Nel mese di Aprile Maggio (dell'anno 1835 si legge nel Manoscritto Borea) scopiò in Marsiglia una febre di Collera, fecce della Strage ma cessò (per riprendere presto temibile vigore=vedi) .
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[Ultima a giungere in Europa tra le Grandi Patologie che flagellarono l'umanità fu il Colera (di cui le prime notizie risalgono al 1817) che ripristinò l'avvento di antichi superstiziosi terrori = in effetti la prima epidemia si manifestò primieramente in Spagna (Galizia, 1831), raggiunse quindi la Francia (Parigi stessa nel 1832): nel medesimo anno 1832 furono presi i primi provvedimenti profilattici nel Regno di Sardegna: indicando queste precise regole da seguire = Rispetto a Parigi e al territorio francese l'epidemia di colera giunse più tardi in Italia, penetrando nel Ponente di Liguria e comunque sia nella Regione che nel territorio del Piemonte nell'anno 1835: tra i primi provvedimenti terapeutici è questa relazione tenuta durante una frenetica adunanza presso l'Università di Nizza città all'epoca dipendente dal governo di Torino -vedi qui in testo antiquario digitalizzato una oculata descrizione di Nizza, delle sue strutture di ricetto e della sua Provincia- e in conseguenza di siffatta adunanza i Commissariati locali di Sanità (gli organi di pubblica profilassi istituiti dal Regno Sabaudo dal 1814 padrone della Liguria) promulgarono precise ordinanze cui succedette esplosa la malattia tutta una serie di espedienti e di terapie nella speranza di sanare gli infetti - vedi qui l'Indice (compreso il ricorso profilattico all'uso dell' Acqua clorurata da tenersi nelle stanze dei colerosi).
Questa tragedia dell'epidemia di Colera aggredì la Liguria in un momento in cui -dopo la grande ma elitaria frequentazione cinque-settecentesca per ragioni di studio da parte di letterati e scienziati di varie parti d'Europa (e non solo per motivazioni storico-monumentali ma anche e specie il Ponente ligure quale sede di oasi botaniche e fitoterapiche di estrema rarità ed importanza)- stava venendo positivamente "investita" -anche dal lato economico- da una "protoforma di turismo di massa" risultando, e non solo per il suo supposto esotismo ma anche qual area di soggiorno e frequentazione ludico-culturale, sì da esser scoperta da gruppi numericamente sempre più consistenti e variegati di turisti stranieri (in origine principalmente inglesi) ma presto anche italiani: tra cui son da rammentare due viaggiatori-scrittori passati però per queste contrade tra il 1827 ed il 1834 (G. Navone e D. Bertolotti (vedi le opere digitalizzate) sì che sull'argomento, per quanto tragico, dell'"Epidemia di Colera" non poterono fornire quelle notizie che oggi sarebbero assai utili onde ricostruita la portata del dramma [anche se giova citare che G. Navone nella Lettera XIII produce interessanti osservazioni sul viaggio da S. Lorenzo a Sanremo procedendo per una strada evidentemente carrozzabile senza grossi problemi atteso quanto scrive (p. 153) ed offrendo anche una concisa descrizione del Torrente Argentina superato da lui in prossimità di Taggia per via come scrive di un' antico ponte (p. 155) (di cui è possibile qui vedere qui una litografia del 1819) mentre D. Bertolotti, entro la Lettera XXV "da Ventimiglia a San Remo" ha avuto il non comune pregio, con altre utili informazioni ottenute per esperienza diretta, di esplicare quanto fosse Tormentato il Tragitto tra Ventimiglia e Bordighera emblema di una
fase ancora di realizzazione, anche per evidenti collassi strutturali, della Linea Costiera detta Strada della Cornice
per la cui finalizzazione ideale sarebbe stato necessario ancora parecchio tempo.
