Rossella Mapser, attenta studiosa delle inchieste ecclesiastiche di XVI-XVII secolo, alla ricerca di ERETICI E PRATICANTI DI MAGIA nel Ponente di Liguria non senza ragione ipotizza che , in questo periodo, attesa una generale recrudescenza avverso gli EBREI alcuni di loro abbiano preferito dichiararsi ERETICI.
La QUESTIONE EBRAICA procedette infatti in modo altalenante, nel Dominio di Genova come in altri Stati, e rimase viva ancora nel XIX secolo quando, mentre il problema dei RIFORMATI aveva subito un pur relativo ridimensionamento nei Paesi Cattolici, la CONVERSIONE di una FAMIGLIA EBREA AL CATTOLICESIMO era ancora reputato un EVENTO DEGNO DI PUBBLICAZIONE PER UNA DEGNA INFORMAZIONE POPOLARE come si evince da questa pubblicazione, qui digitalizzata, del prolifico stampatore veneziano Giuseppe Molinari (Venezia, 1829) intitolata
"NOTIZIA DI VENEZIA RAGGUAGLIANTE IL BATTESIMO DATO AD UNA FAMIGLIA ISRAELITICA COMPOSTA DI CINQUE INDIVIDUI...".
Il documento qui sopra riportato è raro ed importante in se stesso oltre per la tematica che affronta ma lo è altresì in quanto appartiene a quella serie di particolarissimi DOCUMENTI appartenenti al PREGIORNALISMO quando la CRONACA nei suoi variegati aspetti era affidata a strumenti particolari detti gergalmente
FOGLI VOLANTI
recanti su 4/8 pagine l'esplicazione di vicende varie anche su cataclismi naturali [Distinta relazione ed esatto sincero ragguaglio dell'insorto temporale il Mercoledì 22 Giugno 1763 in Venezia con li danni e ruine cagionate (Venezia, per G.B. Occhi, 1763)] o qualche felicemente avvenimento come il riscatto di schiavi cristianifatti dai Turchi
[Vera, e distinta relazione ossia nota del nome e cognome, e patria di n. 60 schiavi liberati dalla reggenza di Tunesi( fine '700, verosilmilmente stampato a Venezia)] od ancora resoconti di guerre e battaglie [Notizia autentica della distruzione della squadra francese avuta con lettera da Napoli, Napoli, il dì 3 settembre 1798 (senza luogo ma dello stesso anno)]
di eventi mondani [Relazione dell'Ingresso di sua ecclelenza Girolamo Ascanio Giustiniani K.re Amabasciatore ordinario al Sommo Pontefice Clemente XIII. Rezzonico Veneziano Il Giorno 20. Novembre 1763 (Venezia, per G. B. Occhi, non indicata ma stessa data) ] quanto religiosi
[Manifesto di ciò che si è veduto nel Gloriosissimo e Superbissimo Ingresso dell'Illustriss., e Reverendissimo Monsig. Federico Maria Giovanelli Patriarca di Venezia il giorno 2 Settembre 1776 (Venezia, per G. B. Occhi, 1776) ], di feste pubbliche e private e, nel particolare, di
FORME DIVERSE DI PROMOZIONE E PUBBLICITA' MA NEMMENO ESCLUSI I "FOGLI VOLANTI" CONTRO LE PROMOZIONI INGANNEVOLI, I FRAUDOLENTI ED IMBROGLIONI, I CIARLATANI ED I "MERCANTI DI MERAVIGLIE" CHE ALL'EPOCA PULLULAVANO, SERVENDOSI ANCHE DI PUBBLICITA' MENDACI.
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Ma su tutto primeggiavano le notizie di CRONACA e specialmente di CRONACA NERA specialmente le lugubri ma a loro modo folkloristiche
RELAZIONI DETTAGLIATE DI "SPETTACOLI DI GIUSTIZIA" CIOE' DI PUNIZIONI SE NON ADDIRITTURA ESECUZIONI PUBBLICHE
sia soprattutto la proliferazione di truffatori ed imbroglioni operanti tanto in
CAMPO RELIGIOSO
CON BEN ORCHESTRATE TRUFFE TOLORA VERTENTI SU MISTIFICAZIONI DI SANTITA' E MIRACOLI MA TALORA PURE CON LO SFRUTTAMENTO DA PARTE DI TERZI DI PERSONE CONVINTE, PURE PER RAGIONI PATOLOGICHE, DEL LORO STATO DI VEGGENTI O SANTI
quanto ancora come qui si vede in
CAMPO CIVILE
AD OPERA DI CRIMINALI VARI, IMBROGLIONI, FRAUDOLENTI" .
