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ALLA VOCE VESTIS TRATTATA DA PADRE LUCIO FERRARIS NELLA SUA QUI CITATISSIMA BIBLIOTHECA CANONICA... LE RIFLESSIONI SONO PRINCIPALMENTE RIVOLTE ALLE "VESTI ECCLESIASTICHE" ( non molto prima avveniva per certi aspetti l'opposto e per es. il ventimigliese Aprosio si interessò di moda e morale specie nel suo periodo veneziano e massimamente entro il contesto principalmente lubrico e misogino proprio dell'Accademia degli Incogniti non trascurando però le opere di eruditi napoletani e libertini come "Ernando Tivega" e Clemente Barrera che influenzarono sul tema alcune delle pubblicazioni più audaci venute alla luce nel contesto di tale accademismo): TUTTAVIA, ALLO SCOPO DI EVITARE AI NON ECCLESIASTICI O AD ECCLESIASTICI MENO TEMPRATI NELLA FEDE, DI INCORRERE IN PECCATO E DI OFFENDERE LA MORALE GIOVA RAMMENTARE COME NEL TESTO DEL FERRARIS SI DIANO SUGGERIMENTI NON PRIVI DI INTERESSE PER LAICI, SIA DONNE CHE UOMINI, ANCHE IN RAPPORTO ALLA LETTERATURA PRECEDENTE E, COME SCRITTO, IN RELAZIONE A CERTE PREGRESSE RIFLESSIONI APROSIANE, SPECIFICATAMENTE IN MERITO AL
PRINCIPIO CHE SOLO L'UOMO DEBBA PORTAR LE BRACHE = SENZA MAI CHE UOMINI SI VESTANO DA DONNE E VICEVERSA
VENENDO POI ESTESA LA DISCUSSIONE AD ULTERIORI TEMATICHE COME QUI SI LEGGE =
ABITI CARNEVALESCHI (DEL CARNEVALE) NON ESCLUSE ALTRE CASISTICHE COME ADDOBBARSI I LAICI CON VESTI SACERDOTALI ED
I RELIGIOSI CON VESTI PROFANE E ANCORA TUTTI QUANTI CON ABITI DI INFEDELI
O ADDIRITTURA ESSER SEPOLTI IN MANIERA STRAVAGANTE =
GLI ECCLESIASTICI CON ABITI DIVERSI DAI LORO PARAMENTI SACRI
ED I LAICI CONDOTTI AL CIMITERO ADDOBBATI CON PARRUCCHE E TRUCCATI COME FOSSERO VIVI
BEN IN MOSTRA ENTRO UNA CARROZZA E INDOSSANDO ABITI SONTUOSI

DOPO IL CONSUETO SOMMARIO PER ES. VIENE DATA SORPRENDENTE RILEVANZA AD UN ARGOMENTO NON ECCLESIASTICO PER CUI L'INVERSIONE DELL'
ABBIGLIAMENTO (VESTI - SCARPE - ACCONCIATURA ECC.)
COMPORTEREBBE L'INVERSIONE DELLA MORALE E DEI VALORI ISTITUITI =
******************CHE CIOE' LA DONNA NON DEVE VESTIRSI DA UOMO E L'UOMO NON DEVE FAR LO STESSO CON ABITI FEMMINILI******************.
