Aprosio come Vicario per la Diocesi di Ventimiglia della Santa Inquisizone nella sua splendida Biblioteca raccolse molto materiale di
LIBRI, DATI E CITAZIONI DI AUTORI OGGI DIMENTICATI
QUANTO ALL'EPOCA CELEBERRIMI SUL TEMA DELLA
DONNA
E COME QUI SI VEDE SUL TEMA PERIGLIOSO QUANTO MASCHILISTA DEI SUOI INESTINGUIBILI
APPETITI SESSUALI
(VEDI QUI INDICE DELLE VOCI)
specie se intesa come la
LA GRANDE TENTATRICE
(VEDI QUI LE VOCI RELATIVE)
si avvalse tra questi in particolare di
G.B.Sinibaldi che nella sua Geneanthropeiae, sive de Hominis
generatione decateuchon (Roma, ex typ. F.Caballi, 1642) costruì
un autentico teorema sulla esasperazione sessuale delle Donne
[estremismi di incontrollati appetiti sessuali femminili che il
Sinibaldi peraltro riprese da quella letteratura magica sulle
Streghe che correva dalle Disquisitiones Magicae del gesuita
belga Martin Delrio (anche Del Rio> Anversa 1551 - Lovanio 1608 )
al De Magia del Torreblanca.
Quest'ultimo in particolare
scrisse: "L'intiera tragedia dei SABBA, che queste Streghe o
Malefiche compiono assieme al DIAVOLO ha come scopo principale
quegli orribili amplessi col Maligno in veste di Porco [l'autore stranamente non parla di CAPRONE come appare in MOLTI ALTRI TESTI e come risulta registrato in QUESTA DESCRIZIONE DI UN "SABBA" DEL XIV SECOLO] amplessi
cui le Donne vengono irresistibilmente attratte per la loro
smodata ricerca di orgasmo, nella continua frenesia di piacere
sessuale e di interminabili godimenti"( De Magia, c.38, n.16,
p.336) ed anche citò il
il Nevizzani per cui esse "ardono d'un tal fuoco di sensualità
da farsi Streghe....in modo da soddisfare la propria libidine
coi Demoni i quali, al modo che riferisce il Ponzinibio nel suo
trattato sulle Lamie, hanno la capacità di esaudire meglio le
voglie continue di quelle coi loro MEMBRI POTENTISSIMI, con quel
lor sesso che per essere biforcuto procura alle femmine estremo
godimento" (In Sylva Nupt.., lib. I, n.151,p.86 = e mai bisogna dimenticare come nella stessa ICONOGRAFIA DEI DEMONI COMPAIA SPESSO EVA la progenitrice RITENUTA ASSAI PIU' TENTABILE (E NATURALMENTE PIU' COLPEVOLE) DI ADAMO COME QUI SI LEGGE = e del resto lo stesso Aprosio nel suo Scudo di Rinaldo I, come qui si vede e uniformandosi ad una vasta letteratura, riteneva "più grave il peccato di Eva rispetto a quello di Adamo").
Tra i testi inquisitoriali del XVI secolo ma destinati ad aver fama anche nel '600 è da vagliare con estrema attenzione quello redatto da
JEAN BODIN (autore celebre, di cui Aprosio ricevette la temibile DEMONOMANIA, assieme ad altri volumi sul tema, da un Grande Inquisitore di Genova) opera in cui aggirate del tutto le riflessioni ermetiche
della tradizione rinascimentale, finì per sostanziare, con ben
pochi dubbi, l'intiero suo meccanismo operativo sopra
l'elementare e basilare principio che gran parte delle
interferenze dei "Diavoli" a danno dell'umanità avvenisse per il tramite
dell'anello debole dell'umanità, la Donna "vittima predestinata
della sua vanità e soprattutto delle proprie formidabili
esigenze d'appagamento erotico".
