cultura barocca
Tra sessuofobia e autoritarismo patriarcale le radici dell'antifemminismo sin ai limiti della "Violenza sulle Donne" (Indice di Voci) Disegno raffigurante una cintura di castità dal Bellifortis di Konrad Kyeser, XV secolo = un caso singolare nel contesto della misoginia: la presunta eccessiva libertà sociale e comportamentale delle Donne di Genova (e in subordine di Liguria) condannata dagli ecclesiastici più conservatori e posta a confronto quale alternativa rivoluzionaria ma indecifrabile con l' emblema epocale della Donna = sospesa tra la figura di Angelo e quella di Demone

Fra quelli che Lorenzo Legati nella stesura del III libro del ponderoso volume Museo Cospiano annesso a quello famoso di Ulisse Aldobrandi definisce D'alcuni Strumenti di ferro di figura, ò d'uso singolare (Cap. XVI) non stupisce che , comunque al pari del Cospi, l'autore essendo in qualche maniera legato allo Spirito Controriformista alla realtà dei Libri Proibiti e all'esigenza dell'Imprimatur e soprattutto al teorema del Doppio Foro comportante l'applicazione della Tortura Inquisitoriale -ferma restando che (prescindendo dal discorso spesso trascurato della Legge dello Stato e quindi della Rota Criminale le cui procedure erano parimenti temibili) l' Inquisizione Romana [ la cui iridescente essenza e la funzione catartica si sublimavano nell' indubbiamente spaventosa appariscenza degli ATTI DI FEDE OD AUTO DA FE' (che tanto hanno inciso sulla coscienza delle collettività e conseguentemente su una letteratura ottocentesca sviluppatasi sul contesto ancora più esteso degli "SPETTACOLI DI GIUSTIZIA") anche se tuttavia, specie l'"Inquisizione Romana", non era probabilmente più severa della meno nota perchè più variegata Inquisizione dei Riformati: peraltro sostenuta da una letteratura documentaria coeva e posteriore assai meno eclatante ] si astenga dalla citazione che parecchi di questi strumenti di ferro erano di fatto reperti di strumenti di tortura come nel caso delle due mani o tenaglie di ferro che implicitamente rimandano a vari tipi di strumenti coercitivi (vedi) = comunque colpisce il lettore esperto e non -quanto di fatto risulti simile ad uno strumento di tortura- un oggetto museale ben descritto ed enfaticamente definito
*****************FRENO DELLA LASCIVIA (PER LE DONNE)*****************
[Cliccando qui oltre che il testo del Museo Cospiano.... a fondo pagina leggi un'integrazione documentaria e visualizza due esemplari reali di "Freno della Lascivia"]

nome che il Legati -con una breve precisazione- dimostra di previlegiare in merito ad un ben tristo strumento dai tanti nomi [abbastanza comune o quantomeno forse prioritario quello di "il Congegno Fiorentino" (vedi qui le varianti terminologiche) ma in ambito riformato e/o protestante per quanto spesso si pensi il contrario, data la più accentuata sessuofobia e misoginia, esistevano le ancora più terribili Mutande contro la Lascivia (sempre per le donne): qui giudicate inventate in " Falstria " isola del Regno di Danimarca descritte dal collezionista O. Worms (latinizzato "Wormius", italianizzato "Vormio", amico e corrispondente di A. Aprosio)] oggi definita "Cintura di Castità" ed oggettivamente espressione dell'autoritarismo maschilista sulle donne, non tanto per evitar tradimenti come già allora si soleva ipocritamente dire, ma per salvaguardare la verginità e renderle più spendibili nella contrattazione matrimoniale: evitando un rifiuto (nel timore della presenza di figli illegittimi) o la richiesta di un considerevole aumento della dote con il conseguente impoverimento del casato e dei lasciti prefissati secondo i temi di primogenitura e maggiorascato = sostanzialmente -prescindendo da casi di gelosia patologica- l'utilizzazione dello strumento valeva però specialmente in due casi fondamentali =
quello appena nominato ed essenzialmente applicato in merito a viaggi, specie per navi ma anche per tragitti di strada, che comportavano pericolosità pressoché simili
ed ancora in
tempi di guerra rientrando gli stupri di guerra, gli stupri etnici, gli stupri di gruppo forme di aggressione militare minante ad alterare la purezza del ceppo etnico rivale
e certo non costituisce una stravaganza dell'autore il fatto che l'oggetto sia descritto nel XV secolo nel
Bellifortis di Konrad Kyeser = che non a caso, risalente grossomodo nel 1405, fu un trattato contro gli assedi di castelli e città e le devastazioni che ne potevano derivare
[triste constatazione che si preferisse una figlia od una moglie uccisa piuttosto che ingravidata da un odiato nemico! ad integrazione bibliografica, specie vagliando un'ipotesi alternativa, si propone la lettura di un testo valido per certe parti (l'insesistenza dell'apparecchio ai tempi delle Crociate) e meno per altre in merito all'uso o meno del "freno della lascivia", vale a dire il lavoro di Albrecht Classen, The Medieval Chastity Belt: A Myth-Making Process, New York, Palgrave, 2007 ]

