VEDI QUI SOPRA PARTICOLARE DIRAMAZIONE VERSO CAMPOROSSO DA STRADA DI BORDIGHERA PER VENTIMIGLIA= strada di CAMPOROSSO, DONDE SI POTEVA ASCENDERE DA QUESTO PUNTO SEGNATO IN SETTECENTESCA CARTA DEI SITI VERSO UN IMPORTANTE QUANTO ANTICHISSIMO TRAGITTO D'ALTURA TRAMITE IL QUALE SI AGGIRAVA IL NUCLEO DEMICO DI VENTIMIGLIA POTENDO GIUNGERE SINO AL BORGO DI BEVERA. CAMPOROSSO ERA UN BORGO IMPORTANTE DI VAL NERVIA ORMAI ECONOMICAMENTE ASCRITTO ALLA MAGNIFICA COMUNITA' DEGLI OTTO LUOGHI ED ERA VEROSIMILMENTE IL PIU' IMPORTANTE PER LA PRODUZIONE AGRONOMICA ESSENDO ALTRESI' PROSSIMO ALLA PIANA DI NERVIA DENSA DI POSSEDIMENTI AGRONOMICI = ATTRAVERSATI DALLA STRADA CHE DA BORDIGHERA PORTAVA AI PIANI DI VALLECROSIA, QUINDI AL NERVIA E FINALMENTE A VENTIMIGLIA COME VEDESI DA PIU' GRANDE CARTA SETTECENTESCA DI CUI QUI SI PROPONE L'INTITOLAZIONE. VISUALIZZA CON ATTENZIONE IL TRAGITTO PIU' A MONTE DELLA STRATA ANTIQUA PRESUMIBILE CALCO DELLA IULIA AUGUSTA CON QUELLO PIU' MERIDIONALE E RETTILINEO DELLA NAPOLEONICA "STRADA DELLA CORNICE" [ Ventimiglia e territorio divennero più volte fronte bellico dalla Guerra di Successione al Trono Imperiale d'Austria (qui combattuta tra Austro-Sardi e Franco-Spagnoli) per il controllo dell'area tra Roia e Nervia e del Ponte del Nervia che, compresa la distruzione del Castello di Dolceacqua, tanti danni comportò, anche ma non solo, con i saccheggi della "Battaglia nel Convento Agostiniano di Ventimiglia" nel 1748 (durante la guerra di Successione Imperiale di metà settecento il territorio di Ventimiglia subì danni tremendi anche sotto l'aspetto delle colture e dei tanti alberi, non solo di olivi, che ne caratterizzavano l'area tra Roia e Nervia e che distrutti, per i propri bisogni, dai soldati generarono tra la popolazione una generale miseria alla maniera lasciata scritta in merito al periodo 1747/'48 entro un manoscritto del M.co Don Vincenzo Orengo conservato a Bordighera in Istituto Internazionale di Studi Liguri nella "Biblioteca G. Rossi" = Ms. VI, 84m)
SI ANALIZZI LA STRADA DESTINATA A CONDURRE NEI QUARTIERI AUSTRO-SARDI ORGANIZZATI E GESTITI DAL BARONE DI LEUTRUM = Vedi poi qui la MUTEVOLE FOCE DEL NERVIA in questa SOPRA PROPOSTA IN PARTICOLARE CARTA DEL '700 REDATTA AI TEMPI DELLA GUERRA DI SUCCESSIONE AL TRONO IMPERIALE (META' XVIII SECOLO =I NUMERI MODERNI NELLA CARTA SONO ATTIVI), in questa medesima vasta carta la visualizzazione e' in toto e scorrendola si leggono al fondo le didascalie, anticamente la Cassina Orengo era segnata dal numero 11 - vedi poi la più sofisticata CARTA DELL'INGEGNERE DI GUERRA GUIBERT = visualizza ancora le IMPREVEDIBILITA' ALLA FOCE DEL NERVIA QUANDO PIU' NON ERA IL PONTE MILITARE AD USO DEGLI AUSTRO SARDI E CI SI DOVEVA SERVIRE PER LE PARTI IN PIENA DEL TRAGHETTATORE CON LA BARCHETTA O SE POSSIBILE SE IL TORRENTE FIUME ERA A SECCO O CON POCA ACQUA SI ERA IN GRADO DI GUADARLO = ANCHE SE GUADARLO CON LA DILIGENZA QUANDO LE ACQUE CRESCEVANO SPECIE IN TEMPO DI PIOGGE AL MODO CHE QUI SCRIVE LUIGI RICCA DI CIVEZZA