Da Nizza a La Spezia (testo antico digitalizzato) in merito al Grand Tour qui in un percorso di immagini [vedi con approfondimenti critici dello scrivente da altro testo tutto digitalizzato, di Luigi Ricca Viaggio da Genova a Nizza il dettaglio dei percorsi, con relative diramazioni, da Sanremo ad Ospedaletti, Bordighera, Ventimiglia, sin, oltre la frontiera, sino a Nizza] Nella STAMPA (di collezione privata), una incisione in acciaio del 1829, di W. Brockendon (Bordighera, from the Capo Nero) si vede come era il percorso della STRADA DELLA CORNICE (attuale AURELIA) ai primi decenni del XIX secolo quando ne era in corso la REALIZZAZIONE.
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Nei primi tempi non si poteva spesso procedere solo in Carrozza ma alla maniera antica spesso anche a dorso di mulo pur esistendo (vedi qui digitalizzato il volume Guida d'Italia del 1840) le Carrozze a cavalli, poste, stazioni e orari [anche per alluvioni e tracimazioni come pure per alcune carenze strutturali, specie di Ponti fatti che da tempo in Liguria e specie nel Ponente era stata causa di disagi, danni, malattie e violentissime proteste contro le istituzioni = vedi quando già nel '600 quando le alluvioni, le mancate arginature, l'interruzione dei percorsi con la impossibilità per i villani di raggiungere Ventimiglia, comprare le merci calmierate dell'Uffico dell'abbondanza e valersi del Pubblico Ospedale per la sine cura del gruppo egemonico di potere portò, con altre gravi concause, dopo la rivolta antinobiliare del 1625 ad ulteriori scontri legali con Ventimiglia e finalmente con decisione della Serenissima Repubblica di Genova condusse nel 1686 alla sanzione della Magnifica Comunità degli Otto Luoghi] = per intendere tutte queste variabili su gestione pubblica, progresso socio-economico, convergenze e non tra popolo e nobili in merito alla vita di relazione (vedi indici) analizza qui con quella del cavallo e dell'asino [e delle bestie piccole (capre e pecore) e delle bestie grandi da allevamento (bovini)] la straordinaria civiltà del mulo, dei mulattieri e/o carrettieri che procedevano mediamente ben armati (pure in occasione della loro emigrazione frontaliera e stagionale per lavori in terra straniera ) sempre in compagnia del coraggioso quanto prezioso "cane carrettiere" utilissimo compagno contro animali selvatici (lupi soprattutto ma non solo) e i tanti banditi, espressione di una diffusa criminalità organizzata nel cui contesti erano pericolosissime le azioni criminose dei manticularii, predoni di strada in genere operanti con il naturale ausilio delle tenebre notturne = vedi qui con la tutela di Comunaglie, come il "Montenero", e Pubbliche Bandite ad opera dei Campari o Guardie Forestali :l'importanza della zootecnia (allevamento) con quella della medicina veterinaria
di cui un caposaldo fu l'opera di Carlo Ruini su "anatomia ed infermità del cavallo" della quale qui si vede il frontespizio della prima rarissima e preziosissima stampa del '500 mentre si conserva alla Biblioteca Aprosiana di Ventimiglia una pregevole riedizione seicentesca e dell' aspetto evolutivo non trascurabile dalla medicina militare romana sino ad una ricetta del XVI-XIX secolo inserita fra le terapie per umani ma non solo del Codice Wenzel (da fine '700)
Si trattava di un percorso che, per quanto tortuoso ed a volte impervio, nulla aveva più della caratteristiche delle MULATTIERE che per secoli, dai tempi della distruzione barbarica della romana JULIA AUGUSTA avevano in pratica paralizzato ogni forma di traffico per Liguria occidentale che non fosse a DORSO DI MULO : e non a caso il
MULO (APPROFONDISCI CLICCANDO QUI)
fu l'animale simbolo dei trasporti e del lavoro in Liguria occidentale.
I MULATTIERI furono per secoli i soli capaci di mantenere attivi i collegamenti stradali della Liguria con il Piemonte e la Francia ove inaugurarono la tradizione dei LAVORATORI PERIODICI TRANSFRONTALIERI (od EMIGRANTI, STAGIONALI E NON, IN FRANCIA ).
Certo anche la STRADA DELLA CORNICE, che transitava per tanti luoghi privi di insediamenti demici, era ancora un tragitto non privo di rischi: questi erano soprattutto dati da ANIMALI SELAVATICI e/o INSELVATICHITI, non raramente malati di IDROFOBIA (RABBIA) ma soprattutto da BRIGANTI DA VIA (manticularii) che usavano appostarsi per fare sorpresa ai VIANDANTI o stavano appostati nei tanti anfratti di questa selvaggia e bellissima natura per aggredire con ARMI DI VARIO TIPO i carriaggi che transitavano.
Per siffatta ragione, su percorsi ancora malagevoli (vedi qui sopra un'immagine di CAPO NERO
In tempi più recenti (XIX secolo), a prescindere dall'uso più o meno legale di armi, presero quindi l'abitudine di dotarsi di un nuovo tipo di PISTOLA, un'arma più idonea a spaventare coll'effetto della deflagrazione anche se in grado di scagliare proiettili di piombo di piccolo calibro ad una distanza relativamente ridotta.