Strozzi, Lorenza (in ambito culturale con il nome latinizzato in "Laurentia Strotia" anche se Aprosio stranamente utilizza una formula intermedia tra latino e volgare = "Laurentia Strozia")
fu suora domenicana particolarmente colta in lingua greca, latina, musica e poesia. Vide la luce a Capalle (FI) nel 1514 e morì nel 1591 nel suo monastero di s. Niccolò di Prato. Vedi: "Onomasticon. Repertorio biobibliografico degli scrittori italiani dal 1501 al 1850"; Schmidl, Carlo
, "Dizionario universale dei musicisti"; Pietro Leopoldo Ferri,
"Biblioteca femminile italiana"; "Indice biografico italiano" A cura di Tommaso Nappo, Paolo Noto. 3. ed. corr. ed ampliata = e per un moderno inquadramento consulta: Bensi, Giovanni, "
Suor Lorenza Strozzi innografa in S. Niccolò a Prato (1514-1591)" Prato, Studio Bibliografico pratese, 1998, 80 p. : ill. ; 24 cm.
L'Aprosio possedeva un'edizione cinquecentesca dei suoi apprezzati "Inni":
"Venerabilis Laurentiae Stroziae ... In singulas totius anni solemnia. Hymni ad illustrem, et reuerendiss. D. Lactantium de Lactantijs Pistoriensem episcopum ..",
Florentia : apud Philippum Iunctam, 1588 -
Descrizione fisica: [16], 110, [2] p. ; 8°.
Sulla suora nella sua "Biblioteca Aprosiana" il frate riporta una breve lirica encomiastica dell'amico suo Lorenzo Legati in cui è sviluppata la consonante divergenza tra la terrena Saffo e la celestiale Strozzi contestualmente eletta, ad esemplificazione della "perfetta suora", quale simbolo dell' anti Arcangela Tarabotti.
L'encomio del Legati risulta però strutturato sulla linea della "Iani Nicii Erythraei Pinacotheca imaginum illustrium, doctrinae vel ingenii laude, virorum, qui, auctore superstite, diem suum obierunt", Colon. Agrippinae : apud Iodocum Kalcovium et socios, 1645-1648. - 3 v. ; 8o. (Rif.: VD17 che indica come luogo di pubblicazione Amsterdam), opera di Giano Nicio Eritreo parimenti posseduta da Aprosio (e tuttora custodita nell'intemelia biblioteca aprosiana) in cui l'autore al capitolo 137 del I volume citando Lorenza Strozzi ne propone apertamente un paragone con Saffo di Lesbo cui la suora, al pari del resto di moltissimi letterati, cede per qualità liriche ma di cui è superiore per purezza e spiritualità: l'Eritreo, eludendo sostanzialmente la distanza tra donna pagana e donna cristiana si sofferma sull'aver ceduto Saffo alle peccaminose propensioni sensuali e sessuali del tribadismo.
La fama della Strozzi non fu comunque effimera e della sua opera poetica si ebbero altre edizioni come "
In singula totius anni solennia hymni" [curata dal nipote Zaccaria Monti],
- Parisiis: apud Dionysium Binet, 1601. - [9], 125, [6] S.; 12.
L'intiera opera di Lorenza Strozzi, nell'edizione qui sopra appena menzionata, E' QUI PROPOSTA IN FORMA DIGITALIZZATA da un originale reperito da biblioteca privata.
NON SOLO GLI EPITALAMI, O CANTI CELEBRATIVI PER NOZZE, FANNO PARTE DI QUELLE COMPOSIZIONI POETICHE CHE POTEVANO ESSER RECITATE (E IN ALCUNE CIRCOSTANZE CANTATE) CON L'ACCOMPAGNAMENTO DELLA MUSICA.
ACCANTO AD ESSI MERITANO D'ESSERE CITATI VARI ALTRI TIPI DI "RECITATIVI D'OCCASIONE" E TRA QUESTI MERITANO D'ESSERE RICORDATI IN PRIMO LUOGO CERTI "DISCORSI COMMEMORATIVI" O "ELOGIATIVI" SCRITTI PER ESSERE DIVULGATI IN DETERMINATE OCCASIONI PUBBLICHE DI RILIEVO.
L'ACCOMPAGNAMENTO MUSICALE POTEVA, PER ESEMPIO, FUNGERE DA SOTTOFONDO ANCHE PER PARTICOLARI TIPI DI "ORAZIONI PUBBLICHE". QUALI PER ESEMPIO QUESTO SOLENNE "ELOGIO DELLA SERENISSIMA REPUBBLICA DI GENOVA" PRONUNCIATO IL 19-LUGLIO-1744 NELLA CATTEDRALE DI S. LORENZO DAL GESUITA GIOVANNI GRANELLI PER L'ELEZIONE PER L'ELEZIONE DEL NUOVO "DOGE") OD ANCORA NELL'EVENIENZA DI COMMEMORAZIONI SOLENNI COME IN OCCASIONE DI QUESTA "CELEBRAZIONE POETICA DI TORINO" NEL XVIII SECOLO.
Nel 1623 a Roma, per i torchi di Andrea Fei, esce "La Scanderbeide", poema eroico di MARGHERITA SARROCCHI (clicca qui per un approfondimento) A. Aprosio ne parla espressamente a pagina 83 del suo "Buratto" (egli si riferisce verisimilmente alla edizione finale e completa del poema, tuttora ingressata nella sua "Libraria" intemelia: "La Scanderbeide, poema heroico della Sig.ra Margherita Sarrocchi ... dal Sig. Giovanni Latini ... dato alla stampa", In Roma : per Andrea Fei, 1623 [6], 250 p. ; 4°). Margherita Sarrocchi viene citata dall'Aprosio anche nel catalogo delle donne letterate inserito a pagina 29 dello "Scudo di Rinaldo" edito: l'identificazione può però tuttavia sfuggire atteso che, per errore di stampa, ella viene menzionata quale Margherita Tarrocchi.
"Il poema della Sarrocchi [Sarrocchi Birago, Margherita scritta anche
- Sarocchia, Margherita
- Sarrocchia, Margherita: poetessa nata
a Napoli o a Gragnano (NA) nel 1569 e morta a Roma nel 1617 o 1618. Vedi
Ferrari, Luigi, "Onomasticon. Repertorio bio-bibliografico degli scrittori italiani dal 1501 al 1850", Milano, 1947
- Michel, Suzanne P.; Michel, Paul-Henri," Ripertoire des ouvrages imprimis en langue italienne au XVII sihcle" Firenze, L. S. Olschki, 1970
- Minieri Riccio, Camillo," Memorie storiche degli scrittori nati nel regno di Napoli", Napoli, tipografia dell Aquila di V. Puzziello, 1844
- "The national union catalogue pre 1956 imprints", Chicago, American Library Association, 1968-1981
- "World biographical Index. Internet-edition", K. G. Saur Eletronic Publishing Munchen: www.saur-wbi.de
- Bandini Buti, Maria, "Poetesse e scrittrici", Milano, Tosi, 1941-1942, 2 v. (Enciclopedia biografica e bibliografica italiana, serie VI)
- Nadia Verdile, "Contributi alla biografia di Margherita Sarrocchi" in "Rendiconti dell’Accademia di Archeologia Lettere e Belle Arti", Napoli 1990, pp. 165-206"] in effetti era però già stato pubblicato da Lepido Facij, ancora a Roma, nel 1606, sebbene incompleto; secondo l'SBN
"La Scanderbeide poema heroico della signora Margherita Sarrocchi. Dedicato all'ill.ma & ecc.ma sig.ra D. Costanza Colonna Sforza marchesa di Carauaggio" edito
"In Roma : appresso Lepido Facij, 1606"
[8, 97, 3 p. ; 4° - NUC pre-1956 v. 521 p. 180; Michel & Michel v. 7 p. 93 -
Dedica firmata dall'Arrotato Accademico Raffrontato
- Marca sul colophon
- Stemma xilogr. della dedicataria sul front. si custodisce tuttora in:
Biblioteca civica - Padova
- Biblioteca nazionale Marciana - Venezia
- Biblioteca consorziale di Viterbo].
La "Scanderbeide" prende nome dal protagonista della vicenda epica, l'albanese Giorgio Castriota detto Scanderbeg, sottratto alla sua famiglia da Murad II allorché l'imperatore ottomano conquistò l'Albania, convertito alla religione musulmana, fatto capitano dei Giannizzeri. Il poema prende spunto dalla seconda parte della vita dell'eroe, che durante l'assedio di Belgrado matura l'idea della ribellione politica e della riconversione al cristianesimo, quindi riconquista l'indipendenza dell'Albania dall'impero. Il soggetto si attaglia particolarmente alle esigenze dell'epica controriformata: la figura di frontiera incarnata dall'eroe, campione dell'Islam provvidenzialmente ravvedutosi e tornato in seno all'occidente cristiano, diviene paradigma di un sovradisegno celeste che ordina e ricompone i destini individuali e la sfera temporale dell'esistente. L'elemento della conversione, la cui fascinazione e viscosità esercitano grande influenza nel regno dell'epica post-tassiana, rende il personaggio storico Scanderbeg protagonista perfetto di un poema eroico": così scrive Pezzini, Serena in "Ideologia della conquista, ideologia dell'accoglienza: La Scanderbeide di Margherita Sarrocchi (1623)",
MLN - Volume 120, Number 1, January 2005 (Italian Issue), pp. 190-222 -
The Johns Hopkins University Press.
A fianco del romanziere contemporaneo FRANCESCO BIAMONTI, una delle voci narrative più autenticamente liriche dell'attuale letteratura italiana, per quanto concerne il borgo di SAN BIAGIO DELLA CIMA (IM) non si può far a meno di citarlo anche come patria del poeta ed erudito settecentesco GIUSEPPE BIAMONTI latinista e grecista, esperimentatore letterario prossimo al preromanticismo e comunque pervaso di neoclassicismo, già in relazione con artisti del livello di VINCENZO MONTI ed UGO FOSCOLO. Caduto in un certo oblio (si possono rammentare pochi studi moderni su di lui: F. PITTALUGA, "Biamonti Giuseppe", in "Dizionario Biografico dei Liguri dalle origini al 1990", vol. I, Consulta Ligure delle Associazioni per la cultura, le arti, le tradizioni e la difesa dell'ambiente, Genova, 1992, pp. 548-549.
I dati più significativi provengono oramai da OPERE OTTOCENTESCHE quale questa SILLOGE SU LETTERATI (LIGURI E) PIEMONTESI ove si parla di GIUSEPPE BIAMONTI seppur con qualche lacuna (dato per nativo di Ventimiglia e non di San Biagio: indicandone l'anno di morte 1824 ma ignorandone la data esatta = 13 Ottobre).
Al fine di commemorarlo, riportandone non tanto le ponderose opere critiche ormai poco studiabili, giova invece da questa ANTOLOGIA DI POETI LIGURI DEL XVIII SECOLO" recuperare un suo giustamente celebrato CARME NEOCLASSICO" (L'ADDIO AL GIARDINO DI BOBOLI per certi versi importante anche in quanto fu, in un certo modo, alla radice dell'ispirazione foscoliana del grande carme neoclassico "DEI SEPOLCRI") cui contestualmente si fa seguire la riproduzione di un' ulteriore COMPOSIZIONE LIRICA
Di Giovanni Battista Audifreddi (1714 - 1794), nato a Saorgio (Saorge), astronomo, erudito classicista ed a Roma prefetto della celebre Biblioteca Casanatense non è data grande cognizione nel contesto del Ponente Ligure e della limitrofa Francia ma godette fama di grande studioso tale da accomunarlo a celebri astronomi di questo contesto geopolitico quali il Cassini e parimenti a grandi bibliotecari come l' Aprosio e Domenico Antonio Gandolfo: molto scrisse e qui a titolo d'esemplificazione si possono rammentare alcune sue opere come
["Joannes Nicolaus Audifreddi a Vernante ut jurisprodoctor renunciaretur publice disputabat in Taurinensi Archigymnasio die 27 augusti 1806, hora 5 pomeridiana" (Taurini : Typis Davico et Picco) -
"Fr. Joannis Baptist. Audiffredii ... De solis parallaxi ad v. cl. Grandjean de Fouchy acad. scient. paris. a secret. commentarius", Romae : ex typographia Hermathenaea, 1766] e ne compose anche sotto lo pseudonimo di
Giulio Cesare Bottone da Monte Toraggio ["Saggio di osservazioni di Giulio Cesare Bottone da Toraggio sopra il discorso premesso all'Ordine della vita cristiana del
Beato Simone da Cascia stampato in Torino l'anno MDLXXIX. Nel quale si pretende provare, che la massima parte delle opere, che vanno sotto il nome del P. Domenico Cavalca da Vico Pisano siano del detto Beato e confutazione di un tale divisamento", Cosmopoli (ma Roma, Tip. Salomoni), 1780, 8°, p. 2, 140 = vedi Parenti, "Diz. dei luoghi di stampa", p. 67]. Gli studi sul personaggio non sono tuttavia molti e facilmente reperibili sì che pare qui interessante riprodurre l' ********erudita quanto attenta rivisitazione critica******** che, in occasione della di lui morte il 3 luglio 1794, ne fece Antonio Nicola Cianelli.
John Owen [ 1564? - Londra 1622], dal nome poi latinizzato in Audeno e/o "Audoenus", vide la luce ai Plas Dhu, Carnarvonshire, Galles, come terzo figlio di Thomas Owen: era, senza dubbio, un membro della lingua gallese gentry. Frequentò quale borsista la scuola di Winchester (in un epigramma cita Thomas Bilson, un futuro vescovo di Winchester, quale suo insegnante privato) e come uno studente ottenne precocemente una certa visibilità nazionale come vero prodigio della versificazione in latino. Successivamente si iscrisse all'università di Oxford. Lasciata questa città, ove ricoprì qualche incarico di docenza universitaria, nel 1591, si mantenne quale insegnante nelle scuole del regno fin a quando Enrico VIII lo nominò direttore della scuola diWarwick.
Ottenuta questa posizione avrebbe potuto vivere in un'onorata oscurità se non avesse rivolto alle pubblicazioni il suo naturale talento. Nel 1606 infatti editò il primo di una serie di volumi dei epigrammi latini, che gli guadagnarono una reputazione duratura come il Marziale di Gran Bretagna.
Di lui Aprosio possedeva il volume "Epigrammatum Ioannis Audoeni oxoniensis angli", libri 10 Editio nova Herbipoli : typis Iobi Hertzii, impensis Ioannis Bencardi bibliop. acad., 1658 213 p., [2] c. di tav : 1 ritr. ; 12°: tuttora custodito alla Biblioteca di Ventimiglia.
Stando all'SBN di Owen nelle biblioteche italiane sono reperibili i seguenti volumi:
Owen, John <1560?-1622>," Epigrammatum Ioan. OwenI Cambro BritannI Oxonienis", Amstelodami: Jansson, Jan <1. ; 1608-1665>, 1657
Owen, John <1560?-1622>," Epigrammatum Ioan. OwenI Cambro BritannI Oxoniensis", Amstelodami: Janssonius van Waesberge, Johannes <1.> & Weyerstraten, Elizaeus <1.> Weduwe en erven, 1669
Owen, John <1560?-1622>," Ioannis Owen Oxoniensis Angli Epigrammatum", Amstelodami: Jansson, Jan <1. ; 1608-1665>, 1646
Owen, John<1560?-1622>," Les epigrammes d'Owen traduites en vers francois par mr. Le Brun, avec le latin a cote. Ouvrage qui renferme les plus beaux traits de morale, d'erudition, de politique, de philosophie, de jurisprudence, & de medecine", A Bruxelles: Leonard, Jean, 1719
Owen, John <1560?-1622>," Epigrammi latini di Giovanni Owen / recati in lingua italiana da Giovanni Battista Gaudo, sulla edizione ultima correttissima ed accresciuta di alcune poesie postume", Oneglia", 1886
Owen, John <1560?-1622>," Ioannis Owen oxoniensis angli Epigrammatum editio postrema", Amstelodami: Jansson, Jan <1. ; 1608-1665>, 1644
Owen, John <1560?-1622>," Epigrammatum Ioan. OwenI Cambro BritannI Oxoniensis editio postrema, correctissima, & posthumis quibusdam adaucta", Amstelodami: Jansson, Jan <1. ; 1608-1665>, 1650 Owen, John <1560?-1622>," Epigrammatum Ioan. OwenI Cambro-Britanni Oxoniensis, editio postrema, correctissima et posthumis quibusdam adaucta", Amsterodami: Elzevier, Lodewijk <3. ; Amsterdam ; 1638-1669>, 1647
Owen, John <1560?-1622>," Joannis Audoeni Epigrammatum / edited, with an introduction, notes, indices by R.C. Martyn", Leiden", 1976-1978
Owen, John <1560?-1622>," S.O.S.: un'ombra in mare / Owen John", Milano", 1974
Owen, John <1560?-1622>," Epigrammatum Ioannis Ovven Cambro-Brittani, Oxoniensis", Lugd. Bat.: Elzevier, Bonaventura & Elzevier, Abraham 1.>, 1628
Owen, John <1560?-1622>," Epigrammatum Ioan. OwenI Cambrio-Britanni Oxoniensis", Amsterodami: Elzevier, Lodewijk <3. ; Amsterdam ; 1638-1669>
Owen, John <1560?-1622>," Epigrammatum Ioan Oweni cambrobritanni oxoniensis", Wratislaviae: Fellgiebel, Esaias, 1668
Owen, John <1560?-1622>," Epigrammatum Joannis Oveni Cambro Britanni Oxoniensis, et Alberti Ines e Societate Jesu, Acroamatum epigrammaticorum", Amstelodami", 1679
Owen, John <1560?-1622>," Epigrammatum Ioan Oweni Cambro Britanni Oxoniensis editio postrema correctissima et posthumis quibusdam adaucta", Wratislaviae: Fellgiebel, Esaias, 1678
Owen, John<1560?-1622>," Agudezas de Juan Oven, traducidas en metro castellano. Ilustradas, con adiciones, y notas, por don Francisco de la Torre, cavallero de la Orden de Calatrava ...", En Madrid: Sanz, Francisco, 1674
Owen, John <1560?-1622>," Scelta di epigrammi latini / di Giovanni Owen ; fatti italiani dal cav. Carlo Speranza", Pavia", 1863
Owen, John <1560?-1622>," Ioann. Oweni Oxoniensis Angli Epigrammatum", Amsterdami: Blaeu, Willem Jansz <1608-1639>, 1633
Owen, John <1560?-1622>," Joannis Oweni, cambro-britanni oxoniensis, Epigrammata", Basiliae: Schweighauser, Johann, 1766
Owen, John <1560?-1622>," Ioannis Owen Oxoniensis Angli Epigrammatum", Amstelodami: Jansson, Jan <1. ; 1608-1665>, 1640
Owen, John <1560?-1622>," Epigrammatum Ioan. Oweni, Cambro-Britanni Oxoniensis", Amsterodami: Elzevier, Lodewijk <3. ; Amsterdam ; 1638-1669>, 1647
Owen, John <1560?-1622>," Ioannis Owen Oxoniensis Angli Epigrammatum", Amstelodami: Jansson, Jan <1. ; 1608-1665>, 1646
Owen, John <1560?-1622>," Joannis Audoeni Cambro-Britanni Epigrammata", Parisiis: Didot, Pierre <1785-1828>, n. 25. Typis Pet
Owen, John <1560?-1622>," Epigrammatum Ioannis Owen Cambro-Britanni Oxoniensis. Collegij B. Mariae (quod vulgo Novum vocant) nuper socij. Libri decem. ...", Londini: Waterson, Simon Mathewes, Augustine, 1633
Giova precisare che, in previsione del quattrocentenario della nascita di A. Aprosio quindi nel 2007 avevo concluso la digitalizzazione di tutte le opere a stampa dell'agostiniano intemelio e cio' avrebbe verosimilmente permesso (posso dirlo senza piaggeria nè falsa modestia) di formarsi un'idea nuova del frate e dello stesso barocco italiano.
Ciò non è avvenuto per le imprevedibili contingenze della vita ma siffatta digitalizzazione, avuto il suo compimento, è ora custodita in due DV multimediali.
Suggerire a parole l'idea di siffatta digitalizzazione e multimedializzazione sarebbe arduo: sia per comprovare la valenza del lavoro sia soprattutto per elencare la straordinaria erudizione aprosiana entro cui si può ormai solo "navigare" in forza di un lavoro interattivo.
Un sito informatico pur ampio come cultura.ventimiglia.biz non può ospitare (a costo di rallentamenti incredibili) la necessaria vastità dei collegamenti.
Tuttavia, per onorare un lavoro che intendevo dedicare contestualmente al caro amico Mario Damonte e ad Antonietta Ida Fontana grande studiosa di Aprosio e tuttora direttrice della Biblioteca Centrale di Firenze, ho pensato di inserire in rete due pagine prese a caso da un' opera qualsiasi di Angelico: nel caso la "Grillaia".
