Sopra vedi appresentazione di una "cometa" contenuta nel volume di Bartolomeo Lenoni intitolato La cometa del corvo celeste, Bologna, 1665.
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Le interpretazioni sull'abdicazione di Maria Cristina di Svezia hanno sempre seguito linee politiche ed esistenziali ben precise qui proposte
ma tenendo conto dell'epoca e delle convinzioni della Regina si è sviluppata l'ipotesi che tale opzione possa esser stata suggerita con il forte concorso dalle su postulazioni astrologiche connesse anche al passaggio di diverse Comete le quali nell' interpretazione epocale, che rifletteva una convinzione astrologica alquanto pregressa, al pari dei Terremoti le Comete -in sinergia con le Eclissi- erano giudicate una sorta di precognizioni di eventi catastrofici per l'umanità enfatizzate nell'interpretazione della giovane regina sotto la specie d'una temuta Apocalissi in forma d'un'
invasione dell'Europa Cristiana da parte dell'Impero Turco contro cui Lei -per quanto "femminista ante litteram" e pur desiderosa d'esser l'ago della bilancia della riscossa- proprio perché donna temeva di non avere l'energia necessaria per guidare a riscatto e vittoria i riuniti popoli d'Europa.
In Liguria o più correttamente nello Stato della Serenissima Repubblica di Genova
data anche la reputazione del "Dominio genovese" quale Terra di Astrologi ( atteso che solo dopo la Congiura Centini avverso papa Urbano VIII appassionato come tanti religiosi di tale scienza l'Astrologia nei suoi aspetti ritenuti maggiormente connessi alla magia come l'Astrologia Giudiziaria fu ascritta gradualmente fra le Scienze Proibite) pare evidente che
Angelico Aprosio "il Ventimiglia",
di cui si posson qui vedere manoscritti alcuni calcoli astrologici, visse verosimilmente gli stessi epocali interrogativi su Comete, Eclissi, Arcani delle Stelle ed oltre a ciò gli eventi storici con la
grande peste a Genova nel 1656/'57
(Aprosio era a Genova come scrisse nello Scudo di Rinaldo II quando vide un'"eclissi di Luna" e citò la successiva eclissi del 12/VIII/1654 destinata a suscitare
più di altre manifestazioni astrali le teorie millenaristiche e apocalittiche di Cristina di Svezia appunto alimentate dalle Predizioni sull'eclissi del 12 agosto 1654 pubblicate sotto il nome di Andreas Argolin)
parevano avallare in toto le
postulazioni astrologiche sulle interazioni cometa - catastrofe - peste - Apocalisse raggiungendo peraltro l'acme a Genova Sestri Ponente dove -contro altre credenze- nessuno fu risparmiato né ricco né povero a differenza di quanto accaduto per la peste del 1579/'80.
L'erudito agostiniano ventimigliese rimase
in effetti blandamente tolemaico ed aristotelico a fronte della frenesia di certi confratelli e di tanta gente, di ogni ceto
ma nella matura quanto poco nota revisione di tanti aspetti del suo pensiero non giunse mai a
riproporre, neppure come predicatore, il pensiero di Annio da Viterbo e di quella grande paura apocalittica del 1480 sottesa dall'equazione Maometto = Anticristo abilmente confutata da Benito Pereira.
Pur nell'epocale tragedia dei suoi tempi non disdegnò affatto
contatti con illustri esponenti della Scienza Nuova che ben altra interpretazione cercavno di dare alla pestilenza
rispetto alla magia tempestaria delle streghe od ancora ai malefici degli untori,
facendo più spesso cenno ad
errori umani connessi, spesso per avidità e/o sine cura, alla scarsa cura dell'igiene sia pubblica che privata