cultura barocca
Esorcismo ad opera del Padre Becco di Savona, del "posseduto" abate di Genova B. Maggiolo (XVIII sec.) = posseduto dal demonio, invasato da Dio per prevedere un futuro oscuro od altro ancora come scrisse Padre Semeria? lingue arcane - comunicazioni crittate - medici/medicina - follia/pazzia - uso dei salassi

Nei "Libri Criminali" della Repubblica di Genova del 1556 (editi nel 1557) con un riferimento ad Eretici ma anche a streghe ed incantatori compare inevitabilmente un riferimento ai rapporti tra Chiesa, Stato e Sant'Uffizio o Grande Inquisitore = non sono ancora registrate nel 1556 altre considerazioni, come su libri proibiti o su possessioni: l'argomento si ritroverà con lo scorrere del tempo come qui si vede e si può leggere. Nulla si rileva nemeno in merito a possessioni, demoniache e non, cosa che troverà comunque uno spazio sempre maggiore attraverso i secoli come pure qui si può vedere fra cui un caso quello peculiare e per certi lati straordinario sarà
( secolo XVIII) Il drammatico esorcismo del "posseduto" abate genovese B. Maggiolo ad opera del Capppuccini di Savona Padre Becco
che l'autore dell'opera qui integralmente digitalizzata sulla "Storia delle Diocesi Liguri", con indici e commenti, il Semeria (del quale si può leggere qui e ad integrazione della cui opera, data poi l'ascrizione sabauda di Nizza alla Regione Ecclesiastica Ligure, vale sul tema la del pari digitalizzata opera di Padre Cappelletti)
definisce così
"Noi chiuderemo la storia di questo secolo col racconto di un avvenimento veramente straordinario e tanto meraviglioso, che per avventura non troverà fede presso molti di coloro che leggeranno queste carte..." .
Padre Semeria continuando a scrivere annota " Io scrivo dell'abate Bartolomeo Maggiolo, sacerdote del clero secolare, fratello di monsignor Vincenzo Maria, dapprima vescovo di Sarzana, e poi di Savona, di una molto nobile e ragguardevole famiglia patrizia genovese. Ora questo abate cominciò nel mese di agosto dell'anno 1778, a parlare di un linguaggio, di cui non capivasi né l'espressione, né il senso, ed operare certe stranezze di cui tutti ne stordivano, senza poterne dar ragione o forza d'impedirle. Si chiamarono a consulto i medici più intelligenti della città [di Genova], e senza trovare il fisico alterato, finirono col conchiudere, altro non essere il male di lui che una pazzia....": dal proseguio della narrazione si evince trattarsi di una patologia inspiegabile ai medici dell'epoca e ai loro rimedi: compresi quelli dell'"ospedale dei pazzerelli" ove il Maggiolo fu ricoverato: sì che vista l'inutilità di questi interventi si ritenne opportuno appellarsi alla risorsa epocale della "villeggiatura" (cosa, specie in caso di malattie nervose oltre che respiratorie, cui si ricorreva -naturalmente per chi poteva- specie nel Ponente Ligure celebre da sempre per l'ambiente e la natura: ed a caso basta qui ricordare le storica "villeggiatura di Rezzo" peraltro citata nel contesto di un romanzo seicentesco e la già celebre tra '500 e '600 villeggiatura di Latte). Attesa però l'assenza degli sperati e proficui risultati si ricorse quale ultima quanto irrinuncibile risoluzione al giudizio di ossessione diabolica comportante l'intervento di un esorcista/esorcismo
Il Semeria non sembra però pienamente convinto di possessione diabolica
[pur se agli esorcisti avrebbe l'"Ossesso" confessato d'esser posseduto dal demone Asmodeo (vedi qui la casistica -anche sotto il lato iconografico- dei Demoni)]
ma lascia trapelare semmai tutto un suo ragionamento su questo fatto di cui non nega la valenza soprannaturale e nemmeno valuta la possibilità -all'epoca neppur rara- della frode mistica se non addirittura dell'ossessione mistica del resto piuttosto documentata = nella narrazione egli sembra voler assegnare quasi una funzione emblematica oltre ammonitrice al fatto che l'"evento incredibile" abbia coinvolto un Abate piuttosto che nel contesto dell'epocale misoginia qualche Donna, anche Suora o Monaca, posseduta da entità diaboliche stante lo pseudomedico principio della presunta superiore permeabilità femminile all'influenza demoniaca: quasi che per lui l'Abate, in teoria tra le figure più "resistenti" alle possessioni malefiche, così invasato, sia stato scelto volutamente per poter essere un'ammonizione divina assolutamente inconfutabile contro le "sciagure dei tempi nuovi" e contestualmente indicare come anche il millenario baluardo della Chiesa possa a breve tempo cedere a fronte delle demonizzate idee rivoluzionarie provenienti dalla Francia che oramai violavano senza problemi lo schermo difensivo della Diocesi di Ventimiglia.
