cultura barocca
Rip.-inf. Durante

L'analisi qui sotto proposta delle vicissitudini nel XIX sec. del CONVENTO AGOSTINIANO DI VENTIMIGLIA già sede di quel monumento della cultura che fu ed ancora è la BIBLIOTECA APROSIANA DI VENTIMIGLIA rispecchiano in modo eclatante, come attraverso VICENDE STORICHE COMPORTANTI GRANDI SPERANZE e nonostante le giuste aspettative maturate in seno alla RIVOLUZIONARIA REPUBBLICA LIGURE
a scapito della realtà ligure si siano particolarmente poi evidenziati ed incancreniti come fossero una postazione ideologica radicata a prescindere dai Governi e dai Poteri i
PREGI ANCHE I LIMITI DIFETTI E DI NAPOLEONE I E DEL "NUOVO REGIME"
L'ECLISSI DEL CONVENTO E CONTESTUALMENTE DELLA SUA BIBLIOTECA enucleano infatti su scala locale ma emblematica di una proiezione regionale alcune SCELTE DIRIGISTICHE DESTINATE AD ESSER RIPRESE DAI VARI E DIVERSI ASPETTI DEL POTERE CENTRALE concernenti la costante riproposizione di quella POSTAZIONE MARGINALE CHE LA LIGURIA AVREBBE ASSUNTO DOPO LA RESTAURAZIONE DI VIENNA che non comportò come previsto e sperato ad alcuna riproposizione della gloriosa "SERENISSIMA REPUBBLICA DI GENOVA".
Una marginalità che, a prescindere dalla realizzazione consolatoria quanto illusoria della GRANDE LIGURIA DELLE 8 PROVINCE, sarebbe continuata nel CONTESTO PREUNITARIO, UNITARIO E POSTUNITARIO D'ITALIA nonostante il grande contributo offertò dall'intiera Regione.
Sulla direttrice della RIVOLUZIONE FRANCESE anche in ITALIA il CLERO ebbe a risentire di profonde trasformazioni istituzionali, cosa che divenne eclatante sotto gli anni trionfali del DOMINATO DI NAPOLEONE IL GRANDE evoluzione o forse, meglio, contrazione delle idealità rivoluzionarie.
Come in Francia ed in altre contrade soggette all'influenza francese molti enti religiosi vennero colpiti da svariate
PERIPEZIE SOTTO IL REGIME DI NAPOLEONE CHE COSTANTEMENTE ED IN MERITO A CIO' CONDIZIONO' LA NEONATA REPUBBLICA LIGURE ANCOR PRIMA DI ASSIMILARLA NEL SUO IMPERO
infatti prima di promulgare in seguito nel contesto del suo IMPERO il
CODICE PER IL NUOVO REGNO D'ITALIA,
E ad attuare una risistemazione degli
"AFFARI DELLA CHIESA",
compresa l'
APPLICAZIONE DELLE NUOVE REGOLAMENTAZIONI PER LE INUMAZIONI ED I CIMITERI
in tempi pregressi suggerì una non del tutto popolare quanto letterariamente celebre
SOPPRESSIONE DEGLI ENTI RELIGIOSI E DEGLI ORDINI
che non avessero spiccate funzioni sociali ed assistenziali, come fu appunto il caso di quello degli Agostiniani.
E già ai tempi della Repubblica Ligure, da lui guidata in tante opzioni, con la soppressione di alcuni Ordini Religiosi Napoleone cercò di centralizzare la cultura inducendo i nuovi governanti liguri ad espropriare le biblioteche degli Ordini Religiosi ed incaricare specializzati funzionari a provvedere al trasferimento del loro materiale biblioteconomico: nel caso della BIBLIOTECA APROSIANA l'incarico spettò a tal Prospero Semino/Semini sì che per la biblioteca intemelia in merito al suo trasferimento alla Biblioteca Centrale di Genova si parla da sempre di OPERAZIONE SEMINO/SEMINI appunto il docente di Etica incaricato di asportare materiale dall'Aprosiana nell'auspicata ma mai compiuta realizzazione -per il crollo del Regime Napoleonico da cui come detto era partita tale progettazione centralista- di una "Biblioteca Centrale Ligure".
Di rimpetto a ben altre esigenze, di guerra ma non solo, anche quando fu in essere l'operazione non procedette in maniera organica sì che a fronte del materiale librario per il momento lasciato a Ventimiglia Prospero Semini/Semino fu in grado di trasferire a Genova le seguenti opere manoscritte.
Stante la naturale incuranza dell'epoca e la crisi del Convento altre opere vennero poi lecitamente acquistate da facoltosi privati nelle cui raccolte son tuttora custodite.
Tuttavia dall'analisi dei testimoni aprosiani si evince comunque nel caos di questo trasferimento alla Biblioteca Centrale di Genova dovettero essere asportate furtivamente per il mercato antiquario oltre che opere a stampa anche lettere di corrispondenti che avrebbero dovuto ritrovarsi essendo state segnalate da Aprosio come ascritte alla sua Biblioteca
.
In questo clima pervaso da rivoluzionario anticlericalismo per un quasi morboso interesse verso i Segreti della Santa Inquisizione [anche se occorre distinguere la Santa Inquisizione in generale (con la considerazione che nei procedimenti stessi per magia e stregheria si doveano fissare i parametri di giudizio intercorrendo l'opera sia della legge dello Stato che della Chiesa) dalla potentissima e pressoché autonoma Inquisizione Spagnola contro cui soprattutto si rivolse con intransigenza l'operato napoleonico] in particolare sul mercato antiquario illegale presero a furoreggiare per le ambizioni dei bibliofili le ricerche ed i furti di testi proibiti, censurati e rimasti manoscritti: e tra questi sono da ascrivere assolutamente questi quattro capitoli della Grillaia di Aprosio dai forti contenuti lubrichi ed antifemministi ma fortunatamente giunti alla Biblioteca di Genova ove si custodiscono e che qui son proposti digitalizzati.
Giova precisare che non a titolo di compensazione ma per non inimicarsi ulteriormente la popolazione, fortemente religiosa e cattolica, Napoleone determinò contestualmente l'ingresso della biblioteca del parimenti soppresso Convento dell'Annunziata su cui sarebbe poi sorto l'omonimo forte = lo scopo reale di questi interscambi non era tanto una lotta senza quartiere alla Chiesa ma la volontà di sottrarle la secolare gestione della cultura sia laica che ecclesiastica lasciandole in dotazione soltanto opere di matrice spirituale e/o teologica come appunto i volumi dell'ex Convento dell'Annunziata tra cui erano di particolare rilievo alcuni ANTIFONARI cioè volumi di musica religiosa .