o come in definitiva, e con
toni alquanto più rudimentali, s'era soliti dire, schiava del
suo Utero [donde lo sviluppo di equazioni ed identità pervicaci
(per quanto assimilate da letteratura, ritualità confessionale e
visione medica) del tipo Donna-Utero, Donna-uterina e poi, con
un accorciamento quasi scontato, uterina o "l'uterina" per
indicare la Donna tanto nel macrocosmo della sua travolgente
libidine quanto nella microdimensione di un carattere "lunatico"
entro cui interagirebbero molte relazioni-identità tra
l'"organo distintivo e base della sua mutevolezza femminina",
l'Utero appunto, e le cangianti proprietà dell'astro (la Luna)
che varia capriccioso i propri influssi - ora positivi ora no a
seconda delle tante fasi - sulla terra medesima, sugli uomini e
soprattutto sulle donne (cosa peraltro ribadita da una vasta
iconografia, di consumo sofisticato o solo popolareggiante): e
da simili conclusioni, ancora, si è evoluta la definizione,
certamente aggressiva e maschilista, di Lunatica (sempre per
accorciamento da Donna lunatica) posta sì a base di una qualche
giustificazione parascientifica dell'isteria femminile ("male
tipicamente femminile" su cui si soffermano, con toni a volte
seri e più spesso faceti parecchi tomi dell'Aprosiana, non solo
d'argomento medico ma ancor più spesso teologico e di varia
erudizione) ma altresì eretta quale efficiente mezzo di
ridimensionamento a scapito di quella "razionalità femminile" su
cui parecchie letterate andavano disquisendo ed al cui riguardo
non mancavano "sostenitori in qualche modo eretici" tra il
"sesso forte" = in definitiva integrando le postulazioni del Bodin si può qui dire che in tale contesto interpretativo la donna sarebbe stata sempre e comunque inferiore all'uomo proprio in funzione di questa "conformazione uterina" che l'avrebbe resa più fragile psichicamente quindi esposta alle possessioni diaboliche manifestantisi spesso sotto forma di malattia mentale (è comunque da dire che in merito a queste ragioni di fragilità psichica nella donna si finì per ipotizzare anche l' esistenza di una zona cava nell' encefalo in qualche modo concorrente a queste supposte possessioni): sulla scia delle postulazioni galeniche la possessione -come anche l'ingresso nel corpo femminile di forme patogene naturali- sarebbe stata comunque prioritariamente agevolata dalla citata "conformazione uterina" della donna comportante la presenza di un "forame" in più rispetto all'uomo, appunto l'utero, ritenuto facilmente aggredibile e di cui la medicina corrente forniva adeguate descrizioni anche a stampa sempre sottolineando la fragilità supposta della donna e nemmeno lesinando la rappresentazione di particolari anatomici come in questo caso sì che non mancavano di esser consultate siffatte opere non solo dai "ginecologi" ma dai "medici legali" avocati dai magistrati anche in ambito inquisitoriale sul paranormale = specie in caso di supposte possessioni e/o nel caso di gravidanze ritenute inspiegabili come nel caso qui proposto esistendo una radicata convinzione forgiata di superstizione che i mostri di cui si registravano con cura maniacale le nascite anziché triste "frutto" delle ragioni puramente genetiche e naturali di cui qui si parla fossero "prodotto" di mostruosi accoppiamenti o quantomeno di possessioni violente o subdole soprattutto opera di demoni incubi o dei demoni dei sogni (vedi)].
Questa visione lasciva ed in vario modo terrorizzante dell'universo femminile,
peraltro, si caricava variamente - ancor più in Francia che in
Italia - di altre valenze negative e di equazioni a dir poco
preoccupanti - spesso anche effigiate a livello iconografico -
di quel
tipo caratteriale facilmente interscambiabile
["presupposta" la debolezza costituzionale della "femmina" e
biologicamente collegata questa alla periodicità fisiologica del
"mestruo" che fece proliferare una letteratura sulle relazioni fra donna e cultura del sangue benefico e o malefico
(comportandone di frequente il coinvolgimento contestuale con la storia e la letteratura del vampirismo -mai bisogna dimenticare che nel settecento il tema sui Vampiri era attuale e continentale
