Sulla direttrice della RIVOLUZIONE FRANCESE anche in ITALIA il CLERO ebbe a risentire di profonde trasformazioni istituzionali, cosa che divenne eclatante sotto gli anni trionfali del DOMINATO DI NAPOLEONE IL GRANDE CHE PROVVEDETTE A VARIE RIFORME SIA A RIGUARDO DEGLI STATI ASSIMILATI, SIA DELLA CONVIVENZA CIVILE, NON SEMPRE CON SUCCESSO COME IN ITALIA NEL CASO DELL'INTRODUZIONE DELL'ISTITUTO DEL DIVORZIO, CHE DELLA VITA ECCLESIASTICA:
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trasformazione ed evoluzione che forse, meglio, si è poi giudicata contrazione delle idealità rivoluzionarie.
Come in Francia ed in altre contrade del nuovo IMPERO molti enti religiosi vennero colpiti da svariate
PERIPEZIE SOTTO IL REGIME DI NAPOLEONE:
infatti oltre a promulgare il
CODICE PER IL NUOVO REGNO D'ITALIA
(CONSULTA QUI GLI INDICI DEL TESTO INTEGRALMENTE DIGITALIZZATO) ,
e ad attuare una pressoché inevitabile risistemazione degli
"AFFARI DELLA CHIESA"
(VEDI QUI UN RARO TESTO-DOCUMENTO UFFICIALE INTERGALMENTE DIGITALIZZATO),
compresa l'
APPLICAZIONE DELLE NUOVE REGOLAMENTAZIONI PER LE INUMAZIONI ED I CIMITERI
(che suscitò la condanna poetica e spirituale del Foscolo ma che era oramai inevitabile al pari di altre iniziative come in merito alla revisione delle norme su testamenti, lasciti e legati divenuti spesso una vera calamità per i vincolati ed altre ancora concernenti provvedimenti di estrema utilità sociale e specificatamente in Liguria (seppur non realizzata necessariamente per la sola Liguria ma soprattutto, almeno inizialmente, per l'uso dei suoi celeri eserciti) diede il via alla realizzazione dopo secoli della "Strada della Cornice" quella via literonea destinata a congiungere tutta la Liguria e ad innervare traffico e commerci stradali su larga scala, ormai inesistenti dai tempi della romana Iulia Augusta]
l'imperatore
attuò una non del tutto popolare quanto letterariamente celebre
SOPPRESSIONE DEGLI ENTI RELIGIOSI E DEGLI ORDINI
(CLICCA QUI PER LEGGERE IL BANDO)
che non avessero spiccate funzioni sociali ed assistenziali, come fu appunto il caso di quello degli Agostiniani.
Con la soppressione di alcuni Ordini Religiosi il nuovo padrone d'Europa, appunto Napoleone cercò di centralizzare la cultura
espropriando le biblioteche degli Ordini Religiosi ed incaricando specializzati funzionari a provvedere al trasferimento del materiale biblioteconomico:
nel caso della BIBLIOTECA APROSIANA l'incarico spettò a tal Prospero Semino/Semini sì che per la biblioteca intemelia in merito al suo trasferimento alla Biblioteca Centrale di Genova si parla da sempre di OPERAZIONE SEMINO/SEMINI appunto il docente di Etica incaricato di asportare materiale dall'Aprosiana nell'auspicata ma mai compiuta realizzazione -per il crollo del Regime Napoleonico da cui come detto era partita tale progettazione centralista- di una "Biblioteca Centrale Ligure".
Di rimpetto a ben altre esigenze, di guerra ma non solo, anche quando fu in essere l'operazione non procedette in maniera organica sì che a fronte del materiale librario per il momento lasciato a Ventimiglia
Prospero Semini/Semino fu in grado di trasferire a Genova le seguenti opere manoscritte.
La gestione della "Libraria" venne quindi affidata alla municipalità di Ventimiglia nè come qui si vede si ebbero provvedimenti al riguardo anche dopo la Restaurazione Viennese e l'assegnazione al Regno Sabaudo della soppressa Repubblica di Genova = stante anche la naturale incuranza dell'epoca, connessa alla priorità di una marea di eventi che determinavano il passaggio dal "vecchio" al "nuovo Regime" non escluse i
problemi connessi a Carboneria, Patriottismo, Sette Segrete, Intransigenza Sabauda e poi dai tempi di Carlo Alberto quella nuova politica che avrebbe portato con Vittorio Emanuele II all'Unità d'Italia.