TUTTO CIO' RATIFICATO E RIGIDAMENTE SANCITO PER NON CADERE NEL REATO DI
INFAMIA RIENTRANDO QUINDI TRA I "CRIMIMALI SUPREMI" (VEDI)
TRA CUI STAVANO CON ALTRI DI CUI SI LEGGE QUI ANCHE I
BESTEMMIATORI, GLI OMOSESSUALI GLI ERMAFRODITI E/O TRANSESSUALI (VEDI QUI ALCUNI CASI TRA CUI QUELLO DEL TRANSESSUALE VENTURA DI PORTOGRUARO) E SPESSO QUASI DI CONSEGUENZA UOMINI VESTITI DA DONNE E DONNE VESTITE DA UOMINI
OLTRE ALLE
DONNE RIBELLI ALLA REGOLA ISTITUZIONALE COMPORTANTI SIA LA LORO PRECISA POSTAZIONE SESSUALE SIA LA LORO SUBORDINAZIONE AL SISTEMA MISOGINO E PATRIARCALE:
PRINCIPIO ASSOLUTO DEI GOVERNI E DEL DIRITTO DELL'ETA' INTERMEDIA CHE, PUR COMPORTANDO ANCHE PER RAGIONI FIDEISTICO-PUBBLICISTICHE UNA
SANZIONE BIBLICA RIMANDANTE ALLA VICENDA DELLA DISTRUZIONE DELLE
" CITTA' DI SODOMA E GOMORRA ",
[ "Gerusalemme e suoi contorni" (1820) = analizza più estesamente qui con supporto cartografico: Un viaggio attraverso i Luoghi Santi fino alla contemplazione del Santo Sepolcro = la "Gerusalemme Celeste" e la "Gerusalemme Terrestre" = vedi anche la via al Mar Morto e le sue rive desolate sulla scia del percorso degli antichi Egizi che colà si recavano per raccogliere le sostanze necessarie ai loro processi di imbalsamazione = vedi ancora una stampa antica del Mar Morto - la distruzione divina della città di Sodoma ed ancora la descrizione dei Pomi di Sodoma nella narrazione ottocentesca del Visconte di Marcellus - analizza pure tra sodomia perfetta ed imperfetta ed altre colpe connesse alla distruzione di Sodoma, Gomorra, e delle altre città della Pentapoli = diverse interpretazioni]
BEN SI INTENDE CHE RISIEDEVA PRINCIPALMENTE NELLA MOTIVAZIONE ASSAI PIU' PRATICA QUANTO GELOSAMENTE SE NON OTTUSAMENTE CUSTODITA DI
EVITARE CHE DA PARTE DI UOMINI O DONNE,
-ALTERANDO CON LA LORO DIVERSA IDENTITA' SESSUALE OD ANCHE SOLO METTENDO IN DISCUSSIONE LE FUNZIONI PER OGNI SESSO INELUTTABILMENTE RICONOSCIUTE COME TIPICHE-
SI COMPROMETTESSE IN QUALSIASI MODO LO STATO DI FATTO GIUDICATO DAL SISTEMA EGEMONICO COME INAMOVIBILE ONDE GARANTIRE LA STABILITA' SINERGICA DI STATO E CHIESA NELLA CONSERVAZIONE DEI RELATIVI EQUILIBRISMI DI POTERE, DA CUSTODIRE INALTERATI ENTRO L' INTIERA STRUTTURA PIRAMIDALE DI GOVERNO
[Portar le Brache (dal latino Braca, usato spesso al plurale Bracae è l'adattamento di una voce celtica significante "pantalone largo": costume nazionale dei Galli di maniera che la Provincia Romana Narbonensis fu detta anche Gallia Bracata = più tardi come forma di "Brache più strette che fasciavano le gambe" si ebbe "patalone/pantaloni" dal francese del 1625 pantalons a sua volta coniato dal nome della maschera veneziana Pantalone che indossava tale indumento) divenne l'espressione usata per indicare lo stato istituzionale -come sopra detto- di subordinazione della donna al marito capofamiglia: = donde Portare le Brache ma anche Mettere le Brache in Capo assunsero tipologia di modi di dire: anche per segnalare la donna che, contro le norme istituzionali volesse spadroneggiare all'interno di una famiglia, usurpando il ruolo di capofamiglia. Questi modi di dire, che volevano alludere allo