e che le prime purtroppo oggi in gran parte disperse forme di giornalismo di cronaca nera si occupavano non raramente di esecuzioni sul rogo di presunti vampiri = notevole poi era l'attenzione per le storie terrifiche della Lamia -a volte rappresentata anche in forma di dragone vampiro come qui si vede- ed ancora della Strix Atra che comporta, da tempi immemori, collegamenti a varie crature dal Lupo Mannaro, alla Pulce, al Gufo, alla Civetta, al Nitticorace coimplicando pure il discorso altrettanto atavico -registrato da Plinio- dell'uso di apporre dell'aglio contro le infestazioni di alcuni di questi esseri, il Pipistrello in particolare: "Oscura Strige" che maschererebbe all' "uomo sempre ignaro e indifeso contro le trame femminee" dietro un'ingannevole bellezza la seduzione del male e dell'orrore come la Sirena celerebbe la sua paritetica condizione mostruosa e famelica dietro l'ingannevole bellezza del canto)
e di riflesso con la ciclicità perniciosa di "raggi ed
umori lunari" (da cui la definizione di "donna lunatica")]
che in varie culture (e non solo in quella
cristiano-cattolica)
rimanda al mitologhema potenzialmente diabolico, di un Giano bifronte volto al
femminile,
in cui si fondono vari e opposti
schemi storico-culturali
che includono altri sottoschemi a partire da quello quasi emblematico della
"donna angelo-donna demonio" e/o della "donna
simbolo della vita-donna simbolo della morte"
[e quindi ancora (ma già lo si è compreso) e della donna vergine, per cedimento ai sensi, divenuta donna lussuriosa da identificarsi con la donna pagana e quindi con la donna strega che deve esser perseguita con ogni possibile strumento investigativo compresa la quaestio o tortura nemmeno escluso -almeno fino alla rivisitazione seicentesca dei procedimenti per stregheria- il ricorso estremo alla feroce prova del galleggiamento nell'acqua (in pratica un'esecuzione sotto forma di prova di "colpevolezza/innocenza") ]
Comunque a testimonianza della formidabile resistenza dell'antifemminismo
più pervicace -pur a fronte di parecchi sviluppi filosofici e
di un indubbio progresso sociale della donna a partire da fine
XVIII sec./primi Ottocento- vale la pena di assumere a penoso
simbolo documentario di moderna sessuomania ed esasperata
misoginia quanto ha scritto in questo nostro secolo - anche per
giustificare un'affrettata conversione al cattolicesimo,
partendo da postazioni decisamente materialiste ed atee -
Giovanni Papini nelle sue Testimonianze e polemiche religiose,
Milano, 1960, p. 683: "Nessuna creatura quanto la donna si è vantata dell'amicizia e della protezione di Satana, nessuna si è
asservita a lui quanto le discendenti di Eva")].
******
Nel tentativo di essere ancora più esaurienti si può, alla fine,
scavare ulteriormente nelle ipotesi del Solè, confrontandole coi
dettami del CONCILIO DI TRENTO in merito alla CONFESSIONE ed ai RISCHI DI UNA CONFESSIONE TRA RELIGIOSI GIOVANI E BELLE PENITENTI [peraltro il dibattito sui rischi della confessione era esteso all'onorabilità della donna onesta non solo in caso di una CONFESSIONE RELIGIOSA ma pure nell'eventualità di una CONFESSIONE PRESTATA AI GIUDICI IN TRIBUNALE]:
peraltro dalla seconda metà del '500 pure all'interno della
struttura ecclesiastica si era andata rianalizzando con estrema
attenzione (specie per un attacco abbastanza diretto dei
domenicani - ma sostanziale espressione dell'urto ideologico tra
vescovi ed ordini religiosi - nei confronti dei gesuiti, che
prediligevano il rapporto individuale nella confessione in luogo
della sua rigida evoluzione in mero strumento di controllo della
disciplina sociale come mediamente istituito dall'autorità
ecclesiastica basata sull'autorità territoriale di vescovi e
parroci) la relazione spesso problematica tra il confessore -
che era prete ma pur sempre uomo e molto spesso giovane - e le
penitenti.
Un quesito di difficile comprensione -alterato da diverse interpretazioni storiche e da una reale ristrutturazione dell'istituto della confessione dopo le revisioni del CONCILIO DI TRENTO- è suggerito dalla distinzione tra la normativa suggerita ai confessori istituzionali e gli innovatori Gesuiti.
Per quanto possa sembrare improprio, e nonostante si levino spesso in contrapposizione a ciò voci anche autorevoli, per tutto la II metà del '500 ebbe grande rilevo tra i confessori italiani un prontuario per confessori redatto da MATTEO CORRADORI (Speculum confessorum & lumen coscientiae continens plena norma cofide di & examinandi comissa sceleta coplectens omnes & singulus casus coscientiae occurrentes & necessarios, Venezia, Alexander de Vianis, 1554, in 8°): tale prontuario, oggi molto raro per una sua voluta dispersione, era assai diffuso nel XVI sec. tra i confessori anche per l'utilità di consultazione: il titolo è in latino mentre il testo è in italiano, come conveniva in un'epoca in cui non tutti i confessori mantenevano grande dimestichezza con la lingua classica.