Basterà "cliccare" sui "link" di collegamento (evidenziati con sottolineatura in rosso) per intuire la sconfinatezza dell'erudizione aprosiana che tuttavia giova dirlo non è statica ma muta ed in qualche modo si evolve nel contesto della sua produzione:
1 - Dalla "Grillaia", a titolo esemplificativo, si leggano dunque le pagine 518 - 519
Tuttavia un sito informatico incentrato sostanzialmente sulla figura di Aprosio che non proponga le opere di Aprosio risulterebbe abbastanza insulso se queste opere in qualche modo non fossero messe a pubblica disposizione: ecco dunque che come si può ricavare da questo Indice che le opere di Aprosio saranno sistemate in rete entro un tempo relativamente breve, tenendo conto che i lemmi evidenziati in color rosso ("red") risultano quali collegamenti ipertestuali nei citati DVD multimediali, mentre i lemmi evidenziati in color verde ("green") segnalano quei nomi, fatti, volumi, argomenti che nei DVD come nel contesto di questo sito sono specificatamente trattati ed elencati nei vari indici (fermo restando il principio che chi volesse entrare in possesso di dati ipertestuali presenti nei DVD e qui tecnicamente improponibili può sempre mettersi in contatto con questa struttura che come noto ha finalità culturali e non commerciali: sicuramente gli interessati volta per volta saranno soddisfatti)
nella maniera ben s'intende dell'ideologia conviviale espressa nei "Depnosofisti" ovvero "Sofisti a banchetto" in cui garbatezza od acutezza nel dire interagiscono con la pregevolezza di bevande ed alimenti.
Anzi: la prossimità comportamentale di Aprosio rispetto ad Ateneo si può riscontrare proprio nella dissertazione riservata alla citata potenzialità gastronomia della sua Ventimiglia. Aprosio qualifica la città ligure per la qualità dell'acqua, del vino e dei pesci: non cita altri prodotti né alimenti di uso forse più comune o popolare, proprio appunto di una dieta frugale.
Nel libro VII de "I Deipnosofisti", nella splendida citata traduzione italiana della casa editrice Salerno, si legge questo emblematico brano:
[4]" Molti erano i pesci già serviti, ed altri ancora venivano via via preparati al momento, di grandezza e varietà inusitate. Mirtilo a questo punto osservò: - E'giusto, amici, che, il pesce, tra tutte quelle pietanze di accompagnamento che vanno sotto il nome di "òpson", proprio per il suo gusto ricercato, meriti di essere chiamato lui solo così, da quelli che vanno pazzi per questo cibo. Noi, del resto, non chiamiamo certo buongustai quelli che mangiano carne bovina, come Eracle, che 'dopo le carni dei buoi, passò ai fichi freschi' e neppure chi è ghiotto di fichi, come fu il filosofo Platone, stando a quello che dice Fanocrito nell'opera intitolata 'Eudosso'. Lo stesso autore racconta, tra l'altro, che Arcesilao era ghiotto d'uva. Chiamiamo invece buongustai quelli che si aggirano per i mercati del pesce"'[...]. "Opson" originariamente aveva la valenza di 'companatico' da accompagnarsi al pane ("sitos"): successivamente acquisì il prevalente significato di "pesce" (vedi anche Plutarco, "Questioni conviviali", IV 4 2 667f - 668a). Ne derivò un termine "Opsophagos" di una certa estensione semantica sì da poter oscillare tra goloso e buongustaio passando per gli stadi intermedi di ghiottone e goloso di pesce (non si dimentichi peraltro la forma "opsopoiòs" = "cuoco" con tutte le convergenze che ha con il verbale "opsopoìeo" = "preparo vivande").
Nella situazione del libro VII, 4 dell'opera di Ateneo comunque "opsophagòs" equivale chiaramente al concetto di buongustaio e buongustaio, ma in questa maniera classicheggiante propria dei romani dotti e raffinati, grandi amatori dell'alimentazione a base ittica".
E del resto in merito a questa specifica postulazione di buongustaio od "opsophagòs", avanzata in merito al tenore alimentare aprosiano, vale una lettera tardiva di Jacopo lapi (Aprosio oramai risiede stabilmente in Ventimiglia) laddove leggesi :" "Mi sovviene che nella sua lettera ella mi dava avviso di come se ne stava costà per queste montagne del Genovesato mangiando di buone trote e bevendo alla nostra salute, al ché Le rispondo con un magnifico: Buon pro le faccia"" ["Epistolario, lettera del 30 aprile 1662"].
"Opsopoeus, Vincentius" è il nome sotto pesudonimo classico (il nome proprio si è conservato, il "cognome" è un grecismo nel significato di "cuoco, facitore di prelibatezze alimentari") di Vinzenz Heidecker
poeta latino tedesco dall'imprecisabile data di nascita morto nel 1539. E' noto che studiò a Wittemberg e dal 1524 Lipsia godendo dell'amicizia di Melantone e del "Camerarius"
: di formazione classica fu docente di varia umanità esercitando ad Ansbach, dove esercitò anche l'incarico di Rettore.
Studioso di autori greci e romani quali Polibio, Luciano, Omero ed Ovidio raggiunse soprendente celebrità epocale con il "De Arte Bibendi" (Norinberga 1536) una sorta di "elogio del vino" che interagisce con il culto dei banchetti dei classici e dei piaceri della tavola da buongustai magari intessuta coi diletti di un'arguta compagnia conviviale che comporta una decisa riprovazione di tutti i comportamenti estremi e volgari, propri di ubriaconi e d avvinazzati.
Stando alla pubblicazione del 1642 ("L'Occhiale Stritolato ") in cui Aprosio ne riproduce un'ampia sarcina (in definitiva l'"invocazione a Bacco") si ricava che l'erudito intemelio può aver attinto solo alle prime tre delle edizioni qui registrate dalle investigazioni dell'SBN: sempre che di altra edizione (l'opera godeva di una certa diffusione anche in Italia) recuperata in ambito veneto ed in un contesto privato di cui può essersi perduta memoria e/o traccia: Opsopoeus, Vincentius,"
De arte bibendi libri tres, autore Vincentio Obsopoeo. D. Sebastiani Hamaxurgi apud fontes salutares frumentatoris, hexastichon",
(Norimbergae : apud Ioh. Petreium, 1536)
- [50] c. ; 4o.
- Iniziali xil.
- Rom. ; gr.
- Segn.: a-l4 m6
- Impronta - s.t. m.r, o.i, QuPo (C) 1536 (R)
- Paese di pubblicazione: DE
- Lingua di pubblicazione: lat.
- Localizzazioni: Biblioteca internazionale La Vigna - Vicenza
- Biblioteca nazionale centrale - Firenze Opsopoeus, Vincentius,"
De arte bibendi libri tres, autore Vincentio Obsopoeo...
Denuo ab autore recognitum, & plus quam sexcentis versibus locupletatum"
(Norimbergae : apud Ioh. Petreium, 1537)
- [54] c. ; 4o
- Segn.: a6 b-n4
- Impronta - *.** umed s.s: CuCu (C) 1537 (R)
- Paese di pubblicazione: DE
- Lingua di pubblicazione: lat, grc.
- Localizzazioni: Biblioteca nazionale Braidense - Milano
Opsopoeus, Vincentius," De arte bibendi libri tres, autore Vincentio Obsopoeo Germano. Quibus adiunximus De arte iocandi libros quatuor, Matthiae Delij Hamburgensis, cum luculenta in eosdem praefatione ... ",
Francoforti ad Moenum, 1578 (Impressum Francoforti ad Moenum : ex officina haeredum Christiani Egenolphi : impensis Adami Loniceri, Ioannis Cnipij Andronici secundi, doctorum, & Pauli Steinmeyers, 1587)
- [104] c. ; 8o
- Cors. ; gr.; rom.
- Segn.: A-F8 G-H4 I-O8
- Contiene: "De arte iocandi libri 4. scripti carmine a Mattheo Delio .."
Numeri: Impronta - *;*, o-ua s.um SuIn (C) 1578 (A)
- Nomi: Opsopoeus, Vincentius -
Delius, Matthaeus <1523-1544> -
[Editore] Egenolff, Christian Erben -
[Editore] Lonicer, Adam & Cnipius, Johannes &Steinmeiers, Paulus -
- [Pubblicato con] "De arte iocandi libri 4. scripti carmine a Mattheo Delio Hamburgense ...",
- Paese di pubblicazione: DE
- Lingua di pubblicazione: lat, grc.
- Localizzazioni: Biblioteca universitaria di Bologna
Opsopoeus, Vincentius,"
Vinc. Obsopoeus De arte bibendi lib. quatuor, et arte iocandi lib. quatuor, accedunt Artis amandi, dansandi, practica item meretricum fides; aliaque facta ",
Lugd. Batav. : ex typographia rediviva, 1648
- 2 pt. ([8], 280; 190, [2] p.) ; 120.
- Note Generali: Pt. 2: "Variorum auctorum Practica artis amandi, et declamationes Philip. Beroaldi, contenta sequens pagina indicabit",
- Paese di pubblicazione: NL
- Lingua di pubblicazione: lat.
- Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze
Opsopoeus, Vincentius,"
De arte bibendi lib. quatuor / Vinc. Obsopoeus. Et Arte jocandi lib. quatuor, accedunt artis amandi, dansandi, practica item meretricum fides: aliaque faceta "
Lugd. Batav. : ex typographia rediviva, 1658
- 2 pt. ([8], 135 [i.e. 143, 1]; 280 p.) ; 12o.
- Note Generali: Per la sottoscrizione (Abraham Commelinus) cfr.: J.A. Gruys & C. de Wolf, Thesaurus 1473-1800 Nederlandse boekdrukkers ... Dutch printers a
- "De arte jocandi", di Matthaeus Delius inizia con occhietto a c. C12 r
- Il nome dell'A. in testa al front.
- Marca (la Verita) sul front. d'insieme
- Marche (Leone : "haec libertatis ergo") sui front. interni
- Segue con proprio front., a c. I1r. della pt.2.: "Antonius Arena provincialis, de bragardissima villa de Soleriis, ad suos compagnones .."
- Tit. della pt. 2.: "Variorum auctorum practica artis amandi, et declamationes Philip. Beroaldi"
- Impronta - e-n- reus atu- nava (3) 1648 (R)
- Impronta - isr- s.x, t.us HiSy (3) 1648 (R)
- Opsopoeus, Vincentius -
Delius, Matthaeus <1523-1544> -
Arene, Antoine -
[Editore] Commelinus, Abraham -
- [Pubblicato con] "Variorum auctorum practica artis amandi, et declamationes Philip. Beroaldi ..."
- Paese di pubblicazione: NL
- Lingua di pubblicazione: lat.
- Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze
- Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
- Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma
Opsopoeus, Vincentius,"
De arte bibendi / Vincentius Obsopoeus. Theses inaugurales de virginibus. Bonus mulier, sive De mulieribus vel uxoribus. Accedunt & alii tractatus, lectu jucundissimi, multisve moralibus ad mores seculi nostri accommodati, illustrati & adornati. Quorum seriem sequens pagina indicat ",
Amstelaedami : apud Joannem Pauli, 1737
- [4], 452 p. ; 12
- Il nome dell'autore della prima opera precede il tit.
- Gli autori delle altre due opere sono: Junonius Parthenophilus e Catharina Florida Paphiensis (seconda opera) e Conradus Trentacinquius (terza opera)
- Front. stampato in rosso e nero
- Segn.: pigreco2 A-S12 T10
- Contiene opere di vari autori
- Impronta - 4389 t.is t.re UrSi (3) 1737 (R)
- Nomi: Parthenophilus, Junonius
- Paphiensis, Catharina Florida
- Trentacinquius, Conradus
- Obsopoeus, Vinzenz
- [Editore] Pauli, Johannes
- [Pubblicato con] "Theses inaugurales de virginibus"
- [Pubblicato con]"Bonus mulier, sive Centuria juridica practica quaestionum illustrium: de mulieribus vel uxoribus "
- Paese di pubblicazione: NL
- Lingua di pubblicazione: lat, ger.
- Localizzazioni: Biblioteca APICE - Archivi della parola, dell'immagine e della comunicazione editoriale - dell'Università degli studi di Milano
Si tratta del medico, naturalista e filosofo danese Fuiren, Heinrich (1614-1659) di cui una sorta di biografia si può leggere in Witte, Henning, "Memoriae medicorum nostri seculi clarissimorum renovatae decas prima (- secunda)"
Königsberg, Frankfurt: Hallervord, 1676. - 185 [i.e. 285] S. 8° . Compì un affascinante viaggio culturale attraverso l'Italia, raggiunse o sfiorò mete e centri ben conosciuti da Aprosio con cui entrò in contatto, soggiornò a Padova, Bologna, Firenze, Napoli ecc, dove entrò in contatto con personaggi illustri tra cui eruditi e scienziati del del calibro di Fortunio Liceti, di Ulisse Aldrovandi, Marco Aurelio Severino, Pietro Zacchia, Pietro Servio.
Di lui fu redatta un' orazione funebre da T. Bartholin altro corrispondente dell'Aprosio.
Nelle biblioteche italiane se ne conservano le seguenti opere (Fuiren, Thomas fu il fratello di Heinrich):
Fuiren, Thomas,"
Rariora musaei Henrici Fuiren medicinae doctoris quae academia regiae Hafniensi legavit, publici iuris facta a Thoma Fuiren",
Hafniae : imprimebat Matthias Godicchenius, 1663 -
[13] c. ; 4o
- Marca sul front
- fregi e iniz. xilogr
- Segn.: A-C4 D4 (-D2)
- Impronta - a.o. *.a. a.a. CoCo (C) 1633 (R)
- Paese di pubblicazione: Danimarca
- Lingua di pubblicazione: latino
- Localizzazioni: Biblioteca nazionale Braidense - Milano
Fuiren, Heinrich (1614-1659), "
Henrici Fuiren Dani Praelectiones Basileenses De ascite consensu & autoritate gratiosissimi collegii medici, pro summis in medicina privilegiis rite obtinendis mense Septembri habitae"
Basileae : typis Georgi Deckeri, acad. typogr., 1645
- 96 p. ; 8o
- Fregi e iniz. xilogr
- Segn.: A-F8
- Impronta - S.N. b-r, e-i- aumo (3) 1645 (A)
- Paese di pubblicazione: Svizzera
Lingua di pubblicazione: latino
- Localizzazioni: Biblioteca nazionale Braidense - Milano
Fuiren, Heinrich (1614-1659), "
Bibliotheca medica Henrici Fuiren medicinae doctoris experientissimi, quam Patriae Academiae legavit",
Hafniae : typis Viduae Petri Hakij, 1659
- 134 p. ; 40.
- Impronta - a-is 5.um i.i. 2.1. (3) 1659 (R)
- Paese di pubblicazione: Danimarca
- Lingua di pubblicazione: latino
- Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze
Welser, Marcus [Collezionista, catalogatore, studioso di iscrizioni antiche e non, storico ed erudito tedesco, nato ad Augusta nel 1558 e morto ivi nel 1614. Sulle edizioni compare mediamente con il nome umanisticamente latinizzato in "Marcus Velserus": e ciò anche in merito alla prestigiosa edizione della "Tabula Peutingeriana"]> Angelico Aprosio ne parla nel suo repertorio biblioteconomico esaltando la nazione tedesca per aver dato i primi studiosi di epigrafia antica e per la sensibilità germanica nella custodia e salvaguardia delle iscrizioni classiche.
Aprosio però lo cita anche nella "Visiera Alzata" precisamente alle pagine 77 e 78 ritenendolo, in vero su fonti alquanto fragili e con qualche personale ripensamento, autore di un'opera anonima e cioè lo "Squitinio della liberta veneta. Nel quale si adducono anche le raggioni dell'Impero Romano sopra la citta & signoria di Venetia
", Stampato in Mirandola : appresso Giouanni Benincasa, 1612
[ 2, 77, 1 p. ; 4°]: si tratta però di un'opera rara (1 esemplare in Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma) su cui vigono molte incertezze ancora oggi sì che viene attribuita a vari autori anche se l'autore più plausibile pare debba ritenersi Alfonso de La Cueva: cfr. G. Melzi, "Anonime e pseudonime", v. 3 p. 93 e Brunet, v. 5 col. 502.
Il SERVIZIO BIBLIOTECARIO NAZIONALE gli attribuisce presenti nelle biblioteche pubbliche italiane le seguenti opere:
Welser, Marcus <1558-1614>, "Conuersio et passio SS. martyrum Afrae, Hilariae, Dignae, Eunomiae, Eutropiae; quae ante annos paullo minus 1300. Augustae Vindelicorum passae sunt. Cum commentario, Marci Velseri Matthaei F. Aug. Vind", Venetiis: Manuzio, Aldo <2.>, 1591
Welser, Marcus <1558-1614>," Marci Velseri Rerum Boicarum libri quinque. Historiam a gentis origine, ad Carolum M. complexi", Augustae Vindelicorum.: Ad insigne Pinus, 1602
"Inscriptiones antiquae totius orbis Romani, in corpus absolutiss. redactae. Cum indicib. 25 ingenio ac cura Iani Gruteri auspiciis Ios. Scaligeri ac M. Velseri accedunt Notae Tyronis Ciceronis L. ac Seneca", S.l.: Commelin Jerome Erben <1597-1622>, 1603
Eugyppius, "Historia ab Eugippio ante annos circiter 1100. scripta. Qua tempora quae Attilae mortem consequuta sunt, occasione vitae S. Seuerini illustrantur. Ex bibliotheca S. Emmerani Reginoburg. nunc primum edita, cum scholijs", Augustae Vindelicorum: Schultes, Hans, 1595
Gruytere, Jan <1560-1627>," Inscriptionum romanarum corpus absolutissimum. Ingenio & cura Iani Gruteri, auspiciis Ios. Scaligeri ac M. Velseri. Accedunt 24. Scaligeri indeces. Item notae Tyronis ac Senecae, nunquam antehac excusae", In bibliopolio Commeliniano: Commelinus, Hieronymus Erben, 1616
Apollonius : Tyrius," Narratio eorum quae contigerunt Apollonio Tyrio. Ex membranis vetustis", Augustae Vindelicorum: Schultes, Hans, 1595
"Inscriptiones antiquae totius orbis romani in absolutissimum corpus redactae olim auspiciis Iosephi Scaligeri et Marci Velseri industria autem et diligentia Iani Gruteri: nunc curis secundis ejusdem Gruteri et notis Marquandi Gudii emendatae et tabulis aeneis a Boissardo confectis illustratae, denuo cura viri summi Ioannis Georgii Graevii recensitae. Accedunt adnotationum appendix...", Amstelaedami: Halma, Francois, 1707
Galilei, Galileo," Istoria e dimostrazioni intorno alle macchie solari e loro accidenti comparse in tre lettere scritte all'illustrissimo signor Marco Velseri Linceo ... dal signor Galileo Galieri Linceo ... Si aggiungono nel fine le lettere, e disquisizioni del finto Apelle", In Roma, Romae: Mascardi, Giacomo <1.>, 1613
Anastasius : Bibliothecarius," Anastasij, S.R.E. Bibliothecarij Historia, de vitis Romanorum pontificum a B. Petro apostolo vsque ad Nicolaum 1. nunquam hactenus typis excusa. Deinde Vita Hadriani 2. et Stephani 6. auctore Guilielmo bibliothecario. Ex bibliotheca Marci Velseri ... Accessere variae lectiones, ...", Moguntiae: Albin, Johann, 1602
Welser, Marcus<1558-1614>," Marci Velseri ... Rerum Augustanar. Vindelicar libri. octo", Venetiis: Manuzio, Aldo <2.>, 1594
"Inscriptiones antiquae totius orbis Romani, in corpus absolutissimum redactae ingenio ac cura Jani Gruteri. Auspiciis Josephi Scaligeri, ac Marci Velseri", Heidelberg: Commelin Jerome Erben <1597-1622>, 1601
"[2]"
Welser, Marcus <1558-1614>," De maculis solaribus et stellis circa Iouem errantibus, accuratior disquisitio, ad Marcum Velserum ...", Augustae Vindelicorum: Franck, David, 1612 Idib. septe
Welser, Marcus <1558-1614>," Rerum Augustanarum Vindelicarum Commentarii nominis et populi eius originem; vrbis Augustae situm; insignium eiusdem explicationem; Colonia deductionem; aedificiorum cum publicorum tum priuatorum splendorem; religiosam aeque ac ciuilem Reipub. constitutionem nec non a primo deducta coloniae ad vsq; annum Christi D. LII. historiae continuationem continentes: per ... D. Marcum VVelserum patricium Augustanum octo ", Francofurti ad Moenum: Egenolff, Christian, 1594
Welser, Marcus <1558-1614>," Tres epistolae de maculis solaribus. Scriptae ad Marcum Velserum ...", Augustae Vindelicorum: Franck, David, 1612 Non. Ian
"Inscriptiones antiquae Augustae Vindelicorum. Duplo auctiores quam antea editae, & in tres partes tributae. Cum notis Marci Velseri ...", Venetiis: Manuzio, Aldo <2.>, 1590
Welser, Marcus<1558-1614>," Fragmenta tabulae antiquae, in quis aliquot per Rom. prouincias itinera. Ex Peutingerorum bibliotheca. Edente, & explicante, Marco Velsero Matthaei F. Aug. Vind", Venetiis: Manuzio, Aldo <2.>, 1591
Welser, Marcus <1558-1614>," Marci Vesleri Matthaei F. Ant. N. Reip. Augustanae quondam duumviri Opera historica et philologica, sacra et profana. In quibus historia boica, res augustanae, conversio et passio SS. martyrum ... continentur, accessit P. Optiani Porphirii panegiricus ... ex optimo codice a Paullo Velsero ... nec non vita, genus, et mors auctoris nobilissimi. Accurante Christophoro Arnoldo", Norimbergae: Endter, Wolfgang Moritz & Endter, Johann Andreas erben, 1682
TOMASINI, GIACOMO FILIPPO: (1595-1655) - Padovano, teologo e canonico a Padova e Venezia, quindi vescovo diCittà Nuova (oggi Novigrad) d' Istria dal 1641. Fu amico e corrispondente di Aprosio che lo citò elogiativamente in parecchie parti della "Biblioteca Aprosiana...".
