INDICI MODERNI) - La non popolare quanto letterariamente celebre SOPPRESSIONE DEGLI ENTI RELIGIOSI E DEGLI ORDINI che non avessero funzioni sociali ed assistenziali, come nel caso degli Agostiniani. - Ed ancora l' APPLICAZIONE DI NUOVE REGOLAMENTAZIONI per finalità igienico sanitarie in merito ad INUMAZIONI, SEPOLTURE, CIMITERI, COSTUMANZE FUNEBRI e pure - L' INTRODUZIONE SETTECENTESCA DEL SISTEMA METRICO DECIMALE con di conseguenza = TAVOLE DI CONVERSIONE AL SISTEMA METRICO DECIMALE DELLE VARIE UNITA' DI MISURA UTILIZZATE NEGLI STATI DELL'ITALIA PREUNITARIA = comunque a rendere accettabile a tutti il Bonaparte quale pacificatore d' Europa non valsero nemmeno le variamente celebrate quali INNO ALLA PACE, come si vede e si legge in questa medaglia commemorativa, NOZZE DI NAPOLEONE CON MARIA TERESA D'AUSTRIA: nel limite della vicenda, ché i grandi esempi sono noti, la storia di padre Vitaliano Maccario di S. Biagio (IM) può essere presa ad esempio di una delle tante piccole se non spesso personali posizioni antifrancesi ed antinapoleoniche ed in questo caso, proprio della Liguria, indifferenti alle GRANDI INIZIATIVE NAPOLEONICHE DI MODERNIZZAZIONE COME LA REALIZZAZIONE DELLA "STRADA DELLA CORNICE" LA VIARIA COSTIERA TRA GENOVA E VENTIMIGLIA MAI REALIZZATA DALLA REPUBBLICA DI GENOVA PER CUI I VIAGGI TRA I VARI CENTRI COSTIERI LIGURI AVVENIVANO VIA MARE ]
Dopo queste riflessioni connesse ai provvedimenti napoleonici è il caso di ritornare all'analisi degli Annali del Clavarino in merito all'aggregazione della Liguria all'Impero francese = in dettaglio meritano, anche perché come sopra già detto assai poco noti, di essere visualizzati i provvedimenti riservati in rapporto alla ristrutturazione dell'Università, all'istituzione di un Liceo di seconda classe, al Collegio dei Padri selle Scuole Pie daconvertire in collegio comunale seppur diretto sempre dagli stessi Padri, alle "scuole dei poveri", al fatto che la Biblioteca de' Missionari Urbani continuasse ad essere biblioteca pubblica della città, con la precisazione dell'istituzione di una scuola pratica di marina basilare in una città di commercio (pag.183) cui succede un elenco qui proposto di docenti universitari in carica per come allora si diceva Scuola di Medicina - Scuola di Medicina seguito dall'elenco dei docenti Delle Scuole di Scienza Clinica, di Scienze Fisiche, di Lingua ed Istoria con l'indicazione degli stipendi a partire dal Rettore fin a quelli dei Bibliotecari: il tutto ad integrazione e potenziamento dell' Università già istituita dalla Repubblica Ligure.
Grandi furono le trasfrmazioni apportate dal Bonaparte per quanto in Liguria come in tutta Italia non sempre positivamente recepite sì che a lato dell'esaltazione di Napoleone non mancarono attestazioni di giubilo dopo il suo tracollo e del pari la Restaurazione del Congresso di Vienna non mancò di generare anche un diffuso malcontento





































































Sebastiano Biagini vide la luce a Lerici (La Spezia) il 17 genn. 1755, qual figlio di Nicoladi professione notaio. Dopo i primi studi, fu a Pistoia e quindi si recò a Roma dove, dopo essersi occupato di pittura e di musica, compì gli studi di diritto. Fece poi pratica legale a Genova, ove entrò in contatto con ambienti giansenisti; richiamato infine a Lerici da affari della famiglia, divenne funzionario di quel Comune. è in questo periodo che il B. dovette maturare i suoi sentimenti democratici e avvicinarsi agli ambienti giacobini liguri. Nell'Archivio di Stato di Genova, infatti, è conservata una richiesta del B., rivolta al governo nella sua qualità di funzionario, di far pagare anche ai nobili le tasse; è a questo periodo inoltre che risalgono i suoi rapporti con L. Gentile e probabilmente con i fratelli Serra e con G. Sauli. In seguito a due denunce anonime provenienti da Lerici e alla relazione del commissario generale e governatore di Sarzana F. M. Spinola, incaricato di assumere informazioni su di lui, nel 1793 fu aperta dagli inquisitori di Stato un'inchiesta, in base alle cui risultanze il B. venne arrestato a Genova; ma dopo sette mesi di carcere fu liberato, poiché le accuse non poterono essere suffragate da alcun altro fatto spetifico. Durante una perquisizione effettuata in casa del B. al momento dell'arresto, fu trovato uno scritto rivoluzionario, che rappresentò al processo il principale capo d'accusa. Conservato nella Biblioteca universitaria di Genova (Scritto originale formato da S. B. in 1794, per cui fu processato dagli Inquisitori di Stato),esso è stato pubblicato recentemente da G. Tomasi, che ritiene errata l'indicazione 1794 come anno di composizione, sostenendo - sulla base della tradizione, originata dal necrologio del 1799, e di alcuni documenti riguardanti l'inchiesta aperta a carico dei B. nel 1793 - che la data dell'arresto è il 24 sett. 1793 e che la stesura dello scritto è anteriore. A questa interpretazione si oppone un precedente scritto di V. Vitale (Un giornale della