cultura barocca
Malattia Mentale talora ritenuta effetto d'un maleficio: vedi un Maleficio Amoroso in Genova Leggi qui l'Opera digitalizzata con Indici Moderni

A livello popolare la CAUSALITA' DELLE MALATTIE si caricò di ELEMENTI MAGICI e di un BAGAGLIO DI SUPERSTIZIONE che affondava le radici colte nella cultura dell' ARETALOGIA GRECO-ROMANA (anche poi definita "MIRACOLISTICA PAGANA") e di una MEDICINA POPOLARE ANTICA per cui, con vari espedienti -anche non privi di fondamento come il lavaggio nelle acque termali- si guariva da determinate malattie: la letteratura e quindi l'archeologia non hanno mancato di produrre utili informazioni su questo contesto religioso-curativo del paganesimo per cui TERME - PISCINE - COMPLESSI TERMALI SPESSO CONNESSI A TEMPLI divenivano mete di fedeli ammalati che si affidavano -oltre che alla cura delle acque termali- all' INCUBATIO in sostanza una sorta "TERAPIA DEL SONNO" [TRACCE DI CULTURA SCIAMANICA CON INTERFERENZE, PASSATE ATTRAVERSO IL MEDIOEVO, CONNESSE AL TEOREMA DELL'INCUBATIO SI RISCONTREREBBERO NELL'AREALE DEL SANTUARIO, PRESSO TAGGIA NEL LIGURE IMPERIESE, DETTO DI SANTA MARIA DEL BOSCO]. TUTTAVIA INCUBATIO in sostanza una sorta "TERAPIA DEL SONNO" PROPRIO PERCHE' INTRISA DI RELIGIOSITA' PAGANA VENNE SOPPRESSA PER ROVESCIAMENTO CULTUALE E/O SOVRAPPOSIZIONE CULTUALE DAL TRIONFANTE CRISTIANESIMO di maniera che si venne costruire la potente pluri-equazione
***********SONNO - SOGNO - POSSESSIONE DIABOLICA - DEMONE INCUBO - DEMONE SUCCUBO***********
di cui si può vedere la variegata e terrifica
CASISTICA PROPOSTA DA M. A. DEL RIO SUI
DEMONI DEL SONNO E DEI SOGNI