Pubblicò parecchie opere tra cui gli "Elogia illustrium virorum" (1629), il "Petrarcha redivivus" (1635), il "Parnassus euganeus, sive de scriptoribus ac literatis huius aevi clarissimi" (1647).
L'opera che lo rese più caro al frate ventimigliese fu però la corposa "Bibliothecae Patavinae manuscriptae et privatae" del 1639 zeppa di dati biblioteconomici che venne ampliata sotto forma di
"Bibliothecae Venetae manuscriptae publicae & priuatae" ( Vtini, Typis Nicolai Schiratti, 1650) in cui citò i manoscritti in possesso di Angelico Aprosio.
Su questo letterato, parimenti iscritto all'Accademia degli Incogniti di Venezia, oltre che le consuete "Glorie" del Loredano (pp. 189-191) merita di essere analizzato di Carlo Frati il "Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari e biblliofili italiani", Firenze, Olschki, p. 542.
Ferma restando la naturale predisposizione aprosiana per l'antiquariato, pur sempre tenendo nel debito conto i suoi contatti con il collezionismo italiano e con quello straniero e senza mai dimenticare sia le sue osservazioni sul sito reale di "Albintimilium" quanto sulla necessità civile e culturale di salvaguardare i reperti classici e in particolare le epigrafi, in ordine di tempo sembra esser stato proprio GIACOMO FILIPPO TOMASINI colui che avvicinò per primo Aprosio all'idea di investigazioni scientifiche dei manufatti classici ed alla loro conservazione e catalogazione.
In merito a ciò spicca una rilevazione fatta da Aprosio all'interno di una sua opera rientrante nella polemica letteraria antistiglianea, vale a dire l'Occhiale Stritolato" del 1642.
All'interno di una narrazione volta a demistificare il principio stiglianeo che un poema di ambito cristiano non possa iniziare con una invocazione per divinità pagane, l'Aprosio compie una di quelle sue digressioni che, in quanto tali e rispetto all'assunto generale, creano dispersività intellettuale ma che, analizzate con diversa prospettiva, rivelano ad ulteriori indagini singolari curiosità documentarie.
A pagina 171 di siffatta pubblicazione l'Aprosio cita appunto un'opera emblematica di GIACOMO FILIPPO TOMASINI e precisamente il
"De donariis ac tabellis votiuis liber singularis. Ad eminentiss. principem Franciscum Barberinum ..."
, Vtini : ex typographia Nicolai Schiratti, 1639
[ 8, 226, 22 p., 5 c. di tav., 1 c. di tav. ripieg. : ill., in gran parte calcogr. ; 4o -
Marca: Aurora: "Micat aurea Phaebo" sul front. -
Segn.: a4A-2H4 - tuttora custodita nella Civica Biblioteca Aprosiana come anche in :
Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano
- Biblioteca Trivulziana - Archivio storico civico - Milano
- Biblioteca di archeologia e storia dell'arte - Roma
- Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
- Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma
- Biblioteca nazionale universitaria - Torino
- Biblioteca dell'Accademia delle scienze - Torino
- Biblioteca nazionale Marciana - Venezia
- Biblioteca dell'Accademia di agricoltura scienze e lettere di Verona].
Proprio dal testo del "De donariis ac tabellis votiuis<" il frate intemelio estrapola non solo osservazioni sulla salvaguardia di reperti epigrafici ma ne riproduce direttamente nel volume dell'"Occhiale Stritolato": in dettaglio alle pagine 172 - 173 come qui si può vedere, con una particolare menzione al lavoro dell'erudito veneto nel salvare dalla dimenticanza o dalla distruzione vari tesori del passato.
Consultando peraltro il fondo antico della Biblioteca di Ventimiglia, si trovano queste altre nove opere di GIACOMO FILIPPO TOMASINI:
1 -" Bibliothecae venetae manuscriptae publicae et privatae quibus diversi scriptores hactenus incogniti recensentur. Opera Iacobi Philippi Tomasini ..," Utini : typis Nicolai Schiratti, 1650 [28], 111 p. ; 4°
2 -" Territorii Patavini inscriptiones sacrae et profanae quibus accesserunt omissae in primo volumine, ac noviter positae, in lucem productae a Iacobo philippo Tomasino ..," Patavii : typis Sebastiani Sardi, 1654 [8], 152, [16] p. ; 4°
3 -" Urbis Patavinae inscriptiones sacrae, et prophanae, quibus templorum et altarium exstructiones atque dedicationes ... in lucem proferuntur a Iacobo Philippo Tomasino ..," Patavii : typis Sebastiani Sardi, 1649 [44], 391, [1] p. ; 4°
4 -" Gymnasium Patavinum Iacobi Philippi Tomasini ... Libris 5. comprehensum ..," Utini : ex typographia Nicolai Schiratti, 1654 [16], 497, [45] p., 2 c. di tav : ill. ; 4°
5 -" Jacobi Philippi Tomasini patavini ... Elogia virorum literis et sapientia illustrium ad vivum expressis iconibus exornata ..," Patavii : ex typographia Sebastiani Sardi, 1644 [12], 411 p., 3 c. di tav. : ill. ; 4°
6 -" Bibliothecae patavinae manuscriptae publicae et privatae. Quibus diversi scriptores hactenus incogniti recensentur, ac illustrantur. Studio et opera Iacobi Philippi Tomasini ..," Utini : typis Nicolai Schiratti, 1639 [15], 142, [32] p. ; 4°
7 -" Iacobi Philippi Tomasini ... De donariis ac tabellis votivis liber singularis ..," Utini : ex typographia Nicolai Schiratti, 1639 [8], 226, [22] p., [6] c. di tav : ill. ; 4°
8 -" Parnassus euganeus, sive De scriptoribus ac literatis huius aevi claris, auctore Iacobo Philippo Tomasino ..," Patavii : typis Sebastiani Sardi, 1647 [6], 46, [4] p. ; 4°
9 -" Manus Aeneae, Cecropii votum referentis, dilucidatio auctore Iacobo Philippo Tomasino ..," Patavii : typis Sebastianis Sardi, 1649 34 p. : ill. ; 4°
Tutte di interessante carattere calssificatorio: si noti comunque quella elencata al numero 3 che nuovamente ripropone il certosino lavoro del TOMASINI nell'investigazione sui reperti archeologici della sua area patavina e soprattutto sulla illustrazione di epigrafi classiche e non altrimenti, come nel testo può leggersi, a rischio di dispersione.
Giovanni Andrea Moniglia (a volte anche scritto Moneglia) nato a Firenze nel 1624 ed ivi scomparso nel 1700 fu medico e docente presso l'Università di Pisa e compose diversi trattati scientifici tra cui abbastanza celebre fu il "De aquae usu medico in febribus", Firenze, per il Vangelisti, 1684.
A fianco degli studi professionali si occupò però, alla moda del tempo, anche di letteratura ed in particolare di teatro divenendo poi membro dell'Accademia della Crusca.
Tra le sue numerose composizioni si possono ascrivere il dramma civile "Il conte di Cutro", Firenze, Vangelisti, 1682, drammi in musica quali "Giocasta Regina d'Armenia" ("Ibid." 1682) ed "Enea in Italia" (Venezia, per il Nicolini, 1677), i libretti "Ercole in Tebe", Firenze, All'Insegna della Stella, 1651), l'"Hipermestra", Firenze, Stamperia di S.A.S., 1658, la commedia messa in musica da J. Melani intitolata "Il potestà di Colognole", Firenze, per il Bonardi, 1657.
Presso l'intemelia biblioteca aprosiana si trovano tre sue opere:
1 - "Ercole in Tebe festa teatrale rappresentata in Firenze per le reali nozze de' Serenissimi sposi Cosimo terzo principe di Toscana e Margherita Aloisa principessa d'Orleans", [Giovanni Andrea Moniglia]. - Impressione seconda. - In Fiorenza
2 - "Risposte del Dottor Gio. Andrea Moneglia alle repliche voarcadumiche del Sig. dottore Innocenzio Valentini" In Firenze : alle scale di Badia, 1663. - 116 p. ; 4°.
3 - "Tacere et amare, dramma civile musicale rappresentato nell'Accademia degl'Infuocati ...", In Firenze : nella stamp. di S.A.S. per il Vangelisti e Matini, 1674. - 70 p. ; 8°: modernamente vien scritto
che il nome dell'autore, Giovanni Andrea Moniglia, è ricavato dal National Union Catalogue della British Library.
Questa opera quale autonoma pubblicazione risulta di estrema rarità ed in pratica la si studia nella raccolta postuma "Delle poesie drammatiche" (parte prima, Vangelisti, Firenze, 1689; parte seconda, Bindi, Firenze, 1690).
L'edizione del 1674 al momento delle investigazioni del SERVIZIO BIBLIOTECARIO NAZIONALE risulta ingressata solo all'Aprosiana: occorre tuttavia dire che Angelico Aprosio, pur risultando anonima dai testimoni a stampa, ne aveva attribuita la paternità al Moniglia come lui stesso scrive nella "Visiera Alzata" precisamente alle pagine 61 - 62.
"I Rosa Croce sono un leggendario ordine segreto, che sarebbe nato nel XV secolo e la cui conoscenza venne diffusa nel XVII secolo, associato con i simboli della rosa e della croce.
Secondo la leggenda l'ordine venne fondato nel 1407, al suo ritorno in Germania, da un pellegrino tedesco di nome Christian Rosenkreuz (1378 - 1484) che soggiornò a Damasco ed in Terra Santa, dove avrebbe studiato le scienze occulte. Sembra che l'ordine fosse limitato a soli otto membri e che si fosse estinto immediatamente dopo la sua morte, per rinascere solo nel XVII secolo.
Secondo una leggenda meno conosciuta e circolante in ambiente massonico, l'ordine venne invece creato nell'anno 46 DC, quando il saggio gnostico alessandrino Ormus e sei suoi discepoli si convertirono al Cristianesimo ad opera di San Marco, fondendo la dottrina cristiana con i misteri egiziani: Christian Rosenkreuz sarebbe stato iniziato a quest'ordine, divenendone il gran maestro, invece di averlo fondato.
In realtà quella che era conosciuta agli inizi del XVII secolo come la Società dei Rosa Croce era probabilmente un piccolo numero di individui isolati che condividevano alcuni punti di vista, apparentemente il loro solo legame. Non esiste alcuna traccia di una società che tenesse incontri o assegnasse cariche. Secondo le numerose opere che ne parlano, i Rosa Croce erano probabilmente riformatori religiosi e morali, che utilizzavano i mezzi scientifici, in particolare l'alchimia, come mezzi per far conoscere le proprie opinioni. I loro scritti sono permeati di misticismo od occultismo e suggeriscono significati nascosti che potrebbero essere compresi solo dagli iniziati.
Nel 1614 comparve a Kassel un opuscolo anonimo dal titolo "Fama fraternitatis Rosae Crucis", che raccontava la vita di Christian Rosenkreutz (Cristiano Rosa Croce).
Passati 120 anni dalla sua morte si sarebbe ritrovato il suo corpo ancora intatto, circondato da simboli e insegne iniziatici.
L'opuscolo forse era circolato come manoscritto già a partire dal 1610.
L'anno seguente comparve un secondo opuscolo sull'argomento ("Confessio Fraternitatis") e nel 1616 fu pubblicata un'opera del teologo Johan Valentin Andreae (1586-1654), avente per argomento "Le nozze chimiche di Cristiano Rosa Croce".
Ad Andreae si possono forse attribuire anche i due opuscoli precedenti.
Successivamente egli descrisse i Rosa Croce come un "ludibrium", un termine latino con il significato di "gioco", "scherzo". Secondo Frances Yates l'uso del termine va tuttavia inteso nel senso di una sorta di "Divina Commedia" e indica un'allegoria drammatica legata agli anni tumultuosi che precedettero in Germania la guerra dei trent'anni.
Queste pubblicazioni causarono un grande fermento in tutta Europa, che portò non solo a numerose ristampe, ma anche a discussioni, con opuscoli favorevoli o contrari, i cui autori spesso non conoscevano nulla dei veri scopi degli originari autori e in qualche caso è probabile si siano divertiti a spese dei loro lettori.
Gli autori delle opere dei Rosa Croce erano in generale favorevoli al Luteranesimo e in opposizione al Cattolicesimo, Altri, come John Heydon, ammisero di non essere dei Rosa Croce, ma di aver utilizzato titoli suggestivi per le loro opere per favorire la divulgazione dei loro studi ermetici.
Personaggi famosi che furono in vario modo accostati - a torto o a ragione - al misterioso ordine o considerati suoi appartenenti sono stati: Ramon Llull (1235-1315), Leonardo da Vinci (1452-1519), Paracelso (1493-1541), Nostradamus (1503-1566), Miguel Servet (1511-1553), Luís de Camões (1524-1580), Giordano Bruno (1548-1600), Francis Bacon (1561-1626), Shakespeare (1564-1616), Michael Maier (1568-1622), Robert Fludd (1574-1637), Comenius (1592-1670), Descartes (1596-1650), Isaac Newton (1642-1727), Leibnitz (1646-1716), Bach (1685-1750), Goethe (1749-1832), Mozart (1756-1791), la cui opera "Il flauto magico" viene a volte interpretata come un'allusione appena velata ai riti iniziatici dell'ordine, Beethoven (1770-1827), Victor Hugo (1802-1885).
Poiché i presunti autori dei manifesti rosacrociani ne hanno rifiutato la paternità o hanno detto che si trattava di uno scherzo, ed essendo dubbia l'esistenza stessa del movimento, il quale comunque dichiaratamente affermò di fondarsi sulla segretezza dei suoi membri, è evidente che chiunque poteva dirsi appartenente ai rosacrociani senza timore di smentita e viceversa a poco valeva negare l'appartenenza al movimento: pertanto l'elenco sopra riportato vale come mera raccolta delle "voci" che aleggiarono intorno a tali personaggi.
Nel XVIII secolo diverse società, legate più o meno strettamente alla massoneria rivendicano una discendenza dal mitico ordine.
L'influenza sulla nascita della massoneria non è del tutto accertata, anche se alcune cerimonie furono occasionalmente adottate.
"Cavaliere Rosa-Croce" è comunque la denominazione di uno dei gradi della massoneria del "Rito Scozzese Antico e Accettato".
Il simbolo dell'ordine è una croce con al centro una sola rosa rossa.
Il termine disegna uno stato spirituale che corrisponde ad una conoscenza d'ordine cosmologico, che può avere rapporti con l'ermetismo cristiano: il concetto centrale è doppiamente indicato dalla Croce e dal cuore, mentre le gocce di sangue che cadono dalla piaga aperta nel costato di Gesù Cristo si dispongono a forma di rosa.
Esistono anche altre interpretazioni del simbolo, che si riferiscono all'evoluzione spirituale dell'uomo: la Croce ne rappresenta il corpo fisico e la rosa la personalità psichica e mentale in sviluppo, come la rosa che si apre lentamente alla luce".
Vedi:
Paul Arnold, "Storia dei Rosa-Croce", Milano, ed. Bompiani, 1991 [Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.]
Sinibaldi, Giovanni Benedetto [Leonessa 1594 - 1658] fisiologista e ginecologo profondo per i suoi tempi, tratta in questa opera argomenti di grande interesse, servì di modello al Venette per il suo famoso “Tableau de l’amour conjugal”, con rigore scientifico tratta dei fenomeni della generazione, delle sue parti anatomiche, dei morbi a cui vanno soggetti, delle manualito’ operative che si praticano, giungendo a descrivere la fisiologia degli amori., Non solo studiò la generazione degli uomini, ma anche quelle degli animali vertebrati ed invertebrati., Sinibaldi, in questa opera, è il primo italiano a riconoscere al grande William Harvey l’importanza dei suoi studi sulla circolazione del sangue
Sue opere rinvenute nelle biblioteche italiane:
Sinibaldi, Giovanni Benedetto <1594-1658>," Hippocratis Coi ... Antiphonon. Libri quinque. In quibus celebriores, & a nemine consulto adhuc enarratae, ... Opus nimirum Hippocraticae doctrinae studiosis apprime necessarium. Auctore Io. Benedicto Sinibaldo ...", Romae: Grignani, Lodovico, 1650
Mucharski, Joannes Vincentius," *De plica solocia, seu cirragra morbo polono : quaestio medica publice in archigymnasio Sapientiae universitatis romanae ad disputandum / a Io. Vincentio Mucharski... proposita, Romae, anno epochae christianae MDCXLVII mensis decembris die 23 hora 21 ; assistente... Ioanne Benedicto Sinibaldo", Roma", 1647
Sinibaldi, Giovanni Benedetto <1594-1658>," Oratio de mirabili naturae in suis effectibus artificio, atque ordine habita in publica, ac nobilissima Romana Academia Vigilantium a Io. Benedicto de Sinibaldis Leonissano ... Cum publica theoremata philosophica, ac medica defenderet, ...", Romae: Zanetti, Bartolomeo <1607-1621>, 1618
Sinibaldi, Giovanni Benedetto <1594-1658>," Io. Benedicti Sinibaldi ... Geneanthropeiae siue De hominis generatione decateuchon ubi ex ordine quaecunque ad humanae generationis liturgiam, ejusdemque principia, organa, tempus, usum ... pertractantur. Adiecta est Historia foetus Mussipontani", Francofurti", 1669
Sinibaldi, Giovanni Benedetto <1594-1658>," Io. Benedicti Sinibaldi Leonissani ... Geneanthropeiae siue De hominis generatione decateuchon. Vbi ex ordine quaecunque ad humanae generationis liturgiam, eiusdemque principia, organa, tempus, vsum, ... quae in aphrodisijs accidere quoquomodo solent, ac possunt dedita opera plene, methodice, ... pertractantur. ... Ad eminentiss. ... Raynaldum S.R.E. principem card. de Este", Romae: Cavalli, Francesco , 1642 [di quest'opera si conserva un esemplare in C.B.A.
William Harvey (Folkestone 1578 - Rochampton 1657):
dopo aver studiato alla King's School di Canterbury, dove ricevette un'approfondita educazione umanistica, entrò al Gonville and Caius College di Cambridge. Nel 1600 si trasferì all'Università di Padova, ove ebbe fra i suoi maestri Girolamo Fabrici d'Acquapendente Dopo la laurea in medicina (1602) rientrò in patria ed iniziò ad esercitare la professione. Nel 1604 sposò Elizabeth Browne, figlia del medico personale di Elisabetta I e Giacomo I. Fu eletto membro del Collegio dei medici di Londra (1607) e lavorò presso il St. Bartholomew's Hospital (1609). Nel 1618 venne ammesso a corte, diventando medico e amico di Carlo I. Nel 1628 pubblicò la "Exercitatio anatomica de motu cordis et sanguinis in animalibus", in cui espose le sue scoperte sulla circolazione del sangue. Durante la guerra civile rimase fedele al re, decapitato nel 1649. Nello stesso anno pubblicò la "Exercitatio anatomica de circulatione sanguinis", in risposta alla critiche rivolte alla sua teoria. Del 1651, infine, le "Exercitationes de generatione animalium", che esercitarono una grande influenza sulle teorie della generazione opposte alla tradizione aristotelico-galenica.
[Lucca] Progymnasmaton libellus", Impressum Lucae : per Saluatorem Sucham Florentinum, Anno a Virg. Partu. 1523 Mense Nouembri - 136 c. ; 4o - Sul front. titolo racchiuso in cornice xilogr. in rosso - Segn.: a-q8 r-s4 - Impronta - e:i, i.t: e:t: DeSe (C) 1523 (R) - Paese di pubblicazione: IT Lingua di pubblicazione: lat Localizzazioni: Biblioteca statale del Monumento nazionale di Montecassino - Cassino - Biblioteca Palatina - Parma Diceo, Gerardo, "Compendium reimetricae", [Firenze : Francesco di Iacopo cartolaio] (Impressum Florentiae : ad instantiam Paulini Petri Laurentii librarii Lucensis, die uero XX Decembris 1534) - [16] c. ; 8° Note: Il nome dell'autore si ricava dalla dedica. - uae- q.s. *.ea SiSi (C) 1534 (R)
Lingua: Latino - Paese: Italia - Marca: Sfera armillare - Motto: "In Deo"
Autore: Diceo, Gerardo <1492-1542> - Editore : Francesco di Iacopo cartolaio -
Paolino di Pietro di Lorenzo - Localizzazioni: Biblioteca statale - Lucca
Diana, Antonino (Antonio): nato a Palermo da nobile famiglia, il
chierico regolare Antonio Diana (1586) si ascrisse all'
Ordine dei Teatini nel 1630. Ebbe vastissima fama di teologo morale, tanto da essere nominato
Esaminatore dei Vescovi sotto Urbano VIII, Innocenzo X e Alessandro VIII: ciò non gli evitò di incorrere in qualche
polemica [Betancor, Antonius,
Anti diana sive admonitio apologetica ad R. P. Ant. Dianam sum tractatum exauthorandi reges per D. Ant. Betancor",
1653, S. l. n. n. -
8° , 211 p. - 1 esemplare alla
Bibliothèque municipale d'étude et d'information. Grenoble, Isère
Betancor, Antonius,
Anti-Diana, sive Admonitio apologetica ad R. P. Antoninum Dianam, circa suum Tractatum de potestate exauthorandi reges... per D. Anton. Betancor,..."
(S. l.,), 1653 -
In-8° , 211 p.
- 1 esemplare alla
BIBLIOTHEQUE NATIONALE DE FRANCE (BNF)] per una certa presunta sua propensione al lassismo. Si spense a Roma, 20 luglio 1663.