E da ciò non era esclusa nemmeno in alcuni FOGLI VOLANTI a scopo di pubblica ammonizione quanto di premonizione ed avviso contro i possibili pericoli (ma anche per le prime forme di quello che si potrebbe definire un embrione di "scoop" giornalistico capace di garantire vendite e tirature superiori) menzioni ad eventi concernenti la
PERSECUZIONE DI MAGHI, STREGHE E VAMPIRI
(ancora in essere nel pieno settecento specie in rapporto alla temuta e studiata presunta settecentesca
Epidemia di vampirismo manifestatasi nell'Europa Centro - Orientale).
Ma siccome il VAMPIRO attirava tutto un complesso discorso sul pericolo del MOSTRO O COMUNQUE DELL'"UOMO NERO" ecco che
contestualmente parecchi FOGLI VOLANTI non trascuravano di citare incredibili storie sempre amplificate dalla SUPERSTIZIONE sepecie se erano accadute in aree notoriamente poco conosciute e pervase di oscure leggende come la VALACCHIA (una delle regioni da cui - prescindendo dalle "vampiresche dicerie" tradizionalmente provenivano gli ZINGARI avverso i quali esisteva un atavico e persecutorio timore quali DIVERSI PER ANTONOMASIA E MALI HOMINES).
Non casualmente ebbe così grande clamore questo fatto registrato (senza luogo e stampa ma di metà '700) intitolato Nuova, e distinta relazione col vero ritratto d'un orribile mostro, stravagante, e furioso. Nato li 14 Gennaro passato nella Vallacchia da una zingara che dopo esser stato giudicato "aborto della natura" fu descritto quale un essere che "avea la figura umana; ma il petto, il ventre e tutte le parti anteriori coperte d'un pelo nereggiante da topo" (la credenza popolare ma oggettivamente anche la volontà di vendere siffatte forme di cronaca ad effetto esulavano da constatazioni più serie e su cui si andava da tempo sviluppando una cultura medica che cominciava a far balenare qualche pur vaga idea di quello che potevano esser questi sventurati cioè delle MUTAZIONI GENETICHE).
Eppure il fatto che questi FOGLI VOLANTI [ragguaglianti su QUESTA SERIE DI ATROCI CRIMINI e pure su QUESTA SEQUELA DI PROVVEDIMENTI DI GIUSTIZIA SPESSO PARIMENTI ATROCI] abbiano costituito una sorta di PREISTORIA DELLA CRONACA NERA e in particolare una specie di primordiale manifestazione di quel fenomeno, spesso discusso e magari riassunto dall'espressione "SBATTI IL MOSTRO IN PRIMA PAGINA", che è oggi la nevrotica, quasi ossessiva ricerca dello "scoop", agognato da tutti i giornalisti per un incremento delle vendite con relativo personale successo, e (attesa l' attuale esplosione di diverse forme mediatiche di comunicazione economicamente sovvenzionate da investitori vari specie per ragioni promozionali) di quell' '"audience" che diviene garanzia di ritorno economico, è avvalorato più che da ogni altro da un peculiare FOGLIO VOLANTE DI CUI QUI SOTTO DETTAGLIATAMENTE SI TRATTA, sempre settecentesco, che per nulla (come del restoquello di cui appena sopra si è scritto) ebbe a che fare con possibili ammonizioni precauzionali essendo il fatto criminoso in esso descritto avvenuto così lontano dall'Italia e in un contesto così estraneo e singolare da esser evidente che la NOTIZIA VENNE PUBBLICATA solo quale prodotto di cui il pubblico fruisse per curiosità e stupore e da cui lo stampatore (gli autori, i cronachisti erano ancora anonimi e spesso si identificavano nello stesso stampatore) potesse trarre vantaggio economico, sia per la vendita che per l'acquisita visibilità con conseguente pubblicità, di maniera da diventare oggetto di ricerca per la pubblicazione di opere più vaste e remunerative.
Il FOGLIO VOLANTE in questione fu editato dal Vedrotti a Bologna verso la prima metà del '700 e, "ornato" di una vignetta figurata in xilografia al frontespizio, detta già esplicitamente nel titolo la sua sorta di SUMMA offerta agli "appassionati dell'epoca di fatti criminali estremi ed orrorifici": esso detta infatti
Nuovo Racconto Del crudele, e compassionevole Caso occorso in Alicante Di una Madre, che ha ucciso il proprio Figliuolo.
Leggendolo vi si scopre un piccolo ARCHETIPO DI CRONACA NERA o se vogliamo un SAGGIO di quella che sarebbe divenuta LETTERATURA ORRORIFICA E/O DELL'HORROR.
