cultura barocca
Inf. di Bartolomo Ezio Durante Sanremo (San Remo) una storia antichissima dall'età preromana alla contemporaneità

NELLA DESCRIZIONE DEL MANOSCRITTO BOREA (AMPIAMENTE MUTIMEDIALIZZATO) QUI SOTTO LA RIVOLUZIONE A SANREMO (SAN REMO) DEL 1753 CONTRO LA SERENISSIMA REPUBBLICA DI GENOVA E LA REPRESSIONE AD OPERA DEL GENERALE PINELLI IN UN MOMENTO DI GRANDI TRASFORMAZIONI IN ITALIA ED EUROPA OLTRE DI CRESCENTI PROBLEMI PER L'ANTICA REPUBBLICA CHE, PARZIALMENTE RISOLTI I CONTENZIOSI CON IL PIEMONTE SABAUDO IN PIENO ESPANSIONISMO, SI TROVO' AD AFFRONTARE CON QUESTO ALTRI PROBLEMI INTERNI CHE CONTRIBUIRONO A MINARNE LA COMPATTEZZA PRESUPPONENDO CON L'AVVENTO DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE LA CREAZIONE DELLA REPUBBLICA LIGURE

" 1753. Il 1° Febrajo il Senato di Genova decretò che San Remo e Colla [nel Diritto Intermedio non bisogna comunque mai dimenticare le relazioni strette quanto spesso altrettanto controverse tra Legge dello Stato - Legge della Chiesa e Santa Inquisizione = non bisogna però mai dimenticare come Nilo Calvini (Statuti comunali di Sanremo, Sanremo, 1983) abbia sviluppato lo studio più esauriente sulle norme scritte destinate a regolamentare sia i rapporti amministrativi tra il Comune e i suoi residenti quanto a sancire le procedure sia penali che civili in materia di diritto = crimini, pene, ammende, multe secondo la normativa antica dell Comunità di San Remo ed è doveroso precisare che la base ideologica e normativa degli STATUTI si identifica sostanzialmente con gli STATUTI DEL I MAGGIO 1435 qui consultabili] formassero due distinte Comuni, separate di beni e di distretto. Smembramento eseguito dal Commissario Doria e dal Colonnello Vinzoni. I San Remaschi ne furono egreterenti ("?") e cercarono coll'armi di opporvisi [di questa settecentesca rivolta antigenovese ancora una volta è da rammentare l'opera di Nilo Calvini che ne fece la più oculata ed esauriente trattazione] . Il Senato spedì allora tre galee ed alcuni Bastimenti carichi di milizie sotto il comando del Generale Agostino Pinelli, il quale giunto fece fuoco contro le mura con alcuni Cannoni ed una bombarda, e sbarcata la soldatesca s'impadronì de luoghi adjacenti per esser meglio a tiro di vincere. Allora San Remo mandò due Deputati ad implorare perdono, e a promettere Sottomissione. Però Pinelli co' suoi entrò in Città e s'impossessò del Castello, de forti, e dell'Artiglieria, disciolse il parlamento, trasmise il pubblico Archivio a Genova, non che la grossa campana del Consiglio, demolì la somimità del Campanile, fece in pezzi le armi della Città, imprigionò parecchi Ecclesiastici, e primarij possidenti, e quattordici furono condennati, chi alla morte, chi all'esiglio.
In ultimo impose una contribuzione di 80 m. lire da pagarsi in due ore e poco dopo un' altra di L. 100 m. da sborsarsi in 6 giorni. Il Becattini Storico del Sec. 18 lib. 2 all'a. 1754 fa ascendere le contribuzioni imposte a più riprese a L. 260 mila.

