cultura barocca
La Schiavitù in Grecia e Roma antiche e attraverso i millenni (indici a scorrimento) (analizza il concetto di servitù e servitù della gleba)= vedi poi : Il mercato degli schiavi sia nell' Impero Turco che nell' Europa Cristiana = le ambite Schiave Bianche dell'Europa Orientale ed ancora l'Ordine Religioso dei Trinitari per il riscatto degli schiavi = il tormento di B. De Las Casas giudicatosi responsabile, per salvare gli Indios amerindiani, con un suo consiglio d'aver scatenato la "Tratta degli Schiavi" africani Mercato degli schiavi stampa di Thomas Allom (1804-1872), col concorso dell'incisore Lightfoot, Peter (1805-1885), 1840, tecnica: bulino, 185 mm x 125 mm (Parte fig.), 185 mm x 160 mm (Parte inc.)

Grazie in particolare all'opera benemerita del Visconte di Marcellus è fattibile conoscere la storia millenaria di Bisanzio, poi "Nuova Roma" e quindi Costantinopoli prima di divenire Istanbul o se si vuole Sublime Porta o Porta Ottomana = grazie ad una serie di rilevazioni apportate dal Marmocchi nell'edizione Giachetti delle Rimembranze dell'Oriente del Marmocchi è anche fattibile visualizzare tanto una Carta topografica di Costantinopoli (fine '700 - primi '800: con integrazione di mappe più antiche e carte di ricostruzione topografica multimedializzate studiabili a fondo stampa proposta) quanto una Stampa della Città dei primi del XIX sec..
Tutto ciò rende possibile visualizzare ancor meglio al seguito del Marcellus, che accompagnava l'Ambasciatore di Francia ad un' udienza presso il Sultano sin alla Sublime Porta o Porta Ottomana.
= : - 1 - L'arrivo a Costantinopoli - 2 - "Udienza dal Gran Signore" (del Marcellus con l'Ambasciatore di Francia) - 3 - Il Tragitto, la folla, i Giannizzeri - 4 - Il Palazzo del Gran Visir - 5 - Il Salone dell'Udienza, la risposta indiretta del Signore all'Ambasciatore Francese, il Serraglio, l'Harem.
Il Marchetti procedette poi utilmente ad integrare le osservazioni del Marcellus con un estratto di note intitolato "Alcune delle Cose Principali di Costantinopoli" ed opera di Baptistin Poujoulat (altro viaggiatore -che visitò e descrisse la città dopo il Marcellus- autore anche di un Voyage a Constantinople dans l'Asie Mineure, en Mesopotamie, a Palmyre, en Syrie, en Palestine et en Egypte / par M. Baptistin Poujoulat. Faisant suite a la Correspondance d'Orient Paris : Ducollet, 1840-1841) e che si soffermò a descrivere alcuni aspetti della metropoli su cui appunto il Marcellus non ebbe occasione di riflettere e documentarsi: - 1 - Le grandi Cisterne, le Moschee, l'edificio di Santa Sofia - 2 - Altre Moschee e Minareti - 3 - Il Bazar degli Schiavi (Mercato degli Schiavi) [ Proprio questo ultimo argomento rende possibile una disanima non comune sul traffico di carne umana (schiavismo che fu comunque fenomeno antichissimo e mondiale, proprio per quanto qui interessa della Classicità come dell'Islam e dell'Impero Turco quanto dell'Europa Cristiana = vedi qui gli Indici Tematici = e tutto ciò specie per via di collazione e di studio/confronto con la triste realtà cinquecentesca istituzionale quanto attivissima dei MERCATI DEGLI SCHIAVI (MERCATO/BAZAR DEGLI SCHIAVI: che permette una disanima non comune sul traffico di carne umana (schiavismo) compresa anche la peculiarità non particolarmente nota del TRAFFICO DI SCHIAVE BIANCHE PROVENIENTI DALL'EUROPA ORIENTALE traffico invero ormai in declino per il veto imposto dalla Russia zarista ma ancora praticato illegalmente da diversi avventurieri specie per procurare -e, dato il pericolo, quindi A PREZZI SBALORDITIVI- agli Harem sì ma anche a