Bernardo Morando celebre romanziere barocco nativo di Sestri Ponente, come qui si legge, esaltò la Serenissima Repubblica di Genova e del suo Dominio nelle pagine del romanzo La Rosalinda = qui leggibile nell'edizione Bazachi del 1650 integralmente digitalizzata ) (anche se è da da precisare che, abbastanza restio nel dare alle stampe, il romanziere a giudizio del ventimigliese Aprosio ebbe editata la sua Opera Omnia grazie ai figli e nipoti a lui legati da profondo affetto
). Bernardo Morando manifestò sempre, benché presa sede alla Corte dei Farnese di Parma e Piacenza, incommensurabile amore per la patria e proprio entro La Rosalinda ne tracciò di Genova e di tutto il suo Dominio una splendida delineazione, di grandezza e liberalità = chiaramente l'autore non poteva immaginare che la Città colpita con gran parte del suo dominio dalla Peste del 1579/'80 da cui si era brillantemente ripresa avrebbe subita una nuova e più grave aggressione della Morte Nera nel 1656/'57 al punto che in un oramai dimenticato momento di disperazione a fronte di simile catastrofe persino un frate lasciò scritto = " Ora per quanto salda sia la Fede temo per la mia vita come tremo per la mia morte...nella strada l'aria era diventata pesante...quando fui alla porta l'ho sentita ridermi sulle spalle...sembrava mi volesse ghermire come ha fatto con gli altri: Lei...la Morte, foriera dell'Anticristo, già striscia oscura fra noi..."
(Informatizzazione e testo a cura di Bartolomeo Ezio Durante)
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