1755 16 Giugno 1756 in 1757

Francesco Maria Gaetano Doria. Vic.° Bernardino Cerruti, C.e Gioacchino Maria Molinari.
Ne primi giorni del suo governo di Luglio [1755] suddetto Governatore Doria [recita all'anno 1755 il Manoscritto Borea] ordinò che tutti li Magistrati dovessero intervenire nella Chiesa Parochiale di S. Siro ove inter Missarum solemnia, il Padre Reghezza di Taggia de Minori Osservanti di S. Francesco fece un Discorso, e finita la Santa Messa si portò con tutti li Magistrati e Capi di strada processionalmente cantando le letanie della Vergine Maria, quando furono al verseto Sa1us Infirmorum, alla mattina al FORTE DELLA MARINA ove erano già fatti i fondamenti a pian di terra, e nel Baluardo verso levante fu benedetta dal Reverendo Sig.e Preposito Gio. Batta Gollo una grossa pietra, quale nel mezzo aveva un incavo, ove fu riposto la Reliquia di Santa Tecla Vergine e Martire, ed una moneta d'argento in cui da una parte v'era scritto Francescus Maria Doria Gubernator pro Serenissima Repubblica e dall'altra parte vi è l'arma della Serenissima Reptubblica. E questa moneta è un scudo da L. 5 di Genova avendoli levato l'impronta della Concezione, e fatale col bolino la suddetta inscrizione [le Processioni avvenivano secondo norme precise che comportavano i vari diritti alle Precedenze tra Clero e Autorità (vedi però il pericolo insito nelle Processioni in occasione di Contagi Epidemici)] .
A 20 Agosto giorno della Festa di S. Bernardo [Le Feste comandate concernenti la chiusura dei servizi pubblici e privati = si può per utilità confrontare questa normativa locale sia con gli strumenti in essere usati nei secoli per la misurazione del tempo e la sanzione dei giorni di festa e lavoro sia pure con quella generale serie di norme sui momenti di lavoro e di riposo ampiamente registrati da L. Ferraris nel '600 - '700 a livello panitaliano]
titolare della Chiesa de' R.di P.ri Cappuccini si è celebrata la messa all'altare maggiore, stato fatto del tutto nuovo a spese del Reverendissimo P.re Francesco Rebaudo de Castelfranco attuale provinciale di detta Religione de' Cappuccini. Sendo la mensa di detto altare di materiale e consecrata è stata trasportata intieramente in detto nuovo altare due palmi in tre circa verso la Chiesa, o sia verso la Porta maggiore.
1755. Fece una notte così orrenda, ed un freddo così forte che gelarono tutti li frutti Limoni e Cetroni senza ne pioggia ne neve venuta precedentemente.
1755 Novembre. Terremoto di Lisbona che si sentì in S. R.
1756 a 16 8bre. Passò la Regina di Spagna Farnese dalle Rive e gionse in S. Remo a ore 18 in 19 ed alloggiò in casa (nostra ="cancellato con tratto di penna") Borea ".

1757 26 Giugno 1758 in 1759

Nicolò Alessardro Giovo. Vic.° Radaele Carbonara Canc.re Giac.° Molinari.
1758 17 7bre.
Decreto di Monsig.r
Vescovo Costantino Serra contro renitenti al pagamento delle decime alli P.ri Preposito e quattro Canonici alla penale della scomunica maggiore.
1759 in Aprile si è cominciato il Portone della nostra Gavota ed ultimato li 15 Giugno di d.° anno, ove prima la porta era a mezzo della muraglia, e si è trasportata atigua alla casa del fu Medico Gallo: di poi si è fata rimodenare la porta con la cimasa del giardino atiguo alla casa del Sig.e fu Fran.co Sapia Bonetti: il Stucatore è stato Matteo Pascale de Carli de Piani villa de Porto Morizio.

1759 25 Maggio in 1760 e 1761

Visconte Cicala. Vic.° Nicolò Leone. Canc.re Giambatta Gandolfo.
A 6 Aprile il P. Giuseppe Ferreri da
Genova à ripigliato la fabrica della Chiesa di N.a Sig. delli Angeli.
Detto anno e giorno li sudetti sono stati li primi ad abitare i1 pubblico Pallazzo ristorato ed in conseguenza è stata liberata da tal'alloggio la nostra casa. Il Capo Dopa ("Dopa" sta per "d'opera") è stato il pitore che à dipinto le armi al di fora, è il Sig.e Fran.° Carega del Porto Maorizio, come pure il saloto à dipinto verso bosco.

