cultura barocca
Inf. di Cultura-Barocca Vedi qui = Manoscritto delle "Rime dell'ill.mo sig. Scipione Caetano" donato ad Aprosio e donato ad Aprosio da Pietro Michiel membro tilevante dell'Accademia veneziana degli Incogniti, Enrico IV, Maria de' Medici e la postazione filoborbonica = ma anche occultismo: Michele e Cesare Nostradamus, Urbano VIII, la congiura Centini, Angelico Aprosio e l'artificio presumibile dell'incisore Ransonnette per il dedicatario di una stampa, effigiante il presagio a Maria de' Medici delle nozze con Enrico IV, il Conte de Provence

Il
MANOSCRITTO DELLE RIME DI SCIPIONE CAETANO
venne donato ad APROSIO dal poeta PIETRO MICHIEL [ uno dei nomi di maggior prestigio della celebre e libertina "ACCADEMIA DEGLI INCOGNITI" di Venezia ] che sempre fu riconoscente verso APROSIO anche per aver risolto una sua complessa situazione esistenziale RIUSCENDO "IL VENTIMIGLIA" A FARLO CONGIUNGERE, SEPPUR SEGRETAMENTE, IN LEGITTIME NOZZE CON LA SUA AMATA CONCUBINA DI NOME APOLLONIA [ la vicenda non è in effetti molto nota anche se Aprosio offre dati interessanti concernenti il suo soggiorno presso Pietro Michiel nel Cadore = e dopo aver trattato i fatti come qui si legge nelle pagine del suo repertorio con le voci sottolineate attive (pur se sempre il frate intemelio scrive la Biblioteca Aprosiana del 1673 per varie ragioni in terza perona vale a dire quella del "Cornelio Aspasio Antivigilmi" che sarebbe un suo seguace ma che in effetti è lui stesso sotto forma di anagramma puro ), il "Ventimiglia" continua a trattarne parlando di APOLLONIA, CITANDO ANCHE UNA LETTERA DEL LOREDAN/LOREDANO AD ANTONIO MICHIEL FIGLIO DI PIETRO (aggiungendo il Loredano che, verosimilmente per motivi di riservatezza, IL MATRIMONIO AVREBBE DOVUTO CELEBRARSI NEL CADORE), quindi
RIDISCRIVENDO GLI SPONSALI, REGISTRANDO PURE LA FERVIDA SODDISFAZIONE ESPRESSA IN CHIESA DAL MICHIEL (PAG. 160, RIGA XIII DALL'ALTO)
LIETO D'ESSER SFUGGITO GRAZIE AD APROSIO
ALLA SCHIAVITU' VERSO ASMODEO, CIOE' IL DEMONIO, IN NOME DI ILLECITA LUSSURIA CONIUGATA AD ANTIFEMMINISMO, RIPORTATA DA APROSIO E POI RECUPERATA DA ALTRI "LIBERTINI" NELLA STESSA SITUAZIONE COME FRANCESCO MARIA GIGANTI
e poi trascrivendo una
ELEGIA A LUI EPISTOLARMENTE INDIRIZZATA NEL LUGLIO 1643 DA PIETRO MICHIEL che si conclude (vedine la CONTINUAZIONE e quindi lo SPECIFICO ELOGIO POETICO DEL "VENTIMIGLIA" con un FINALE RINGRAZIAMENTO PERSONALE AD APROSIO che, pubblica - assieme alla composizione poetica del Michiel - nel suo repertorio biblioteconomico, precisandone come qui si legge a p. 161 in alto la ragione = grazie alle nuove tecnologie questi scritti sono enfatizzati per una migliore lettura anche se è fattibile seguire la narrazione sul testo attivo da anni multimedializzato) ].