Del resto nella temperie di conservazione propria del Semeria come di tanti altri, ecclesiastici e non, la convinzione di un intervento soprannaturale o quantomeno paranormale atto ad ammonire l'inerte ceto dominante di Genova sembra peraltro saldamente giustificata -anche se non ne fa esplicitamente cenno- quale una extrema ratio od estrema soluzione sia contro le sempre più trionfanti idee egualitarie e libertatarie indubbiamente connesse, attraverso l'idea di un Nuovo e Moderno Regime, anche ad idee estreme e rivoluzionarie sia qual necessario soccorso ad una già pregressa pubblicistica atta a tutelare l'Antico Regime e i previlegi dei ceti egemonici, compreso quello ecclesiastico (un caposaldo, certo non ignoto a Padre Semeria, di questa letteratura propria della conservazione fu senza dubbio l'opera del Valsecchi intitolata Dei Fondamenti della Religione e dei Fonti dell'Empietà... variamente sostenuta da tutto un corredo di opere meno corpose ma non prive di efficacia tra cui qui digitalizzato è il Discorso sopra l'Irreligione in cui si esaminano i principj, e le funeste conseguenze di essa opposti ai principj, ed i felici effetti del Cristianesimo pel Signor Barone di Haller.... (Gottinga 26 dicembre 1750).
Fatto sta comunque che in relazione allo sconcertante caso di Bartolomeo Maggiolo, vista l'incapacità degli esorcisti -variamente dileggiati e umiliati- di scacciare la forza che si sarebbe impossessata del religioso non si vide alla fine altra soluzione sulla base di una affermazione dello stesso "posseduto" che avrebbe detto io non temo che un becco di convocare -su disposizione dell'Arcivescovo Lercari- il Padre Cappuccino Becco di Savona, esorcista e uomo in odore di santità che dopo una certa titubanza obbedì al volere del Prelato, doverosamente si riposò e si preparò spiritualmente, superando poi le offese del "posseduto" e oprando instancabile tra gli spasimi bestiali causati dall'esorcismo nemmeno mancando a differenza d'altri di farsi ingannare dai finti cedimenti del demone, sin ad ottenere piena vittoria sul male l'8 settembre 1778 restituendo la vittima rimasta ignara dell'accaduto alla sua normale esistenza.
Nemmeno, però, poi rinunciando il Semeria - attesa la registrazione come d'uso di quanto detto dall'esorcizzando per opera d'un notaio- di criticamente analizzare le poesie, le voci ed altro ancora specie di ordine politico (come qui di seguito si può leggere in varie pagine da lui trascritte e commentate)
[di Bartolomeo Maggiolo si custodiscono i Carmina demonis. Poesie dette da dom Maggiuolo... in Genova, e in S. Francesco della Chiappetta, mentre era ossesso nel 1778 e '79 (in italiano e latino) in Genova, presso la Biblioteca Universitaria,Manoscritti, ms.F.I.10, 1801-1900].
Per giungere infine lo stesso Padre Semeria nella sua opera, come sopra in modo seppur distinto già anticipato e discusso, alla conclusione
-anche sulla base delle poesie da lui, fra altre, scelte e di contenuto politico, pubblico e morale-
essersi trattato
non di una possessione diabolica ma piuttosto di un invasamento divino per ammonire la classe dirigente di Genova sugli errori commessi
preludio di una trasformazione epocale e soprattutto come decrittabile dai versi oscuri del "posseduto" di una prossima
perdita di libertà della Repubblica di Genova e di una sua prossima sudditanza alla Francia: la Gallia Genuensis del distico finale di p. 411
= un avviso che a parere del Semeria sarebbe però da intendere in senso lato come esteso
a tutti i governanti dell'Antico Regime in merito alla loro imprevidenza sì da render possibile lo scatenarsi di forze rivoluzionarie e popolari
nemmeno escluso per quanto astruso richiamo qui riprodotto dalla trascrizione del Semeria allo stesso
SOMMO ROMANO PONTEFICE
[per quanto il Semeria si interroghi su come potesse il Maggiolo nella sua modesta cultura -durante gli accessi di "possessione" esplicantesi invece approfondita in latino, greco, ebraico ed altre lingue anche ignote] aver presupposto tanti anni prima le trasformazioni religiose provenienti dalla Francia resta fuor di dubbio che l'illuminismo trionfante aveva i suoi detrattori specie, ma non solo nel contesto del clero più reazionario e dei conservatori (bastano i nomi e le opere allora diffuse di Padre Valsecchi e del Barone Von Haller) e che le loro opere, in spiriti semplici potessero anche causare l'attesa di sovvertimenti spaventosi, sin al punto di generare in alcuni atteggiamenti di frenesia e ossessione ed ancora al segno di
far paurosi pronostici sulla fine del Vecchio Regime e della civiltà tutta
entro un contesto peraltro già esperito, pur su linee distinte di giudizio storico, dai tempi di Annio da Viterbo a quelli di Maria Cristina ex Regina di Svezia in merito ad un prossimo venturo
apocalittico millenarismo].


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