cultura barocca
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Nel XVIII secolo, ma secondo una tradizione antecedente e destinata a continuare nel secolo successivo, era usuale, data anche la condizione socio-economica dei "protagonisti", la costumanza di celebrare per via di pubblicazioni a stampa gli eventi più disparati. Un ruolo significativo ebbero gli epitalami cioè le composizioni per nozze, spesso realizzati da poeti professionisti di grande livello: ma come si vede scorrendo l'indice proposto altre potevano essere le motivazioni, come per esempio le "Monacazioni" [ed a volte veri e propri tesoretti di liriche ed informazioni come gli Applausi nel Solenne Ingresso dell' Ill.mo e Rev.mo Monsignore Francesco Gaetano Buglioni di Monale e Bastia Vescovo di Mondovì (1824)] od eventi assai meno lieti o gratificanti come le commemorazioni di defunti, specie se di rilevante condizione ed anche in questo caso, come si può facilmente constatare dall'elenco dei singoli autori, tra vari congiunti e personaggi rimasti anonimi potevano comparire autori di nome importante e di fama riconosciuta come Pietro Metastasio o del genovese Carlo Innocenzo Frugoni (apparentemente, in vita, autore di questo singolo volume qui digitalizzato: ma in realtà dalla produzione immensa dispersa in una miriade di raccolte miscellanee) anche se spesso per gli studiosi (ma anche per il recupero di "glorie dimenticate") pur essendo rare meritano raccolte di più autori fra cui nel '600 primeggia Il gareggiamento poetico del Confuso accademico Ordito: madrigali amorosi, gravi e piacevoli ne' quali si vede il bello, il leggiadro & il vivace dei più illustri poeti d'Italia (Venezia, per il Barezzi, 1611) = per l'argomento qui trattato si tratta di un'opera assai interessante e nello specifico per la parte VII intitolata HIMENEI OVERO MADRIGALI PER NOZZE con liriche di poeti oggi misconosciuti e talora vanamente ricercati quanto di autori tuttora famosi, dai liguri Angelo Grillo (non escluso - tra altri- il suo probabile alter ego di Livio Celiano) , Chiabrera e pure Ansaldo Cebà al Murtola (il letale nemico che in Torino attentò alla vita del Marino) per passare proprio a G. B. Marino, al Casoni, allo Strozzi, sin ancora alla poetessa Isabella Andreini
La moda per siffatte composizioni assai estesa già nel '600 crebbe, come detto sopra, a dismisura nel '700 prolungandosi nel XIX ed affermandosi in vari tipi di postazioni culturali.
Per esempio un altro, ma fra altri ancora come qui si vede, costume celebrativo scrittografico sviluppatosi nel XVIII secolo prese vieppiù ad esser conferito alle
"Celebrazioni Poetiche in Occasione della Laurea di qualche studente" (argomento che come qui si vede rientrava qual conseguenza in un processo di ritualità oggi ignoto e di cui ci ha lasciato tracce importanti l'illustre giurista e docente dell'Università di Torino Giovanni Francesco Arcasio) .
G. F. Arcasio sottolineò nelle sue composizioni sopra prodotto la ritualità antecedente alla "decorazione" (come si diceva) della Laurea = era in un tempo posteriore, quello dei festeggiamenti dello studente che aveva ottenuto il prestigioso riconoscimento accademico, che le famiglie, gli amici, i compagni o le Accademie organizzavano la commemorazione dell'evento tramite pubblicazioni come quella sopra proposta, spesso ornate di vere e proprie raccolte poetiche ed incisioni di pregio.
Un caso specifico di pubblicazioni edite dal'700 per celebrare eventi peculiari come ad esempio il conseguimento di un titolo accademico viene qui proposta, digitalizzata, una assai rara pubblicazione
(Venendo decorato della Laurea in ambe le Leggi il Signor Eligio Tempia nella Regia Università di Torino, Addì 2, di Maggio 1791, APPLAUSI POETICI, raccolti da D. S. , in Carmagnola, presso Pietro Barbiè )
( Oltre questo nostro da Biblioteca Privata, stando al Servizio Bibliotecario Nazionale, al momento risulta menzionato un solo altro esemplare custodito nella - Biblioteca del Museo nazionale del Risorgimento italiano - Torino) quanto di notevole pregio, soprattutto estetico, anche per le incisioni poste a corredo come, oltre quella del frontespizio -sopra questo testo- da ammirare, quella di pagina 17 quindi quella di pagina 21 ed infine quella del colophon.

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Nel XIX secolo gli epitalami assunsero poi anche forme scherzose quanto polemiche
spesso connesse alla raggiunta unificazione d'Italia = nonostante la raggiunta Unità del Regno d'Italia rimasero infatti da superare gravi problemi istituzionali per una vera unificazione non esclusa la drammatica realtà del banditismo meridionale [(qui lugubremente "immortalata" dalla macchina fotografica): in qualche modo erede del banditismo sociale -spesso conseguenza del pauperismo- e della sua pregressa quanto feroce persecuzione] e tutto ciò prescindendo dalla difficilissima Questione Romana, per la cui soluzione sarebbero occorsi vari decenni, anche per la soluzione dei rapporti tra insegnamento statale e cattolico-privato.
Un riflesso, certo alquanto parziale, di siffatte polemiche sorprendentemente emerge in questo caso,
allorquando una "poesia per nozze", di matrice ligure occidentale ed ormai rarissima e fatta stampare da un anonimo Professore Precario, assunse contestualmente i caratteri di una critica sulla scarsa retribuzione e lenta progressione di carriera dei pubblici insegnanti = analizzando l'operetta digitalizzata si vede trattarsi dell'omaggio poetico per le nozze di un amico Professore Titolare che trae il destro, come appena scritto, per sottolineare la difficile condizione dei docenti di maniera che l'insegnante precario all'amico, pur se titolare e coniugato con una Maestra, nel caso i figli a venire lo inducessero pensare di volersi dedicare all'insegnamento, in chiusa dell'epitalamio o "Scherzo Poetico", gli suggerisce =
"Fammi, in grazia, un tal piacere / Dagli un calcio nel sedere"
.



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