Per utilità di chi lo doveva consultare si nota che indicata la penitenza per alcuni tipi di peccatori gravi era indicata anche la pena da subire.
Il libro, per quanto oggetto di controversie di interpretazione, era alla base di certe convergenze tra le pene comminate dallo Stato e quelle comminate dall'autorità ecclesiastica: semmai, fatto che a sua volta era registrato come un difetto a cui la Chiesa italiana avrebbe cercato di porre un rimedio tramite una presunta opera di moderazione: nel PRONTUARIO DEL CORRADORI si nota infatti una stretta convergenza con parecchie delle norme più severe contro stupratori, sodomiti,
ladri, falsari, peccatori sessuali contro natura e via discorrendo.
La rigidità di questi testi confessionali e nello stesso tempo la necessità di porre un freno alle licenze sessuali che avvenivano durante le confessioni fu quindi alla base sia della Riforma del Confessionale sia all'introduzione di nuovi più moderati prontuari per inquisitori: sull'asse puramente giuridica è comunque da registrare come da un lato la giustizia ecclesiastica nel '500 finisse per essere più severa di quella dello Stato divenendo secondo alcuni interpreti più mite nel '600: con la conseguenza che tanto nell'uno che nell'altro caso si svilupparono contrasti giurisdizionali tra legge ecclesiastica e legge penale della Signoria.
>In questo arco di tempo si sviluppò con una certa
rapidità in Italia (dopo che in Spagna) una nuova definizione
formale del reato già noto come sollicitatio ad turpia, le cui possibili varianti son qui
*********PROPOSTE DIGITALIZZATE*********
da un antiquario e specifico
TESTO DI DIRITTO CANONICO
.
Più agile e strutturalmente moderna da consultare è comunque la
BIBLIOTHECA CANONICA, JURIDICA... di L. Ferraris alla voce SOLLICITATIO AD TURPIA
che ha il pregio di proporre, in veste grafica ecclllente, la basilare BOLLA DI GREGORIO XV DEL 30 AGOSTO 1622 stesa
soprattutto nel tentativo di frenare la "vitiosa curiositas"
cioè la presunta paraerotica propensione, denunciata in vari
confessori, per la descrizione di ripetuti atti sessuali: di
tresche tra i confessori e le loro penitenti, la storia, remota
e no, del Cattolicesimo era già ricca e per parecchi versi
correggibile come scrisse Erasmo da Rotterdam (Exomologesis sive
modus confitendi, in Opera, V, Lugduni Batavorum 1704,
coll.146-170) ma la Chiesa romana, alle prese con "Lutero" e la
Controriforma, non seppe far altro che irrigidire le sue
postazioni, con una difesa assoluta del celibato e sanzioni
precise sul dovere dei penitenti di raccontare ogni cosa al
proprio confessore, senza tralasciare alcunché‚ (A.PROSPERI,
Penitenza e Riforma, in "Storia d'Europa - L'Età Moderna sec.
XVI - XVIII", vol. IV, Einaudi, Torino, 1995, p.243-245)
CLICCA QUI PER RITORNARE ALLA "HOME PAGE"
