GLI ABITANTI DI "ALBINTIMILIUM"

La POPOLAZIONE DI ALBINTIMILIUM è in parte documentabile attraverso i reperti epigrafici (in gran parte ma non solo reperibili attraverso lo studio delle LAPIDI FUNEBRI testimonianza basilare di quelle TRADIZIONI ROMANE DI SEPOLTURA che affascinò da sempre gli studiosi del passato compreso il ventimigliese Angelico Aprosio) tenute sempre le doverose CAUTELE SCIENTIFICHE DI ANALISI E INTERPRETAZIONE CRITICA.
Giova precisare che l'onomastica latina si vale dei tria nomina (3 nomi). Il praenomen, spesso abbreviato, veniva dato al bambino il nono giorno dopo la nascita, alle femmine (raramente) l'ottavo (MACROB., "Sat.", I, 16, 36). Ai maschi era imposto ufficialmente quando indossavano la toga virile. Al secondo compariva il nomen designante la gente di appartenenza; questo non si abbreviavia e da solo o seguito da un cognomen costituiva il nome della donna libera. Così la schiava affrancata (liberta) prendeva come nome il gentilizio del padrone. Il cognomen, di uso più recente, derivò da un soprannome individuale relativo a peculiarità di vario genere: fisiche (Longus), di origine (Antias, Ligus). Dal I sec. fu esteso ai liberti che assunsero col gentilizio il praenomen del patrono mantenendo in terza sede il loro nome personale: "L(ucius)" (nome del vecchio padrone) "Flavius" (gentilizio dell'ex padrone) "Primigenius" (nome personale dell ex schiavo). Vedi I. CALABI LIMENTANI, Epigrafia Latina, Varese-Milano, 1968, pp. 155 sgg.

Sulla base del LAPIDARIO, nonostante il ridimensionamento patito (comunque meno sostanziale di quanto in prima istanza affermato e certo più quantitativo che qualitativo), si evince che sotto il profilo demico la città era popolosa ma alta vi era la mortalità infantile e in giovane età, se il 30% delle iscrizioni note appartiene a persone d'età inferiore ai 25 anni.
Commoventi nella semplicita delle espressioni sono le lapidi dei i piccoli defunti: sono pure numerose le iscrizioni di giovani donne per cui si specifica l'età alla morte mentre altre non riportano tale precisazione ma non eliminano il sospetto che possa trattarsi di morte precoce.
Il numero maggiore di persone defunte giovani spetta, però, per quanto concerne il materiale disponibile, a uomini di eta tra i 14 e i 25 anni. In genere si trattò di morti naturali, spesso provocate da agenti patogeni.
Dopo i 25 anni, completata la selezione tra individui sani e malati, i casi di morte prima dei 40 anni sono limitati: dopo i 40 anni non compaiono lapidi con l'eta del morto.

Dal lato onomastico la popolazione di "Albintimilium" era composita [Utile guida: G. MENNELLA, L'onomastica latina nelle epigrafi intemelie, ingaune e sabazie, in "Atti della Soc. Savonese di St. Patria", N.S., XIV (1980), pp. 5-23].
Si nota che accanto a famiglie dalla buona onomastica latina stanno gentilizi di origine locale e greca. Alcuni cognomina greci, avendo nomen e praenomen latini, tradiscono un'origine servile.
In altri casi sembrerebbe trattarsi di commercianti di ambiente greco. Dati i rapporti commerciali tra lambiente greco-ligure non è da scartare l'ipotesi che questi si siano fermati colle famiglie ad Albintimilium per curare i traffici .

Buoni gentilizi latini appaiono le forme: "Aelia, Aemilia, Afrania, Albucia, Allia, Antonia, Apronia, Asinia, Atilia, Aurelia, [Aurinia], Avelia, Avidia, Axia, Billinia (Billenia - Bellenia), Bittia, Caninia, Claudia, Coelia, Cominia (-sia), Considia, Cornelia, Domitia, Flavia, Fonteja, Iulia, Iunia, Licinia, Lollia, Lucretia, Maia, Manilia, Mantia, Marcia, Messia, Metilia, Mettia, Minicia, Minucia, Mummia, Nonia, Octavia, Polfenia, Pompeia, Pomponia, Porcia, Suburia, Salvia, Sextia, Statoria, Trassaria (?), Valeria, Vettia, Verginia".
Molte gentes di Albintimilium" si riscontrano nella X regio e cioe nella Venetia, nell' area di Aquilea, Trieste e dell'entroterra di Venezia.
Nell'XI regio v'è rapporto particolare coll'"ager" dell'antica Milano. Invece, nelle IX regio, si hanno corrispondenze coll'onomastica di Genova, Industria ed Albingaunum.
Più forte di tutte è la convergenza coll'onomastica di "Cemenelum".