Occorre poi rammentare che con il trascorrere degli anni e le mutazioni geopolitiche divenute sostanziali crebbero i provvedimenti presi per arginare le successive aggressioni del male = è anche giusto comunque dire che la Serenissima Repubblica di Genova aveva dovuto maturare purtroppo una grande esperienza contro le Pandemie specie contro la Peste sì che si era attivato un efficiente quanto severo sistema profilattico incentrato tanto su Torri di Controllo, Rastrelli di Via quanto sul Controllo delle Patenti di Sanità e le eventuali Quarantene ecc.ecc.).
Per dare in questa emergenza del 1835 un'idea dei provvedimenti che dal Governo Sabaudo e poi da quello Italiano si presero nell'evenienza di Pandemie provenienti da Occidente bisogna far rilevare come essendosi realizzata con l'Unità d'Italia (ma con la cessione -oltre che della Savoja- pure di Nizza alla Francia)
la nuova Frontiera Italo-Francese , la stessa Strada della Cornice e la nuovissima Linea Ferroviaria risultassero sempre e continuamente soggette -prima che viaggiatori dalla Francia entrassero nel territorio di Ventimiglia (vedi qui una selezione di immagini antiche)- ad attenti controlli come ben si evince da questo
Bando del prefetto della Provincia di Porto Maurizio E. Bermondi che nel 1885 che, sentendosi parlare di Colera in Francia, impose severi controlli
tra cui quello in base al quale
"Tutti i viaggiatori provenienti dalla Francia ,che entreranno nel territorio della Provincia per la strada detta della Cornice o per la Ferrovia saranno sottoposti, fino a nuove disposizioni, all'Osservazione Sanitaria, ed alle Contumacie per giorni cinque nel Lazzaretto di Latte presso Ventimiglia". ].
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[Il Colera continua quindi l'autore del Manoscritto] Attaccò in Giugno a Tolone [vedi qui "La Quarantena" = il teorema igienico.sanitario di Marcello da Tolone contro le epidemie diffuso nel XVII sec. dal Cappuccino Ambrogio da Genova - e vedi anche quanto tra tante controversie scrisse Teofilo Rinaldo (Rainaldo) di Sospello in merito alla Peste e a tutte le Epidemie e soprattutto sull' atteggiamento che avrebbero dovuto assumere i Religiosi a pro dei contagiati, sin al limite del Martirio] Collera Asiatico e fecce una Strage che portò a morte più di due Terzi d'Abitanti, Magistrati ed altri di Minori.
Cessò in Luglio ed attaccosi in Nizza [invadendo quindi un areale straordinariamente prossimo all'Italia (vedi la cartografia attiva) e già area di transito per il nascente fenomeno del "Grand Tour"] ed il 25 Luglio ne morirono 234, la desolazione era grande in tutto Luglio nel bagno di Villa Franca che fu attaccato 84 casi 50 morti, in Nizza 40 circa e più della meta morti, i Medici pretendono che fosse non Collera Asiatico, ma Collera, in Settembre S. M. nominò una Giunta composta del Comandante Capo, membro di Sanità, e l'Intendente da P.te passò Membro, le guardie misure Sanitarie furono adotate e misure di Polizia
[l'autore del Manoscritto si impegna per quanto può a descrivere la rovina causata in questi anni dal "Colera" ultima quanto tragica espressione delle "grandi manifestazioni epidemiche susseguitesi dai tempi delle Peste" che nessuno risparmiavano né"Grandi" né "Umili": a nessuno era ignota la drammatica vicenda di Carlo Emanuele III che per quanto vittorioso quasi un secolo primo nella "Guerra di Successione al Trono Imperiale" solo per etsrema buona sorta si era salvato da una altra forma epidemica il vaiolo che verosimilmente contrasse nel corso della sua trionfale