Di lui si sono individuate in Italia le seguenti opere:
Diana, Antonino <1585-1663>, R.P.D. Antonini Diana Panormitani ... Practicae resolutiones lectissimorum casuum. ...", Antuerpiae", 1641
Diana, Antonino , Summa Diana in qua R.P.D. Antonini Diana Panormitani ... Opera omnia septem partibus comprehensa, Diana ipso committente & approbante, / Antonio vero Cotonio alias Ausonio Noctinot Siculo Tertij Ordinis S. Francisci dante, in vnicum volumen arctantur, alphabetico simul & doctrinali ordine digestum, & bipartitum. Cum additionibus ... Accessit in marginibus Breuiarium, quod pro rerum qua indice, qua summario abundi supplet, & index verborum locupletissimus. In hac ultima editione correcta, emendata, & addita octaua, & nona parte ; a R.D. Andrea Guadagno, ..", Lione", 1652
Alcolea, Martin : de, Vastissima erratorum sylua, quae irrepserunt in indicces nouem tomorum R.P. Antonini Dianae, secundum nouam ordinationem P. Alcoleae; impressorum Lugduni, ann. 1667. Diligentissime collecta ab auctore eiusdem ordinationis, eiusque iussu, in lectirum gratiam, in lucem edita", Lugduni: Anisson, Fleury, 1669
Diana, Antonino<1585-1663>, R.P.D. Antonini Diana Panormitani ... Resolutionum moralium tres partes priores: in quibus selectiores casus conscientiae, breuiter, dilucide & ad plurimum benigne sub variis tractatibus explicantur", Lugduni: Anisson, Laurent & associes, 1645-1653
Diana, Antonino<1585-1663>, 5: R.P.D. Antonini Diana Panormitani ... Pars quinta. In qua selectiores casus conscientiae breuiter, dilucide, & vt plurimum benigne sub variis tractatibus explicantur. Aditae in extremo operis declarationes sacrarum Congregationum, Rotaeque Romanae decisiones circa materiam immunitatis ecclesiasticae", Lugduni", 1650
Diana, Antonino<1585-1663>, 7: R.P.D. Antonini Diana Panormitani ... Pars septima: In qua selectiores casus conscientiae breuiter, dilucide, & vt plurimum benigne explicantur", Lugduni: Boissat, Gabriel heritiers & Anisson, Laurent, 1645
Diana, Antonino<1585-1663>, 8: R.P.D. Antonini Diana Panormitani ... Pars octaua: in qua selectiores casus conscientiae breuiter, dilucide, & vt plurimum benigne explicantur", Lugduni", 1653
Diana, Antonino<1585-1663>, 9: R.P.D. Antonini Diana Panormitani ... Pars nona: in qua selectiores casus conscientiae breuiter, dilucide, & vtplurimum benigne sub variis tractatibus explicantur. His adiectae disceptationes apologeticae De primatu solius D. Petri", Lugduni", 1651
Diana, Antonino<1585-1663>, 10: R.P.D. Antonini Diana Panormitani ... Pars deicima: in qua selectiores casus conscientiae breuiter, dilucide, & vt plurimum benigne sub variis tractatibus explicantur", Lugduni", 1653
Diana, Antonino<1585-1663>, R.P.D. Antonini Diana ... Resolutionum moralium pars vndecima tota miscellanea. ... Adduntur in fine tractatus duo, De adoratione romani pontificis, et De infallibilitate suorum decretorum circa fidem extra concilium", Venetiis: Societa veneta, 1678
Diana, Antonino <1585-1663>, R.P.D. Antonini Diana ... Coordinati, seu omnium resolutionum moralium, ejus ipsissimis verbis ad propria loca, & materias, per v.p. Martinum de Alcolea ... Tomus primus (-decimus) ", Venetiis: Pezzana, Nicolo, 1698
Diana, Antonino <1585-1663>, 7"
Diana, Antonino <1585-1663>, 6"
Diana, Antonino <1585-1663>, 8 "
Diana, Antonino <1585-1663>, 2 "
Diana, Antonino <1585-1663>, R.P.D. Antonini Diana Panormitani ... Resolutiones morales in quatuor partes distributae. In quibus selectiores casus conscientiae breuiter, ... explicantur, in hac nona, & secunda Veneta editione cum quarta parte non ante impressa prodeunt, ab ipso auctore diligenter emendata, ..", Venetiis: Baba, Francesco, 1636
Diana, Antonino <1585-1663>, 3 "
Diana, Antonino <1585-1663>, R.P.D. Antoninus Diana ... Coordinatus, seu omnes resolutiones morales, eius ipsissimis verbis ad propria loca, & materias fideliter dispositae, ac distributae ... Tomus primus (-decimus) ", Lugduni: Huguetan, Jean Antoine <2> & C., 1680
Diana, Antonino <1585-1663>, 4 "
Diana, Antonino <1585-1663>, 5 "
Diana, Antonino <1585-1663>, 9"
Diana, Antonino <1585-1663>, Summa Diana in qua a R.P.D. Antonini Diana Panormitani clerici ... opera omnia septem partibus comprehensa, Diana, ipso committente, & approbante, Antonio vero Cotonio, ... in vnicum volumen arctantur, alphabetico ordine simul & doctrinali ordine digestum, & bipartitum. Cum additionibus cruce notatis eorum, quae ... vtilia visa sunt. Accessit marginalibus Breuiarium ..", Venetiis: Baba, 1653
Diana, Antonino <1585-1663>, 2: Tomus secundus continens quintam, sextam, & septimam partem. In qua selectiores casus conscientiae breuiter, dilucide, & ut plurimum benigne sub varijs tractatibus explicantur", Venetiis", 1647
Diana, Antonino <1585-1663>, 9: R.p.d. Antonini Diana ... Resolutionum moralium pars nona ..", Venetiis: Giunta, Tommaso <2.> eredi & Baba, Francesco, 1650
Diana, Antonino <1585-1663>, R.P.D. Antonini Diana ... Resolutiones morales in octo partes distributae. In qua selectiores casus conscientiae breuiter, dilucide, & ut plurimum benigne sub varijs tractatibus explicantur", Venetiis", 1647
Diana, Antonino <1585-1663>, R.P.D. Antonini Diana ... Resolutionum moralium", Venetiis: Giunta, Tommaso <2.> eredi & Baba, Francesco, 1647
Diana, Antonino <1585-1663>, R.P.D. Antonini Diana ... Resolutionum moralium pars sexta. In qua selectiores casus conscientiae breviter, dilucide, & ut plurimum benigne explicabuntur", Venetiis: Giunta, Tommaso <2.> eredi & Baba, Francesco, 1645
Diana, Antonino <1585-1663>, 7: R.P.D. Antonini Diana ... Resolutionum moralium pars septima. In qua selectiores casus conscientiae breuiter, dilucide, & ut plurimum benigne explicantur", Venetiis: Giunta, Tommaso <2.> eredi & Baba, Francesco, 1645
Diana, Antonino <1585-1663>, 8: R.P.D. Antonini Diana ... Resolutionum moralium pars octava. In qua selectiores casus conscientiae breuiter, dilucide, & ut plurimum benigne explicantur ..", Venetiis: Giunta, Tommaso <2.> eredi & Baba, Francesco, 1647
Diana, Antonino <1585-1663>, R.P.D. Antonini Diana ... Coordinati, seu omnium resolutionum moralium, ejus ipsissimis verbis ad propria loca, & materias, per V.P. Martinum De Alcolea ... Tomus primus <-decimus>", Venetiis", 1728
Diana, Antonino <1585-1663>, 10: Index generalis, seu operum omnium summa, ad praelatorum, confessariorum, necnon casuum conscientiae studiosorum faciliorem usum accommodata", Venetiis", 1728
Diana, Antonino <1585-1663>, Summa Diana in qua opera omnia duodecim partibus comprehensa Antonius Cotonius ... necnon Andreas Guadagno s.t.d. septem a primo, caeteris ab hoc expletis. In unicum volumen, alphabetico simul & doctrinali ordine digestum & bipartitum. Eodem Antonino Diana ... arctarunt & eleganter remiserunt. ..", Venetiis: Curti, 1686
Diana, Antonino <1585-1663>, Summa Diana in qua a.r.p.d. Antonini Diana Panormitani cler. regul. ... opera omnia sex partibus comprehensa, Diana ipso committente, & approbante, Ausonio vero Noctinot Siculo ... operam dante, in unicum volumen arctantur, alphabetico simul & doctrinali ordine digestum, & bipartitum. ..", Venetiis: Giunta, Tommaso <2.> eredi & Baba, Francesco, 1644
Diana, Antonino <1585-1663>, Summae Diana reu. patris F. Ausonij Noctinot Siculi Nicosiensis, regularis tertij ordinis S. Francisci, ex septima parte auctarium", Romae typis Ludouici Grignani: Grignani, Lodovico, 1646
Diana, Antonino <1585-1663>, R.p.d. Antonini Diana ... Resolutionum moralium tomus primus (-quartus). In quibus selectiores casus conscientiae breuiter, dilucide, et ut plurimum benigne sub variis tractatibus explicantur", Venetiis: Societa veneta, 1678
Diana, Antonino <1585-1663>, 1: Tomus primus. Continens primam, secundam, tertiam, & quartam partem", Venetiis: Societa veneta, 1678
Diana, Antonino <1585-1663>, 2: Tomus secundus continens quintam, sextam, & septimam partem. In quibus selectiores casus conscientiae breuiter, ..", Venetiis: Societa veneta, 1678
Diana, Antonino <1585-1663>, 3: Tomus tertius. Continens octauam, & nonam partem. In quibus selectiores casus conscientiae breuiter, ..", Venetiis: Societa veneta, 1678
Diana, Antonino <1585-1663>, 4: Tomus quartus. Continens decimam, vndecimam, & duodecimam partem. In quibus selectiores casus conscientiae breuiter, ..", Venetiis: Societa veneta, 1678
Diana, Antonino <1585-1663>, R.p.d. Antonini Diana Panormitani ... Resolutiones morales in tres partes distributae. In quibus selectiores casus conscientiae, ... explicantur", Lugduni: Cardon, Jacques, 1634
Diana, Antonino<1585-1663>, R.p.d. Antonini Diana panormitani ... Resolutionum moralium quae quinque tomis continentur compendium, auctore admodum R.d. Matthaeo Defendi ... Nunc primum in lucem editum", Venetiis: Baba, Andrea, 1640
Diana, Antonino<1585-1663>, Summa Diana in qua a R.P.D. Antonini Diana Panormitani clerici regularis coram S.D.N. Vrbano 8. episcoporum examinatoris, ... Opera omnia septem partibus comprehensa, Diana, ipso committente, & approbante, Antonio vero Cotonio, alias Ausonio Noctinot Siculo ... operam dante, in vnicum volumen arctantur, ...", Venetijs: Giunta, 1656
Diana, Antonino<1585-1663>, R.P.D. Antoninus Diana ... Coordinatus; seu Omnes resolutiones morales eius ipsissimis verbis ad propria loca, & materias fideliter dispositae, ac distributae. ... Tomus primus \- nonus ", Lugduni: Huguetan, Jean Antoine <2.> & Barbier, Guillaume <2.>, 1667
Diana, Antonino <1585-1663>, De primatu solius d. Petri ac differentia inter ipsum & d. Paulum disceptationes apologeticae auctore Antonino Diana Panormitano ...", Romae: Manelfi, Manelfo, 1647
De prisca, et recenti immunitate Ecclesiae ac ecclesiasticorum libertate generales controuersiae in duos libros distinctae. In quibus admod. reu. p.d. Antonini Dianae Resolutiones in controuersiam vocantur, & executiuntur. Auctore Mario Cutelli Villaerosatae comite ... Tomus prior summo pontifici dicatus", Matriti expensis Gabrielis a Leon: Leon, Gabriel : de, 1647
Diana, Antonino , Antonini Diana ... Operum omnium Tabula aurea, qua resolutionum plusquam sex millia ... Accessit index alphabeticus copiosissimus, & locupletissimus rerum notabilium uniuersi operis. Studio, ac labore Caroli Thomasij eiusdem Ordinis ...", Romae: Tinassi, Nicola Angeloil ‰Varese , 1664
Diana, Antonino <1585-1663>, Summa Diana in qua a r.p.d. Antonini Diana Panormitani clerici regularis ... opera omnia septem partibus comprehensa, Diana, ipso committente, & approbante, Antonio vero Cotonio, alias Ausonio Noctinot ... operam dante, in vnicum volumen arctantur, alphabetico simul, & doctrinali ordine digestum, & bipartitum. Cum additionibus cruce notatis ... Accessit in marginibus Breuiarium, quod pro rer", Venetiis: Pezzana, Nicolo, 1661
Diana, Antonino <1585-1663>, R.p.d. Antonini Diana Panormitani, ... Resolutiones morales in compendium redactae, & in ord. alphab. digeste: in quibus lectissimi quique ... ac facilitate dissoluuntur. Per Ioan. de La Val Belgam ..", Lugduni: Prost, Jacques, 1634
Diana, Antonino , Summa Diana, in qua R.P.D. Antonini Diana Panormitani ... opera omnia duodecim partibus comprehensa: septem nempe priores, Diana ipso committente & approbante, Antonio vero Cotonio, alias Ausonio Noctinot ... operam dante, octava, nona & decima, tum a R.D. Andrea Guadagno, tum D. Iacobi Pontani ... studio recens coll... ", Lugduni: Anisson, Laurent, 1664
Diana, Antonino <1585-1663>, Summa Diana in qua a r.p.d. Antonini Diana Panormitani ... Opera omnia septem partibus comprehensa, Diana ipso committente & approbante, Antonio vero Cotonio, alias Ausonio Noctinot ... In vnicum volumen arctantur, alphabetico simul & doctrinali ordine digestum & bipartitum. Cum additionibus Cruce notatis eorum ...", Venetiis: Giunta, Tommaso <2.> eredi & Baba, Francesco, 1646
Diana, Antonino <1585-1663>, *R.p.d. Antonini Diana panormitani clerici regularis ... : Resolutionum moralium ...", Venetiis
Diana, Antonino , Summa Diana in qua a R.P.D. Antonini Diana Panormitani ... opera omnia septem partibus comprehensa, Diana, ipso committente, & approbante, Antonio vero Cotonio, alias alias Ausonio Noctinot ... in unicum volumen arctantur ... Accessit in marginibus breviarium ...", Venetiis: Pezzana, Nicolo, 1663
Diana, Antonino<1585-1663>, 6: R.P.D. Antonini Diana panormitani ... Resolutionum moralium pars sexta; in qua selectiores casus conscientiae breviter, dilucide, & utplurimum benigne explicantur", Lugduni: Prost, Pierre heritiers & Borde, Philippe & Arnaud, Laurent, 1645
Diana, Antonino<1585-1663>, R.P.D. Antonini Diana ... Resolutiones morales", Lugduni: Prost, Pierre heritiers & Borde, Philippe & Arnaud, Laurent, 1647
Diana, Antonino<1585-1663>, R.P.D. Antonini Diana panormitani ... Resolutionum moralium pars septima; in qua selectiores casus conscientiae breuiter, dilucide, & ut plurimum benigne explicantur", Lugduni: Prost, Pierre heritiers & Borde, Philippe & Arnaud, Laurent, 1647
Diana, Antonino , Summa Diana in qua a R.P.D. Antonini Diana Panormitani clerici regul. Coram S.D.N. Vrbano 8. episcoporum examinatoris, & S. Officij Regni Siciliae consultoris, Opera omnia septem partibus comprehensa, Diana ipso committente, et approbante, Antonio vero Cotonio, alias Ausonio Noctinot Siculo Tertij Ordinis S. Francisci operam dante, in unicum volumen arctantur, alphabetico simul & doctrinali ordine digestum, & bipartitum ...", Venetiis: Baba, 1652
Diana, Antonino <1585-1663>, Summa Diana in qua R.P.D. Antonini Diana, Panormitani ... Opera omnia duodecim partibus comprehensa: septem nempe priores, Diana ipso committente & approbante, Antonio vero Cotoni, alias Ausonio Noctinot ... Octaua, nona, & decima, tum a R.D. Andrea Guadagno ... tum D. Iacobi Pontani ... vtraque simili ordine ac methodo a Nicolao Antonio ..", Lugduni: Borde, Philippe & Arnaud, Laurent & Rigaud, Claude, 1660
Diana, Antonino <1585-1663>, Summa Diana in qua a r.p.d. Antonini Diana Panormitani clerici regularis ... opera omnia septem partibus comprehensa, Diana, ipso committente, & approbante, Antonio Catanio, alias Ausonio Noctinot Siculo, tertij ordinis s. Francisci operam dante, in unicum volumen orctantur, & bipartitum. Cum additionibus ... quae ... utilia visa sunt. Accessit in marginibus breviarium, ... et index verborum locupletissimus", Venetiis: Baba, Francesco, 1656
Diana, Antonino<1585-1663>, Summa diana in qua a R.P.D. Antonini Diana Panormitani clerici regul.s coram S.D.N. Vrbano 8. episcoporum examinatoris, ... Opera omnia septem partibus comprehensa, Diana ipso committente, & approbante, Antonio vero Cotonio, alias Ausonio Noctinot Siculo ... operam dante, in unicum volumen arctantur, ...", In hac vltima impressione correcta, & emendata, & addita octaua, & nona parte a R.D. Andrea Guadagno ...", Venetiis: Giunta, 1652
Diana, Antonino <1585-1663>, R.P.D. Antonini Diana ... Resolutionum moralium...", Lugduni: Prost, Pierre heritiers & Borde, Philippe & Arnaud, Laurent, 1645
Diana, Antonino <1585-1663>, R. P. Antonini Diana ... Resolutionum moralium pars sexta. In qua selectiores casus conscientiae breuiter, dilucide, et ut plurimum benigne explicabuntur", Venetiis: Baba, Francesco, 1743
Diana, Antonino <1585-1663>, Summa Diana in qua a R.P.D. Antonini Diana Panormitani clerici regularis coram S.D.N. Alexandro 7. episcoporum examinatoris, & S.Officij regni Siciliae consultoris, opera omnia septem partibus comprehensa, Diana, ipso committente, & approbante, Antonio vero Cotonio alias Ausonio Noctinot Siculo ... operam dante. ... Cum additionibus cruce notatis eorum, ... Accessit in marginibus breuiarium, quod pro rerum qua indice, qua summario abunde supplet, ...", Venetiis: Combi & La Nou, 1663
Diana, Antonino <1585-1663>, 5: R.p.d. Antonini Diana ... Resolutionum moralium pars quinta. In qua selectiores casus conscientiae breuiter ... explicantur ... Prodit nunc iterum Venetiis multis in in locis ab auctore aucta, & accommodata", Venetiis: Baba, Francesco, 1642
Diana, Antonino <1585-1663>, 4: R.P.D. Antonini Diana ... Resolutionum moralium pars quarta. In qua selectiores casus conscientiae breuiter, dilucide, & ut plurimum benigne sub variis tractatibus explicantur, et praesertim", Lugduni: Prost, Pierre heritiers & Borde, Philippe & Arnaud, Laurent, 1645
Diana, Antonino <1585-1663>, Resolutionum moralium ..", Lugduni: Prost, Pierre heritiers & Borde, Philippe & Arnaud, Laurent, 1645
Diana, Antonino <1585-1663>, 5: R.P.D. Antonini Diana ... Resolutionum moralium pars quinta. In qua selectiores casus conscientiae breuiter, dilucide, & ut plurimum benigne sub varijs tractatibus explicantur. Additae in extremo operis declarationes sacrarum ..", Lugduni: Arnaud, Laurent, 1643
Diana, Antonino <1585-1663>, Resolutionum moralium ..", Lugduni: Arnaud, Laurent, 1643
Diana, Antonino <1585-1663>, R.P.D. Antonini Diana ... Resolutiones morales", Lugduni: Prost, Pierre heritiers & Borde, Philippe & Arnaud, Laurent, 1647