1761, 14 Maggio e 1762 in 1763 20 Giugno

Angelo Asdente, Vicario Diego Nossardi, C.e Gio. Batta Gandolfo.
1762 20 Maggio. Si è indorato l'organo e pulpito e fatta l'orquesta nuova in San Siro col tetto del coro come pure l'astrico del Sancta Sanctorum e Coro di marmo in detta
Chiesa e nel giorno del Corpus Domini si sono messe le tapesarie nuove del coro con il frixo nuovo di veluto per tutte le tapesarie, e costa L. 5000 circa.
1762 Luglio si è aperta la Chiesa del Oratorio secreto di Nostra Signora de 7 dolori, e vi si è messa la lapide di marmo con liscrizione sotto l'immediata protezione del Senato Ser.m° .
1762 in 7mbre Si è eretto il scenario fatto di nuovo nell'ospedale e si sono recitate Opere in musica e comedie e l'altare di d.° Ospedale
è stato fondato e rinchiuso.
29 9mbre. Si è cominciato a celebrare messa all'Altar maggiore della nuova Chiesa riedificata di S. Maria degli Angioli a cura de' Padri Riformati con predicche in forma di Missione per tutto l'advento dal P.re Fran.co Ludovico Grossi oriondi di Mentone, e il Padre Guardiano e il P. Giuseppe Ferrari da Genova.
Fu li 27 7mbre. Si è cominciato [detta ancora il Manoscritto Borea] a coprire questo FORTE DI S. TECLA da scielti, o milizie colla Compagnia di Taggia, per compimento della guarniggione di truppe Italiane o Paiseli di Genova, stati da qui ritirati per spedirli in Corsica, onde suddetti Taggiaschi sono stati sino li 27 8bre. Di poi sono venuti per la muta li XXmigliosi, e li 27 9bre, li 8 luoghi di XXmiglia li anno relevati e li 21 Xmbre sono stati rilevati, ed è venuto li scelti di S. Stefano, e Riva. Alli 21 Gennaio 1763, sono venuti 40 scielti da Ceriana e a 21 Febraio sono venuti li Baiardenchi e Castellusi, li 22 marzo sono venuti queli delli Molini di Triora, Andagna, e Corte, a 22 Aprile Triora suono venuti, a 21 Maggio Busana, 30 e Montalto 18, a 21 Giugno Barauco, a 21 Luglio Dulcedo, a 21 Agosto Sivezza, a 21 7bre Porto Maurizio. A 21 8bre anno di novo principiato a far il giro li Tagiaschi, a 21 queli di XXmiglia, 1765 5 Maggio li Baiardenchi e Castelfranchi sono stati li ultimi ad essere a montare la guardia in Fortezza.
1762 18 8bre li Padroni e marinari anno fato fare un quadro di S. Erasmo dal pitore Giacomo Raimondo d.° Francia, e nel mezzo di d.° quadro vi à collocato un quadreto ovale di N.a Sig.ra dipinta sul legno, la quale è stata regalata a P. Ant.° Novaro da un Moscovita, quando d.o Novaro si trovava in Norveggia, e li dise che la prese in Moscovia, e del 1753 12 Giugno detta immagine sudò, per ore tre, in casa di P. Giuseppe fratello di P. Ant.° che abita al mare e alle 2 ore di notte dal Sig.e Preposito con varie fiacole acese processionalmente [le Processioni avvenivano secondo norme precise che comportavano i vari diritti alle Precedenze tra Clero e Autorità(vedi però il pericolo insito nelle Processioni in occasione di Contagi Epidemici)] fu portata in S. Siro e messa sopra l'altare maggiore, si fece per un quarto d'ora di preghiera, e nel medemo temo vi concorse tanto Popolo che la Chiesa si riempì e detta Immmagine andava sudando a tale segno con testimoni; e il Canciliere di Monsig.re Vescovo anche esso presente ne fecce atto e il Sig.e Preposito preso un foglio di carta stracia la siugò, alla Matina fu apesa coperta di un vello bianco al chiodo de piedi del Christo, e vi è stata sino a questo giorno.
1763: 27 Giugno. Memoriale al Governo dei Regolamenti relativo a trogli costrutti dalli Ospitaletti oltre il numero e per i Limoni che introducono in S. Remo che devon pagar la Gabella perché possan tutti passar alla Spiaggia delli Ospitaletti quale è stata accetta che se per maggior comodo passar da S. R. devono pagar la Gabella.

1763 e 1764 in 1765

20 Giugno
Domenico Pincetti. Vicario Agostino Galleano, C.e Raimondo Antonio Scoto di Levanto.
1764. I1 Padre Agostino Galleano di
XXmiglia Rettore ha dato principio a fabricare e ad lastricare la piazza che è di nanzi la sua Chiesa di S. Stefano ed alli 8 8bre sud.i Padri hanno terminato di lastricare sud.a Piazza.

1765-1766-1767

8 Giugno
Gio. Batta. Sopranis q. Bernardo, Vi.° Domenico Guano di Levanto, Can.e Gio. Giacomo Tavarone di Sestri di Levanto.
1767 31 Gen.°. Essendosi fatto stuccare da S.ri Fabricieri il volto del coro e Sancta Sanctorum della
Chiesa di S. Siro fu trasportato l'antico Quadro in tavola de S.ti Siro e Romolo che serviva all' altar maggiore, trasportato dissi nella navata laterale di detta Chiesa, alla destra, entrardo sopra la banca della Compa gnia del Corpus D.ni sotto la Capella del Carmine.
1767 5 8bre. Il M.C° Parlamento [Vedi qui tutte le voci ricostruibili, grazie soprattutto al Magistero di Nilo Calvini, in rapporto all'Organizzazione politico amministrativa di Sanremo: dal Podestà al Parlamento sin ai più umili serventi]
fa procura nello Sr. Gioseppe Rambaldi e Conte Tom. Pier Francesco Borea ad agire contro li S. Prep.° e Can.ci Decimali riguardo alle Decime.


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