stato di fatto giudicato come intangibile del maschilismo quanto del patriarcato e alla possibile rivolta di donne ritenute "megere" ebbero anche la loro sanzione letteraria come per es. nei Canti carnascialeschi in uno dei quali si legge "Voglion le donne diventar mariti, cercan portar le brache e dominare" (vedi Nuovi Canti carnascialeschi del Rinascimento, a cura di C. S. Singleton, Modena, 1936, 531). Siffatte considerazioni ebbero però la loro sanzione anche nella letteratura ufficiale vedi ad. es. M. Bandello laddove scrisse "Ora vedete se il manigoldo de l' Amore aveva concio il povero uomo, se la donna gli avev messo le Brache in capo; chè secondo che un altro alor alora avrebbe strangolata a moglie o datele tate pugnalate che morta l'avesse, Ser Capocchio cominciò insieme con lei a piangere e confortarla (Matteo Bandèllo, Opere a cura di F. Flora 2 volumi, 1952, I, 37). Anche se l'espressione letteraria forse più completa ed esaustiva è di Gasparo Gozzi, quindi piuttosto tarda, laddove si legge "Io non scrivo questa stravaganza, che per far sapere di quanti mali si capace e quanto inestinguibile sia il seme delle dissensioni acerbe di una famiglia, e massime quando ha l'origine dalle femmine che si sono calzate le brache mascoline" (Gaspare Gozzi, L' Osservatore, a cura di G. Gherardini, Firenze, 1881). Per un approfondimento vedi comunque s. v. Braca il Grande Dizionario della Lingua Italiana di Salvatore Battaglia, volume II, pag. 229, colonna II].

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SUBITO DOPO NEL TESTO DELLA BIBLIOTHECA CANONICA...DI LUCIO VIENE SVILUPPATO UN ARGOMENTO DI TIPO CARNASCIALESCO (CHE NESSUN LAICO POSSA TRAVESTIRSI ANCHE PER GIOCO CON ABITI RELIGIOSI IN QUANTO "MASCHERANDOSI" SI CEDE ALLE SUGGESTIONI DELLA MASCA, CHE E' NOME ALTERNATIVO DI STREGA E RIMANDA ALLE DEMONIACHE LAMIE): LO STESSO ARGOMENTO E' POI RIPRESO IN CHIAVE ECCLESIASTICHE ED E' UNA FORMA DI SANZIONE AVVERSO LE MONACHE (INIBITE ANCHE PER SEMPLICE GIOCO A DEPORRE LE LORO VESTI AL FINE DI INDOSSARE ABITI CARNEVALESCHI O MASCHERARSI).
SEGUONO ULTERIORI ARGOMENTAZIONI TRA CUI QUELLA DI NON TRASFORMARE LE VESTI ECCLESIASTICHE CONSUNTE IN VESTI PROFANE ED ANCORA QUELLA DI NON AVVALERSI GIAMMAI DELLE VESTI DEGLI INFEDELI.
MERITEVOLE DI PECULIARE CONSIDERAZIONE E' POI L'EDITTO, IN QUESTA VOCE DELLA SILLOGE DI LUCIO FERRARIS DEDICATA ALL'ABUSO DI CERTE VESTI, ALL'INTERNO DI UNA REGOLAMENTAZIONE DEI FUNERALI DI ECCLESIASTICI, NOBILI E MAGNATI: LA NORMA BASILARE CHIARAMENTE ESPRESSA E' CHE
NON SI VIOLINO CERTE ANTICHE CONVENZIONI DI MANIERA CHE GLI ECCLESIASTICI VENGANO PORTATI ALLE CHIESE SEMPRE E SOLO CON LE VESTI SACRE DI LORO SPETTANZA ED I LAICI RAGGIUNGANO L'ESTREMA DIMORA ALL'USO ANTICO DEL RITUALE ROMANO SENZA RICORRERE, COME NEI TEMPI MODERNI, A STRAVAGANZE QUALI ESSER CONDOTTI CADAVERI DENTRO COCCHI O CARROZZE.
E COME SI EVINCE DAL TESTO IN ITALIANO QUI SOPRA PROPOSTO, PER UNA MAGGIOR UNIVERSALE COMPRENSIONE, LE PENE MINACCIATE IN QUESTO ULTIMO CASO, A CARICO DI EREDI E PARROCO, NON SONO PERALTRO DA POCO.

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