Diana, Antonino <1585-1663>, 8: R.P.D. Antonini Diana ... Resolutionum moralium pars octaua in qua selectiores casus conscientiae breuiter, dilucide & ut plurimum benigne explicantur", Lugduni", 1647
Cutelli, Mario, De prisca, et recenti immunitate ecclesiae ac ecclesiasticorum libertate generales controuersiae in duos libros distinctae. In quibus admod. reu. P.D. Antonini Dianae Resolutiones in controuersiam vocantur, et excutiuntur. Auctore Mario Cutelli ... Tomus prior summo pontifici dicatus", Matriti: Typographia Regia , 1647
Diana, Antonino <1585-1663>, Summa Diana, in qua R.P.D. Antonini Diana Panormitani clerici regul. coram S.D.N. Vrbano 8. episcoporum examinatoris, ... opera omnia septem partibus comprehensa, Diana ipso committente & approbante Antonio vero Cotonio, alias Ausonio Noctinot Siculo tertij Ordinis S. Francisci operam dante, ... Cum additionibus ... Accessit in marginibus breuiarium, ... In hac ultima editione correcta, emendata, & addita octaua, & nona parte a R.P. Andreae a Guadagno, Quintiano S.T.D. & praedicatore generali", Lugduni: Borde, Philippe & Arnaud, Laurent & Rigaud, Claude, 1652
Diana, Antonino, R.P.F. Antonini Diana Panormitani, ... practicae resolutiones lectissimorum casuum", Roma", 1654
Diana, Antonino <1585-1663>, R.P.D. Antonini Diana ... Resolutionum moralium, quae quinque tomis continentur compendium, auctore admodum R.D. Matthaeo Defendi ...", Lugduni: Boissat, Gabriel heritiers & Anisson, Laurent, 1642
Diana, Antonino <1585-1663>, Summa Diana in qua r.p.d. Antonini Diana panormitani clerici regul. ... opera omnia sex partib. comprehensa, Diana ipso committente, & approbante, Ausonio vero Noctinot Siculo ... in unicum volumen duabus partis arctantur ... Accessit in marginibus Breuiarium, quod pro rerum qua summario abdunte supplet, est index verborum locupletissimus. Pars prior (-secunda).", Lugduni : sumptib. Haered. Pet. Prost, Philippi Borde, & Laur. Arnaud, 1644.", [8, 456, 8, 458, 6 p. ; 4o (Front. bicr.", A c. a1r. occhietto della 2 parte.", Segn. [par]4 A-3M4 a-3m4.", c. 3M2 segnata erroneam. 3K", Prost, Pierre heritiers & Borde, Philippe & Arnaud, Laurent
Diana, Antonino <1585-1663>, R.P.D. Antonini Diana ... Resolutionum moralium, quae quinque tomis continentur compendium, auctore admodum R.D. Matthaeo Defendi ..", Lugduni: Boissat, Gabriel heritiers & Anisson, Laurent, anno 1642
Diana, Antonino <1585-1663>, R.P.D. Antonini Diana ... Practicae resolutiones lectissimorum casuum", Antuerpiae: Meurs, Jacob van, anno 1660
Diana, Antonino <1585-1663>, Summa Diana in qua a r.p.d. Antonini Diana Panormitani clerici regularis ... Opera omnia septem partibus comprehensa, Diana, ipso committente, & approbante, Antonio vero Cotonio, alias Ausonio Noctinot ... In vnicum volumen arctantur, alphabetico simul & doctrinali ordine digestum, & bipartitum ...", Venetiis: Pezzana, 1660
Diana, Antonino <1585-1663>, R.p.d. Antonini Diana ... Resolutiones morales in tres partes distributae, in quibus selectiores casus conscientiae breviter, dilucide & ut plurimum benigne sub variis tractatibus explicantur", Montibus: Waudre, Francois de, 1635
Diana, Antonino<1585-1663>, R.P.D. Antonini Diana... Resolutiones morales in quinque partes distributae. In quibus selectiores casus conscientiae breviter, dilucide, et ut plurimum benigne sub Tractatibus explicantur", Venetiis: Baba, Francesco, 1640
Diana, Antonino, R.P.D. Antonini Diana... Resolutiones Morales In sex Partes distributae. In qua selectiores casus consciantiae breuiter, dilucide, et vt plurimum benigne sub variis Tractatibus explicantur", Venetiis: Baba, Francesco, 1643
Diana, Antonino, R.P.D. Antonini Diana... Resulutionum moralium...", Venetiis: Baba, Francesco, 1543
Diana, Antonino<1585-1663>, Summa Diana in qua opera omnia duodecim partibus comprehensa Antonius Cotonius ... necnon Andreas Guadagno s.t.d. septem a primo, caeteris ab hoc expletis. In unicum volumen, alphabetico simul & doctrinali ordine digestum & bipartitum. Eodem Antonino Diana ... arctarunt & eleganter remiserunt. ...", Venetiis: Conzatti , 1686
Diana, Antonino<1585-1663>, Summa Diana, in qua R.P.D. Antonini Diana ... Opera omnia Duodecim Partibus comprehensa: Septem nempe priores, Diana ipso committente & approbante, Antonio vero Cotonio, alias Ausonio Noctinot siculo tertii ordinis ... Octaua, nona, & decima, tum a R.D. Andrea Guadagno ..., tum d. Iacobi Pontani doctoris ...", Lugduni: Anisson, Laurent & Devenet, Jean-Baptiste, 1657
Diana, Antonino, Summa Diana in qua a.r.p.d. Antonini Diana Panormitanin ... opera omnia sex partibus comprehensa, Diana ipso committente & approbante ... in unicum volumen arctantur. ...", Roma: Cavallo, Francesco, 1644
Diana, Antonino , R.P.D. Antonini Diana Panormitani Clerici Regularis Coram Sanctiss. D.N. Innocentio X Episcoporum Examinatoris & S. Officii Regni Siciliae Consultoris Resolutionum Moralium : in qua selectiores casus conscientiae breuiter, dilucide & ut plurimum benigne explicantur. Pars Nona", Venezia", 1650
Diana, Antonino , PARTE VIII: *R.P.D. Antonini Diana Panormitani Clerici Regularis Resolutionum Moralium per illiss. Reuer. Saluatori Saluatorio Ciui, ac I.U.C. Pisaurensi Consultori S. Off. atque in Urbe Pisaur. Vicario Generali Vigilantissimo D. : in qua selectiores casus conscientiae breuiter, dilucide & ut plurimum benigne explicantur. Pars Octaua", Venezia", 1647
Diana, Antonino<1585-1663>, R.P.D. Antonini Diana ... Coordinati, seu omnium resolutionum moralium, ejus ipsissimis verbis ad propria loca, & materias, per v.p. Martinum de Alcolea ... Tomus primus (-decimus) ", Venetiis: Baglioni, Paolo, 1698
Diana, Antonino <1585-1663>, R.P.D. Antonini Diana Panormitani, ... Practicae resolutiones lectissimorum casuum", Antuerpiae, 1651. & iterunt RomaeRomae: Lazzari, Ignazio Casoni, Giovanni, 1654
Diana, Antonino <1585-1663>, 12: R.p.d. Antonini Diana ... Resolutionum moralium pars duodecima continens tractatus duo de consecratione episcoporum, et de collocutionibus, & scriptionibus prohibitis tempore Concluis ... Editio prima", RomaeRomae sumptibus Io. Baptistae, & Iosephi Cornui: Moneta, Francesco Corvi, Giovanni Battista & Corvi, Giuseppe, 1656
Diana, Antonino <1585-1663>, 5: R.p.d. Antonini Diana ... Resolutionum moralium pars quinta. In qua selectiores casus conscientiae breuiter ... explicantur ... Editio prima", Lugduni: Durand, Laurent <1610-1642>, 1639
Diana, Antonino <1585-1663>, 6: R.p.d. Antonini Diana ... Resolutionum moralium pars sexta; in qua selectiores casus conscientiae breuiter, dilucide ... explicabuntur. Editio prima", Lugduni: Prost, Pierre, 1642
Diana, Antonino <1585-1663>, R.p.d. Antonini Diana ... Resolutionum moralium pars decima (-undecima). In qua selectiors casus conscientiae breuiter ... explicantur. Editio prima", Venetiis : apud F Franciscum Baba, 1652-1655", Baba, Francesco
Diana, Antonino <1585-1663>, 10: Pars decima", Venetiis: Baba, Francesco, 1652
Diana, Antonino <1585-1663>, 11", Baba, Francesco
Diana, Antonino <1585-1663>, 5: R.p.d. Antonini Diana ... Resolutionum moralium pars quinta. In qua selectiores casus conscientiae breuiter ... explicantur ... Prodit nunc primum Venetiis multis in locis ab auctore aucta, & accommodata", Venetiis: Baba, Francesco, 1640
Diana, Antonino <1585-1663>, 6: R.p.d. Antonini Diana ... Resolutionum moralium pars sexta. In qua selectiores casus conscientiae breuiter ... explicabuntur. Editio prima veneta", Venetiis: Baba, Francesco, 1643
Diana, Antonino <1585-1663>, 4: R.p.d. Antonini Diana ... Resolutionum moralium pars quarta. In qua selectiores casus conscientiae breuiter ... explicantur ... Prodit iterum cum indicibus necessariis", Venetiis: Baba, Francesco, 1643
Diana, Antonino , Summa Diana, in qua a R.P.D. Antonini Diana Panormitani ... opera omnia septem partibus comprehensa, Diana ipso committente, & approbante, Antonio vero Cotonio, alias Ausonio Noctinot ... operam dante, in unicum volumen arctantur, alphabetico simul & doctrinali ordine digestum, & bipartitum. Accessit in marginibus breviariun ... & index verborum locupletissimus", Venetiis: Giunta, Tommaso <2.> eredi & Baba, Francesco, 1649
Diana, Antonino<1585-1663>, Compendium quartae partis summae doctoris Antonini Dianae panormitani ... per patrem Fr. Vincentium Gomez ...", Valentiae: Esparsa, Silvestre Duran, Benito, 1637
Diana, Antonino , R.P.D. Antonini Diana Panormitani, Clerici Regul. & S. Officii in Regno Siciliae Consultoris, Resolutionum Moralium quae quinque tomis continentur Compendium / auctore admodum R.D. Matthaeo defendi Subdiac. Titulato S. Iuliani Venetiarum ", Venezia", 1641
Diana, Antonino<1585-1663>, R.p.d. Antonini Diana ... Resolutiones morales in tres partes distribuitae. In quibus selectiores casus conscientiae, breuiter, dilucide, & utplurimum benigne sub variis tractatibus explicantur", Lugduni: Prost, Jacques & Prost, Pierre, 1635
Diana, Antonino<1585-1663>, 2: R.p.d. Antonini Diana Resolutionum moralium pars tertia. In qua selectiores casus conscientiae breuiter, dilucide & utplurimum benigne sub his tractatibus explicantur, 1. De immunitate ecclesiastica. 2. De dubiis regularuim. 3. De solutione largienda moribundo senibus destituto ... Additae in extremo aliquot resolutiones ad nonnulla 1. 2. & 3. partis ...", Lugduni: Prost, Jacques & Prost, Pierre, 1635
Diana, Antonino <1585-1663>, R.p.d. Antonini Diana Panormitani, ... Practicae resolutiones lectissimorum casuum", Antuerpiae: Meurs, Jacob van, 1662
Diana, Antonino <1585-1663>, R.p.d. Antonini Diana ... Resolutioners morales in quatuor partes distribuitae. In quibus selectiores casus conscientiae breuiter, dilucide ... explicantur, in hac nona & secunda Veneta editione cum quarta parte non ante impressa ..", Venetiis: Baba, Francesco, 1636
Diana, Antonino <1585-1663>, [1]", Baba, Francesco
Diana, Antonino <1585-1663>, 3", Baba, Francesco
Diana, Antonino <1585-1663>, 4", Baba, Francesco
Diana, Antonino <1585-1663>, Summa Diana in qua a r.p.d. Antonini Diana Panormitani ... Opera omnia septem partibus comprehensa, Diana, ipso committente, & approbante, Antonio vero Cotonio, alias Ausonio Noctinot Siculo ... operam dante, in vnicum volumen arctantur ...", Venetiis: Giunta, 1653
Diana, Antonino <1585-1663>, R.p.d. Antonini Diana ... Resolutiones morales in tres partes distributae, inquibus selectiores casus conscientiae, breviter, dilucide et ut plurimum benigne sub variis tractatibus explicantur", Lugduni: Prost, Pierre heritiers & Borde, Philippe & Arnaud, Laurent, 1645
Diana, Antonino <1585-1663>, 10: Index generalis, seu operum omnium summa, ad praelatorum, confessariorum, necnon casuum conscientiae studiosorum faciliorem usum accommodata", Venetiis: apud Nicolaum Pezzana: Pezzana, Nicolo, 1698
Diana, Antonino<1585-1663>, Summa Diana, in qua R.P.D. Antonini Diana ... Opera omnia duodecim partibus comprehensa: Septem nempe priores, Diana ipso committente & approbante, Antonio vero Cotonio, alias Ausonio Noctinot siculo tertii ordinis ... Octaua, nona, & decima, tum a R.D. Andrea Guadagno ..., tum d. Iacobi Pontani doctoris ...", Lugduni: Borde, Philippe & Arnaud, Laurent & Rigaud, Claude, 1657
Diana, Antonino , Summa Diana in qua R.P.D Antonini Diana...opera omnia septem partibus comprehensa Diana ipso committente...Antoni Cotonio alias Ausonio Noctinot...in unicum volumen arctantur", Venezia", 1652
Diana, Antonino <1585-1663>, R.p.d. Antonini Diana ... Resolutionum moralium pars septima. In qua selectiores casus conscientiae breuiter, dilucide, & ut plurimum benigne explicantur", Venetiis apud Franciscum Baba: Baba, Francesco, 1650
Diana, Antonino <1585-1663>, R.p.d. Antonini Diana Panormitani ... Resolutiones morales in tres partes distribuitae. In quibus selectiores casus conscientiae, breuiter, dilucide, et ut plurimum benigne sub variis tractatibus explicantur", Editio octaua, nouis additionibus & indicibus locupletata; & infinitis mendis, quibus priores editio: Boissat, Gabriel & C., 1635 [-1636]
Diana, Antonino <1585-1663>, 1", Boissat, Gabriel & C.
Diana, Antonino <1585-1663>, 3: Resolutionum moralium pars tertia. In qua selectiores casus conscientiae breuiter, dilucide ... explicantur ...", Lugduni: Boissat, Gabriel & C., 1635
Diana, Antonino <1585-1663>, 4: Resolutionum moralium pars quarta. In qua selectiores casus conscientiae breuiter ... explicantur ... Prodit nunc primum ..", Ludguni", 1636
Diana, Antonino<1585-1663>, R.P.D. Antonini Diana clerici regularis, ... Selectiorum conscientiae casuum, qui in resolutionibus moralibus, quinque prolixioribus partibus, varijsque tractatibus elucidantur, compendium breuitate, perspicuitate, & ordine absolutissimum. A R.D. Alexandro Calamato Messanensi nuperrime elaboratum, et nunc primum in lucem datum ", Venetiis: Giunta, 1642
Defendi, Matteo", R.P.D. Antonini Diana Panormitani ... Resolutionum moralium, quae quinque tomis continentur compendium, auctore admodum R.D. Matthaeo Defendi ..", Lugduni: Boissat, Gabriel heritiers & Anisson, Laurent, 1641
Tommaso Mazza, morto nel 1688, di Rimini, frate domenicano:
Mazza, Tommaso ," Vita di Claudiano poeta, con l'apologia per il di lui cristianesmo. Opere di Tomaso Mazza forliuese...", In Vicenza: Amadio, Giacomo, 1668
Mazza, Tommaso ," La luce del mondo panegirico sacro sopra di S. Raimondo nel quale non v'entra mai la lettera R. Detto da fr. Tomaso da Forli nel refettorio di S. Domenico di Bologna l' 'anno 1639. nel giorno festiuo di detto Santo", In Bologna: Ferroni, Giovanni Battista, 1647
Mazza, Tommaso ," I Goti illustrati overo istoria de Goti antichi, con varie digressioni in materie parimente antiche, e singolari di Didimo Ropaligero Liviano. Insertovi l'apologia per Frate Gioanni Annio Viterbese ..", In Verona: Rossi, Antonio , 1679
Biret, Aime Ch. Louis Modeste," Trattato delle nullita d'ogni genere sostanziali, e di rito, ammesse nelle civili materie da' nuovi codici, e dalla giurisprudenza delle corti non che sullo spirito dello antico diritto del sig. Biret. Prima versione italiana diretta, e di moltiplici addizioni arricchita da Tommaso Mazza", Napoli", 1824-1825
Mazza, Tommaso ," Opusculum apologeticum, quo FR. Ioannes Annius Viterbiensis ord. Praedicatorum a recentiorum, & antiquorum calumnijs vindicatur per F. Thomam Mazza Foroliuiensem. Et post Italicam euulgationem a F. Ioanne Baptista Ectoreo Veneto eiusdem ordinis latinitate donatum. ..", Ronchi: Franchelli, Antonio Giorgio
Mazza, Tommaso ," Il Raimondo panegirico sagro a san Raimondo di Pegna, o di Penna Forte dell'ordine de predicatori, detto gia in Bologna, e di poi accresciuto da fra Tomaso Mazza da Forli dello stesso ordine..", In Lodi: Pitti, Carlo , 1666
Mazza, Tommaso ," Historia de Goti antichi, con varie digressioni in materie parimenti antiche, e singolari, di Didimo Ropaligero Liuiano. Insertoui l'Apologia per frate Giouanni Annio viterbese nella quale si libera dalle imposture di molti d'hauer supposti gli autori da lui pubblicati......", In Verona", 1679
Mazza, Tommaso ," Apologia per frate Gioanni Annio viterbese nella quale si libera dalle imposture di molti d'hauer supposti gli autori da lui publicati, e d'hauere, a gloria maggiore della sua patria, disotterrate finte lapide, con false iscrizzioni. Di fra' Tomaso Mazza forliuese dell'Ordine de' predicatori. ..", In Verona: Rossi, Antonio & Gamba, Francesco, 1673
Mazza, Tommaso ," La luce del mondo panegirico sacro al glorioso s. Raimondo di Pegna ouero Di Pennaforte ... opera di fr. Tomaso Mazza ..",
In Bologna: Manolessi, 1681
Georgius Nicolaus Erasmus (con le varianti del nome in Erasmus, Georg Nikolaus - Erasmus, Georgius Nicolaus ) fu un erudito e poeta neo-latino tedesco del XVII (di Ohrdruf
cittadina della Turingia
), vissuto nel XVII secolo, che venne citato spesso citato da Aprosio nel contesto del suo "Scudo di Rinaldo" (come faacilmente si evince dalla semplice consultazione dell'indice dell'opera - p. 363) e ciò stupisce in quanto fu autore epigrammatico praticamente praticamente misconosciuto in Italia: l'erudito intemelio si avvaleva peraltro di un testo oggi rinvenibile solo presso alcune biblioteche tedesche intitolato: "Epigrammatum Georgii Nicolai Erasmi ,Ohrdrusiensis Thuringi
, Libri Quinque",
, Rostochi. Impensâ Johannis Hallervordii Bibliopolae. Praelo Kyliano Acad. Typogr, 1643
- 78 [i.e. 118] S. ; 8º
Dalle non facili ricerche condotte sul personaggio si apprende che Georgius Nicolaus Erasmus
fu citato, evidentemente per la sua partecipazione ai fermenti culturali baroccheggianti in Germania, da
Witte, Henning, " Memoriae jurisconsultorum nostri seculi clarissimorum renovatae decas prima (- quarta)",
Frankfurt : Hallervord. 1676. - [3], 546 S. 8° che ne riprodusse alcune composizioni epigrammatiche. Daniel Georg Morhof ( nato il 6 febbraio 1639 in Wismar, morto il 30 luglio 1691 a Lubecca ) letterato e storico gli dedicò poi una breve silloge di epigrammi per la perdita di alcune sue produzioni poetiche.
Bauhuis Bernard, gesuita e poeta neo latino tedesco vissuto tra il 1575 ed il 1629.