ricchi personaggi del mondo occidentale le DONNE GEORGIANE E SOPRATTUTTO LE DONNE CIRCASSE LA CUI BELLEZZA E SENSUALITA' ERAN RITENUTE LEGGENDARIE (fatto che proprio per avviare queste sventurate alla pratica della "prostituzione" continuò -e purtroppo continua seppur attraverso forme sempre più ambigue di costrizione ma ancora da giudicare sotto forma di TRATTA DELLE SCHIAVE BIANCHE- attraverso gli anni (e giova dirlo prescindendo oramai dalle scelte della "Sublime Porta") un fenomeno indegno contro cui si battè una donna fin troppo dimenticata la coraggiosissima Bertha Pappenheim (Vienna, 27 febbraio 1859 – Neu-Isenburg, 28 maggio 1936)]
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Sullo SCHIAVISMO SIA IN AMBITO TURCO CHE EUROPEO E CRISTIANO NELL'ETA' INTERMEDIA l'approfondimento è ancora più esauriente, pur se utilizzando materiale antico e raro come qui si vede, ci si rivolge ad ulteriori fonti documentarie come qui si vede =
SERVI (e SCHIAVI) erano numerosi a Genova = spesso impiegati a servizio di famiglie ma in altre circostanze utilizzati in varie imprese come per esempio la collaborazione in qualche attività lavorativa: non di rado convertendosi al Cristianesimo si ponevano nella condizione di essere affrancati dalla condizione di schiavitù come avvenne, per quanto apprendiamo dal Manoscritto Borea per
TRE TURCHI, SCHIAVI IN SANREMO CHE ABIURARONO DALLA "SETTA DI MAHOMETTO" COME IL QUI DIGITALIZZATO EXAMEN ECCLESIASTICUM AVREBBE POI DEFINITO I SEGUACI DELL'ISLAMISMO
[L ' evento merita di esser analizzato coi collegamenti che comporta anche per il motivo che questi "Infedeli" rappresentarono in parte una compensazione -nel giudizio della gente- per quanto di orribile nel '500 avevano quei cristiani catturati che per non esser schiavi avevano " rinnegato " la propria fede restando nel contesto di semplici miliziani come questi ben tristi tre personaggi del Ponente di Liguria fattisi appunto Rinnegati [ Marco di Civezza, il "Gonnella" di Riva Ligure, certo "Nasomozzo" del borgo di Pompeiana = volendo approfondire si può anche visualizzare qui il motivo giuridico di un appellativo come "Nasomozzo" diventato nome di riconoscimento] che avevano guidato i Turcheschi a saccheggiare il Ponente Ligure (vedi carta multimediale iperattiva e testo sottostante) oppure personaggi come il Rinnegato Luca Galerni che, per la capacità e la ferocia, divenne ammiraglio della flotta imperiale turchesca del Mediterraneo Occidentale divenendo temutissimo con il nome turco di Hulug Alì
].
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Gli SCHIAVI erano mediamente acquistati ai Mercati degli schiavi in particolare di LIVORNO
o di NIZZA secondo prezzi per cui lo Schiavo asiatico era più richiesto ma costoso di quello africano o di colore = per un utile approfondimento vedi negli "Statuti Criminali della Rupbblica di Genova" ed in particolare il Libro II precisamente al cap.20 ["provvedimenti padronali contro Servi ladri" (a fine capitolo)] quindi al cap.21 ed ancora al cap. 22 ("Norme contro quanti rubano Servi altrui o li inducono a fuga dalla casa padronale") contestualmente al cap.23 ("Punizioni padronali contro Schiavi variamente colpevoli") e finalmente, cosa assai utile soprattutto per intendere il valore degli schiavi/servi, la loro quantità a Genova e nel Dominio, i loro rapporti con la popolazione ligure, al basilare cap. 66 ("Multe e fustigazioni per chi abbia avuto coito con serve in casa dei padroni") in consonanza con l'altrettanto fondamentale cap.93 ("Pene o ammende a pro dei padron legittimi per chi sposò Schiave straniere").