Col tempo, dall'epoca epoca medievale sin all'età intermedia -precindendo dalle POSTULAZIONI DELLA SCIENZA NUOVA noN mancarono casi in cui, di rimpetto alla sua inconoscibilità come nel caso della PESTE la MALATTIA (VEDI QUI L'INDICE) venisse giustificata (alla stregua peraltro di ulteriori eventi calamitosi come i TERREMOTI) quale PUNIZIONE DIVINA PER UNA COLPA PROPRIA O DELLA FAMIGLIA: da qui, specie nei paesi mediterranei, si sviluppò, a livello di cultura popolare la consuetudine di nascondere dalla famiglia la malattia di un congiunto, come EFFETTO DELLA MALVAGITA' DI UN DEMONE MALIGNO O DI UN DIO PAGANO DIVENUTO DEMONE PER EFFETTO DELLA CRISTIANIZZAZIONE o quale ARTIFICIO DI MAGIA NERA ("FATTURA DIABOLICA") [sotto forma soprattutto di MALEFICIO DELLE MALATTIE] praticata da STREGHE, FATTUCCHIERE o MASCHE, specie in caso di malattia inspiegabile come una FORMA EPIDEMICA ma anche in relazione ad un'impotenza a procreare od alla tendenza ad abortire.
La MALATTIA MENTALE nelle forme più temute secondo gli AFORISMI DI IPPOCRATE, cioè la MELANCONIA/MELANCOLIA o MANIA [che non sempre ma di frequente rientravano nel campo della DEPRESSIONE] si ritenne a lungo anche effetto d'un MALEFICIO DIABOLICO [qui da M. A. Del Rio è per esempio descritto un maleficio amoroso che sarebbe stato perpetrato a Genova dove in basse alle leggi penali pur parlandosi di streghe e maghi risulta ascritto ai crimini di avvelenamento capaci di alterare la mente delle vittime ]
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Talora invero se ne tentarono altre spiegazioni, magari con la
TEORIA DELLE SIMPATIE ED ANTIPATIE COSMICHE
connessa al principio della
LEGGE UNIVERSALE DI ATTRAZIONE E REPULSIONE E/O DEL MAGNETISMO E DELLA POTENZA DELL'UNIVERSO
od ancora tramite la discussa
TEORIA DEGLI AFFETTI E DELLE PASSIONI [TEORIA DELLE INCLINAZIONI]
la MALATTIA MENTALE venne dimensionata entro il campo della NEVRASTENIA OSSESSIVA,
non compresa e quindi giudicata quale conseguenza di un indeterminato
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la MALATTIA OSCURA che i DEMONI e le STREGHE avrebbero frequentemente scatenato contro le loro VITTIME.
In altri casi, enza troppe disquisizioni e concorso di medici,
la MALATTIA MENTALE veniva direttamente rimandata a quel campo assolutamente soprannaturale delle POSSESSIONI DIABOLICHE (INDEMONIATO - INDEMONIATA) entro cui primeggia in qualche modo la figura del "LUPO MANNARO O LICANTROPO OD UOMO LUPO" pur analizzata dal XVI secolo per opera di MEDICI ILLUSTRI nel tentativo di darne una giustificazione naturalistica qual "FOLLIA LUPINA"
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[vedi comunque, per un approfondimento sulla varietà delle patologie di natura psichiatrica, qui, la malattia mentale nella interpretazione che ne darà F. Puccinotti nelle sue celebri Lezioni di Medicina Legale]
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Ma occorse del tempo primo che si formulassero queste ben più corrette postulazioni mediche e psichiatriche = ad esempio sull'argomento si possono anche consultare la voce RESTRICTIO MENTALIS e soprattutto le voci settoriali ENERGUMENI - LUNATICI - PAZZI EPILETTICI - DEMONIACI OD OSSESSI nel contesto della voce "IRREGULARITAS" entro la BIBLIOTHECA CANONICA... del padre francescano Lucio Ferraris:
donde vi si evince come ancora tra fine XVII secolo e primi XVIII secolo, sia per la Chiesa che per lo Stato, tante forme di ISTERISMO fossero giudicate connesse a
"POSSESSIONI DEMONIACHE" SI' DA COMPORTARE COME ULTIMA RISORSA IL RICORSO AD "ESORCISMI ORDINARI E/O STRAORDINARI".
Un'ideazione poco scientifica ma in linea coi tempi per giustificare tutte le forme di pazzia comprese quelle insodabili ai mezzi dell'epoca, quelle che, al modo che si legge in altra parte dell'OPERA DEL FERRARIS potrebbero collegarsi al mondo dell'insondabile nei momenti in cui ogni individuo è maggiormente indifeso cioè nel contesto del
***RIPOSO TOTALE QUANDO, NELL'OTTICA DEL TEMPO, DEMONI ED ALTRE ENTITA' POTEVANO PRENDER POSSESSIONE D'UN UOMO E SOPRATTUTTO D'UNA DONNA MENTRE DORMIVANO***
sì da alimentare tutta una letteratura canonica e per nulla dedicata all'evasione (fenomeno questo datato recentemente per interazioni tra letteratura orrorifica e cinamotografia dell'"Horror") incentrata sulle interferenze nell'intreccio fra
SONNO E SOGNI DEI "DEMONI DEI SOGNI" QUALI: INCUBI, SUCCUBI, "EPHIALTES" - "LA PESADILLA" - "LA COQUEMARE"
Consapevole dell'esistenza di radicate postulazioni mediche sull'inferiorità fisica e psicologica correnti a riguardo della donna quell'agguerrita antagonista di A. Aprosio che fu Arcangela Tarabotti, nel contesto della sua discussa opera "La Semplicità Ingannata" (o "Tirannia Paterna", comunque uno scritto avverso l'uso delle "monacazioni forzate") non disperde come vaniloquio il teorema che le donne possano esser LUNATICHE, MOBILI, IMPREVEDIBILI ma, dopo aver più volte sottolineata la pazzia di parecchi uomini, finisce per associarli alle donne affermando che se a queste si dà l'appellativo di lunatiche con altrettanta ragione ad un buon numero di uomini si potrebbe assegnare quello di lunatici = ed il primo come qui si legge di seguto è nientemeno che Salomone in qualche modo ritenuto patrocinatore di questa etichetta.
L'apparente equazione, costruita con indubbio garbo retorico, cela però una ben oliata trappola antimaschilista: della pazzia di tanti uomini han parlato poeti ed eruditi ma qui conta poco, essendosi per lo più trattato di giuoco di cultura. Conta invece il fatto tutta questa opera della Tarabotti si è in qualche modo "solidificata" sul principio della femminea mutevolezza [p. 37 ], quasi fosse esclusiva del sesso muliebre: ed invece la sagace suora veneziana, procedendo per via di continui confronti e prestiti ora biblici ora mitologici, giunge a pagina 236 a suggerire anche per gli uomini l'idea di lunaticità, ma a ben guardare d'una lunaticità diversa da quella delle donne (che gli uomini stessi ed i loro maschilisti dottori sottolineano piuttosto quale mutevolezza caratteriale attese le peculiarità del sesso), potremmo dire (ma le parole della Tarabotti ben suggeriscono l'idea) di una lunaticità affatto caratteriale o congenita per natura del sesso ma piuttosto d'una lunaticità cattiva alimentata da supponenza, avarizia, voglie bramose, desiderio di possesso, vizio ed altro ancora, fatta quindi di tutte quelle "qualità negative" che inevitabilmente, anche secondo i dettami della Chiesa di Roma, coniugano egoismo e tracotanza fin a dar concretezza in certi soggetti maschili a quella sorta di pazzia che va, come sopra scritto, dall'onirica vanagloria, alla restrizione mentale all'irregolarità vera e propria in quanto viziati energumeni...una pazzia generata insomma non da uno status biologico ma dall'intolleranza del carattere, da violenza gratuita, presunzione ed ipocrisia una pazzia che, attesa l'identificazione del Demone con i presupposti di violenza, presunzione, ipocrisia concede all'arguta suora di "chiudere il suo cappio" sin a sostanziare la sua affermazione per cui molti
uomini son dei Diavoli sia per metafora che per intima essenza dell'animo ed anche dei lunatici per ricerca continua di malizioso godimento
. Un bel teorema (qualcosa certamente superiore ad un mero sillogismo) disegna qui la Tarabotti...forse fin troppo fine per tanti suoi altezzosi interlocutori, ma che non può esser sfuggito a lettori attenti quale Angelico Aprosio! una di quelle tante organizzazioni concettuali della suora che meritano d'esser citate: soprattutto per la qualità, in lei evidente a differenza che in tanti suoi interlocutori (a dire il vero Aprosio compreso!) di "rimasticare fin alla nausea luoghi comuni" variamente ereditati, senza dar loro, come la suora riesce a fare, rinnovata linfa entro un nuovo e manierato contesto adatto alla polemica in essere.






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