Il MANOSCRITTO DELLE RIME DI SCIPIONE CAETANO (autore di cui qui si legge una parziale digitalizzazione sussistendone un testa a stampa del 1612) come SOPRA SCRITTO VENNE DONATO AD ANGELICO APROSIO PER UN IMPORTANTE FAVORE FATTOGLI DA "IL VENTIMIGLIA" (NEL CONTESTO DI UNA DELICATA VICENDA DI CUI SI LEGGE CLICCANDO QUI) dall'allora celebre poeta PIETRO MICHIEL [ uno dei nomi di maggior prestigio della celebre e libertina "ACCADEMIA DEGLI INCOGNITI" di Venezia]
Il possesso del CODICE, non autografo e tuttora tra i manoscritti dell'intemelia Biblioteca Aprosiana, venne registrato nella qui proposta OPERA BIBLIOGRAFICA DA FILIPPO TOMASINI SULLE BIBLIOTECHE PUBBLICHE E PRIVATE DI AMBIENTE VENETO ove nell'edizione del 1650 vengono citati i MANOSCRITTI DETENUTI DA APROSIO (PARTE I) la cui ELENCAZIONE CONTINUA NELLA PAGINA SUCCESSIVA (PARTE II) OVE LE RIME DEL CAETANO OCCUPANO IL PENULTIMO POSTO DELLA SEQUENZA NELLA COLONNA II
Peraltro nemmeno dell'opera a stampa Rime dell'ill.mo sig. Scipione Caetano, in Viterbo, per Girolamo Discepolo, 1612 sono oggi reperibili molti esemplari.
Qui si è pensato di riportare alcuni saggi della poesia del marinista romano che, nel suo canzoniere, si rivela poliedrico passando da temi amorosi ad argomenti politici o di altro contenuto ancora.
Nella presente selezione si possono individuare quindi accanto a COMPOSIZIONI AMOROSE ma pure di argomento ambientele come NELL'INONDAZIONE DEL TEVERE anche LIRICHE ENCOMIASTICHE per esempio AL CARDINAL DI SAVOIA ( clicca qui per visualizzare il SONETTO NELL'EDIZIONE A STAMPA DEL 1612) od ancora, attese le idee politiche del CAETANO, liriche dedicate A HENRICO QUARTO RE DI FRANCIA ( clicca qui per visualizzare il SONETTO NELL'EDIZIONE A STAMPA DEL 1612).
SCIPIONE CAETANO era filoborbonico e dedicò liriche ad ENRICO IV DI FRANCIA (Pau 1553 - Parigi 1610) sia IN VITA come la precedente (ove del sovrano francese vengono esaltate le gesta, specie in merito alle fortunate campagne contro gli Spagnoli) quanto IN MORTE come detta il titolo AL MEDESIMO IN MORTE ( clicca qui per visualizzare il SONETTO NELL'EDIZIONE A STAMPA DEL 1612), una MORTE tragica avvenuta per l'ASSASSINIO perpetrato dal FANATICO CATTOLICO FRANCOIS RAVAILLAC (14 maggio 1610) dopo che a BRUZOLO IN VAL DI SUSA LA FRANCIA AVEVA STIPULATO UN TRATTATO CON CARLO EMANUELE I DI SAVOIA contro LA SPAGNA (contestualmente questo spiega anche la citata encomiastica LIRICA DEL CAETANO PER IL CARDINALE DI SAVOIA che orchestrò l'accordo).
L'INCIPIT delle Rime di Scipione Caetano (Rime dell'ill.mo sig. Scipione Caetano, in Viterbo, per Girolamo Discepolo, 1612) seppur in forma diversa equivale al manoscritto; nel testo a stampa compaiono poi le AUTORIZZAZIONI RELIGIOSE seguite da una nota de LO STAMPATORE A' LETTORI: anche se la cosa più interessante è la DEDICA A MARIA DE' MEDICI VEDOVA DI ENRICO IV di cui è dedicatario FRANCESCO FONDACCI CAVALIERE DI SANTO STEFANO (come si legge nell'Istoria degli Scrittori Fiorentini di Giulio Negri, in Ferrara, per Bernardino Pomatelli Stampatore Vescovile, 1722, pag. 196 il dedicatario fu Francesco Fondacci, oriundo di Città di Castello, nato in Firenze, vestì Croce, armò Spada Cavaliere di Santo Stefano, ed impugnò la penna gentilissimo Scrittore. Con sue Lettere accompagnò le Rime Toscane di Scipione Gaetani, inviate a Maria de' Medici Regina di Francia, e furono impresse con le Stampe del Discepolo in 4° l'Anno 1612, con le medesime Lettere Dedicatorie).
Presumibilmente per un ARTIFICIO ARTISTICO QUI PROPOSTO, OPERA DI N. RANSONETTE E DI PROPRIETA' DI CULTURA BAROCCA E DI CUI SI PRODURRA' COPIA A CHI NE FARA' MOTIVATA RICHIESTA SI RITENNE RAPPRESENTAZIONE DI UN PRESAGIO DEI SUOI REGALI SPONSALI CON ENRICO IV DI FRANCIA FATTI DA NOSTRADAMUS ( RITENUTO QUI "EFFIGIATO" CON A PIEDI DELL'IMMAGINE L'ELENCO DELLE CELEBRI CENTURIE) A MARIA DE' MEDICI FATTO IMPTOPONIBILE PER MERE RAGIONI CRONOLOGICHE: in effetti vi sarebbe effigiato [CESARE NOSTRADAMUS (César de Nostredame (Salon-de-Provence, 1553 – 1629) scrittore e pittore francese (figlio primogenito -fra otto- del più famoso Michel de Notre Dame, meglio conosciuto come Nostradamus, e della sua seconda moglie, Anne Ponsarde. che, fortemente dotato per l'arte della pittura e dedito attivamente anche alla scrittura, senza però avere lo stesso successo del suo genitore, avrebbe portato a Roma l'ultimo libro di Nostradamus, i Vaticinia (propriamente Vaticinia Michaelis Nostradami de Futuri Christi Vicarii ad Cesarem Filium) perché era desiderio del padre che il libro fosse regalato al futuro papa Urbano VIII che una volta Pontefice, prima di esser scampato alla magica congiura Centini, era appassionato di astrologia ma che poi condannò severamente l'astrologia giudiziaria = essendo questa un'epoca in cui occultismo ed astrologia erano in auge e molto praticati, per esempio in Liguria, non senza l'interesse vivo di Angelico Aprosio ) nell'atto di rivelare a Maria de 'Medici una visione del re Enrico IV come suo futuro marito. L'incisione di N. Ransonnette, 1782 reca la scritta: Nostradamus fils, fait voir dans l'avenir à Marie de Medicis le throne des Bourbons qui lui est destine. Presente a Monsieur par figlio tres humble et tres respectueux serviteur Ransonnette son graveur; Invente et grave par N. Ransonnette 1782. Nel gabinetto di Cesare Nostradamus, contenente libri, vasi, apparecchi di distillazione e un telescopio, Cesare tira da parte una tenda per rivelare una visione del re Enrico IV in trono nei raggi del sole: Un cupido con una torcia vola fuori dalla visione verso Marie, portandole una corona di fiori... L'episodio sembra però essere stato fabbricato da Ransonnette per il dedicatario, il Conte de Provence: Re Enrico IV sposò Marie de 'Medici nel 1600 e loro figlio fu Luigi XIII di Francia.]



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