avanzata attraverso l'Estremo Ponente di Liguria = tuttavia la più esauriente rassegna del nuovo "grande male" deriva da un altro Manoscritto coevo nominato Wenzel il cui autore [verosimilmente un medico od uno speziale, oltre a riportare l'elenco dei mali che solitamente aggredivano nell'epoca le popolazioni - vedi qui l'Indice (compreso il ricorso profilattico all'uso dell' Acqua clorurata da tenersi nelle stanze dei colerosi) ) nemmeno trascurando un tema allora epocale come quello delle Morti Apparenti e dei "Ritornanti" che in zona alimentò il tema all'epoca in auge del Vampirismo] si adoperò quanto possibile a registrare le vicende, in Europa e in Italia con l'elenco di tutte le possibili terapie tentate, del "nuovo grande male" (compreso anche il ricorso alla disinfestazione delle abitazioni o dei luoghi in cui erano degenti dei colerosi) che pareva davvero per la terribile mortalità aver assunto il ruolo della Peste nel passato sì che mente a questa era stato assegnato il lugubre nome di
"Morte Nera" il Colera fu denominato in modo altrettanto pauroso quello di "Morte Azzurra" od alternativamente "La Morte color Turchino"]
Dopo avere fatto strage in Tolone [Vedi qui "La Quarantena" = il teorema igienico.sanitario di Marcello da Tolone contro le epidemie diffuso nel XVII sec. dal Cappuccino Ambrogio da Genova - e vedi anche quanto tra tante controversie scrisse Teofilo Rinaldo (Rainaldo) di Sospello in merito alla Peste e a tutte le Epidemie e soprattutto sull'atteggiamento che avrebbero dovuto assumere i Religiosi a pro dei contagiati, sin al limite del Martirio] ripigliò in Marsiglia con Maggiore Stragge nelli ultimi di Luglio ed Agosto in Nizza infuriò. Fu posto il Cordone ("sanitario") che vi restò sino alli 14 alla sera, fu poi levato in Nizza, ne morivano in Villafranca ma il Ducato ("Sabaudo") ne restò preservato. A Cuneo incominciò il Giorno 28 Luglio e li 14 il Totale di Cuneo era 825 morti, secondo i Medici 304 dai Parochi che danno le note al Governatore 422.
[nel contesto dell'Ecclesia quanto della valenza pubblica attribuita in funzione della stessa Classificazione delle Chiese e ancor più estesamente dei Chierici un ruolo importante assunsero sempre più le Chiese Parrocchiali per il rapporto che i loro titolari cioè i Parroci -facenti parte del Clero Secolare- andavano istituendo con i loro fedeli un rapporto diretto che specie nel '700 valse a sostenere, anche in campo non specificatamente religioso, una lotta sostanziale per il miglioramento delle condizioni igieniche, sanitarie ed alimentari dei fedeli spesso abituati ad avere nei Parroci ancor più che nei Funzionari dello Stato degli interlocutori cui credere e affidarsi nelle loro scelte di vita o a far ai Parroci, ancor più delle stesse autorità civili, un ruolo di guida anche nei momenti più drammatici, non esclusi quelli di gravi calamità naturali]
Alla Spinetta ha fatto molta Strage, la Festa dell'Assunta [Le Feste comandate concernenti la chiusura dei servizi pubblici e privati = si può per utilità confrontare questa normativa locale sia con gli strumenti in essere usati nei secoli per la misurazione del tempo e la sanzione dei giorni di festa e lavoro sia pure con quella generale serie di norme sui momenti di lavoro e di riposo ampiamente registrati da L. Ferraris nel '600 - '700 a livello panitaliano] si è fatta di Devozione solamente riservandosi a fare una Festa di Solennità in Rengraziamento in S. R.° dove ("dal") 20 Luglio a tutto li 17 Ag.osto morti due Etichi, una Asmatica e un di Colpo fulminante.