Per testimoniare i flussi e riflussi su questa tematica è da rammentare, cosa assodata anche da quanto scritto nel Museo Cospiano, che le donne romane semmai avvezze al delicato scioglimento della fascia virginale nel ricco contesto dei loro riti nuziali ignoravano la tragica realtà di questo sistema di costrizione coercitivo detto "Freno della Lascivia", "Cintura di Castità", "Congegno Fiorentino" come viene attestato - leggi qui (per approfondire dal lato trattatistico e documentario)- sempre nel Museo Cospiano....: laddove anche si parla sempre nel " III Libro " (leggi indice) -seppur nell'ambito di una casistica assai peculiare- di un altro " Freno della Lascivia " in questo caso destinato agli uomini
Comunque l' equazione donna pagana - idolatra - puttana - malefica - strega coinvolgente la donna araba quale continuatrice della tradizione romana e classica (sulla cui abilità di cantanti e danzatrici oltre che sulla leggendaria bellezza fino al XIX secolo gli Europei nascosero dietro un'ipocrita condanna una formidabile attrazione) alla maniera in cui con sagacia scrisse il grande islamista Aldobrandino Malvezzi, trattando dell'urto tra Cristianità ed Islam e poi tra Potenze Europee e Impero Turco, risiedette il sempre pernicioso teorema dell'incomprensione tra civiltà, specie se su basi anche religiose, nel cui contesto antifemminismo e misogina furono solo un aspetto, per quanto di rilievo, alimentato nell'ambito della propaganda antislamica soprattutto dalle postulazioni, al limite della nevrosi estrema, degli anacoreti cristiani che comunque estesero la loro assoluta e intransigente riprovazione anche contro ogni altra forma di superstite recupero della cultura pagana compreso per esempio il culto dell'igiene, ritenuto da sempre e giustamente profilattico, ma combattuto come induzione alla lascivia dagli stessi anacoreti, che avevano "dannato" l'uso delle Terme dette anche "Stufe", appunto ripristinate e riutilizzate già dagli Arabi, come induzione al peccato della lussuria, esaltando trascuratezza e sporcizia come sinonimo di santità (per approfondire le riflessioni puoi qui leggere il testo multimediale sulla Terme Romane - Bagni Termali - Piscine - Cure ecc.ecc. ed integrarlo con il giudizio che i Romani avevano delle Terme oltre che come luogo di cura, igiene e "relax" quale punto di incontro e di scambio sociale, persino di lettura e scambi culturali = in merito invece alla loro condanna da parte del Cristianesimo originario è da dire che il concetto sopra espresso non risultò affatto circoscritto a tempi limitati ma che venne variamente ripreso = citiamo il caso di San Bernardo di Chiaravalle il quale non soltanto ma pure nella trascuratezza del corpo e dell'igiene dei Cavalieri Templari in base alla loro severissima " Regola vedeva come scrisse nel suo trattato In Lode della Nuova Milizia una forma di rispetto a Dio ed alla moralità riassumentesi in un' espressione di superiorità spirituale e bellica a fronte degli eserciti regolari cristiani troppo indulgenti a certe supposte cure, lascivie ed effeminatezze)
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[Testo critico ed informatizzazione a cura di Bartolomeo Ezio Durante] .




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