MEMENTO MORI (letteralmente: "Ricordati che devi morire") è una nota locuzione in lingua latina.
La frase trae origine da una particolare usanza tipica dell'antica Roma: quando un generale rientrava nella città dopo un trionfo bellico e sfilando nelle strade raccoglieva gli onori che gli venivano tributati dalla folla, correva il rischio di essere sopraffatto dalla superbia e dalle smanie di grandezza. Per evitare che ciò accadesse, un servo dei più umili veniva incaricato di ricordare all'autore dell'impresa la sua natura umana: lo faceva pronunciando questa frase (la consuetudine si mantenne nella costumanza ma decadde nel contesto cerimoniale atteso che al posto del Trionfo durante l'Impero destinato al solo Imperatore come comandante generale ai condottieri vittoriosi si concedevano piuttosto gli "Ornamenti Trionfali" come nel caso di Giulio Agricola conquistatore della Britannia
In ambito cristiano la costumanza ebbe poi naturalmente una valenza diversa quale un ammonimento ad operare per il bene e a non perdersi nelle lusinghe del mondo = per esempio l'ordine di stretta clausura dei trappisti, fondato nel 1664, adottò questa frase come motto: i monaci di quest'ordine si ripetevano tra loro continuamente la frase, e si scavavano - un poco ogni giorno - la fossa destinata ad accoglierli, con lo scopo di tenere sempre presente l'idea della morte e quindi il senso della vita, destinata a finire.
E' però da rammentare che il richiamo alla "fugacità della vita" e l'uso di ricorrere a citazioni concernenti l'inevitabilità della fine esistenziale venne meno - specie nel contesto dei periodi più fausti come questi caratterizzati da feste, ostentazione di ricchezze, disinibizione tipicamente postrinascimentale
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