A Genova qualche casi a decine dei morti [ma annota l'estensore del Manoscritto] si volle non sia Collera [In effetti l'epidemia si manifestò primieramente in Spagna (Galizia, 1831), raggiunse quindi la Francia (Parigi stessa nel 1832): nel medesimo anno 1832 furono presi i primi provvedimenti profilattici nel Regno di Sardegna: indicando queste precise regole da seguire = Rispetto a Parigi e al territorio francese l'epidemia di colera giunse più tardi in Italia, penetrando nel Ponente di Liguria e comunque sia nella Regione che nel territorio del Piemonte nell'anno 1835: tra i primi provvedimenti terapeutici è questa relazione tenuta durante una frenetica adunanza presso l'Università di Nizza città all'epoca dipendente dal governo di Torino -vedi qui in testo antiquario digitalizzato una oculata descrizione di Nizza, delle sue strutture di ricetto e della sua Provincia- e in conseguenza di siffatta adunanza i Commissariati locali di Sanità (gli organi di pubblica profilassi istituiti dal Regno Sabaudo dal 1814 padrone della Liguria) promulgarono precise ordinanze cui succedette esplosa la malattia tutta una serie di espedienti e di terapie nella speranza di sanare gli infetti - vedi qui l'Indice (compreso il ricorso profilattico all'uso dell' Acqua clorurata da tenersi nelle stanze dei colerosi) )
Le Autorità -che non potevano non esser informate anche a costo di mascherare fatti oggettivi- non volevano che serpeggiasse la superstizione e con la superstizione il caos e la violenza = era ben noto quanto fosse stata terribile la seicentesca triste storia panitaliana degli Untori sospettati di spargere la Peste e come la popolazione più umile cedesse facilmente a queste false credenze = la dimostrazione che la superstizione era una vera piaga, (assai utile spesso a mantenere saldo il Vecchio Regime in Italia contro le azioni patriottiche e rivoluzionarie) si sarebbe sempre riscontrata, specialmente a fronte di eventi apparentemente inspiegabili,
fu comprovata poco dopo il 1835 nella scia terribile che ebbe nel Sud d'Italia dove il Colera persisteva nel 1837, sì che L. Settembrini scrisse della diffusa convinzione alimentata da emissari del morente Governo Borbonico che vi fossero Untori, diabolici o meno, avvelenatori dei pozzi d'acqua
e comunque anche a parecchi anni di distanza restò sempre viva, specie fra gli intellettuali politicamente impegnati, la lotta contro le sinergie fra interessi economici e/o politici e lo sfruttamento delle false credenze specie quando fu
" sparsa e poi alimentata tra la povera gente, in particolare dei contesti rurali meridionali, la voce, durante la propaganda istituzionale del Chinino per combattere la piaga della Malaria, (diceria avallata dai ceti egemoni e latifondisti produttori ad altissimo prezzo del medicamento e fortemente contrari che, monopolizzandone la produzione, il nuovo Regno d'Italia ne calmierasse il prezzo rendendo accessibile a tutti la medicina) che quanti sostenevano giustamente l'efficacia dl nuovo medicamento fossero in effetti dei presunti o ben prezzolati Untori, poco importava se diabolici o non"].
Attaccò [comunque inevitabilmente anche] Genova [la grande città come qui si legge entro una accurata sua descrizione del 1834 poteva usufruire di un valido sistema di ospedali e lazzaretti ma come in tutte le Province di Liguria poco era fattibile contro la virulenza del male epidemico] e nel Giorno 23 fecero la Processione della Croce coll'intervento di tutte le Confraternite, Comunità Religiose anche di Beretta e S. G. (le Processioni avvenivano secondo norme precise che comportavano i vari diritti alle Precedenze tra Clero e Autorità): il male si fecce più serio, morti varij dei Principali, Balbi, Galdi di Finale ed altri molti Professori in Medicina e Cherurgia.
Il giorno 29 si contavano 1800 amalati Circa e 800 circa morti, a Cuneo meglio oggi 30, Nizza idem, mentre meglio è da noi, sinora nessuno malgrado che non si abbiano precauzioni: nei scorsi giorni piovette ed il tempo con più meno caldo in S. Remo: malgrado i riclami dei Proprietari non si volle pensare a fare delle Provedenze né si volle sospendere i travagli del Seminario malgrado che la Popolazione reclamasse.