29. - I RISCHI APROSIANI NELLE DISCUSSIONI SU SESSO E SENSUALITA' NELLA REDAZIONE ORIGINALE DELLA 29. L'ERUDITO ANGELICO APROSIO DI RIMPETTO AD AMORE, SENSUALITA' ED ANTIFEMMINISMO EPOCALE:
GRILLAIA
E LA CENSURA INQUISITORIALE SI ABBATTE SUL
GRILLO XVIII
***************CONCERNENTE L'INTENSITA' DEL PIACERE FEMMINILE***************
CAPITOLO POI SOPPRESSO COME INSEGNA A. I. FONTANA ENTRO UN SUO
SAGGIO CRITICO
VEDI QUI I CONTRIBUTI ERUDITI DI
[DOMENICO CHIESA / DOMENICO DELLA CHIESA - GERARDO DICEO - NATAL DE' CONTI - LODOVICO RICCHIERI - MARCO ANTONIO SABELLICO - JEAN PASSERAT - PIETRO MICHIELE - GIOVANNI BENEDETTO SINIBALDI - BALDASSARRE BONIFACIO - FILIPPO BEROALDO IL VECCHIO - CESARE CAPORALI - GIOVANNI NEVIZZANO -
GIOVANNI FRANCESCO PONGINIBBI - GAUDENZIO MERULA - PIETRO ANDREA CANONIERO]
SESSO - SEXUALITY = LA SESSUALITA' INGANNATA E VIOLATA:
ED IL
DIFFICILE MONDO DELLE
DONNE
NEL CONTESTO
DEGLI SPLENDORI E DELLE MISERIE DELL' ETA' INTERMEDIA
29. L'ERUDITO ANGELICO APROSIO DI RIMPETTO ALLA DONNA: **** - L'INCREDIBILE DOCUMENTAZIONE ERUDITA DI A. APROSIO SULL'UNIVERSO DONNESCO NELL'EPOCALE VISIONE ANTIFEMMINISTA: ***** - SENSUALITA' REPRESSA E SPIRITUALITA' IMPOSTA NELLA 29. L'ERUDITO ANGELICO APROSIO DI RIMPETTO ALL'AMORE, ALLA SENSUALITA' ED ALL' 29. - "L'ERUDITO ANGELICO APROSIO DI RIMPETTO ALL'AMORE ED ALLA SENSUALITA'" 29. - "L'ERUDITO ANGELICO APROSIO DI RIMPETTO ALL'AMORE ED ALLA SENSUALITA'"
"DUE CASI LIMITE DELL'ANTIFEMMINISMO EPOCALE"
LA DONNA CRIMINALE
"L'INFAME":
LA DONNA SERVA DEL DEMONIO
STREGA - MALIARDA - MASCA
(WITCH - WITCHCRAFT)
LA DONNA, LA SENSUALITA', IL LUSSO, LA BELLEZZA OSTENTATA, MODA E ABBIGLIAMENTO, AMORI IMPOSSIBILI, IMPOSSIBILI TENTAZIONI, IL FASCINO DELL'ORO,
LA STUPIDITA' DEGLI UOMINI INNAMORATI, DONNE ANDROGINE, MASCHI EFFEMINATI, CANTANTI, ATTRICI, AVVENTURIERE ECC. ECC.
CONTROVERSA ETA' INTERMEDIA:
IN DETTAGLIO TRA I MULTIFORMI ASPETTI DELLA CONTROVERSA
CONDIZIONE FEMMINILE
IL DIBATTITO RELIGIOSO, SOCIALE, IDEOLOGICO, GIURIDICO E LETTERARIO
IN MERITO ALLA VITA NEI CONVENTI FEMMINILI
SULLA VEXATA QUAESTIO DI
FANCIULLE OBBLIGATE A FARSI SUORE PER SCELTE DI FAMIGLIA
OVVERO SU
MONACHE COATTE E/O MONACAZIONI FORZATE
EROTISMO
NELLO SCUDO DI RINALDO
CAPITOLO XXIX
CONFIDA ALL'AMICO E CORRISPONDENTE
FRANCESCO MARIA GIGANTE
"CHE CON UNA LUNGA LIRICA GLI ESPONE LE SUE PENE D'AMORE E GLI CHIEDE UN AIUTO SIMILE A QUELLO DA LUI GIA' PRESTATO A PIETRO MICHIEL"
DI "NON ESSER MAI STATO INNAMORATO" E QUINDI DI "NON INTENDERSI DI COSE D'AMORE"
CONSIGLIANDOGLI PER LE SUE ANGUSTIE DI RIVOLGERSI A RELIGIOSO BEN PIU' ESPERTO DI CASI DI COSCIENZA QUALE E'
PADRE ANTONINO DIANA
"TRA ZOLFO E SANTITA', IL FASCINO AMBIGUO DI"
***MESSALINE, CONCUBINE, ETERE, LUPE***
[VEDI L'USO APROSIANO DI SARCINE DI RARE PUBBLICAZIONI COME QUELLE DI JUSEPE ANTONIO GONZALES DE SALAS - GIANO ANISO - FOPPIUS SCHELTONIUS AB AEZEMA - GILBERT DUCHER]
LA POSSIBILE ADESIONE ALLA TEORIA EPOCALE DELLE