Di lui si rammentano le opere:
Bauhuis, Bernard <1575-1619>, Bernardi Bauhusii et Balduini Cabillaui e Soc. Iesu Epigrammata. Caroli Malapertii ex eadem Soc. Poemata, Antuerpiae: Officina Plantiniana Moretus, Balthasar <1.>, 1634
Bauhuis, Bernard <1575-1619>, Bernardi Bauhusij e Societate Iesu Epigrammaton selectorum libri 5, Antuerpiae: Officina Plantiniana , Moretus, Iohannes weduwe & erfgenamen., 1616
Bauhuis, Bernard <1575-1619>, Bernardi Bauhusij e Societate Iesu. Epigrammatum libri 5, Monachij: Segen, Melchior, 1634
Bauhuis, Bernard <1575-1619>, Bernardi Bauhusii Antuerpiani e Societate Iesu Epigrammatum libri 5. Editio altera, auctior, Antuerpiae: Officina Plantiniana Moretus, Balthasar <1.> & Moretus, Jean <2.> veuve & Meurs, Jean : van, 1620
Foresti Fr. Iac. Philippus "[scrive nel suo catalogo il Perini]", Bergomensis, ex nobili genere comitum loci Soldii, Bergomensis territorii oriundus, an. 1434 natus, historiographus ac theologus validus, in conventu Bergomensi Congregationis Lombardiae an. 1451 die 1 maii a B. Ioanne de Novaria D. Augustini institutum suscepit, ut ipse libro XV sui Supplementi Chronicarum fidus auctor enarrat. In eodem Supplemento edit. 1486, f. 283, item refert se an. 1479 ope divi Nicolai Tolentinatis miraculo a lethalis pestis morbo Brixiae liberatum, cum nulla salutis spes in humano medicamine superesset. Historiae studiis se totum usque ad decrepitam aetatem mancipavit, qua in palestra litterariae reipublicae plurimum profuit. Licet alienissimus viveret ab Ordinis dignitatibus et guberniis, tamen declinare non potuit, quin in aliquibus monasteriorum regiminibus aliquando praeficeretur. Quapropter Prioris gessit munus, non sine utilitate conventuum, Imolae et Forolivii. Eius vero prudentia, et industria in suo Bergomensi coenobio regendo melius effulsere; nam inibi aliqua aedificia utilia excitavit; bibliothecam ampliavit, illustravit, ac numerosis magnique praetii codicibus ditavit; nomenque suum non in lapidibus, sed in religiosorum cordibus insculpsit. Erat enim suavissimis moribus imbutus, in seipso severus, religione pius, et in pervolutandis voluminibus, diurna atque nocturna manu constanter intentus. Satis dum vixit, et in patrio conventu anno 1518 aetatis suae 85 animam exalavit. Haec iuxta nostrum Herrera, T. I, p. 476 et iuxta Gandolphum, p. 197-201, qui tamen eius obitum reponit ad annum 1520 aetatis 86, religionis 69, die 15 iunii. Opera eius sunt: 1. Supplementum Chronicarum (in fine). Perfectum autem opus fuit anno salutis nostrae 1483, III Kal. iulii in civitate Bergomi: mihi vero a nativitate quadragesimo nono. Impressum autem hoc opus in civitate Venetiarum; per Bernardinum de Benaliis Bergomensem eodem anno die 23 augusti, in fol. cum figuris, charact. goth., ff. 180 (sig. A. a-p, A-z, AA.-DD., 11. 54. (Cfr. Hain, n. 2805); idem Brixiae per Boninum de Boninis de Ragusia, 1485 in fol., ff. 21 + 358, 11. 49. Post tabulas, f. 22a legitur: "Ad Magistratum Bergomensem in omnimoda Historia novissime congesta "Chronicarum Supplementum" appellata" (Hain, n. 2806); idem Venetiis per Bern. de Benaliis, 1486, in fol. (Hain, n. 2807) idem Venetiis per Bernardum Pizum, 1490, die 15 maii, in fol.; (Hain, n. 2808); idem Venetiis, Bernardinus Ricius de Novaria, 1492, in fol. ff. 254 x 12, 1l. 60; (Hain, n. 1809); idem repercussum ac deductum usque ad an. 1503 cum tit.: [pag. 78] Supplementum supplementi chronicarum, Venetiis per Albertinum de Lissona Vercellensem, 1503 die 4 maii, in fol.; idem Venetiis, 1506, fol., p. 440 ad an. 1493 loquitur: "de quatuor permaximis insulis in India extra Orbem nuper inventis"; idem ibidem an. 1513, in fol., Parisiis apud Simon. Colineum anno 1535, in fol. sub hoc tit.: "Supplementum Chronicarum omnes fere historias quae ab orbe condito actenus Gestae sunt ineunda admodum brevitate complectens", repurgatum et Bernardini Bindoni, annorum 32 appendice auctum; postremo Venetiis 1547. Statim ac hoc opus prodiit in linguam italicam versum fuit atque editum: In Venetia, 1483 in fol. (Cfr. Argelati, "Bibl. dei Volgarizzatori", T. II (1767), p. 123); sub tit.: Chroniche de tutto el mondo. Post tabulam: "Incomenza l'Opera dignissima et preclara chiamata supplemento de le Chroniche, in le quali se tracta in brevità d'ogni historia, comenzando dal principio del mondo fino al presente: compilata et facta per lo excellentissimo et famoso Doctor Messer Frate Iacobo Philippo da Bergamo: de l'ordine de gli Heremitani di Sancto Augustino.... et vulgarizzato per me Francesco C.(iei) Fiorentino, nella nobilissima città di Fiorenza questo anno nel 1483 et finito a 17 de zenaro nel prefato millesimo a laude, honore et exaltatione et gloria de la individua et Sancta Trinitade Padre, Figliuolo et Spirito Sancto.... In fine: Impresso nell'inclita Città di Venetia per me Bernardino Rizo de Novara l'anno de la nostra salute 1491 a di 8 de Octobrio: regnante lo inclito Principe Augustino Barbarico" in fol., (Hain, 2811-2812); item tradotto da M. Francesco Sansovino e continuato fino all'an. 1481, Venetia, 1481; item Venetiis, 1500 in fol. (Hain n. 2810); item in Venetia, 1520; item ibid. 1058 et "vulgarizato et historiato cum la gionta per insino 1524", Venetia, 1524, in fol.; In Venetia 1535, in fol. (Indice Ottoboniano); item: "nuovamente revisto, vulgarizzato secondo il vero testo latino dell'ultima impressione fatta a Parigi. Et appresso l'addittione delle cose più memorabili accadute, o fatte per l'universo Mondo a tutto l'anno 1539. In Venezia per Bernardino Bindoni, 1540, in fol. et alias pluries. Item in lingua hispanica: "Suma de los cronicas del mundo traduzido de lengua latina y toscana en esta castillana" por Narcis Viñoles. Valencia por Gorge Costilla, 1510 (Brunet, I, 787).
2. De plurimis claris selectis (sic) que Mulieribus. Opus prope divinum novissime congestum. (In fine): "Opus de claris selectisque plurimis mulieribus a fratre Io. Philippo Bergomense editum explicit: maxima cum diligentia revisum et castigatum per Rev. sacre theologie Magistrum Albertum de Placentia et fratrem Augustinum de Casali maiori eiusdem facultatis Baccalarium ordinis minorum. Ferrariae impressum. Opera et impensa Magistri Laurentij de rubeis de Valentia tertio Kal. maias, anno salutis nostre M.CCCCLXXXXVII [in questo incunabolo del 1497 si trova descritta la vita di Isotta Nogarola] Religioso invictissimoque principe Divo Hercule duce secundo: Ferrariensibus legiptime (sic) imperante in fol., ff. 4 x 172, (A. a-z) charact. goth., 11. 45, cum figuris Xilogr. 171. Beatrici de Aragonia riginae Hungariae et Bohemiae dicatum. (Cfr. Hain, n. 2813). Item Venetiis, 1516, in fol. et Parisiis, Sim. Colinoeus, an. 1525, in fol. (Cfr. Brunet, I, n. 787).
3. Confessionale sive Interrogatorium (italice) S. 1. typ. n. et an. (Venetiis c. 1500) in 8: charat. semi-goth., ff. 38, sign. A-E., 1l. 32. Inc.: "Incomincia qui la degnissima e generalissima confessione" (Cfr. Proctor n. 5673, et Copinger, n. 950. Idem, Venetiis, Benardinus Benalius, s. a. (c. 1500 in 4°, charact. semi-goth., ff. 36, in Bibl. [pag. 79] Civ. Bergomi, n. 11, 19 (2); dicatum: "al suo reverendo padre di religione et pietà et sanctimonia insignio Io. Maria di dominici veneto: Generale benemerito de canonici regolari de sancto Salvatore". Editionem latinam vide apud Hain-Copinger, n.° 2814; Pellechet n.° 2070, et Proctor n.° 4900, nempe Venetiis per Bernardinum Benalium an. 1487, in 4°: ac tandem Antwerpiae, 1516, in 8°.
4. Postilla Catonis (i. e. commentarii in ethicam Catonis) "seu speculum regiminis": Post indicem rerum sequuntur versus germanici, ad rationem preceptorum praecedentium compositi. Cod. 3059 (And. 59), in 2°: an. 1470-73, ff. 398, Bibl. Regiae Monacensis.
5. In principio libri Historiarum seu Decadum Marci Antonii Coccii Sabellici editionis Venetae per Andream de Torresanis, 1487; fol.; qui Liber est Senis in nostra Martiniana, habetur "vita eiusdem Sabellici, nec non Epistola in laudem Operis ad Senatorem nobilissimum Dominicum Gallianum data in aede D. P. Augustini Lucae 1493 quinto idus fabruarii auctore nostro iacobo Philippo Foresto manu impressoria, et pulchra". (Ita Gandolphus noster 1. c.)
6. In D. Lucam Evangelistam Commentaria scripsisse dicitur (Ita pariter Gandolphus 1. c. Laudatur ab omnibus nostris post Pamphilum et praecipue a Torelli, Saec. Agost., T. VIII, p. 52; a Donato Calvi, Scena lett. degli Scritt. Bergamaschi, 1664, p. 196; Ossinger, Bibl. August., p. 359; Lanteri, Postr Saec. Sex, T. II, p. 79. Inter externos illum laudant, Possevinus in Appar. T.II; Gerardus Io. Vossius De historicis lit., lib. III, p. 662.; Gesner, Bibl., p. 360; Frisius, p. 382; Maraccius, Bibl. Mariana, T. I, p. 638 et alii).
Bonciari, Marco Antònio:
letterato italiano (Andria 1555-Perugia 1616). Di umili origini, fu protetto dal cardinale F. Della Cornia, che lo inviò a Roma per perfezionarsi negli studi sotto la guida di M.-A. Muret. È considerato uno dei maggiori epistolografi tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento. Fervido ciceroniano, pubblicò diverse opere in latino, tra cui: De bello litteratorum lusus (1603), Estaticus (1607), Thrasymenus (postumo, 1641).
Secondo l'SBN nelle biblioteche pubbliche italiane si trovano queste sue opere:
"Aurelii Vrsii Maphaei Barbarini Claudij Contuli Io. Baptistae Lauri Vincentij Palettarij M. Ant. Bon Carmina. Ad illustriss. ac reuerendiss. Carolum Emmanuelem Pium S.R ", PerusiaePerusiae: Accademici Augusti Bonciari, Marco Antonio," Introductionis ad artem rhetoricam libri duo. Marcus Antonius Bonciarius postremum recensuit. Ad illustrissimum ... M. Antonium Burghesium", Perusiae: Stampa Augusta , 1606-1610
Bonciari, Marco Antonio," 2: Introductionis ad artem rhetoricam liber 2. M. Antonius Bonciarius tertium recensuit, & ad scholarum vsum accomodauit. Accessit oratio de natura, & vsu rhetorices nu ", Perusiae: Academici Augusti , 1606
Bonciari, Marco Antonio," Grammatica institutio & in eam notae ampliores. Marcus Antonius Bonciarius postremum recensuit", Florentiae", 1623
Bonciari, Marco Antonio," Thrasymenus siue anthologiae illustrium exemplorum decades duae senior m. Antonius Bonciarius dictauerat iunior collegit atque vulgauit", In Augusta Perusia: Bartoli, Angelo, 1641
"Grammatica institutio, & in eam notae ampliores. Marcus Antonius Bonciarius postremum recensuit", PerusiaePerusiae: Tipografia Augusta Petrucci, Alessandro & Naccarini, Marco, 1611
Bonciari, Marco Antonio," M. Antonij Bonciarij Triumphus Augustus, siue De sanctis Perusiae translatis libri 4. Eiusdem alia poemata pia, moralia, iocosa", In Augusta Perusia, In Augusta Perusia: Naccarini, Marco, 1610
Guarino : Veronese," Guarinus siue Introductio ad Latinam linguam. A Marco Antonio Bonciario collecta, & ad puerorum vsum accomodata", Perusiae: Naccarini, Marco, 1609
Bonciari, Marco Antonio," Donati et Guarini Grammatica Institutio. Marcus Antonius Bonciarius postremum recensuit", Perusiae: Naccarini, Marco, 1609
Bonciari, Marco Antonio," Introductionis ad artem rhetoricam libri 2. ex Cicerone potissimum derompti, et ad puerorum usus accomodati / [M. Antonius Bonciarius]", Perusiae, & Arimini: Simbeni, Giovanni, 1612
Bonciari, Marco Antonio," M. Antonii Bonciarii Grammatica institutio. Cum priuilegio summi pontificis", Maceratae", 1686
Bonciari, Marco Antonio," M. Antonij BonciarI Perusini Seraphidos libri 3. Aliaque pia poemata. Ad illustriss. ac reuerendiss. S.R.R. cardinalem Baronium", Persusiae: Accademici Augusti , 1606
Bonciari, Marco Antonio," Paedagogomachia siue De bello litteratorum libri 8. M. Antonius Bonciarius ludebat in Collegio Augusto S. Bernardi per ferias autumnales", PerusiaePerusiae: Stamperia Augusta , 1611
Bonciari, Marco Antonio," Introductio ad artem rhetoricam. M. Antonio Bonciario Perusino auctore", Perusiae: Colombara, Vincenzo, 1601-1606
Bonciari, Marco Antonio," Oratio in exequijs reuerendissimi P. Thadaei, olim praepositi generalis Augustiniani. Auctore M. Antonio Bonciario. Ad reuerendissimum D. Angelum Roccam Apostolici ", Perusiae: Academici Augusti , 1606
Bonciari, Marco Antonio," 2: Introductionis ad artem rhetoricam liber 2. M. Antonius Bonciarius tertium recensuit, & ad scholarum vsum accommodauit. Accessit Oratio de natura, & vsu rhetorices n ", Perusiae: Academici Augusti , 1606
Bonciari, Marco Antonio," Oratio in funere Bernardini Alphani I.V.C. longe clarissimi et sexti a Bartolo. Habita in templo S. Francisci a M. Antonio Bonciario Perusino prid. Cal. Nouebris [|] 15 ", Perusiae: Academici Augusti , 1605
Bonciari, Marco Antonio," M. Antonij Bonciarij Perusini Idyllia & selectarum epistolarum centuria noua. Cum decurijs duabus. ...", Perusiae: Stamperia Augusta Naccarini, Marco, 1607
Bonciari, Marco Antonio," M. Antonij Bonciarij Opuscula decem varij argumenti. Ad illustrissimum ac reuerendiss. comitem Ludouicum Saregum Perusiae Vmbriaeque Gubernatorem", Perusiae: Stamperia Augusta , 1607
Bonciari, Marco Antonio," Oratio M. Antonij Bonciarij. Perusiae in seminario habita 15 Kal. Quint. 1587", Perusiae: Bresciano, Andrea, 1587
Bonciari, Marco Antonio," Introductionis ad artem rhetoricam libri 2. Ex Cicerone potissimum deprompti et ad puerorum vsum accommodati / [M. Antonius Bonciarius]", Perusiae: Bresciano, Andrea erediColombara, Vincenzo, 1596
Bonciari, Marco Antonio," Donatus et Guarinus. Emendati aucti illustrati a M. Antonio Bonciario Perusino. Accessit M. Antonij Mureti Institutio puerilis", Perusiae: Bresciano, Andrea eredi, 1597-1598
Bonciari, Marco Antonio," Paedagogomachia sive De bello litteratorum libri 8., M. Antonius Bonciarius ludebat in Collegio Augusto S. Bernardi per ferias autumnales", Perusiae: Stamperia Augusta , 1611
Bonciari, Marco Antonio," M. Antonii Bonciarii Perusini Oedipus, siue de bello litteratorum lusus ad illustrissimum atque excellentiss. Siluestrum Aldobrandinum ..", PerusiaePerusiae: Petrucci, Pietro Giacomo, 1603
Bonciari, Marco Antonio," Donati et Guarini grammatica institutio. M. Antonius Bonciarius quinctum recensuit ..", PerusiaePerusiae: Academici Augusti , 1606
Bonciari, Marco Antonio," M. Antonii Bonciarii Estaticus, siue de ludicra poesi dialogus. Prima pars in tres distincta libellos ...", PerusiaePerusiae: Naccarini, Marco & soci, 1615
Bonciari, Marco Antonio," M. Antonii Bonciarii ad artem rhetoricam introductio, postremum recognita: tribus additis orationibus, ad singula causarum genera spectantibus", Perusiae: Bartoli, AngeloTipografia episcopale , 1638
Bonciari, Marco Antonio," Donati, et Guarini grammatica institutio. Mar. Antonius Bonciarius postremum rensuit", Trevigi: Righettini, Angelo, 1620
Bonciari, Marco Antonio," Donatus et Guarinus emendati, aucti, illustrati a M. Antonio Bonciario Perusino", PerusiaePerusiae: Petrucci, Pietro Giacomo, 1603
Bonciari, Marco Antonio," Epistolarum M. Antonii Bonciarii volumen primum, libri 12 ...", PerusiaePerusiae: Tipografia Augusta Naccarini, Marco & Scaccioppa, Cesare, 1614
Bonciari, Marco Antonio," M. Antonii Bonciarii Ad artem rhetoricam introductio, postremum recognita. Tribus additis orationibus. Ad singula causarum genera spectantibus", Perusiae: Zecchini Sebastiano eredi, 1675
Bonciari, Marco Antonio," S. Caroli humana felicitas. Oratio habita in Collegio augusto s. Bernardi a Sebastiano Gentili Fulginate. ... / M. Ant. Bonciarii!", PerusiaePerusiae: Stampa Augusta , 1614
Bonciari, Marco Antonio," Epistolarum M. Antonii Bonciarii volumen primum, libri 12. ...", Perusiae: Naccarini, Marco & soci, 1614
Bonciari, Marco Antonio," M. Antonii Bonciarii Ad artem rhetoricam introductio postremum exacte recognita", Venetiis: Barezzi, 1646
Bonciari, Marco Antonio," M. Antonii Bonciarii Ad artem rhetoricam introductio, postremum recognita.Tribus additis orationibus. Ad singula causarum genera spectantibus", Perusiae: ex typographia epioscopali, apud eredes Angeli Bartoli & Angelum Laurentium: Bartoli, Angelo eredi & Lorenzi, Angelo, 1654
"Nova additio ad Donati et Guarini grammaticam post M. Antonii Bonciarii ampliationem ad majorem facilitatem puerorum", Senogalliae: Lazzarini, 1822
"Grammatica institutio, & in eam notae ampliores. Marcus Antonius Bonciarius postremum recensuit", Perusiae: Naccarini, Marco, 1617
Bonciari, Marco Antonio," M. Antonii Bonciarii Grammatica institutio. Cum priuilegio summi pontificis", Perusiae, & denuo Maceratae: Grisei, Agostino <1.> eredi & Piccini, Giuseppe, 1670
Bonciari, Marco Antonio," M. Antonii Bonciarii Perusini Hieropylus. Carmen de sacris foribus a Clemente 8. pont. opt. max. patefactis", Perusiae: Bresciano, Andrea eredi, 1600
Bonciari, Marco Antonio," Grammatica institutio, & in eam notae ampliores. Marcus Antonius Bonciarius postremum recensuit. Nunc recens omni studio a mendis correcta", Venetiis: Salvadori, Angelo, 1638
Bonciari, Marco Antonio," Marci Antonii Bonciarii Grammaticae institutio", Maceratae: Cortesi, Antonio, 1793
Bonciari, Marco Antonio," Thrasymenus siue Anthologiae illustrium exemplorum decades tres senior M. Antonius Bonciarius dictauerat iunior collegit atque vulgauit ...", In Augusta Perusia : apud ", Bartoli, Angelo eredi & Lorenzi, Angelo
Bonciari, Marco Antonio," Grammatica institutio, & in eam notae ampliores. Marcus Antonius Bonciarius postremum recensuit", Venetiis: Imberti, Giuseppe, 1628
Bonciari, Marco Antonio," M. Antonij Bonciarij Perusini, ... Epistolae. Ad reuerendiss. Neapolionem Comitolum Perusiae episcopum", Perusiae typis Petri Iacobi Petrutij, Perusiae typis Petri Iacobi Petrutij: Petrucci, Pietro GiacomoNaccarini, Marco, 1603
Stobaeus, Johannes, "Epitome Ioannis Stobaei Sententiarum siue locorum communium ex Graecis autoribus numero 250. iuxta ultimam Conradi Gesneri uersionem ... nunc primum edita: per Conradum Lycosthenem Rubeaquensem", Basileae: Brylinger, Nikolaus, 1557 Giovanni Stobeo fu un compilatore, antologista e dossografo greco di tendenze neoplatoniche, nato a Stobi in Macedonia (donde ne venne coniato il nome) nel V secolo d. C.. Egli compose una vasta antologia di autori classici coi loro brani: Fozio, che ne lesse l'opera completa, affermò che vi si trovavano antologizzati oltre 500 tra poeti, prosatori, drammaturghi, filosofi e storici.
L'opera aveva peraltro una funzione didattica in quanto era stata predisposta dall'autore per gli studi del figlioletto Settimio cui venne dedicata.
Verso il IX secolo la silloge risultava distinta in 2 volumi in seguito considerati alla stregua di due raccolte specifiche che furono separatamente intitolate "Eclogae physicae et ethicae" ed "Anthològhion", "Florilegium" o "Sermones" mentre il titolo globale dell'intiera opera doveva in effetti essere "Eklogon, apofthegmà ton hypothecon biblìa tèssara".
Ogni volume risulta poi distinto in 2 parti di maniera che globalmente la silloge antologica è in realtà costituita da 4 parti.
La prima tratta di fisica e di metafisica, la seconda di conoscenza ed etica, la terza nuovamente di etica e specificatamente di vizi e virtù, la quarta di vari argomenti come politica, agricoltura, economia domestica, navigazione, arti, medicina, ricchezza epovertà ed altro ancora.
Un simile florilegio di per se stesso non posside un enorme valore visto anche che l'autore non attinge agli originali ma per lo più a fonti di seconda mano.
Però, prescindendo dall'innegabile importanza storica dell'opera che per vari aspetti precorre i "florilegi bizantini", il lavoro dello Stobeo ha per gli studiosi moderni una valenza insita nel fatto che propone sarcine di autori minori che altrimenti sarebbero rimasti ignoti: purtroppo l'opera è però giunta alla modernità con delle mutilazioni, per esempio manca integralmente il proemio, ed anche con delle lacune testuali piuttosto estese, massimamente nel II libro.
L'edizione critica è stata curata da C. Wachsmuth-O. Ense, 5 volumi, Berlino. 1884-1923, ristampa 1958.
