Per l' Estremo Ponente di Liguria (vedi qui una carta digitalizzata ove i "numeri attivi" su cui "cliccare" indicano percorsi e accessi viari, primari e secondari), ove si evolse un fronte di rilievo, la Guerra di Successione al Trono Imperiale di metà '700 fu un vero e proprio dramma e per intendere ciò, oltre che già la lettura di inedite relazioni di testimoni oculari, vale il confronto tra questa carta del 1745, ove si riconosce ancora il rigoglio di colture e vita agronomica con questa altra e di ben poco posteriore carta stesa nel 1748 in cui con le ferite del territorio si riconoscono le devastazioni delle terre e la comparsa di fortificazioni dove poco prima sussisteva una laboriosa
attività rurale.
Sventure, calamità, pandemie ed altro con la temuta conseguenza delle carestie come qui si vede son sempre esisitite e molto spesso si son coniugate con le violenze ed i saccheggi degli eserciti di maniera che proprio nel '700 si sentì l'esigenza di redigere nuovi regolamenti per la disciplina dei soldati non solo nel contesto delle forze armate ma anche in relazione ai rapporti con la popolazione civile.
Camporosso (vedi qui un approfondimento critico ma anche di fotografie e stampe antiquarie del borgo) poi, in particolare nel contesto del Capitanato di Ventimiglia, città peraltro poi eretta a piazzaforte, aveva gravemente risentito già nel '600 gli effetti delle guerre tra Stato Sabaudo e Dominio di Genova = e i terribili danni apportati -per giunta dai soldati genovesi del generale Prato che avrebbero dovuto proteggere il borgo- oltre che alle persone specie alle colture mai risarciti dal Parlamento intemelio indussero il borgo ad essere tra i capofila per chiedere e ottenere la separazione da Ventimiglia per la parte economica organizzandosi entro la "Magnifica Comunità degli Otto Luoghi": ma con la Guerra di Successione al Trono Imperiale le devastazioni divennero spaventose ovunque anche per gli effetti dell'efficienza delle moderne artiglierie e delle trasformate tattiche di assedio con aggressioni sotterranee alle nemiche fortificazioni tramite mine ed esplosivi quanto con la creazione di nuove fortificazioni in molteplici luoghi già dedicati all'agronomia (qui ripresi da un testo ottocentesco ma per molti aspetti non troppo dissimili nella strategia di base).
Logicamente i danni poteano esser procurati da tutti, compresi briganti e civili e nonostante il progresso il secolo XIX non fu facile = e come scrisse in un suo lavoro il parroco di Pompeiana G. B. Zunini per le cattive annate, le malattie dei vitigni tradizionali e la scarsa resa della zootecnia spesso la soluzione per molti consistette nella dura scelta dell'emigrazione.
E così, mentre si ebbero grandissime trasformazioni socio-economiche e demiche con la Restaurazione viennese dopo l'esperienza napoleonica, con l'annessione del soppresso e riorganizzato amministrativamente Dominio di Genova al Regno Sabaudo nell'ambito sia del contesto agronomico quanto della secolare cultura contadina con tutto il suo patrimonio culturale, andò affermandosi la floricoltura con annesse le attività collaterali come la profumeria oggetti di ulteriori tradizioni in forza di nuove potenzialità commerciali e scelte esistenziali ( anche in virtù della realizzazione della linea ferroviaria litorale ma pure del nuovo assetto viario, stradale e ferroviario di cui in una sua opera ormai assai rara Luigi Ricca di Civezza offre un significativo quadro evolutivo e dell'affermazione turistica e del "Grand Tour") e di nuove operosità agrarie (ma non solo visto che non sono da dimenticare le aziende di distillazione) il cui terminale commerciale era in gran parte supportato dai mercati dei fiori (attività cui, con tutti i suoi pro e i contro ambientali, resta da ascrivere l'industria estrattiva di legname dai grandi complessi boschivi del Ponente Ligustico).
Ad integrazione di quanto scritto e ritornando al tema dei danneggiamenti in ambito agricolo si è pensato di proporre un testo assai raro che discusse questa tematica vale a dire il qui digitalizzato volume di:
Baldassini, Francesco,
Discorso intorno al furto campestre... (opera qui digitalizzata)
Pesaro, Nobili, 1839
[ 1 esemplare secondo l' SBN in TO0324 TO017 Biblioteca dell'Accademia delle scienze - Torino - TO = questo esemplare proviene da biblioteca privata: vedi anche
Scienza - Scienziati nel XIX secolo: "Relazione integrale" (con aggiunta dell'elenco dei partecipanti e del "Regolamento Generale") del I congresso scientifico di Pisa del 1839
analizza anche la minima partecipazione di scienziati liguri alla suddetta "Riunione": le ragioni di una ottocentesca crisi ligure della ricerca accademica anche per l'assenza di una iniziata ma incompiuta struttura universitaria"]