cultura barocca
CULTURA-BAROCCA DETIENE MOLTO MATERIALE SU AGRONOMIA, MEDICAMENTI CONNESSI ALL'ERBORISTERIA, ALIMENTAZIONE, GASTRONOMIA, ALLEVAMENTO, STATUTI VARI CONNESSI, EDITI ED INEDITI: VARIO MATERIALE E' GIA' IN RETE, ALTRO LO METTERA' A DISPOSIZIONE SOLO SU MOTIVATA RICHIESTA, RISERVANDOSI ASSENSO O DISSENSO CHE COMUNICHERA' VOLTA PER VOLTA, STANTE ANCHE L'UNICITA' DI CERTE DOCUMENTAZIONI = LE PROCEDURE SI LEGGONO IN QUESTA MULTIMEDIALE "PREMESSA ESSENZIALE"

La straordinaria INCISIONE, rappresentante vari aspetti della anatomia delle API fa parte del materiale fotografico della Biblioteca Aprosiana di Ventimiglia cui è giunta a corredo dello studio di Angela Franca Bellezza qui digitalizzato (Fra classici greci e latini al tempo dell'Aprosio: il contributo della tipografia) contenuto nel volume miscellaneo edito a Sanremo nel 1981 dalla Civica Biblioteca Aprosiana dal titolo Il gran secolo di Angelico Aprosio (a cura di A. Naso -S. Leone Vatta).
La grande studiosa (purtroppo scomparsa di cui si sente l'assenza sia come persona sia quale ricercatrice) di biblioteconomia oltre che della classicità (io ebbi la fortuna di conoscerla -prima che come persona straordinaria- qual docente di Storia Romana con epigrafia all'Università di Genova nella Facoltà di Lettere e Filosofia), aveva individuato questo raro volume delle
SATIRE di PERSIO (con volgarizzazione di F. Stelluti, stampato a Roma dal Mascardi, nel 1630)
nella BIBLIOTECA CIVICA DI BERGAMO con la data sul frontespizio piuttosto scarabocchiata (MDC XXX alterato in MDCXXXV).
Dopo aver evidenziato la rarità dell'opera (la Bellezza puntualizza infatti: "sull'importanza dell'edizione italiana cfr. Cinque secoli del Libro italiano. Catalogo della Mostra per il V centenario dell'Arte tipografica in Italia, Roma, 1965, n. 384 e p. 74; S. SAMEK LUDOVICI, Arte del Libro, Milano, 1974, tav. 137) la stessa studiosa scrive "Lo Stelluti parla esplicitamente dell'impiego del microscopio a p. 26 commentando i vv. 37 - 38 della IV SAT.. I versi in causa trattano la configurazione anatomica del gorgoglione (gurgulio = curculio) accostandola al pène: una delle tante sferzate dell'allegoria di Persio. L'Aprosio conobbe la traduzione dello Stelluti e vi accennò almeno due volte nella Grillaia [per esempio alla] p.50 e alla p. 450 : tuttavia l'edizione non si è conservata all'Aprosiana di Ventimiglia dove pure era giunta per dono di Andrea Peschiulli e neppure in raccolte di Genova.[Integrando l'autrice si può connettere la dispersione della preziosa opera a tante vicissitudini passate e qui nel possibile elencate: non solo alla napoleonica operazione detta "Prospero Semini/-o]. L' Aprosio e il suo corrispondente oltre che "Fautore dell'Aprosiana" (p. XXXVI), sacerdote di La Spezia e letterato Gasparo Massa [qui citato a fine pagina nella sua silloge sui Letterati Liguri dal Soprani] si occuparono della PATRIA DI PERSIO per rivendicarlo alla Liguria: le due brevi trattazioni furono stampate da Pietro Giovanni Calenzani in Genova rispettivamente nel 1664, pp. 18 e nel 1667, pp.44. Stranamente il Massa non cita l'Aprosio, mentre l'Aprosio ricorda il lavoro del Massa in La Biblioteca Aprosiana, Bologna, per li Manolessi. 1673, p.8'.