Segue qui l'elenco delle varie edizioni individuate fin ai tempi dell'Aprosio:
Stobaeus, Johannes, "Keras amalthaias. Ioannou tou Stobaiou Eklogai apophthegmaton kai ypothekon. Ioannis Stobaei Sententie ex thesauris Graecorum delectae, quarum autores circiter ducentos & quinquaginta citat: et in sermones siue locos communes digeste, a Conrado Gesnero doctore medico Tigurino in latinum sermonem traductae, sic ut latina graecis e regione respondeant. ... Adjecta sunt & alia quaedam, ut sequente pagina indicatur. Accessit quoque locupletiss. rerum ac verborum toto opere memorabilium index", BasileaeBasileae ex officina Ioannis Oporini: Froschauer, Christoph <1.>Officina Oporiniana
Stobaeus, Johannes, "Ioannou Stobaiou Anthologion. Joannis Stobaei Florilegium ad manuscriptorum fidem emendavit et supplevit Thomas Gaisford, a.m. graecae linguae professor regius. Vol. 1 <-4.>", Oxonii: Clarendon Press, 1822
Stobaeus, Johannes, "Ioannis Stobaei Sententiae ex thesauris graecorum dilectae, quarum autores circiter ducentos & quinquaginta citat, & in sermones siue locos communes digestae, nunc primum a Conrado Gesnero ... in latinum sermonem traductae. Adiecta sunt et alia quaedam, vt sequente pagina indicatur. Subnexi sunt etiam indices copiosissimi ... Excudebat Antuerpiae : Ioannes Loeus, 1555", Loe, Jan van der
Stobaeus, Johannes, "Sententiarum Ioannis Stobaei tomus secundus. His accesserunt Cyri Theodori Prodromi amicitia exulans. An virtus doceri possit: dialogus Platoni adscriptus. De iusto, dialogus adscriptus Platoni. Solonis elegia, de causis quae adferunt exitium regnis", Lugduni", 1555
Stobaeus, Johannes, "Ioannis Stobaei Sententiae . Ex thesauris Graecorum delectae, quarum autores, circiter 250 citat: & in sermones siue locos communes digestae. A Conrado Gesnero ... in Latinum sermonem traductae", Lugduni: Gryphius, Sebastien, 1555
Stobaeus, Johannes, "Dicta poetarum quae apud Io. Stobaeum exstant. Emendata et latino carmine reddita ab Hugone Grotio. Accesserunt Plutarchi & Basilii Magni de usu Graecorum poetarum libelli", 36, 200 4o: Buon, Nicolas, 564 p.
Stobaeus, Johannes, "Varini Camertis Apophthegmata ad bene beateque uiuendum mire conducentia nuper ex limpidissimo graecorum fonte in Latinum fideliter conuersa & longe antea impressis castigatiora addito insuper per Lucium Stellam directissimo indice secumdum alphabeti seriem. Seruato quidem duarum trium quattuor ue litterarum iuxta locorum exigentiam ordine", Romae: Mazzocchi, Giacomo
Stobaeus, Johannes, "Loci communes sacri et profani sententiarum omnis generis ex authoribus Graecis plus qaum trecentis congestarum per Ioannem Stobaeum, et veteres in Graecia monachos Antonium & Maximum: a Conrado Gesnero Tigurino latinitate donati, & nunc primum in vnum volumen Graecis ac Latinis", FrancofurtiFrancofurti: Wechel, AndreCambier, Robert, 1581
Stobaeus, Johannes, "Keras amalthaias. Ioannou tou Stobaiou Eklogai apophtegmaton kai ypothekon. Ioannis Stobaei Sententiae, ex thesauris Graecorum delectae. Cyri Theodori dialogus, De amicitiae exilio. Opusculum Platoni adscriptum, De iusto. Aliud eiusdem, an virtus doceri possit", Aureliae Allobrogum: Le Fevre, Francois, 1609
Stobaeus, Johannes, "Illustrium graecorum, praeclarae sententiae, partim morales, & arcanis confines literis, partim ad festiuos iocos accomodate. Ex Stobaeo graeco authore, per Ottomarum Luscinium Argentinum ... in latinum traductae ...", Argentine: Schott, Johann, 1518
Stobaeus, Johannes, "Eclogarum physicarum et ethicarum libri duo. Ad codd. mss. fidem suppleti ... versione latina instructi ab Arn. Herm. Ludov. Heeren", Gottingae: Vandenhoeck & Ruprecht, 1792-1801
Stobaeus, Johannes, "Apophthegmata ex variis autoribus per Joannem Stobaeum collecta Varino fauorino camerte interprete", Impraessum Romae: Mazzocchi, Giacomo
Stobaeus, Johannes, "Ioannis Stobaei Eclogarum libri duo quorum prior physicas, posterior ethica complectitus; nunc primum Graece editi; interprete Gulielmo Cantero. Vna & G. Gemisti Plethonis De rebus Peliponnes. orationes duae, eodem Gulielmo Cantero interprete. Accessit & alter eiusdem Plethonis libellus Graecus De virtutibus. Ex bibliotheca C.V.I. Sambuci", Antuerpiae: Plantin, Christophe, 1575
Stobaeus, Johannes, "Keras amalthaias. Ioannou tou Stobaiou Eklogai apophtegmaton kai ypothekon. Ioannis Stobaei Sententiae ex thesauris Graecorum delectae, quarum authores circiter ducentos & quinquaginta citat: et in sermones siue locos communes digestae, a Conrado Gesnero ... in Latinum sermonem traductae, sic ut Latina Graecis e regione respondeant. ..", Tiguri: Froschauer, Christoph <1.>
Stobaeus, Johannes, "Keras Amalthaias. Ioannou tou Stobaiou Eklogai apophthegmaton. Ioannis Stobaei Sententiae ex thesauris Graecorum delectae quarum autores circiter ducentos & quinquaginta citat, & in sermones siue locos communes digestae, nunc primum a Conrado Gesnero ... in Latinum sermonem traductae, ... Subnexi sunt etiam indices copiosissimi: ..", Tiguri: Froschauer, Christoph <1.>, 1543
Stobaeus, Johannes, "Senarii Graecanici quingenti & eo amplius versi, singuli moralem quandam sententiam, aut typum prouerbialem prae se ferentes, Othmaro Nacgtgall Argentino metaphraste...", Knobloch, Johann <1.>
Stobaeus, Johannes, "Gnomologia ellenikolatine ek Ioannou tou Stobaiou eklogon parainetikon synkomistheisa. Gnomologia graecolatina: hoc est, insigniores & uetustiores Sententiae philosophorum, poetarum, oratorum & historicorum, ex magno anthologio Ioannis Stobaei excerptae, & in locos supra bis centum digestae. Accessit praeterea Oneiros, uel Alektrion, id est, Somnium, uel Gallus, dialogus Luciani, lectu iucundissimus: in quo deliria Pythagorica de Animarum migrationibus in uaria corpora exagitantur: ... Graece & Latine. Adiecto etiam Commentariolo, in quo loci difficiliores", Basileae ex officina Iacobi Parci: Oporinus, JohannKundig, Jakob
Stobaeus, Johannes, "Ioannis Stobaei Sententiae... A Conrado Gesnero... traductae. Tomus primus [secundus]", Parisiis", sub insigni D. C
Stobaeus, Johannes, "Ioannis Stobaei Sententiae. Ex thesauris Graecorum delectae, quarum autores, ciriciter CCL. citat: & in sermones siue locos communes digestae. A Conrado Gesnero doctore medico Tigurino in Latino sermonem traductae. Tomus primus", Parisiis", 1557
Stobaeus, Johannes, "Sententiarum Ioannis Stobaei, tomus secundus. His accesserunt, Cyri Theodori Prodromi Amicitia exulans. An virus doceri possit: Dialogus Platoni ascriptus. De Iusto, Dialogus adscriptus Platoni. Solonis elegia, De causis quae adferunt exitium regnis", Parisiis", 1557
Nicolaus : Damascenus, " Ex Nicolai Damasceni Vniuersali historia seu De moribus gentium libris excepta Iohannis Stobaei collectanea, quae Nicolaus Cragius latina fecit, & seorsum edidit", [Ginevra]: Saint-Andre, Pierre de, 1593
Stobaeus, Johannes, "Ioannis Stobaei Sententiae. Ex thesauris Graecorum delectae, quarum autores, circiter 250. citat ... a Conrad Gesnero doctore medico Tigurino in latinum sermonem traductae. Tomus primus (-secundus)", Parisiis: Perier, Charles, 1557
Stobaeus, Johannes, "1"
Stobaeus, Johannes, "Ioannis Stobaei Sententiae ex thesauris Graecorum delectae, quarum autores, circiter 250. citat: ... A Conrado Gesnero ... in Latinum sermonem traductae", Lugduni: Gryphius, Sebastien, 1555
Stobaeus, Johannes, "Ioannis Stobaei sententiae, ex thesauris graecorum collectae, quarum authores circiter ducentos & quinquaginta citat, & in sermones siue locos communes digestae, per Conradum Gesnerum, ... Adiecta sunt & alia quaedam, vt sequente pagella indicatur. Indices tres, ...", Parisiis: Le Jeune, Martin, 1552
Stobaeus, Johannes, "I oannou tou Stobaiou Eklogai apophthegmaton. Ioannis Stobaei Collectiones sententiarum", [Venezia] Venetiis: Trincavelli, Giovanni Francesco Zanetti, Bartolomeo <1514-1543>, 1536
Stobaeus, Johannes, "Ioannou Stobaiou Anthologion. Joannis Stobaei Florilegium ad manuscriptorum fidem emendavit et supplevit Thomas Gaisford ...", Lipsiae: Kuehn, 1823-1824
Stobaeus, Johannes, "Epitome Ioanis Stobaei sententiarum siue locorum communium ex Graecis autoribus numero 250. iuxta ultima Conradi Gesneri uersionem ... nunc primum edita: per Conradum Rubea quensem", Basileae: Brylinger, Nikolaus, 1557
Valerius, Cornelius, " Breuis et perspicua totius ethicae, seu De moribus philosophiae descriptio: diligenter & ordine perfacili explicata, a Cornelio Valerio Vltraiectino. Cui adiecimus Foxi Morzilli Hispalensis, Ethicae philosophiae compendium, ex Platone, Aristotele, alijsque opt. quibusque autoribus collectum. Vna cum locuplete rerum & verborum in utroque memorabilium indice ", Basileae: Oporinus, Johann Queck, Paul
Del tedesco Janus Gebhard (1592-1632) storico e filosofo, docente a Groningen il Servizio Bibliotecario Nazionale registra, al momento attuale delle investigazioni, questo solo esemplare edito e cioè
Iani Gebhardi In Catullum, Tibullum, Propertium Animaduersiones, cum Jani Meleagri in C. Valerium Catullum spicilegio,
Hanouiae : sumptibus Danielis & Dauidis Aubriorum, nec non Clementis Schleichii, 1618 -
- 312 p. ; 8.
- Impronta - etum s.c- mqna Ofue (3) 1618 (R)
- Fa parte di: Caii Valerii Catullii, Albii Tibulli, Sexti Aurelii Propertii, quae exstant cum elegantissimis Joannis Livineii notis nunquam antehac editis, qui et Propertium ad exemplar Vaticanum & membranas Joan. Sambuci contulit. Nec non vberioribus Jani Gebhardi Animaduersionibus, qui e libris Pall. & ms. Comeliano multa post Beraldum, Muretum, Achillem Statium ...eruit
- Paese di pubblicazione: DE -
-Lingua di pubblicazione: lat., greco -
Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze [2 esemplari]
- Biblioteca del Dipartimento di filologia, linguistica e tradizione classica dell'Università degli studi di Torino. Aprosio non sembra in effetti avere grandi conoscenze di questo autore (del resto non cita alcuna referenza bibliografica) che tuttavia menziona e di cui riproduce una sarcina narrativa: indizio di una voglia continua di approfondimenti.
Del personaggio in effetti poco oggi è dato di sapere se non ricorrendo ad opere specialistiche come quella di
Witte, Henning, Memoriae philosophorum, oratorum, poetarum, historicorum et philologorum nostri seculi clarissimorum renovatae decas prima (- nona),
Königsberg , Frankfurt : Hallervord, 1677-1679, volume I, p. 332 e seguenti ove si legge: VITA IANI GEBHARDI, Illustrium Groningae et Omlandiae Ordmum Historiarum et Graecae Linguae Professoris publici et ordinarii, Conscripta, a Defuncti Fratre, ANDREA GEBHARDO. Anno MDCXXXII.
SUpremo perfuctosfato honeste sepilire, et pie lugere decet: haecque illis merito in reverentiam et gratitudinem praestantur. Qui ulterius solliciti sunt, vel in cinere superbiunt, vel Rationi et DEO minus subiciunt adfectus. At neutrum spe et modestiâ Christianâ dignum. Optimum est, et mortuis dignissimum, virtutes post mortes illorum in contemplationem et imitationem vocare. Quae si homine dignae sint, et mortalitatem excesserint; illas nefas est lugere: coetera fragilitatis collapsae acervum et imaginem referunt. Ut Frater, quem immaturâ morte (proh dolor!) peremptum, ultimo hoc honore ac officio iam adfercerant amici, a me etiam debito luctu componeretur, non Pietas solum; sed naturalis sanguinis necessitudo postulabat. Et Dolorextemplo infirmum desiderium lamentaque suggerebat; maeroris moderationem suadebat Ratio, ostensis animi decoribus. Quam etiam secutus, a planctu ad virtutes me converti. Et cum non in digna mihi Fratris memoria videretur, quae ad posteritatem transferretur: Vitam illius literis commendandam mihi duxi: non quidem ullam in ostentationem; sed ne Frater, qui passim Doctis et claris viris ob Eruditionem innotuerat, Ortu, vitâ, et morte, ignoraretur. Quod si paulum et necessitate ad laudes deflexero: id eâ modestiâ a me post, cuius, dum Frater viveret, erat studiosissimus. Vellem autem, tam proptia fata fuissent, ut mihi si non
longiori; ultimae saltem fratris vitae tempori ex remotissimâ Sarmatiâ licuisset adfuisse: excepissem profecto mandata et voces eius, pluraque ex ore, et secundum voluntatem morientis transcripsissem, quam aliunde acceperim. Sed brevitate hac tamquam Piet atis professione, si non laudatus; ex cusatus tamen ero, quod omnia pro viribus piis Manibus exhibere adlaboraverim. IANUS GEBHARDUS Germanus meus natus est in Palatinatu superiori Oppido Schvvartzhoven, mille passus distante Neoburgo ad silvam Gabretam, Anno reparatae sasutis humanae M DC XCII. a. d. VIII. Febr. Turbatertiam quartamque antelucanam horam.
Pater fuit IOHANNES GEBHARDUS in eo loco verbi divini Antistes, vir doctus et eloquens, moris et candoris antiqui retinentissimus, quondam D. Casparis Peuceri et D. Bugenhagii in Academia Wittebergensi discipulus. Hic patrem habuit Martinum civem, Avum Andream Syndicum Neoburgensem.
MATER fuit BARBARA ARGISEDERA filia civis Ratisbonensis e familiâ honestâ et ibi haut obscurâ. Parentes, ut filium natum, Deoque per S. Baptismum consecratum quam optime educarent, tencroque cum lacte materno Pictas instillaretur, omnem curam ad hibuere. Sunt in herbis bonae frugis: sunt in animalibus naturalis praestantiae: in hominibus bonae indolis et Genii indicia. immanis natura primis annis diffi culter tegitur: prodit haec se ipsam suâ protervitate: et qualis olim futurus erat frater statim infantia ostendebat. Elucebant in puero signa rarae indolis, et spem faciebant mox proventurae bonitatis.
Non illi inania, quibus aetas vita facilis est, placebant, non etiam aut quae degenerem arguunt, sectabatur, sed annis et ipsâ aetate altiora versabat.
Ante omnia et quasi connato amore ad libros ferebatur: hos illi exptere tunc cura, his perfrui delicium fuit. Parens, ne incrementi sui tam egregios conatus retardaret, quo tenderet perspiciens, severiore disciplinâ custoditum filium bonis moribus et literis instructis commisit Paedagogis, sub quibus tantum profecit, ut nec genitorem peoniteret sumptuum, nec puderet filii profectum. Requirebat ulterius fratris aetas, ut maioribus artibus informaretur, et fundamentis pietatis literarumque, domi feliciteriactis, praestantius et sublimius quid inaedificaretur.
Quare an. M DC cv. a patre Illustri Paedagogeo est insertus, Wigando Spanhemio SS. Theologiae Doctore iuventutem scholasticam regente. In hoc loco per VII, annos ceu in
Palaestrâ exercitatus, varia et egregia ingenii sui edidit specimina.
Praeceptores enim ut bene docilitateillius erant contenti: sic faventibus modestia et diligentia semper placere studebat.
Commilitones et aequales, quos exercitatiore ingenio animadverterat, non aemulari modo sed et superare contendebat, torporem fugitans ceu venenum, et quo facile animus inficeretur.
Ingenium etiam adolescens bonorum auctorum lectione pascebat, spretis illis schedis, quas ad fastidium omissis melioribus multâ fere utilitate iuniorum aetati et captui plerunq, Orbilii solent obtrudere.
Firmatus solidiore artium scientiâ frater anno M DC CXII mense Octobri in numerum Alumnorum Collegii sapientiae Heidelbergensis Praeside loci primum D. Quirino Reutero Theologo Praestantissimo, mox hunc subsequente D. Cellario Senatore Ecclesiastico receptus est, sub quibus et aliorum Clarissimorum virorum institutione per triennium fere multiiugâ eruditione ingenium excoluit.
Quum vero animus non ita inclinaret ad Theologiae studium, magisque arrideret oratorum, Historicorum et Poetarum lectio: fovente et promovente benignissime hos naturae ductus Serenissimo Electore Frederico V. totum se humanioribus studiis dedidit, praeeunteque Clarissimo Iano Grutero laudabiles in Philologiâ fecit progressus.
Exstant adhuc, et in manibus amicorum versantur CREPUNDIA, quae tunc edebat: Credo sic appellata a Germano, ut artis suae tyrocinia modesta inscriptione Reip. Literariae, et huius praesidibus commendaret, sed quae nihil puerile saperent. Gravissimorum enim auctorum Criticae emendationes sunt, et doctae mendorum castigationes.
Tentavit deinde alia, et typis promulgavit, quorum ut ipsa ad D. Rodolphum Goclenium in Exilio suo facit mentionem: ita illius verbis ista duximus referenda:
Nec Deus ingenium negat asper: forsit an illud
Pimplei leviter contigit aura iugi:
Et mea Nasonis Manes benefacta fatentur,
hancque manum Fabii pugna magistra probat,
Quae dudum oceano nae corum abstersit utrumque,
Flamma daret primum cum Iuvenilu opus.
Fastidita legens sermonis fragmina casu.
Per me iam melius Nonius aeger agit.
Saucius interdum Lenaeo tempora; sed qui
Corda magis Veneris gestat inusta face:
Mi sua suppo suit lacerata Propertius ora,
Nuncque iterum sano Cynthia vate tumet.
Euganei censere Titi monumenta medullam,
Quamque tuli, chartâ virgine clausa latet
Et sua cui nomen dat mellea lingua, reportat
Mox analecta meis lucid ora notis.
Item in Livium notas paraverat; sed istarum cum libris et reliquâ suppellectile in violenta Heidelbergae expugnatione iacturam fecit.
Extrema iam rebus nostris et Patriae intentabantur ab Iberi Milite, et hostilis furor erat ferro cunctos delere, qui dirae saevientium crudelitati resisterent: Heideibergae Musarum et Pietatis domicilio undiquaque inhiabant. Exibat inde Frater cum Musis migrantibus, et ne avidis militibus praeda fieret, de tuto sibi receptaculo circumspiciebat. Confugium tunc hostiles declinantibus catervas praebebant vicina Hassiae et quoniam plurimi eo tendebant, ubique videbantur Musae fessos gressus sistere, idem frater iter pergebat.
Delatus primum Marpurgum anno M DC CXXI [?] Mense Sept. confestim apud prae cipua Literarum Luminafacem favoris et amicitiae sibi accendit: cum autem non ita facile et ex animi sententiâ Exilio adflictum sublevare possent amici, Cassellas et ad illustris. Landgrav. amisere spe promotionis, quae nec inanis fuit: Exuli namque, ut laudatissimo Principi ingenio et doctorum favore erat commendatus, solen niter primaria in collegio Nobrilitatis Adelphico Latinae Linguae Professio oblata est, quam tamen clementiam frater haut ingratius et submissius agnovit, quam amplexus est.
Inde quod fortassis proximum et imminens belli incendium metueret, Bockeborgam se contulit, non ingratus per annum convictu Praecipuo Consilio Holsato-Schaumburgico.
Bockeborgo adulto Octob. an. M DC CXXII. in Academiam Laciburgicam secessit, operaturus ibi, si locus et tempus pateretur, ulterius Musissuis. Verum tempestas illa et iniquius in nos belli fatum ita duriter cum aliorum rebus adflixit fratris fortunam, ut nihil subsidii ex Patriâ vel aliunde suppetetet.
Quapropter cum illi honesta in aulâ Gustroviensi apud Nobiliss. Vir. Ottonem Preen Consiliarium et Aulicum Primarium conditio vivendi obferretur, instituendae tanti viri spei noluit deesse; sed fideli et bienni in egregiam adolescentum indolem collatâ informatione tantum est consecutus, ut dignâ gratitudine Praeceptorem suum honoraverint.
Diffuderat passim in oras Balthicas Eruditionis suae samam frater, innotuerat Bonis modestia, condolebant makgni Viri adversâ sorte conluctanti: omnes Exilium, et quae hoc mala onerant, adversum vellevatum cupiebant: ncc ipse Frat er, aliud magis in votis habebat, quam ut gratâ aliqando statione dignaretur, cui Cymbam fractam subduceret.
Et desi deranti tal. opt. in Suec. appar.
Pharus, maleque adfecto bonam spei faculam accendebat Magnific. Dn. Skytte, literis vocando Upsaliam ad professionem publicam. Verum cum eo anno M DC CXXV. transfretâsset, omnia, quae animo conceperat, frustra fuerunt, et repulsam in ambienda professione tulit tamquam extemis et alienae Religionis Prosessione hâc inaniter suscepta iter in Belgium direxit, ut ibi, si fieri posset, res exilio prostratas in meliorem statum restauraret.