Analogamente i musulmani commerciavano al MERCATO DEGLI SCHIAVI: più ancora di quello di COSTANTINOPOLI (ISTANBUL) si ricorda nei testi il MERCATO DEGLI SCHIAVI DELL'IMPONENTE BASE DI ALGERI: al proposito si leggano le vicissitudini di GIOVANNANTONIO MENAVINO GENOVESE DA VOLTRI che nel suo libro qui digitalizzato e multimedializzato oltre a fornirci molti ragguagli sul MONDO TURCO E SPECIALMENTE SU COSTANTINOPOLI (VEDI INDICI) indulge con una precisione ed un'utilità che oggi giunge rara nella III Parte del suo volume sulla
VITA CHE SI CONDUCECA NEL "SERRAGLIO DEL GRAN SIGNORE" O MEGLIO NEI "SERRAGLI" DELLA CAPITALE DELL'IMPERO OTTOMANO.
Altri dati certo concorrono a far conoscere ancor meglio siffatto mondo non privo di misteri =
da questa LETTERA DI UNO SCHIAVO CRISTIANO IN ALGERI (le cui informazioni giovarono ad evitare ulteriori cinquecenteschi saccheggi nel Ponente Ligure e specialmente a Taggia) ad immagini mai facilmente reperibili come questa che rappresenta una delle -sempre apprezzate specie per la loro capacità nell' allevare i figli dei padroni- DONNE CRISTIANE RESE SCHIAVE .
Ma sull'argomento del MERCATO DEGLI SCHIAVI forse fra tanti autori per primo merita di essere letto BARTOLOMEO GIORGIEVITS ex schiavo ungherese ai tempi di Solimano il Magnifico (vedi) che ci ha lasciato utili testimonianze sulla vendita di schiavi cristiani nei capitoli COME I CHRISTIANI PRESI IN BATTAGLIA DA TURCHI SONO VENDUTI e quindi di seguito IN CHE MODO SONO TRATTATI QUEGLI, CHE S'HANNO A' VENDERE della sua opera del 1551 LA MISERIA COSI DE PRIGIONI, COME ANCHE DE CHRISTIANI, CHE VIVONO SOTTO IL TRIBUTO DEL TURCO, INSIEME CO COSTUMI, & CERIMONIE DI QUELLA NATIONE IN CASA, & ALLA GUERRA - TRADOTTI PER M. LODOVICO DOMENICHI ALLO INVITTISSIMO IMPERADORE DE ROMANI SEMPRE AUGUSTO CARLO QUINTO BARTHOLOMEO GIORGIEVITS HUMILE, & AFFETTIONATISSIMO SERVIDORE
qui intieramente digitalizzata e multimedializzata.
L'analisi degli scritti ottocenteschi del Marcellus e soprattutto di Baptistin Poujoulat permette di sviluppare un'analisi critica e soprattutto scientificamente documentata su una triste peculiarità mantenutasi saldamente attraverso i secoli - tuttavia e stranamente data in un certo modo la sua attualità- non particolarmente nota ovvero quella del
************************Traffico di Schiave Bianche provenienti dall'Europa Orientale************************
e come si legge della preferenza che ad esse era conferita sia nel mondo dell'Impero Ottomano che in Contesto Europeo e Cristiano = vale a dire il pregio decisamente superiore sempre loro attribuito rispetto alle altre schiave bianche e specialmente se bionde e di carnagione chiara.