In Marsiglia, Tolone [Vedi qui "La Quarantena" = il teorema igienico.sanitario di Marcello da Tolone contro le epidemie diffuso nel XVII sec. dal Cappuccino Ambrogio da Genova - e vedi anche quanto tra tante controversie scrisse Teofilo Rinaldo (Rainaldo) di Sospello in merito alla Peste e a tutte le Epidemie e soprattutto sull' atteggiamento che avrebbero dovuto assumere i Religiosi a pro dei contagiati, sin al limite del Martirio] in diminuzione.
Continuò in Genova a fare strage non poca e sino alli 20 7mbre, che, dalle notizie, pare che sia in diminuzione ma già si dicevano i morti a 7500 in Savona e longo la Riviera due m. casi provenuti da Genova.
Diano fu attaccata con morte di 30 circa.
Porto Maurizio fu attaccata e sino alli 20 7mbre 16 morti.
La Provincia di S. Remo [siamo nella Liguria postnapoleonica: della Grande "Liguria delle 8 Province" (Leggi qui da testo antiquario digitalizzato)] sino alli 20 .7mbre ne fu libera, detto Giorno la Consulta dell'Oratorio si riunì e con i Confratelli fu deliberato che si continuerebbero le preghiere anche a spese dei Consultatori. Che, liberandocene la Vergine, si farebbe un Triduo di Ringrasiamento con Processione del quadro con ottenere un Giubileo e che ogni quindici anni sarà fatta una Processione col Quadro sperando che la Vergine ce ne farà la Grazia d'ottenere dal Div. Salvatore d'esserne liberi. S. M. venne li 6 7mbre in Genova e vi restò sino alli 7 , diede dei soccorsi e Remunerazioni con onori [le Processioni avvenivano secondo norme precise che comportavano i vari diritti alle Precedenze tra Clero e Autorità]: in Nizza e Marsiglia alli 30 si diceva cessato.
Nel mese di 8bre verso la metà cessò in Genova ed altri Paesi e Città, Cuneo ed in Francia al Porto Maurizio su 84 attaccati 42 morti, in Oneglia un 90 di attacati e morti 40 circa, ma la malatia si rese più mite e meno qualche casi per disordini nel mangiare che furono fulminati. Grazie al Cielo ne siamo rimasti liberi sino al Giorno d'oggi 4 Nvb. 1835.
I1 Can.co Giuseppe Gunzil morto di 89 ("anni") lasciò la sua Casa
per l'obbligo al Cav. Roddi di fare la Novena e Festa di S. Gio. Nepomuuceno, una Rendita alla Collegiata onde l'Elegasi Protetore, la Novena con 26 Candele all'Oratorio della Concezione, un Fondo del Reddito dicesi di L. 12
onde dicano annue Messe otto [Le Feste comandate concernenti la chiusura dei servizi pubblici e privati = si può per utilità confrontare questa normativa locale sia con gli strumenti in essere usati nei secoli per la misurazione del tempo e la sanzione dei giorni di festa e lavoro sia pure con quella generale serie di norme sui momenti di lavoro e di riposo ampiamente registrati da L. Ferraris nel '600 - '700 a livello panitaliano].
Aque Abbondantissime in Xbre, Genaro e Febraro che continuarono in Marzo ed Aprile, furonvi in questi tre mesi poche Belle Giornate ma il Freddo sino ai 8 d'Aprile si fece sentire come d'inverno e nei Giorni 12 Xbre il Freddo fece gelare i lemoni, quasi tutto il frutto fu perduto, poco se ne salvò, nella Beguda di Fo ("lettura dubbia") sotto il Convento il danno fu generale. Sotto i Ponti si salvarono li alberi oltre il frutto, in diversi siti furono salvati un poco ma tutti sofrirono li giri, non cogliendo noi più di 25 m. si vendettero in Marzo a L. 36 il buono, il scad. a L. 23
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