DUE "VENERI" (TERRESTRE E CELESTE)
E
DEI DUE AMORI (EROS - ANTEROS)
LA PLAUSIBILE INFLUENZA DELLA
CERVA BIANCA DI ANTONIO FILHEREMO FREGOSO
DAL SUO VERATRO PARTE I
UNA DISSERTAZIONE MITOLOGICA, FILOLOGICA E FILOSOFICA SU
"AMORE, VENERE E DIANA CASTA E/O LASICIVA"
[FONTI DA T. STIGLIANI, ARATO, CICERONE, UDENO NISIELI, CATONE, ESIODO, DANIEL HEINSIUS, S. AGOSTINO, GIULIO CESARE CROCE, PEDRO HURTADO DE MENDOZA, EURIPIDE, CATULLO, OVIDIO, TEOFILO FOLENGO, GAIO VALERIO FLACCO, JOHANN WEITZ, G. B. MARINO, LODOVICO CARBONI, CLAUDIANO, STAZIO, SILIO ITALICO, GIOVANNI SAVIO, NATAL DE CONTI, GIOVANNI ARGOLI, VIRGILIO, MALATESTA PORTA, RICHARD GORRIS, JUAN LUIS DE LA CERDA, ALBERICO GENTILI, KASPAR SCHOPPE, GIOVANNI BATTISTA AMALTEO, GIOVANNI MATTEO TOSCANO, GIROLAMO VOLPE, TORQUATO TASSO, QUINTO AURELIO SIMMACO, LUDOVICO ARIOSTO, PETRONIO ARBITRO, GASPAR MICHAEL LUNDORP, FRANCISCO TOLEDO, TITO LUCREZIO CARO, NICCOLO ERITREO, GIOVANNI CAPPONI, FRANCESCO BRACCIOLINI, AGOSTINO MASCARDI, PIETRO DURANTE, "SISSA", "VANNETTI"]
29. - "L'ERUDITO ANGELICO APROSIO DI RIMPETTO AD AMORE, SENSUALITA' E LORO DEGENERAZIONI: [29. - ANGELICO APROSIO NON ANCORA INQUISITORE E SOGGETTO A RISCHI DI "CENSURE DEL SANTO UFFICIO" 29. - L'IMPEGNO MORALE E SOCIALE DI APROSIO NELLE DISCUSSIONI SU SESSO E SENSUALITA' NELLA REDAZIONE ORIGINALE DELLA GRILLAIA
DALLA SUA GRILLAIA PARTE I
VARIE DISSERTAZIONI SU PECCATI SESSUALI, DEVIANZE E PERVERSIONI
E IN DETTAGLIO LA SUA POSTAZIONE CONOSCITIVA SUGLI ASPETTI DEL
"SADOMASOCHISMO"
(OVVERO, DA PICO DELLA MIRANDOLA AL MEDICO TEDESCO MEIBOMUS)
CON LA CONSEGUENZA ESTREMA DI
ESSER SCOMUNICATO:
LA SUA DISCUSSA QUANTO ATTIVA PARTECIPAZIONE AI GRANDI DIBATTITI SU
DIVERSI E DIVERSITA' -
DONNE ED EROTISMO -
FEMMINISMO E ANTIFEMMINISMO]
PRINCIPALMENTE IN MERITO A I TEMI DELLA
SALVAGUARDIA DELLA FAMIGLIA, DELLA TUTELA DEL PARTO, DEL RISPETTO DELLA LEX REGIA NEL "PARTO CESAREO", DELLA VIGILANZA SUL PARTO SEROTINO
ED ANCORA DELL'
ABORTO
CON VARI OBBLIGHI PARTICOLARI, COME, TRA ALTRI, LO
SMASCHERAMENTO DEGLI INGANNI SESSUALI, DEL SEDUTTORE E/O DELLA DONNA FEDIFRAGA, RIMASTA INGRAVIDATA E MALIZIOSAMENTE GIUSTIFICANTE IL SUO STATO PER L'ESSERSI LAVATA IN UN BAGNO, GIA' USATO DA UN UOMO FERTILE
OVVERO
LE BUGIE DELL'EROS:
Tra bagni, piscine e terme Aprosio investigatore di fronte all'inganno boccaccesco "dei furbi" cioè
il concepimento involontario nel bagno (conception in the bath)
ED ANCORA
I segreti dell'Eros all'ombra di famiglie conniventi e padri-padroni: l'orrore di incesto e pedofilia
NELLO SCUDO DI RINALDO II
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UN TARDO INTERVENTO APROSIANO SU DONNE, RELIGIOSI E SENSUALITA'
STRUTTURATO INTORNO ALLE FIGURE DEI LIGURI
FRANCESCO MARIA APROSIO
E
MARCO LAMBERTI
"AUTORE DI SCRITTI ESCROLOGICI"
***IN DETTAGLIO IL CASO DRAMMATICO DI UN***
"ECCLESIASTICO MANDATO IN ROVINA PER UNA SUA PASSIONE CARNALE"