cultura barocca
riprod. - inform. a cura di B. Durante

L'incisione coeva rappresenta TOMAS DE TORQUEMADA il più lugubremente famoso INQUISITORE SPAGNOLO (immagine tratta da "Cortesia della Biblioteca Nacional, Madrid, Spagna") anche se non si può disconoscere, sempre in Spagna, una pur calante, ma anticamente vivida, "celebrità" alla tragica e per certi lati romanzesca figura di PIETRO ARBUES che fu GRANDE INQUISITORE DI ARAGONA
Verso il 1478 una BOLLA PONTIFICIA concesse al regno di Spagna il diritto di organizzare un proprio CONSIGLIO al fine di combattere le ERESIE.
Il CONSIGLIO, per istituzione di Isabella I di Castiglia e di Ferdinando d'Aragona, assunse presto i propri e definitivi connotati di INQUISIZIONE SPAGNOLA.
Questa (1480) dipendeva direttamente dalla CORONA DI SPAGNA ed attraverso l'uso estremamente spregiudicato di ogni forma investigativa e soprattutto dell'applicazione della tortura inquisitoriale su larga scala, svolse, contestualmente, un considerevole RUOLO RELIGIOSO E POLITICO.
Inizialmente ne furono vittime soprattutto i MARRANOS (EBREI convertiti, ma sospetti di falsa conversione e costretti ad indossare un SEGNO DISTINTIVO DELLA LORO CONDIZIONE) ed i MORISCOS (musulmani dei territori riconquistati). Costoro qualora fossero riconosciuti REI di una solo FORMALE CONVERSIONE AL CATTOLICESIMO erano condannati alla relegazione sulle GALEE, all'ESPULSIONE DALLA SPAGNA e vedevano CONFISCATI TUTTI I LORO BENI. Inasprendo il suo operato ed ampliando il campo di investigazione l'INQUISIZIONE SPAGNOLA prese a perseguire severissimamente i RIFORMATI e tutti quanti avessero fornito il sospetto di una possibile deviazione dalle linee dell'ORTODOSSIA CATTOLICA. Inoltre i GRANDI INQUISITORI (specificatamente TORQUEMADA [1483 - 1498] e JIMENEZ [1507 -1517] estesero tutte le competenze dell'INQUISIZIONE SPAGNOLA ai tanti territori soggetti al vasto Dominio spagnolo comprese le COLONIE DEL NUOVO MONDO ove l'intransigenza verso gli INDIOS fu tanto assoluta da provocare autentiche carneficine. Del resto, oramai sfuggita al controllo della SANTA SEDE ROMANA, l'organizzazione, sofisticatissima, dell'INQUISIZIONE SPAGNOLA più che alla tutela della fede mirava, in ossequio ai suoi rapporti col potere centrale, ad essere strumento per sopprimere ogni forma di devianza politica sociale e culturale: dopo le grandi trasformazioni ottocentesche napoleoniche l'INQUISIZIONE SPAGNOLA fu soppressa nel 1834.
TORQUEMADA, frate domenicano, creato INQUISITORE GENERALE PER LA CASTIGLIA E IL LEON dal Pontefice romano Sisto IV nel 1483, fu forse l'esponente più famoso e feroce dell'INQUISIZIONE SPAGNOLA: si segnalò soprattutto per la lotta implacabile che condusse contro i MORISCOS ed i MARRANOS giungendo poi al punto di indurre Isabella I e Ferdinando d'aragona ad ESPELLERLI DAL PAESE con suo grave detrimento socio-economico, visto che questi due operosi gruppi (presto accolti nei paesi centro-europei: soprattutto i MARRANOS) costituivano in nuce la base di quella SOLIDA BORGHESIA IMPRENDITORIALE che avrebbe fatto la fortuna dei paesi nordici a scapito di quelli iberici dove l'assenza di un ceto intermedio rallentò a dismisura lo sviluppo di una agile e vivace CLASSE DI IMPRENDITORI.