Repubblica ligure…, p. 10), il quale, non citando la fonte cui ha attinto, fissa l'arresto del B. al 24 sett. 1794. Per la perdita del fondo Inquisitori di Stato non è possibile risolvere il problema. Però, a favore dell'ipotesi dei Vitale, sta la scarsa credibilità di una liberazione del B. nell'aprile 1794, mentre era in corso la repressione del moto antioligarchico genovese; e il fatto che proprio nel settembre 1794 in Lunigiana veniva effettuata una serie di arresti di elementi rivoluzionari. Tornato a Lerici, ben presto il trionfo delle armi francesi nell'Italia settentrionale richiamò il B. a Genova, dove riprese i rapporti con i patrioti. Si recò quindi a Milano, dove avevano trovato rifugio anche altri esuli della Repubblica di Genova, tra cui i fratelli Serra e G. Sauli. Frequentò gli ambienti letterari milanesi (vi ritrovò il suo antico compagno di studi G. Fantoni, che gli dedicò una poesia: A S. B. di Lerici. Il Vaticinio 1791-96,in Le Odi di G. F.,Italia [1799], pp. 24-26) ed ebbe una intensa attività pubblicistica, collaborando ai giornali democratici milanesi e contribuendo con i suoi articoli alla diffusione delle idee democratiche e al moto rivoluzionario, che nel maggio 1797 doveva scoppiare a Genova. Accorso subito nella capitale ligure, il 10 giugno il B. fu eletto per la Riviera di Levante a far parte della commissione legislativa che doveva preparare la costituzione della nuova repubblica. La commissione, di cui facevano parte parecchi giansenisti e democratici, si trovò profandamente divisa specialmente per quel che riguardava le materie ecclesiastiche e di culto. Il B. si schierò con l'ala più estremista e le sue tesi in materia sono esposte in una sua nota polemica pubblicata dalla Gazzetta nazionale del 7 ag. 1798: in essa affermava di essere stato tra coloro che avevano votato per dichiarare nazionali i beni ecclesiastici, e di aver proposto che il matrimonio fosse considerato contratto civile (Codignola, I, pp. CXXIX ss.). La commissione legislativa concluse i suoi lavori raggiungendo un compromesso tra le varie tendenze. Il 24 ag. il governo provvisorio inviava dodici commissari in tutto il territorio della Repubblica per "far dissipare tutte le calunnie" contro la costituzione e per "far illuminare anche per mezzo de' parrochi il popolo sopra questo soggetto" (Registro…, alla data). Il B. fu nominato insieme col Repetto cominissario per la Riviera di Ponente. ènel corso di questa missione che avvenne l'incidente con il vescovo di Ventimiglia, D. M. Clavarini: al rifiuto del vescovo di emanare una lettera pastorale di plauso alla nuova costituzione, i due commissari gliene presentarono una già scritta (v. in "Giustificazione delle cose operare dai commissari…",Genova 1797), ingiungendogli di firmarla; essendosi nuovamente il vescovo rifiutato, fu messo agli arresti in casa e sostituito nel governo della diocesi dal canonico primicerio della cattedrale. Il 2 ottobre il Clavarinì morì; l'incidente suscitò grande scandalo. Il 5 ottobre il governo provvisorio decretò l'annullamento della sospensione del vescovo e intimò al B. di non prendere decisioni circala sede vacante, ma di lasciare agire l'autorità legittima. Il B. era ormai schierato con le correnti democratiche più estremiste, e l'11 nov. 1797 fondò, e diresse poi sino al 10 ag. 1798, il giornale Il Censore italiano (diventato in seguito Il Censore;ad esso collaborò anche il padre di Mazzini), attraverso il quale condusse una vivace campagna contro il governo, tacciato di soverchia moderazione, e violente polemiche anche contro gli antichi amici giansenisti. Il 26 febbr. 1799, durante una discussione politica che, accesasi nel corso di una riunione del Consiglio dei Sessanta, si protrasse fuori dell'aula, il B. fu ferito da D. Queirolo e morì il giorno dopo. La sua morte suscitò grande clamore: il Queirolo fu condannato a morte e fucilato il 2 marzo.
Fonti e Bibl.: Registro delle Sessioni del Governo provvisorio della Repubblica di Genova,Stamperia nazionale s. d., alle date; Università di Genova, Collez. di app. e doc. stor., XXIII, pp. 165-172; Sulla vita e sulla morte del cittadino S. B., Genova 1799 vedi poi A. Clavarino, Genova 1853, II, pp. 177-85; G. Colucci, Genova e la rivoluz. franc.,Roma 1902, IV, p. 72; G. Salvemini, Ricerche e doc. sulla giovinezza di G. Mazzini e dei fratelli Ruffini,in Studi storici,XX (1911), p.6; S. Pivano, Albori costituzionali d'Italia,Torino 1918, p. 59; V. Vitale, O. Scassi e la vita genovese del suo tempo (1768-1836),Genova 1932, pp. 33, 36 n. 4, 48 n. 3, 58 n. 1, 76 s., 51 n. 3; Id., Un giornale della Repubblica ligure. Il Redattore e le sue vicende,in Atti della Soc. ligure di storia patria,LXI(1933), pp. 3 s.; E. Rota,
Il probl. ital. dal 1700 al 1815…,Milano 1938, p. 65; E. Codignola, Carteggi di giansenisti liguri,Firenze 1941, I,pp. CXXIX ss.; A. Colletti, La Chiesa durante la Repubblica ligure,Genova 1950, pp. 24, 62; G. Tomasi, Lo scritto originale di S. B.,in Crit. stor.,II (1963), pp. 198-205.