Del resto lo Stato Sabaudo continuando per molteplici aspetti la politica anticlericale di Napoleone determinò l'accentuazione delle crisi della "Libraria" e del Convento, andati a costituire due realtà sociali ben distinte di maniera che dopo che in tempi pregressi varie opere vennero poi "lecitamente" acquistate da facoltosi privati nelle cui raccolte son tuttora custodite nello scorrere del tempo,
in forza anche dell'analisi dei testimoni aprosiani,
si evince che sia per il caos del citato trasferimento alla Biblioteca Centrale di Genova quanto per effetto dello sviluppo di un mercato antiquario illeggittimo e legato al crescente collezionismo -come pure di altri oggetti oltre ai libri antichi, non eslusi preziosi reperti di romanità che si stavano esumando- sia da parte di italiani che di stranieri non si può far a meno di evincere che molti libri dovettero essere asportate furtivamenti o svenduti in maniera qualunquistica: di modo che oltre che opere a stampa svanirono anche lettere di corrispondenti che avrebbero dovuto ritrovarsi essendo state segnalate da Aprosio come ascritte alla sua Biblioteca.
In questo clima pervaso da rivoluzionario anticlericalismo per un quasi morboso interesse verso i Segreti della Santa Inquisizione [anche se occorre distinguere la Santa Inquisizione in generale
(con la considerazione che nei procedimenti stessi per magia e stregheria si doveano fissare i parametri di giudizio intercorrendo l'opera sia della legge dello Stato che della Chiesa)
dalla potentissima e pressoché autonoma Inquisizione Spagnola contro cui soprattutto si rivolse con intransigenza l'operato napoleonico]
in particolare sul mercato antiquario illegale
presero a furoreggiare per le ambizioni dei bibliofili le ricerche ed i furti di
testi proibiti, censurati e rimasti manoscritti: e tra questi sono da ascrivere assolutamente questi quattro capitoli della Grillaia di Aprosio dai forti contenuti lubrichi ed antifemministi ma fortunatamente giunti alla Biblioteca di Genova ove si custodiscono e che qui son proposti digitalizzati.
Giova precisare che
non a titolo di compensazione ma per non inimicarsi ulteriormente la popolazione, fortemente religiosa e cattolica,
si determinò contestualmente l'ingresso della biblioteca del parimenti soppresso Convento dell'Annunziata
su cui sarebbe poi sorto
l'omonimo forte = lo scopo reale di questi interscambi non era tanto una lotta senza quartiere alla Chiesa (vedi qui "Indici") ma la volontà di sottrarle la secolare gestione della
cultura sia laica che ecclesiastica lasciandole in dotazione soltanto opere di matrice spirituale e/o teologica come appunto i volumi dell'ex Convento dell'Annunziata tra cui erano di particolare rilievo alcuni ANTIFONARI cioè volumi di musica religiosa = e del resto diminuito o cessato il controllo censorio ecclesiastico su queste grandi Biblioteche gestite da Ordini Religiosi quanti le avessero liberamente frequentate, in un clima apparentemente laico e rivoluzionario, avrebbero scoperto tanti "libri proibiti", di vario contenuto dal teologico all'ideologico, all'esoterico, al magico ecc. ecc. e le menti più acute avrebbero facilmente compreso che la loro sostanza non era, spesso, contro la sola Chiesa, ma contro ogni forma di prevaricazione della libertà, sì da poter esser dannosi anche per un Imperatore, un Tirannico Signore Secolare che -vista l'evoluzione del suo potere- avrebbe potuto esser accostato se non identificato coi "Carnefici dell'Inquisizione", dalla propaganda lealista ascritti -contro la realtà storica- al solo mondo della Chiesa e non anche alla sua interazione con i tanti Despoti laici che dell'Inquisizione -e talora anche contro il parere dei Grandi Inquisitori- si erano avvalsi per difendere il loro dispotico potere