Questo traffico invero era fortunatamente ormai in declino ai tempi di Baptistin Poujoulat per il veto imposto dalla Russia zarista ma, sfidando la sorte e il pericolo, veniva ancora praticato illegalmente da diversi avventurieri in particolare
rastrellando e saccheggiando villaggi dal "Ponto Eusino" sin alla Pianura Sarmatica
specie per procurare -e, dato il pericolo, quindi, a prezzi sbalorditivi come ancora scrisse il Poujoulat- agli Harem sì ma anche a ricchi personaggi del mondo occidentale le
*************DONNE GEORGIANE E SOPRATTUTTO LE DONNE CIRCASSE LA CUI BELLEZZA ERA RITENUTA LEGGENDARIA*************
[fatto che proprio per avviare queste sventurate alla pratica della "prostituzione" continuò -e purtroppo continua seppur attraverso forme sempre più ambigue di costrizione ma ancora da giudicare sotto forma di tratta delle schiave bianche- alimentando attraverso gli anni (e giova dirlo prescindendo oramai dalle scelte della "Sublime Porta") un fenomeno indegno contro cui si battè una donna fin troppo dimenticata la coraggiosissima Bertha Pappenheim (Vienna, 27 febbraio 1859 – Neu-Isenburg, 28 maggio 1936) che non solo ebbe cura di denunciare ed affrontare il tema della "tratta illegale" ma in epoca pericolosissima cioè sotto il nazismo osò organizzare una lega a pro delle donne ebraiche e si battè per difendere gli
ebrei da alcune sibilline affermazioni delle leggi razziali naziste propense ad attribuire loro gran parte della gestione della "tratta delle bianche"
]
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La Tratta delle Bianche naturalmente ha perso molti dei connotati di cui sopra si è scritto ma esiste ed esiste sì in modi alterati e più sofisticati ma in cui ancora spesso la violenza, psicologica ma anche fisica, continua ad esistere, pervicace.
FEMEN
per esempio è un movimento di protesta ucraino fondato a Kiev nel 2008 divenuto famoso su scala internazionale per la pratica di manifestare in topless (occorre dirlo "cartelli e slogan servono sempre meno rispetto a gesti di maggior richiamo e quanto meno provocatori, per quanto mai destinati ad arrecare danno a chicchessia quanto più tosto a rendere edotta quella parte di opinione pubblica che non sa o finge di non sapere") contro il turismo sessuale, il sessismo e altre discriminazioni sociali a scapito delle donne e non solo = sessuofobia e sessuomania sono purtroppo antiche come il tempo alla maniera che qui si legge e più estesamente si coniugano con ataviche ma persistenti emarginazioni di quanti son diversi dalla norma ufficiale sancita a riguardo di etnia e credo, scelte sessuali, ideologie e scelte varie, ecc. ecc., discriminazioni che fioriscono (si fa per dire) in ogni parte del mondo e specie nei Paesi meno ricchi.
Ed aggiungiamo a ciò che la protesta di siffatto movimento costituisce davvero una coraggiosa presa di posizione (anche per donne di altri Paesi, meno in grado di far valere i propri diritti perché oppresse da Governi assolutamente rigidi e da poverissimi regimi esistenziali) contro lo sfruttamento di tante ragazze ingannate con false promesse e indotte a spostarsi nei Paesi, specie occidentali e possibilmente ritenuti ricchi, per poi esser " spogliate anche della dignità " nel contesto di una prostituzione (vedi casistica) quasi sempre coatta o fatta accettare per sfinimento, come ai tempi -oramai dimenticati- della "Tratta delle Schiave Bianche" che pure, benché mutata nelle forme e nei modi, esiste e prolifera, anche sulle nostre strade, alimentata da tanti personaggi ("speci e razze queste che non conoscono vie d'estinzione"!) i quali ben si possono accomunare ai Sfruttatori - Lenoni e/o Ruffiani (nemmeno esclusi indegni personaggi di famiglia: da padri e madri a sposicome ai più disonorevoli fra i Mercanti di Meraviglie i quali un tempo (ma l'evento non manca di replicarsi nell'oggi come talora indicano le "Cronache Giornalistiche") acquistavano da famiglie poverissime bambini e bambine altrimenti destinati all'abbandono per sfruttarli spaventosamente sulla via del ladrocinio e della prostituzione (l'abbandono alla "Ruota degli Esposti" cioè ad Istituti Religiosi di Carità per molti sarebbe stata la soluzione migliore od al limite meno dolorosa data la condizione nell'età intermedia ancor fino all''800 della condizione difficile d'esser bimbi e bimbe anche se poi la Chiesa stessa dovette alla fine intervenire onde frenare l'"abuso della Ruota" o comunque "Vigilare su di esso con superiore attenzione" perché tra
questi poveri bambini abbandonati erano spesso figli di famiglie abbienti che, con freddo e feroce calcolo, o non volevano svelare qualche "peccato interno alla casata" o ridurre il numero dei possibili aspiranti ad un'asse ereditaria, magari con la conseguenz di un patrimonio dissipato per i troppi eredi.




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