SI POTEVANO CORRERE RISCHI ANCHE MORTALI COME QUESTO VERIFICATOSI COME QUI SI LEGGE IN ALTRO CORSO D'ACQUA (come esempio per il NERVIA possono valere varie considerazioni dalle tracimazioni del mal arginato fiume sino ad eventi alluvionali che verosimilmente spazzarono varie strutture comprese quelle in esso realizzate dagli Austro- Sardi compreso il fragile ponte strutturato verso la Cassina Orengo più che cerso la strada antica Ventimiglia Bordighera come se si fossero voluti accelerarare rapporti più rapidi e meno esposti alle artiglierie nemiche con le fortificazioni austriache partendo dalla ridotta Guibert (numero 11 moderno) (numero37 della carta originaria-vedi didascalie a fondo carta) sì vhe quando lo scrittore Giacomo Navone dalla riva orientale del Nervia raggiunse presumibilmente grazie al traghetto sulla riva occidentale Scipione custode laico della Biblioteca Aprosiana ed un altro esperto dei luoghi per immettersi sulla strada per Ventimiglia e visitare la città con altri siti) e visualizza ancora un'altra CARTA DELL'800 DETTA "RELAZIONE ARCHITETTI NOTARI" MIRANTE A CONSOLIDARE ARGINI E CORSO DEL "TORRENTE NERVIA" PERENNEMENTE RIBELLE NEI TEMPI PIOVOSI E DI GRANDE PIENA[UN'INTEGRAZIONE E' PERO' DOVUTA = Davide Bertolotti nel 1834 entro il suo volume Viaggio nella Liguria Marittima negò l'esistenza di un ponte sul Nervia, sostenendo però l'esistenza di un ponte ad una sola grande arcata in grado di unire le due parti della
terra di Camporosso non registrato però nell'Atlante vinzoniano : GIOVA RIBADIRE ALTRESI' CHE esiste una vetusta riflessione su ponti medievali arcaici sul Roia e sul Nervia =al riguardo dell'ESISTENZA MEDIEVALE DI PONTI SUL ROIA ED UNO SUL NERVIA (corsi d'acqua quando possibile utilizzati per un trasporto fluviale in sinergia con il complesso delle oasi alluvionali: fluitazione) e del loro rapporto con "OSPIZI - OSPEDALI - STRUTTURE DI RICOVERO PER VIANDANTI - PELLEGRINI - CAVALIERI - CROCIATI" può convenire lo studio di un testamento, del 29-XII-1258, fatto redigere al di Amandolesio per volere di un certo Ugo Botario.
Questo lasciò vari beni a pro di strutture diverse proprie del territorio di Ventimiglia: 10 soldi genovini all'ospedale de Clusa ed a quello de Rota strutture assistenziali religiose: tali somme sarebbero servite per comprar "sacconi", cioè giacigli per il riposo degli stanchi pellegrini. Il Botario lasciò pure 10 soldi all' "opera della chiesa di San Michele" (presso il cui chiostro voleva esser sepolto) ed altrettanto donò alla cattedrale di S.Maria. All' OPERA DELLA CHIESA DI SAN FRANCESCO DEI FRATI MINORI il testatore stabilì invece che spettassero 20 soldi genovini: intendeva egli che con quei danari si vestissero dieci poveri con tuniche, un pari numero con camicie ed altrettanti ancora con pantaloni. Anche il Botario, pur senza dimenticarsi degli altri ORDINI RELIGIOSI, aveva quindi risentito del messaggio francescano: sì da lasciare a questo Convento il doppio di quanto aveva stabilito per le altre chiese.