Come si evince dagli annali ecclesiastici (e specificatamente, per queste osservazioni, dal VOLUME VI dei FIORI CATTOLICI, pp.190-191) l'ultimo PAPA RE, vale a dire PIO IX [ difronte alla QUESTIONE ROMANA ed al tentativo italiano di conquistare ROMA e farne, come sarebbe avvenuto, la CAPITALE DEL MODERNO STATO ITALIANO] non si astenne di canonizzare discussi personaggi della STORIA DELLA CHIESA non esclusi INQUISITORI sul cui operato si erano addensati sospetti, sia per l'USO DELLA TORTURA sia per la drammatica realtà degli ATTI DI FEDE.
Così il 23 febbraio del 1865 il SOMMO PONTEFICE, nella sala del Trono [assistito dai Cardinali Patrizi vescovo di Porto e Santa Rufina, Prefetto della Sacra Congregazione dei Riti, Sacconi e Bofondi, da Monsignor Bertolini Segretario della Congregazione dei Riti, da Monsignor Minetti Promotore della Fede e da Monsignor Salvati Assessore sempre della Congregazione dei Riti] fece leggere al Segretario Salvati il decreto di
CANONIZZAZIONE DEL BEATO PIETRO ARBUES.
Costui non era però un personaggio anonimo, o comunque non lo era stato: con il nome di MAESTRO DI EPILA era stato -poco prima di TORQUEMADA il più famoso INQUISITORE DI SPAGNA.
Per la precisione egli CANONICO REGOLARE DELLA CHIESA METROPOLITANA DI SARAGOZZA era asceso alla carica di PRIMO INQUISITORE DEL REGNO DI ARAGONA.
Secondo la versione cattolico-romana egli, il giorno 17 settembre 1485, fu ASSASSINATO per furia omicida, anticattolicesimo e fanatismo religioso, da CONGIURATI prevalentemente composti da MEMBRI DELLA COMUNITA' EBRAICA mentre stava nel coro della sua CHIESA CATTEDRALE e cantava le parole Quadraginta annis proximus fui del salmo 94: alcuni decenni dopo (nel 1544) il Papa Alessandro VII con la Costituzione Fortissima, lo elevò nel novero dei BEATI, concedendo alla CHIESA DI SARAGOZZA il privilegio di celebrarne annualmente la festività con messa ed officio proprio.
Una diversa TRADIZIONE (supportata da RICOSTRUZIONI ROMANZESCHE E NON DELLA VICENDA) ne fece un sanguinario tiranno che, mosso da interessi personali più che da autentico misticismo, perseguitò senza tregua sia i MARRANOS che i MORISCOS ponendo i presupposti della loro dispersione.
Due personaggi importanti della Spagna del XV secolo furono Gabriel Sanchez, tesoriere generale di Aragona ed il cancelliere dell'intendenza del re Ferdinando, Luis de Santangel che diede il suo personale appoggio all'impresa di Cristoforo Colombo.
Costui era nipote di un altro Luis de Santangel in qualche modo celebre perché risultò coinvolto nella CONGIURA e nell'UCCISIONE dell'INQUISITORE PEDRO ARBUES (anche PEDRO - PIETRO D'ARBUYS) avvenuta a Saragozza nel 1485.
Dopo il delitto si procedette ad una serie di arresti e quindi ad un processo che suscitò scalpore e fu caratterizzato dalla sanzione di durissime pene.
Tra i CONGIURATI compariva certo Don Sancho de Paternoy, parente del potentissimo Gabriel Sanchez che riuscì a fargli evitare la condanna a morte
. Questi quattro personaggi, tutti influenti o comunque significativamente presenti sulla scena politica spagnola del tardo quattrocento, erano COMPONENTI DI RILIEVO DELLA COMUNITA' DEI NUMEROSI EBREI RESIDENTI IN SPAGNA , i cui crescenti problemi avevano tratto origine dalla PERSECUZIONE aperta a questo popolo (oltre che agli islamici) proprio in quel tempo inaspritasi in contesto iberico, PERSECUZIONE il cui acme venne caratterizzato, dopo il decreto del 31 Marzo 1492, dall'indiscriminata ESPULSIONE DEGLI EBREI dalla terra di Spagna.