cultura barocca
Inf. Durante Parigi - 1645. Disegno preparatorio per una scena del Torelli per "La Finta Pazza". Parigi, Bibliothèque de l'Opèra.

A titolo di chiosa su questi personaggi e su questa annosa polemica concernente il "Mondo dello Spettacolo" pare opportuno rammentare, data la speciale caratteristica di questo sito, che Angelico Aprosio, pur senza enfatizzare il fatto e nemmeno abiurando alla sua misoginia (da rivisitare criticamente comunque, specie contro certi errati e dominanti luoghi comuni) aveva "passione per il Teatro" ma non si astenne, " anche " per motivi di stima ed amicizia con l'Azzolini e l'Ottonelli, dal partecipare alla discussione sulla moralizzazione del Teatro seppur senza produrre argomenti particolarmente nuovi o polemici sulle "Teatranti" quanto semmai soffermandosi (non senza l'esigenza da parte nostra di una doverosa rivisitazione critica in merito ad un vecchio saggio) su qualche osservazione tanto acuta quanto pure decisa contrariamente a quanto già scritto sul delicato tema della castratura e degli "evirati cantori" sia nei Teatri che nelle Cantorie Ecclesiastiche [come nel lontano 1984 mi suggerì l'illustre Prof. Nilo Calvini sarebbe stato certo interessante appurare se mai su questo tema nei suoi tanti contatti Aprosio avesse avuto qualche fruttuosa discussione con un "Fautore della sua Libraria" che fu "Cantore della Cattedrale di Ventimiglia" (vedi qui p. XII, quarto nominativo dal basso) ma di questo "Giuseppe Maria Sapia" Aprosio, nonostante le promesse scritte (p. 43) -semplicemente ne reiterò con un'integrazione la definizione "Cantore e Primicero tra i Canonici di Ventimiglia" (leggi dalla XII riga dal basso di p.42)- nulla è stato dato di trovare se non appunto che fu Canonico Primicerio della Cattedrale della Diocesi di Ventimiglia].
Si è scritto ed evidenziato " anche " in quanto nella caleidoscopica esistenza aprosiana si celavano altresì sorprendenti interrogativi mediamente trascurati dalla critica sulla scia di scelte accademiche non discutibili ma semmai quasi sclerotizzate da studi pregressi ma insufficienti se non superficiali per quanto di autori moderni di prestigio ... e mai un " anche " fu più appropriato: in quanto a lato di siffatta citata realtà di stima e amicizia per quegli eruditi Aprosio i suoi "segreti li aveva eccome" = questa passione per "Il Mondo dello Spettacolo" epocalmente precluso ai Religiosi dopo le sanzioni controriformiste cercò sempre di mascherarla data la sua reputazione di "Poeta" nel "senso di spirito bizzarro e di frate indocile a sottostare alle regole conventuali" anche perché, in una plausibile sinergia di sempre possibili denunzie da farsi in questo modo [magari nel caso pure segrete: ricorrendo alla delazione anonima entro l'Urna Lignea" o la "Bocca della Verità".
Del resto aveva molti amici ma i nemici certo non gli mancavano! ed in seno all'Inquisizione, avrebbe di sicuro interagito con la sua storica fama di buongustaio, abbastanza godereccio soprattutto quell'accusa di predicatore delle glorie del vino, confessore dei bugiardi e mecenate degli ubriachi che con indubbia acredine ai tempi della loro polemica gli aveva mosso Suor Arcangela Tarabotti = cosa da non sottovalutare affatto attese le ultime sanzioni ecclesiastiche ed inquisitoriali avverso i frati troppo amanti del vino cui peraltro come Vicario dell'Inquisizione aveva dovuto adattarsi. E dal contesto di una non impossibile investigazione (esperienza terrifica che lo aveva sfiorato quanto sconvolto in dipendenza del caso di Girolamo Brusoni più che di quello di Ferrante Pallavicino) non bisogna peraltro dimenticare che a carico del "il Ventimiglia" sarebbe facilmente emerso che non spregiava affatto le "Virtuose del Canto" (argomento su cui qualche amico -mettendo in discussione il suo antifemminismo- celiò chiedendogli in sostanza "se mai fosse stato innamorato" al punto di determinare una celere sua riposta, scritta, in negativo attesa anche la consapevolezza dei pericoli che coi tempi "nuovi" un Religioso poteva correre venendosi a sapere o solo ad inventare una sua presunta attrazione per l'altrui sesso: ed è indubbio comunque che se pur celebrò, ma senza nemmeno iperboli particolari, le qualità quale musicista e sacra poetessa di Suor Lorenza Strozzi che "Il Ventimiglia" ancor più esplicitamente espresse la sua ammirazione proprio nei riguardi di una "Virtuosa" come si Chiamavano le "Cantanti Professioniste" anche elogiata nello Scudo di Rinaldo vale a dire Anna Renzi apprezzatissima dal Monteverdi e da Antonio Cesti e che del pari stimò la "Virtuosa" Barbara Strozzi figlia del Giulio Strozzi = una passione per il Teatro ed una simpatia per certe "Virtuose" che gli impedirono di assumere postazioni oltranziste specie in un contesto di amicizie e contatti che, alimentato soprattutto a Venezia, risulta qui attestato da una incredibile serie di relazioni anche molto strette con