E non a caso il TERRIFICANTE FATTO DI CRONACA NERA è gestito in forma di "ballata" sì da sostenere vieppiù un ritmo incalzante e tormentante che sa "catturare e angosciare il lettore anche non attento" , pur nel breve spazio a disposizione,: cosa che fa intravedere i barlumi, più che del moderno giornalismo scritto, dell'aggressiva cronaca televisiva, quella che in parecchi eventi di questa fine/inizio di decennio del XXI secolo, anche ma non solo in Italia, è stata proposta a dismisura e con poliedriche enfatizzazioni al limite di scatenare correnti opposte di pensiero (tra cui i favorevoli e i contrari agli opposti limiti) ma sempre e comunque al segno di garantire alta visibilità ai fatti stessi e quindi ai mezzi informativi che ne veicolano le vicende, spesso enfatizzandone sfaccettature e sfumature specie con il concorso emozionale e spesso recitativo dei relatori (più di questi oramai si deve parlare che di semplici annunciatori e comunicatori di informazioni).
Leggendo il CITATO FOGLIO VOLANTE tutto risulta, al di là dell'estrema gravità del fatto, amplificato quasi obbedendo al recitativo d'una nascente sensibilità preromantica, lugubre e cimiteriale, peraltro connessa al crescente evolversi epocale di determinati problemi ed eventi sul tema.
Le frasi sono calcate, i tempi disposti con giustezza, l'aggettivizzazione è colorita e più cercata del consueto: la "Donna" [ che non è definita solo criminale o delinquente ma di cui, secondo una teoria antica come qui si vede estesasi all' 800, si lascia intendere l'ipotesi di duplicità caratteriale dipendente da una sua - rispetto all'uomo- maggiore debolezza oltre che fisica anche caratteriale, specie di fronte alle suggestioni maligne ed ai condizionamenti mentali (vedi qui gli approfondimenti) ] diviene attrice di una vicenda drammatica che culmina in un crescente movimento di espressioni terrifiche, il cui vertice emozionale è sancito con l'affermazione che tal donna omicida "Dopo il delitto cucinò il bambino [violando le stessi leggi della natura che dovrebbero sempre vincolare una Madre a pro dei figli] e diede a mangiare gli interiori ad una Cagna, e li membri al Marito [ e qui alterando con palese spregio le leggi sociali, bibliche ed epocali della subordinazione della Moglie al Marito].
Insomma proprio la situazione, i ruoli, l'inusualità della vicenda paiono pressochè strutturati quasi naturalmente per scatenare l'interesse morboso di pubblico e lettori: con una DONNA LA QUALE DALL' "ANGELO TERRENO" CHE DOVREBBE ESSER SECONDO LA SERIE IDEOLOGICA DEL TEMPO SI EVOLVE IN "DONNA PAGANA, CONCUBINA DI BABILONIA, MERETRICE, STREGA E MOSTRO" sì da ergersi, sottintendendo qualche sorta di PATTO DIABOLICO od ancora di ESTREMA BLASFEMIA, a disgustosa e diabolica SOVVERTITRICE DI OGNI EQUILIBRIO SOCIALE E RELIGIOSO.
Il fatto criminale per quanto estremo non è per nulla inverosimile ma nella sua descrizione paiono inistititi quasi per una sorta di gioco retorico e narrativo mirante a soddisfare le aspettative del pubblico i richiami alle tragedie greche ed alla stregoneria: e con una venatura affatto celata alla pratica del cannibalismo stregonesco se non ancora più estesamente ai vari aspetti di mostri e mostruosità sia fisica che morale.
Ed anche la fine della narrazione pare strutturata, con quella sua misterica conclusione, allo scopo di eccitare vieppiù l'avida curiosità del lettore, incerto fra incredulità e spavento ma certo comunque avido di sapere sempre di più.
Non a caso le ottave finali della ballata si chiudono con un quadro infernale ed una punizione non terrena (come solitamente espresso in questi FOGLI VOLANTI) ma con la descrizione di un'improbabile punizione sovrannaturale ma ancora da viva ed in terra per la donna la quale ...per suo castigo fu portata viva all' Inferno da' Demoni....
E' chiaro come in questo FOGLIO VOLANTE la CRONACA NERA finisca alla fine per alterarsi od evolversi in NARRATIVA, GIALLISTICA, SCRITTURA FANTASTICA, FAVOLA NERA, RACCONTO DELLA PAURA E DELL'ORRORE e costituire un piano intermedio tra la REGISTRAZIONE REALE DI EVENTI CRIMINALI E FATTI ANCHE INSPIEGABILI e qeulla loro TRASPOSIZIONE IN VICENDE COSTRUITE SU BASI REALI QUANTO ALTERATE DALLA FANTASIA DELL'IO NARRANTE che si sublimeranno in QUESTI ROMANZI AL LIMITE TRA REALE ED IRREALE E CARATTERISTICI DELLA GRANDE LETTERATURA, DELL'EVASIONE NEL TERRORE, PROPRIA DEL XIX SECOLO.
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