L'INCISIONE DELL'IMMAGINE DIMOSTRA COMUNQUE A QUAL LIVELLO DI CONOSCENZA GIA' NEL '600, IN FORZA DEL MICROSCOPIO SI FOSSE GIUNTI A RIGUARDO DELLE API (ENTRO IL PROCESSO DELLA DOLCIFICAZIONE DAI TEMPI DELLA CLASSICITA' MA NON SOLTANTO: SENZA DIMENTICARE A SECONDA DELLE AREE, DELLE POSSIBILITA' ECONOMICHE, DELLE ACQUISIZIONI ANCHE POSTERIORI IN TALE CAMPO: FICHI, CANNA DA ZUCCHERO, BARBABIETOLA DA ZUCCHERO, ADDIRITTURA ACERO ): COSA GIA' EVIDENZIATA NEL CONTESTO DEL TESTO MULTIMEDIALE PREDISPOSTO, E PRESENTATO AL PUBBLICO PRESSO IL FORTE DELL'ANNUNZIATA DI VENTIMIGLIA (CLICCARE SUL N. 1 DELLA CARTA ANTICA) SU RICHIESTA ISTITUZIONALE DEL COMUNE DI VENTIMIGLIA (SINDACO DOTT. GIORGIO VALFRE' - ASSESSORE ALLA CULTURA DOTT.A RITA ZANOLLA) IN OCCASIONE DELL'EVENTO DEL GIUBILEO 2000 (CON UN AMPIO SETTORE SPECIFICATAMENTE DEDICATO A QUELL BASILARE AREA DI TRANSIZIONE DEI PELLEGRINAGGI CHE FU LA LIGURIA): ARGOMENTO DELLA DOLCIFICAZIONE CONNESSO AI TANTI DI GASTRONOMIA, AGRONOMIA, PASTORIZIA, ALLEVAMENTO, CONTESTUALMENTE AD ALTRI ANCORA PIU' ESTESAMENTE CONNESSI AL TEMA SOCIO-POLITICO-ECONOMICO, SVILUPPATO SOTTO TITOLO DE IL MESTIERE DI VIVERE: CIVILTA', ARTI, USI ECONOMICI, VITA POLITICA TUTTAVIA AMPIAMENTE ARRICCHITO E MODIFICATO, GIA' IN CHIARO SULLA RETE, MA PURANCO POTENZIABILE IN FORZA DI DOCUMENTI OTTENIBILI SU RICHIESTA ENTRO CULTURA-BAROCCA.
Non è improbabile che lo STELLUTI si sia avvalso per questo suo lavoro delle API del Rucellai (Roma, 1524, in particolare i versi 963 - 995) [opera ed autore di cui anche l'Aprosio parla diffusamente alle pagine 458-459 del repertorio biblioteconomico della "Biblioteca Aprosiana" edita nel 1673 (le voci sottolineate sono attive)] ove l'autore fa cenni ripetuti ad osservazioni scientifiche recentemente condotte sulle MEMBRA SEZIONATE DI API: osservazioni realizzate valendosi di uno specchio concavo a guisa di dispositivo ottico. Appassionato studioso di Virgilio, il Rucellai scrisse tra il 1523 e il 1524 questo poemetto, parafrasando il libro IV delle Georgiche, e lo dedicò al suo stretto amico Gian Giorgio Trissino. L'opera però, grazie alla viva conoscenza del mondo della campagna, non manca di spunti vivaci e originali, nati dall'osservazione diretta degli alveari: secondo Azelia Arici (Grande Dizionario Enciclopedico, Utet, Torino, 1976) seppe così dare alla sua opera un tono di fresca intimità campagnola.
Tuttavia, per concludere, è da precisare che la conoscenza dell'animale, acquisita in virtù del coltello anatomico, era già avanzata al tempo dell'antica scienza greca come si legge in M. VEGETTI, Il coltello e lo stilo. Animali, schiavi, barbari, donne alle origini della razionalità scientifica, Milano, 1979 e rec. di F. Della Corte in "Maia", n.s., XXXII, 1980, p.308.

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