Personaggi del Teatro e della Musica come qui si vede: comprendente un elenco di autori ma anche di opere digitalizzate e correnti artistiche ;
Con il tempo e la maturità divenne solo più prudente nell'esternare certi interessi ma queste scelte sia esistenziali che intellettuali, non refrattarie a gustare le varie potenzialità del mondo dello spettacolo, non mutarono affatto, neppure a Ventimiglia, sì che nella sua "Biblioteca" ebbe cura (magari giustificando il tutto con la filantropia verso i lettori di ogni ceto e con la necessità di aggiornamento d'ogni valida Biblioteca ma soprattutto col suo lavoro di Censore dei Libri, se leciti o proibiti una volta divenuto Vicario dell'Inquisizione per la Diocesi di Ventimiglia come è dato tuttora di leggere nelle lettere ai Grandi Inquisitori di Genova, specie a Michele Pio Passi Dal Bosco) di raccogliere volumi quantomeno insoliti per una "Libraria" di matrice fratesca e soprattutto, per quanto riguarda l'oggi, certo non facilmente reperibili; e dopo aver menzionato di Angelo Ingegneri la digitalizzazione integrale del " DISCORSO DELLA POESIA RAPPRESENTATIVA E DEL MODO DI RAPPRESENTARE LA FAVOLE SCENICHE", diventa inevitabile proporre per quanto possibile, e certo con varie lacune, una sequela di autori, artisti (con relative opere) variamente legati (anche personalmente) ad A. Aprosio =
Hippolito Filarete - Pietro Bonarelli della Rovere e Pietro Bonarelli della Rovere - Carlo Bartolomeo Torre alias "Marco Ettore Rorabella" e la Cleopatra drama per musica di Marco Ettore Rorabella. Dedicata al signor Bartolomeo Narino" - Fernando de Rojas e la "Celestina" - Carlo Costanzo Costa alias "Ottone Lazaro Scacco - Giovanni Battista Martinengo e la commedia intitolata Olinda pedante finto comedia nuoua dell'eccellentissimo signor Gio. Battista Martinengo da Crema. All'illustrissimo signor Leonardo Emo nobile venetiano - Scipione Errico e la Deidamia con musica di Francesco Sacrati e quindi scenografia di Giacomo Torelli da Fano - Bernardo Morando e Francesco Manelli (Mannelli) = vedi qui il Balletto Ercole nell'Erimanto e la sua anfiglossia - Filippo Ottani e la sua opera Priggionia, e morte di S. Rocco. Oratorio di Filippo Ottani ... recitato nella ... Arciconf. de' SS. Sebastiano, e Rocco nel giorno festivo di detto Santo l'anno 1673. Posto in musica dal Sig. Pietro degli Antonii - Michelangelo Torcigliani - Giacomo Badoaro - Paolo Vendramin - Adriano Biancheri - Vincenzo Nolfi - Michelangelo Torcigliani - Lambert Alard - Friedrich Dedekind - il più grande chitarrista dell'epoca Francesco Corbetta vedine qui l'elogio poetico fattone da Giacinto Onofrio - vedi Ludovico Gazzoni ed ancora la menzione stampatane da A. Aprosio - Giovanni Battista Fusconi - Anna Renzi - Florido de Silvestris anche Silvestri anche detto "Accademico Disunito detto l'Incapace" - Domenico Regi - Gio. Andrea Spinola - Hortensio Scammacca - Lelio Palumbo - Modello Tientibene - Ettore Calcolona - Geliandro Sgambati - Berlingiero Gessi - Antonio Muscettola = molto interessante in merito a La Belisa Tragedia (n. 5 di p. 476) l'importante collaborazione caratterizzata anche da scambi encomiastici poetici (da p. 477 in poi) fra il pittore genovese Domenico Piola e il tragico ma grande incisore di Badalucco Gio. Mattia Striglioni (i due artisti realizzarono peraltro per Aprosio l'Antiporta della Biblioteca Aprosiana = vedi anche il caso dell'opera le Bellezze della Belisa cui come critico e promotore partecipò lo stesso Aprosio) - Giovanni Andrea Moniglia e il dramma qui digitalizzato Tacere et amare, dramma civile musicale rappresentato nell'Accademia degl'Infuocati - Gianfrancesco Busenello e suoi drammi musicati dal Monteverdi e dal Cavalli - Ottavio Tronsarelli - il caso di Giovanni Bardi Conte di Vernio e la "Camerata de' Bardi" - Anton Giulio Brignole Sale alias Gio. Gabriele Antonio Lusino - Ludovico Casale - Ansaldo Ceba' e la "Principessa Silandra" - vedi anche le investigazioni su Don Angelo Grillo alias "Livio Celiano" - e quindi sulla "Virtuosa" Barbara Strozzi - su Giulio Strozzi - ed ancora su Francesco Sacrati - Girolamo Bartolommei gia' Smeducci - Pietro Francesco Minacci - e sul librettista Francesco Sbarra
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