In questo contesto sotto forma di "poesia per nozze" o epitalamio [di matrice ligure occidentale ed ormai rarissimo e fatto stampare da un anonimo Professore Precario qual omaggio nuziale -all'epoca consueto- ad un amico Professore Titolare coniugatosi con una Maestra (vedine qui il frontespizio per il tipografo onegliese Ghilini, 1862)] si analizza la peculiare questione della scarsa retribuzione degli insegnanti di maniera che pur se titolare e coniugato con una Maestra il docente precario all'amico, nel caso i figli, a venire lo inducano pensare di volersi dedicare all'insegnamento, in chiusa dell'epitalamio o "Scherzo Poetico" dice = "Fammi, in grazia, un tal piacere / Dagli un calcio nel sedere"
L'ISOLA AMOROSA La bella nave è pronta: Di porpora è la vela, Fregia le forti antenne La Speme il timon regge, Trecce di vaghi fiori Sotto l'altero abete Ed ecco Amor favella, A1 mare, ei grida, al mare, Tacque; e la bionda Fille, Giunte a l'amena spiaggia, poi la Pietà pudica Venne la Tenerezza, Quando l'astuto Inganno Qualor più vive in pace Tema che il foco antico Poi quando tutta ormai Disse; e le belle attente l'udiro, Di là poscia tornate
(di Carlo Innocenzo Frugoni)
ecco la sponda e il lido,
dove nocchier Cupido,
belle, v'invita al mar.
Mirate come l'ancora
già dall'arena svelsero
mille Amorin, che apprestansi
festosi a navigar.
che ai zeffiri si stende,
e a governarla prende
il Riso condottier.
L'aure se ne innamorano
e l'ali intorno battono
scherzando, e la fan turgida
di fiato lusinghier.
ben lavorato argento;
e l'arte all'ornamento
pregio accrescendo va.
La poppa è tutta avorio,
d'oro contesta e d'ebano,
dentro la qual s'assidono
il Vezzo e la Beltà.
e vanno in dolci giri
i teneri Desiri
movendo l'agil piè;
cento Lusinghe amabili
il bel legno passeggiano;
liete per man si tengono
la Servitu, la Fé.
persi, vermigli e bianchi
pendono giù dai fianchi
del ben spalmato pin;
fra dilettose immagini
siede l'allegro Genio,
di rose odorosissime
ornato il biondo crin.
par di dolcezza acceso,
superbo del bel peso,
l'antico flutto andar;
per l'acqua i pesci guizzano,
quasi d'amore avvampino,
e i duri scogli e gelidi
sembrano anch'essi amar.
e a' suoi soavi accenti
tacciono in aria i venti
e il ciel si fa seren;
ad ascoltarlo sorgono
le belle dee marittime,
e fuor dell'acque sporgono
il delicato sen.
belle, che mi seguite:
meco a imparar venite
l'arti che detta Amor.
Non molto lungi è un'isola
tutta ridente e florida,
dove ad amar s'addestrano
i semplicetti cuor.
la bruna Galatea,
la candida Nerea
sul bel legno salì;
e Dori e Nisa e Cloride
e cent'altre v'ascesero,
e il pino velocissimo
dal margine fuggì.
pronta le accolse in pria
la fredda Ritrosia,
che amor non fa gradir;
e le Ripulse vennero
in atto schive e rigide,
che contrastando rendono
più fervido il desir;
loro si fece avanti;
degl'infelici amanti
le pene lor narrò:
narrò le notti vigili,
le sconsolate lacrime;
la pura fede, il nobile
lungo servir lodò.
e nelle lor pupille
vivissime faville
primiera risvegliò;
e ne' lor cuori tacita
scese e tentò d'accendere
i più sottili spiriti
e amore consig liò.
giunse e in lor gli occhi fisse:
Belle, ascoltate, ei disse,
consiglio più fedel:
amate, sì; ma piacciavi
sempre voi stesse ascondere
sotto un aspetto vario,
or placido, or crudel.
sicuro chi v'adora,
sorga uno sdegno allora
da facile cagion.
Pianga l'amante misero,
di duol si strugga e maceri,
e di vostr'ire sùbite
vi chiegga invan ragion.
giaccia omai freddo e vinto;
tema che l'abbia estinto
altro nascente ardor;
e quella fiamma fervida,
che per voi l'arde e l'agita,
più viva e più sollecita
cresca col suo timor.
in chi s'affanna e teme
muor l'opportuna speme,
dolce dei cuor velen,
fate improvvisa e provvida
dal ciglio un po' men torbido
qualche pietà tralucere,
qual rapido balen.
e sul lor viso
un tremolo sorriso
repente baleno.
Poi seco Amor condussele
per verdi vie recondite,
dove lor cento incognite
leggi d'amar dettò.
godon su l'alme prese
l'arti in mal punto apprese
feroci esercitar.
Dori fa strugger Corilo;
Nisa languir fa Titiro;
io per la bella Fillide
pur sieguo a sospirar.