Il Botario, contestualmente, col suo duecentesco testamento, lasciò 10 soldi oltre che all' OPERA DEL PONTE DEL ROIA all' OPERA DEL PONTE SUL NERVIA [a differenza del ROIA questo secondo fiume o, come altri preferiscono, grande torrente fu sino a tempi moderni superato sempre IN VARI MODI DA UN PONTE LIGNEO DI CUI PERO' SI IGNORA LA LOGISICA, SFRUTTANDO QUALCHE GUADO, QUALCHE COSTRUZIONE PROVVISORIA DI GUERRA, PERFINO AVVALENDOSI DELLA "BARCHETTA DI UN REMUNERATO TRAGHETTATORE"]
VISUALIZZA QUI LA
PIANA AD ORIENTE DEL NERVIA (PIANI DI VALLECROSIA) A META' '700 ED ANCORA IL GUADO SUL RIO VERBONE DI CUI
****************UGO FOSCOLO ("JACOPO ORTIS = LETTERA DA VENTIMIGLIA")****************
NON CONOSCENDOSI L'ESATTA CONFORMAZIONE IDROGEOLOGICA DEI SITI VISTO CHE ERANO TEMPO DI GUERRA, DI DANNI E FORTIFICAZIONI
AVEVA ALMENO TRE POSSIBILITA' PRINCIPALI PER VALICARE L'OSTACOLO DEL NERVIA INGROSSATO DALLE RECENTI PIOGGE =
TUTTAVIA A RIGOR DI LOGICA DOVETTE QUASI CERTAMENTE SERVIRSI PROVENENDO DA
BORDIGHERA APPRODO MARITTIMO E TAPPA VIARIA OBBLIGATA PER RAGGIUNGERE LA CHIESA DI SAN ROCCO (SAN VINCENZO)
DI QUESTA SOPRA RIPRODOTTA ED IMPORTANTE
DIRAMAZIONE DALLA "STRADA ALLA BORDIGHERA" DENOMINATA "STRADA A CAMPOROSSO"
QUI ALTRESI' STUDIABILE ATTRAVERSO
******ENFATIZZAZIONE INFORMATICA (CLICCA CON ATTENZIONE AD IMMAGINE E DIDASCALIE A FONDO PAGINA DEL TRATTO III DELLA CARTA)******
DELL'OTTOCENTESCO (1820) PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE DEGLI ARGINI (PRECEDENTE PERO' ALLA LUNGA RESTAURAZIONE DAL 1826 DELLA DECADUTA "STRADA DELLA CORNICE" CON LA REALIZZAZIONE DI INFRASTRUTTURE BASILARI TRA CUI PONTI MAI ESISTITI O DI PRECARIA DURATA) DEL
NERVIA O PROGETTO NOTARI (QUI CON CARTA DIGITALIZZATA) CHE INDICA ANCHE IL CORSO DI QUESTA "STRADA" PUR DETTA "DELLE BRAIE" SIN A CAMPOROSSO
DONDE SAREBBE STATO IN GRADO, SUPERANDO IL NERVIA
[A CAMPOROSSO STAVA UN PONTE AD UN SOLO ARCO DI CUI PERO' IL VIAGGIATORE SCRITTORE DI PRIMO OTTOCENTO D. BERTOLOTTI CHE PERO' VISITO' I SITI DOPO IL 1820 STAMPANDO IL SUO LIBRO DI VIAGGIO IN LIGURIA NEL 1834
NON OFFRE INDICAZIONI ULTERIORI PARLANDO PIU' DI QUELLO DI DOLCEACQUA OLTRE CHE DEL FATTO CHE ALLA FOCE IL TORRENTE/FIUME NON AVENDO ALCUN PONTE A DIFFERENZA DEL ROIA E NON ESSENDO GUADABILE PER QUALCHE SECCA LO SI SUPERAVA
MEDIAMENTE E COME LUI FECE IN BARCA TRAMITE L'OPERA DI UN TRAGHETTATORE COME GIA' EVIDENZIATO IN TEMPI PREDEDENTI DA UN ALTRO VIAGGIATORE SCRITTORE G. NAVONE (SUA PUBBLICAZIONE IN MERITO DEL 1827) CHE DAL TRATTO ORIENTALE DELLA COSTRUENDA LITORANEA RAGGIUNSE L'OCCIDENTALE TRAGHETTANDO IN BARCA IL NERVIA]
IN MANIERA DI POTER
ACCEDERE AL PERCORSO D'ALTURA E COMUNQUE VEDERE ALCUNE DELLE LE FAMOSE "CROCI DEI VIANDANTI ASSASSINATI" E FINALMENTE PROCEDENDO IN ALTURA RAGGIUNGERE, AL SICURO DALLA LITORANEA OVE LE TRUPPE FRANCESI IN ROTTA ERANO SOGGETTE AL BOMABARDAMENTO DELLA FLOTTA INGLESE, SIESTRO E POI VENTIMIGLIA
"Marciando per le Alpi..." ripr.
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