La biblioteca segreta di Cristina di Svezia (di cui qui si analizzano Vita e le molteplici attività culturali) la sovrana che abdicò al regno e che, di confessione luterana, presa residenza a Roma si convertì al cattolicesimo, conducendo una vinta intensa sotto ogni lato culturale quanto intima e spesso criticata data la spregiudicatezza con la quale si proponeva in un mondo apertamente maschilista.
Cristina ebbe interesse estremo per Magia ed esterismo nei loro molteplici aspetti venendo in particolare coinvolta da passione per l' alchimia argomento su cui su cui raccolse opere rarissime con particolare interesse per il qui digitalizzato Theatrum Sympatheticum opera miscellanea e monumentale cui Angelico Aprosio, come ancora leggibile a questo collegamento prestò grande attenzione per i suoi studi su polvere simpatetica, unguento armario, leggi cosmiche di attrazione e repulsione, magnetismo del sangue, possanza dell'universo ecc. ecc..
L'ec regina di Svezia ebbe pure unrapporto intellettuale e scientifico con il "Gruppo alchemico di Villa Palombara a Roma" cui si accostò pure l'astronomo di Perinaldo Gian Domenico Cassini
con il quale, affascinata sia da astrologia quanto da astronomia, Cristina intrattenne un rapporto culturale importante, ammirandone il genio al punto che a favore delle sue ricerche, durante il soggiorno romano del Cassini fece progettare un osservatorio astronomico nel proprio giardino quasi a voler emulare quello che il Malvasia, fautore dell'intemelia "Biblioteca Aprosiana", mise a disposizione del giovane astronomo.
Negli ultimi anni di vita, visto il terrore che nutriva per invecchiamento e fine della vita terrena, sviluppò un'ossessione per la ricerca all'epoca in auge della "Fonte dell'eterna giovinezza" sulla base di testi e rarità bibliografiche, su cui non si astennero di investigare, con molti altri, il menzionato Aprosio ed il suo discepolo Gandolfo che divenuto pastore d'Arcadia e ritenuto competente quanto il maestro di alchimia e medicine alternative ricevette da un suo corrispondente
tal Rossi lettore di S. Prisca un'epistola comportante fra tante contorte citazioni
qualche domanda su un'ipotetica "Fonte dei Giovani" che sarebbe stata scoperta (sic!) nel Nuovo Mondo e sulla morte della "Basilissa" come gli Arcadi usavano nominare Cristina di Svezia reputata, in forza del suo mecenatismo e dell'istituzione in Roma della sua Accademia Reale, autentica fautrice dell'Accademia d'Arcadia per quanto la prima adunanza pastorale si tenne nel 1690 un anno dopo la di lei morte
