- 1 - Mnemotecnica e arte della Memoria - 2 - Misurazione del tempo dall'Egitto antico alla Grecia e Roma sin al Medioevo - 3 - Misurazione del Tempo dal Medioevo: dal "Libro d'Ore, al Calendario, all' evoluzione della strumentazione: dalla Meridiana pubblica e portatile sin all'Orologio pubblico e poi personale (le campane come avviso dello scorrere del tempo) = Da forme calendariali liturgiche in auge dal medioevo al '500 (Jacopo da Varagine, Manerbi/-io) poi destinate ad evolversi nei Lunari prototipo dei Calendari Moderni alla Prima Moderna Opera di Cronologia ovvero Il Giornale delle historie del Mondo di L. Dolce qui proposto
La primigenia Chiesa Parrocchiale di S. Antonio (vedine qui un'immagine antiquaria), già non priva di antichi reperti d'arte religiosa, in Vallecrosia Medievale, qui in un quadro sei-settecentesco custodito nella stessa parrocchiale da cui si ricavano utili informazioni sulla struttura urbanistica della località (in quel "Crocevia di Civiltà" che fu l'Estremo Ponente di Liguria = del resto nel tardo '600 Vallecrosia con le altre ville intemelie qui elencate si organizzò, su concessione genvovese, per l'economico, autonomamente rispetto a Ventimiglia, nella Magnifica Comunità degli Otto Luoghi, pur restando ascritta per il politico, sempre rispetto a Genova, nell'importante Capitanato di Ventimiglia) ebbe bisogno di esser restaurata sià per la vetusta e l'angustia che in particolare, come da atto notarile qui proposto, per le pericolose infiltrazioni d'acqua per cui solo nel nuovo campanile settecentesco si potè sistemare l'orologio lasciato per
testamento in donativo, con altre cose alla comunità, dal seicentesco Domenico Antonio Lamberti. Vetustà e piogge creavano infatti problemi al campanile e quindi alla pubblica sicurezza atteso che questo doveva sorreggere le campane: come peraltro attestano le perizie tecniche settecentesche effettuate attestanti le varie problemaiche e in particolare l'urgenza di interventi contro le menzionate infiltrazioni d'acqua. Prescindendo da tutto questo le CAMPANE svolgevano un irrinunciabile ruolo sia religioso che sociale di elevata importanza nel contesto di quella struttura cultuale -dai molteplici aspetti- che genericamente passa sotto nome di Chiesa Ecclesia [Annuncio S.Messa: a seconda delle regioni e delle zone: 15, 30, 45 o 60 minuti prima della celebrazione -
Angelus Domini ("Ave Maria"): mattino, mezzogiorno e sera -
Tutti i venerdì alle ore 15: Agonia di Gesù -
Matrimoni, sacramenti, funerali, feste patronali, processioni, solennità, tridui, novene, rogazioni, S.Quarantore e tutte le vigilie di questi eventi -
Morte ed elezione del Pontefice -
Funebre: per l'annuncio della morte di un parrocchiano o di una parrocchiana -
Rintocchi ore, ribattuta, mezzore, quarti (ciascun modo di segnare le ore varia da paese a paese) -
Vari: catechismo, benedizione delle case, mese mariano (maggio), viatico ai moribondi cui son poi state assimilate -specie in certi contesti agricoli abbastanza conservatori ed economicamente impossibilitati a "contrappore" torri campanarie civili ai campanili- funzioni non esclusivamente religiose ma anche civilistiche come = Convocazione Parlamento dei Capi di Famiglia e Consiglio comunale,
Lutti particolari,
Feste e Anniversari locali o nazionali,
Rintocchi ore,
Scuola,
Matrimoni,
incursioni di pirati,
incendi,
coprifuoco,
pestilenze,
varie funzioni:
In alcuni comuni lombardi veniva suonato il "campanone" per l'arrivo dell'esattore delle tasse (fino agli anni '80 del XX secolo)]. Per approfondire l'argomento si legga qui la basilare BIBLIOTHECA CANONICA, JURIDICA, MORALIS, THEOLOGICA... del padre francescano Lucio Ferraris, opera davvero essenziale, con una riccheza di precisione documentaria notevole anche in merito a molte NOZIONI CHE DESCRIVONO LO STRETTO LEGAME ALLORA ESISTENTE TRA VITA RELIGIOSA E VITA LAICA consultando specificatamente la voce CAMPANA come strumento biblico di classificazione del tempo ma anche quale mezzo di regolamentazione del tempo specie in rapporto alla lavorazione in campo agronomico [ a titolo di precisazione bibliografica giova però qui rammentare quanto riassumibile del pensiero di Jacques Le Goff espresso nel volume Tempo della chiesa e tempo del mercante =
" Il Medioevo cristiano occidentale ha assimilato in maniera profonda il senso trascendente ed escatologico del tempo: il dies è scandito dal rintocco delle campane dei monasteri e delle chiese che segnano l’ora della preghiera, del lavoro, dei pasti e del sonno. Si tratta della prima esperienza del tempo autenticamente condivisa da una larga fascia della popolazione, entro spazi geografici profondamente diversi.
Il tempo ormai si è fatto breve (I Corinzi, 7,29): la fine del tempo storico e l’avvento del tempo del Giudizio viene avvertita in ambienti religiosi anche poco ortodossi, come le eresie escatologiche o le forme estreme del millenarismo.
Nella comunità del tempo cristiano condiviso comincia a farsi strada, a partire dal Basso Medioevo, l’idea di un tempo diverso che è il tempo dei commerci, del periodo che separa l’impegno di pagamento dal saldo. Come ha insegnato Le Goff, al tempo della Chiesa comincia ad affiancarsi il tempo del mercante: il primo appartiene a Dio, il secondo appartiene all’uomo. Venne allora dibattuta la questione se il tempo, che appunto appartiene a Dio, potesse essere oggetto di scambio e compravendita come avviene nelle dilazioni di pagamento o nell’usura. Eppure aldilà delle quaestiones teologiche, il tempo diviene misurabile, segna le distanze in giornate di viaggio delle merci, scandisce le giornate e gli orari dei mercati pubblici: si diffondono le torri degli orologi erette spesso di fronte alle torri campanarie" [la misurazione del tempo dal medioevo = l'importanza delle campane e le successive innovazioni della misurazione comunitaria del tempo = vedi per Vallecrosia medievale l'orologio pubblico sistematovi nel settecento in forza dei seicentesco lascito Lamberti)", il tempo si urbanizza e si distacca progressivamente dal ritmo dell’ambiente naturale, della semina e del raccolto.
La pittura introduce la prima dimensione temporale con l’approfondimento del campo e la visione simultanea delle figure in azione, la letteratura rivoluziona il tempo del racconto, dalla visione eterna o atemporale (la grande visione dantesca) alla visione storica, dinamica, fatta di cornici, flash-back, intreccio (Boccaccio).
Tempo della Chiesa e tempo del mercante sono compresenti nella prospettiva dell’uomo medievale e questo porta a una concezione soggettiva e individuale del tempo. Così Le Goff: Forse c’è un nesso più stretto di quanto si creda e di quanto essi stessi senza dubbio pensassero fra le lezioni dei maestri di Oxford e di Parigi e le imprese dei mercanti di Genova, Venezia, Lubecca, al tramonto del Medioevo. Forse proprio sotto la loro azione congiunta il tempo si spezza e il tempo dei mercanti si libera dal tempo biblico, che la Chiesa non sa conservare nella sua ambivalenza fondamentale (Jacques Le Goff, Tempo della Chiesa e tempo del mercante, 1977, p. 23) " ].
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