At magnas etiam ibi difficultates emergendi offendit, amultitu dine exulantium cuncta invenit praeoccupata; adeoque exantlato longae viae taedio Rostochium redire coactus, est. Quid tibi tunc, Frater, erat animi, cumita undique adversis premerere, nec tibi ullus eluctandi locus pateret? Credo tam duram rerum faciem exasperâsse animum tuum; sed te pisum adversis obdurâsti, et ex illis sumpsisti robur et fortitudinem. Fecisti quod generosae et infractae animae est, in ipsis malis non desperâsti. Rostochium amicorum notitiâ et favore revocatus frater, dum alibi cuncta tumultibus bellicisinvolverentur, tolerabiliibi vitae contentus sorte ad triennium substitit, donec belli flamma inferiorem Saxoniam depopulata etiam vicinos Megapolitano. parietes qcontingeret, et paulatim Regia Rosarum schola dissiparetur.
Interea temporis, dum Rostochii frater vixit perspecta iam anteillius et approbata Clarissimis Viris doctrina, a Senatu Academico indultum fuit, ut privatâ industriâ et lectionibus studiosam iuventutem erudiret.
Quod etiam felicibus successibus praestitit. Nam Romanam historiam singulari dexteritate praestantissimis ingeniis explicuit: Caesarem, Salustium, et alios tersos auctores praelegit.
Plurimis Exercitiis Oratoriis, Poeticis, Epistolaribus praefuit. In Cornel. Neportem, notas Politicas, quantum iam editio paratur concinnavit ad ultimam Locos communes ex Iustino et Floro contexuit: ita ut sedulitate hâc fratris Primoris Academiae ducti mox unanimi consensu et voto mense Quinct. an. M DC CXXVII. Professionem Eloquentiae Publicam illi detulerint. Quam Professionem licet paulo post Illustris. Princeps Ioan. Albertus ratam habuerit: potentior tamen quorundam rigor contra dissidentem in Religione fuit, quo minus Exul et Christanus admitteretur.
Iam plurima Megapolitanae Religionis loco a Caesareanis oranr occupata, Illustrissimi Duces suis terris erant exuri: avidas manus milites etiam Ostio Varni in iecerant.
Quorsum haec tenderent, satis intelligebant prudentes. Nos inde Academiae metoikes1i/an, omniumque ordinum mutationem et confusionem praevident, alio cogitabamus migrare.
Et quidem frater Belgium repetiit; ubi de novo sibi bonam spem futurae promotionis faciebat, cum audiret in confoederatarum Provinciarum Academiis quasdam Cathedras doctoribus suis orbatas.
Convastatis igitur reculis suis XII. Mai. an. M. DCCXI X. Groningam devenit, publico instructus restimonio Academiae Rostochiensis vitae ibi cum laude peractae. Ut igitur frater errorum satur erat: sic a propitio Numine tandem quietem exoptabat.
Ac commiserescebat Deum fratris etiam exiliique: eodem propitio excitabantur magni viri et fautores qui spe meliorum languentem reficerent, adversâque sorte erigerent deiectum. Et cum ab hoc unice omnium nostra salus et incolumitas dependeant, animos Illustri et Praepotent. Ordinum Groning. et Omland. eo inclinavit, ut Groningae successor in locum clarissimi D. Abbonis Emmii ad Historiam et Graecam Linguam docendam subrogaretur. Quam etiam functionem grato pectore acceptavit, inque mutati Exilii testimonium Templo Mnemosynes Exilium suum, sive ibros carminum duos in Exilio scriptorum publicâ editione suspendit. Diuturno exilio exemptus Frater, de benignitate Fati, Patronorum favore, deque tam honorificâ conditione sibi gratisicans, nihil potius post Poleanem muneris sui inaugurationem egit, quam ut demanatae Provinciae cum laude prae esset, conceptamque de se spem reipsâ expleret. Est huius saeculi quaedam labes, invidere virtuti: et innocentia vix tuta est, quin Calumniae morsibus impetatur.
Nec haec etiam proterva malignitas fratri pepercit, emergenti quamvis plus profuerit, quam nocuerit: Bonis enim hoc cmmendatus modo frater officii et vitae suae accurationrem babebat rationem. Ac veluti arbor, quo vehementioribus ventorum furiis exagitatur, eo altius terram radicibus comprehendit: sic frater etiam ad versus intemperiem istam virtute ac innocentiâ se magis ac magis confirmabat. Cum vero binâ professione per annum occupato, et caelibis solitudinis taedium obreperet, in vitae et rei familiaris curam, cui cum libris simul non sufficiebat, adiumentum sibi adscribere cogitabat, quod non meliori ratione, quam per coniugium fieri posse existimabat. De huius igitur et perenni amore compellavir matronalibus virtutibus decoratam feminam Margaretam Schvvingiam, viduam Nicolai Barlinhofii honorati civis Groningensis, natam spectabili Dn. Bartholdo Schvvingio, et pudicissimâ probissimâque Matrona Rodolphâ Altingiâ civibus Groningensibus, cum quâ a. d. XXVII. Martii sponsalia,
et d. x. Maii nuptias celebravit, anno M ??? XXIX. Post contractum et initum felici Numine Matrimonium, curam rerum domesticarum uxori suae, huius iam ante administrationis edoctae commisit: ille ad libros suos et Musas abiit, sed ut numquam mutuo et concordi amore disiungerentur.
Quod etiam, neforet intestatum, Deus grato ventris fructu declarare voluit, quo sequenti anno amborum coniunctionem auxit. Laetus frater coniugis fecunditate, et iam parens, felicitatem hanc Matrimonii propriam sibi a Numine favente precabatur.
Sed ut omnium rerum in mundo rapida est conversio. Germanus non diu hoc gaudio gavisus est, sed protinus illud in magnam tristitiam mutatum sensit.
Decimo enim a partu die coniux illi carissima in morbum delapsa, 17. Novem. an. M DCCXXX. exspiravit, magno maerore adficiens brevem maritum, filiamque tenellam relinquens alienis uberibus admovendam.
Avulsâ vitae sociâ grave quidem vulnus acceperat frater; sed non omnino succubuit.
Erigebat se adversus hoc infortunium Christianâ fortitudine, et cum ad hoc Sacramentum se videret adactum, ut ferret mortalia, id eâdem patientiâ tolerabat. Praecipue se Deo subiciebat, vitam quam frugalissime et viduo dignam instiruens. Illo sicut et toto Professionis tempore quantâ sedulitate et indefesso studio munus suum sustinuerit nihil dicam, nequid et nimium adfectui laudibusque fraternis videar indulgere. Compello hîc univ ersam Academiam, Clarissimosque et Excellentissimos Dn. Professores, collegas, Fratri semper amicissimos, quioprime id habent cognitum, et quibus frater diligentiâ in docendo noluit esse inferior. Pollor certe perpetuo inhaerens index erat enervatarum assiduo et improbo labore virium, faciesque macilenta ostentabat, paulatim fratrem ceu candelam aliis lucendo consumi.
Postquam et quasi per biennium eluxisset uxorem, subsidium sibi et filiae suae quae rebat, adeoque adiciebat animum ad lectissimam Virginem filiam Amplissimi et consultissimi viri D. Egberti Halbes Senatoris Groeningensis, qui natam egregiae spei et probitatis fratri desponsatam iam iam in matrimonium erat daturus. Et haec nova sponsa quale mox fuisset fratri solatium et levamentum, cuius in complexu taedia ex viduitate et reliquae vitae leniisset, affatim demonstrabat in morbo, in quo omnia et exhibuit ex sincero et coniugali amore. Aegrum medicamentis, alloquio, ourâ fovere, decumbenti assidere, aliaque humanitatis et pietatis officia
peragere non destitit.
Verum vero aliud coniugium, aliae nuptiae paratae erant fratri a supremo Patre, Agni nimirum sacrosancti, et quas in caelo perageret. Praemissus sollemnis mortis nuntius Morbus, ut inopinus, sic fratri et amicis propter morte ab initio non venisse putabatur. Sed ille infestitus adhaerens sensimque valetudinem depascens Cholera enim fuerat viscidi humoris sursum deorsumque excretione et intestinorum passionibus violenta) initantis mortalitatis, quam deberet explere, admonebat. Hoc articulo deprehensus frater, cum diligenti Medicorum cura nihil profici, vimque morbi strenuis semediis exorari et depelli non posse cerneret, relictis omnibus aliis mundanis, ad curam animae et filiolae suae se convertit, hanc ut Avo et amicis: illam vero Deo et servatori suo quam optime commendaret.
Ac licet valde aeger et debilitato corpore foret, sanus tamen et salvus mentem praestantioresque sensus constantissime in Fide et invocatione DEI et serv atoris IESU CHRISTI perseveravit, usque dum iteratis aliquoties ex Apocalypsi verbis: Veni, Iesu, veni, etc. coram Amicis et verbi divini Antistibus placidissime ceu molli somno circa ipsam meridiem 3. Octobr. an. M DCCXXXII. anima exsolveretur nondum completo aetatis XLI. anno Corpus et quod terrae debebatur, quinto post migrationem animae die, honorfico funere amplissimoque amicorum lugentium, Academiae et civitatis ordine elatum, et in Templo Academico tumulatum est; ubi a Deo in novissimo die exspectat, resuscitationem.
Hîc animus mihi horrore perstringitur, quoties recordatur praeteriti anni: Illo enim quas clades non accepimus! quae funera non spect avimus! ut publica et nostra attingam, cui pio et oppressorum causae faventi non adhuc in maerore et memoriâ est lugubre illud fatum, quo Gustapu Adolphus beatae et gloriosissimae memoriae Rex praeterito auctumno in acie defunctus est, cum se veluti victimam pro libertate Germanicâ devoveret? Ac omnino dignus est in comparabilis beros, cuius sincerus et invictus moriendi pro Deo et Evangelio animus debito luctus honore in perpetuam meritorium praestitorum, memoriam afficiatur, qui vulneribus, sanguine et morte, insigne erigere tropaeum non subterfugit, quod hostibus terrori, suis vero et aliis foret exemplo et imitationi. Hoc malum aliud mox subsecutum est, et excepit insperatus occasus Serenissimi Friderici V. altoris quond am nostri Benignissimi, qui augustae Areti-Palatinae domo, et Exilium patientibus eo acerbior et
luctuosior ex stitit, quod melioribus fatis et Patriae nostrae propior piissimus Rex susceptae hostium expulsioni et suorum restitutioni felicem protinus manum et sinem imponere nequit. Ipsa haec Urbs Groningae et Omlandiae ocellusluctu non caruit; sed praeteritâ aestate lacrimis immaduit aob amissionem Illustrissimi et fortissimi Principis, Ernesti Casimiri Comitis Nassoviae et c. Provinciarum Frisiae Groningae et Omlandiae Drentiaeque Gubernatoris et defensoris strenuissimi. Quae tamen iam nonnihil maerorem suum leniit, cum filium Henricum paternis et heroicis dotatum virtutibus in parentis sui laudatissimi vicem recepit, cuius generoso et excelso animo prosperos rerum successus, florentique iuventae seros annos comprecor. Alia sed eiusdem calamitatis narrare supersedeo: nullum enim Regnum, nulla fere Provincia est, quae non grandine ista funebri fuerint tacta. In privatis etiam sat luctus et maeroris fuisse, quid opus exemplis ut comprobem? Ipse satis triste exemplum habeo, funus fraternum, quod mihi eo acderbius, quo immaturius: et cum quo denuo fratres et parentes elati. Sequi hoc cum planctu et lamentis etiamnum Amor desiderat, adfectusque tantum dolorem refricando ubertim maerorem et tristitiam ministrant. Sed cum non tam oculi et adfectus ad clades et funera ista, quam mens ad Deum dirigenda sit, penes quem, cur cuncta immiserit, plurimae causae sunt, nulla vero iniusta: cohibere merito adfectus decet, ne nimium exorbitent. Acquiescendum est voluntate et ordinatione istâ divinâ, contra quam qui imprudente murmure stridunt, sapientiam eius indignus probris adficere videatur. De Gulielmo Hollandiae Comite referunt,[Note: * Cuspinian. lib. 8. cap. 19. Histor. Saxon.] illum mortuo Rege Romanorum Henrico Landgravio Thuringiae et Hassiae, regem designatum, debellatâ atque subactâ Frisiâ iuxta quandam Urbem miro opere exornatam reperisse sepulcrum. Quaerenti, cuius id esset, responderunt cives, neminem hactenus ibi sepultum esse; sed fato quodam reservari Romanorum cuidam Regi. Cum vero Rex Frisiâ egrederetur, a quibusdam fugitivis secus viam in arundinero latitantibus, cuspidibus transfigitur.
Equitabat enim Rex Guilelmus cum pauculis, diverticulum quaerens, ut exercitum reduceret: Delatus vero in glatiem cecidit. Frisones, qui sese obsconderant, erumpunt, et priusquam subveniretur, regem galeâ et aquâ sufforatum protinus interimunt.
Rex ab indigenis praefato iuxta vaticinium tumulo mox
impositus est anno regni sui nono. Quam huius loci historiam, quia memoria suggerebat, recensere volui haut sacris literis repugnantem, quae asserunt, non minus certa sepulcra, quam domicilia hominibus a Deo destinari, et cuiusque hominis certum vitae terminum esse positum. Quod si ita et certâ fati legee res humanae ordinatae sunt, nil etiam casu Fratri accidisse credendum est. Voluerat Deus eximiam hanc Urbem fratri sedem Exilii concedere: voluit eandem fratris esse sepulcrum. Quod vero maturius et praeterito anno cum Illustribus et Magnis istis animabus rex regnum ex carcere hoc mundano ad caeleste Palatium avocaverit, a bonitate etiam singulari fuit, ne superstites ex tantorum Heroum funeribus, quorum in vitâ fortitudinem et Pietatem semper venerabunda mente coluerat, publicisque illis cladibus quas privatis graviores ducebat, perpetuum maerorem concepisset, vitamque residuam quo longiorem, eo acerbiorem habuisset, qui iam varie multis miseriis et aerumnis erat versatus. Interrogatus olim a Rege Aegypti Patriarcha Iacobus, quot annhos aetate iam vergens gestaret? Obsaturatus miseriarum huius vitae respondrt Pharaoni: Dies peregrinationis meae sunt CXXX. Genes. 47. sed haec vita longe inferior maiorum nostrorum longaevitate, plenissima fuit malorum. Pompte et ex rei veritate S. Senecio. Quid Similis Adrianimilitum Praefectus? Ille cum diu militasset, saturque aerumnarum militarium vix dimissionem a Caesare impetrâssset, et reliquum vitae in agro peregisset, haec sepulcro suo curavit inscribi, Similis hîc iacet cuius aetas multorum annorum fuit; septem tamen duntaxat annis vixit.
Si ex Fratre nostro eodem modo et morti iam propinquo quaesitum fuisset, merito idem de brevitate suâ cum S. Iacobo effari: non vero tot annos cum Simile nominare potuisset, quibus vixisset. nam etsi Deus hanc ipsi gratiam exhibuerit, et exilium meliori vitae conditione commutaverit, tempus tamen illud actuosis laboribus, curis et molestiis domesticis, viduitate, et aliis incommodis abunde fuit refertum. Cetera etiam vita quid aliud fuit quam aerumna, molestia, aegritudo? Gustavit frater haut primoribus iabris miseriae humanae amaritudinem; sed pleno palato. Brevem suam vitam satis acerbam est expertus. O miseram sane et calamitosam vitae nostrae conditionem.
Quot mala nos impetunt et perpetuo adfligunt! Cum lacrimis nascimur? natos varii casus exagitant. Optima aetatis pars vel ignorantibus, vel meliora sperantibus elabitur. Quae restat vivenda, duris ferreis diffi cultatibus est implicita. Acdedunt pericula innumera. Extus hostes caedes intentant, fortunis inhiant, patriâ eiciunt, intus perpetuam pugnam adfectuum sustinemus et fovemus, qui miseris modis noslancinant et conficiunt. Sic nuila quies defatigatis aut a malorum aestu refrigerium, donectandem finiat, quam tamen metuimus, continuam mors miseriam. Curigitur mortalis nimio desiderio et amore huius calamitatis teneatur, non invenio: pius et melioris vitae certus, lubenti obseq ventique animo vocantem Imperatorem ab hâc periculosâ et aerumnosâ statione sequetur. Quâ mente ac causâ etiam beatum te, Frater, iudico, quod melioris vitae statu per mortem donatus, non ut amplius miseriis confli cteris. Et dignaquidem Etuditio virtusque tua longiori vitae curriculo fuisset; sed cum tua brevitas verâ Pietate et Religione in Deum, sincero adfectu in proximum aliisque virtutibus sit peracta, satis diu vixisti, qui ita bene. Non virtus tantum annorum numero computanda est; sed factis et rebus et gloriose confectis: Nec quae logaeva est senectus, honorata est, neque spatio annorum multorum mensurata: sed prudentia hominis est cunities, et vita immaculata est senilis aetas, Sapient 4. 8. Hanc, quia, tu frater, etiam senectam eras nactus, Deo dignus visus fuisti, meliores annos qui exordieris, et cuius luctuosa vita in gaudium labores in felicitatem verterentur. Intrâsti nunc placidae securitatis portum, adeptus es tutum confugium, gratos undique quietis fructus percipis. Nullo nunc amplius metu angeris, et procul a te Tyranni, qui indicant Exilium. Subductus es violentis istis tuibinibus, quibus in hoc malorum mari iactamur, Nos, nos multa dura, incerta, metus et conversionis plena, quae ferreum hoc saeculum, et tristesrerum facies minantur, manent. Interea corpus tuum, et quod mox in cineres conuptio resolvet, molliter et placide quiescat, donec eosdem cineres in augustiorem corporis formam resuscitatos animae e caelis reduci Deus futurus mortuorum et viventium iudex consociabit. Gratulamur collatae in te felicitati, et, si olim supremo vitae nostrae Domino placitum erit, nobis Mortem immittere, ut eâdem tecum beatitate donemur, ex animo vovemus. Vale, frater, et aeternum cum Deo laetare. Sit hoc, quod de vitâ tuâ dixi, perpetuum pietatis in
te iudicium. Sit hoc honori Eruditionis et virtutum tuarum monumentum a sincero amore positum, quem erga te geram, et memori mente percolam.
Lucida dum current annosi sidera mundi
Oceanus clausum dum fluctibus ambiet Orbem,
Lunaque demissos dum plena recolliget ignes,
Dum matutinos praedicet lucifer ortus
Altaque caeruleum dum Nerea Nesciet Arctos.
Sen. Oed. Chor.
EPICEDIA. in obitum Clarissimi Viri IANI GEBHARDI PALATINI etc. Cum Groningae finiret vitam III. Octobr. an. M DCC XXXII.
Ut Taciti nostrum sapientiae temperer orbem,
Castraque Iuliades, Caesar et arma regat,
Cottidieque novos Scipiones Livius edat,
Fundat et Hannibales Asdrubalesque truces,
Inclita grandistrepo resonent Cicerone Lycea,
Eius et ingenti fulmine rostra tonent,
Musae Plautino passim sermone loquantur,
Et Maro non unus arma virosque canat,
Pelignus calidos iuvenum moduletur amores,
Flaccus, et argutae temperet ora chelys.
Auctor crat nostris non infelice Minervâ,
Historiâ et numeris, eloquioque potens.
Gloria Athenaei IANUS non ultima nostri,
Cui fluxit largus ex Pelicone latex,
Totius et sacri nemoris patuere recessus,
Musarum Charitumque erudiêre manus:
Natus ab ingenio claros proferre labores,
Quodque olim celebret Fama, volumen, anus;
Seraque posteritas miretur et ultima Thule,
Et gelido in septem vasta Trione plaga:
Et Tagus et Ganget legat, et glacialis Ierne,
Ninguidaque ad Boream Baltis et Ursa colat.
Verum hos fata illi rupere admantina cursus,
Virtutumque iacet omnium acerba cinis.
IOHANNES FREITAGIUS M. Doct. et Profess. Public. p. t. Academiae Rect.
IANUS ut occubuit GEBHARDUS morte peremptus,
Aonidum heicfontes exaruêre novi,
Hunesus obstupuit, quia maestus flevit Apollo,
Deflevit vatem turba novena suum;
Luxit gnata patrem venturum sponsa maritum,
Luxit et affinem turba propinqua suum:
Planxer unt fidi, misero solamen, amici,
Ereptumque sibi gens studiosa ducem.
At Deus hunc vatem meliore in sede locavit,
Iussit et in superûm pangere metra choro:
Vivis ubilaetus Domino sua carmina fundens,
Perpetuoque canit: sancte Deus Tzebaoth!
Interea in terris, dum Musae as cantor Apollo,
Aeterna celebris laude feretur, erunt.
I. BORGESIUS.
SCRIPTA.
Crepundia in Catullum, Tibullum, Propertium: Francof. 1615. in 4.
Antiquarum Lectionum libri duo: ibid. et Herborni 1618. in 8.
Exilium, sive libri duo carminum in exilio scriptorum: Groningae 1618.
Oratio panegyrica, quâ Victoriae de Tillio et exercitu Pontificio ad Schusium, VII. Septemb. M DC CXXXI. auspiciô et ductu Gustavi Adolphi, Regis Suecorum, partae memoriam celebrabat; ibid. 1631. et Lugd. Bat. 1637. in 12.
Spicilegium in vitas Excellentium Imperatorum Corn. Nepotis: Amsterod. 1644. in 12. Lips. 1653. in 8.
- scrive bene Paola Rocchi ne La Letteratura Italiana - Gli Autori 2. p. 1129 dell'Einaudi editrice: "MANZOLI" [ma alcuni scrivono anche Manzolli]"Pier Angelo (detto anche MARCELLO PALINGENIO STELLATO