Gentilizi propri di Albintimilium sono Billenius e Apronius di cui sopravvivono i derivati/ volgarizzati Beglia ed Aprosio specie nei siti di Camporosso e Vallecrosia.

Parecchi cognomina sono di Greci, alcuni dei quali furono schiavi poi affrancati. Quelli per cui la condizione di liberti (cioè ex servi) è ammessa sono: "Anopte (?), Lisia, Lucida, Luciferus, Rhodion, Zenio".
Altri nomi di origine greca od orientalizzante sono: "Asclepiades, Agathonis, Anthus, Baraco, Citera, Cerino, Coeranis, Dioscurus, Demetrius, Epagathus, Genethlius, Heliodorus, Helius, Helias, Helphis, Lycoris, Lysistrata, Nicena, Mithridates, Pamphilus, Protecteto, Psaechas, Symposius, Sinemne, Syntychenis, Thallusa, Tigris, Trophimus".
Tra le lapidi del "Corpus" intemelio, ne compare una del II sec. d.C., belle lettere a fattura elegante, che tradisce l'origine servile dei beneficiari: vi sono menzionati i nomi greci "Hedistus, Euposia, Thesmo".
Ex schiavo, dall'onomastica latino/ italica fu Lucius Flavius Primigenius.
Cognomina attestanti onomastica gallo-ligure furono già segnalati dal Rossi. Tra questi si ricordano: "Adreho (o Adreito? ), Alpinus, Capriola, Exomnacius, Ligus [in più testimonianze], Montana, Sentro, Urbicus, Uxsubia".
"Procula" appartiene ad una onomastica arcaica, tipica dell'Italia centrale.
Tra gli altri cognomina, latino/italici, si ricordano: "Agricola (?), Allianus, Amabilis, Amoena, Anfus, Appia, Arocus (= Arogus), Bassus, Canuleius, Catulla, Cerdus, Clemens, Crescens, Cupitus, Felicitas, Firmus, Florus, Frequiens, Fuscina, Geminianus, Hilarus, Iucundilla, Lallus, Lucanus, Lucretianus, Macro, Maximus, Mansuetus, Marcellus, Maritimus, Marullina, Nepos, Novicus, Paternus (-a), Polla, Primigenius, Primitivus, Primus, Priscus (-a), Quarta, Quieta (-us), Restitutus (-a), Rufus, Secundinus, Secundus (-a), Severus (-a), Sippus, Tertia, Tertulla, Tertullinus (-a), Tranquillinus (-a), Tranquillus, Urbicus".
E' da ricordare il "cognomen Karicus" volutamente arcaico rispetto alla forma comune nell'Italia antica, "Caricus".
"Felicitas" è forse un "agnomen"; potrebbe esserlo pure "Uxsubia" ma potrebbe anche trattarsi di un "cognomen ex origine" dall'etnico dei Liguri Oxsubii, le cui stazioni non stavano lontano dal territorio intemelio: "I.L.I.", D. 143, n. 49 = CIL, V, 7782.
I gentilizi più comuni ad " " sono Metilia e Apronia, oltre a Iulia e Iunia.
Tra i cognomina son tante le forme in -llinus (-a) e quelle tipiche d'area ligure come Paternus, Restitutus (-a), Secundus (-a), Severus (-a) e il cognome di origine Ligus.
In area ligure si ha un Paternus Albing(auno), in CIL, VI, 32638 a: Secundus si trova ad Albenga (CIL, V, 7798) e Vada Sabatia (CIL, V, 7776 a, 7778). Severus ad Albenga ("R.I.I.", 1971, p. 1; "A.A.S.T.", 1932-33, p. 41) e Vada Sabatia (CIL,V, 7779).

L'onomastica intemelia ha rapporti con quella di altri centri liguri.
Pare più interessante il numero di riscontri onomastici colla X regio e soprattutto coll'area di Aquileia. La grandezza di questa città giustifica un numero considerevole di gentilizi e "cognomina": tuttavia oltre al fatto, importante, che tutti quelli di Ventimiglia sono documentati in tale zona, bisogna ricordare che il "cognomen Capriola " compare solo ad "Albintimilium" e ad Aquileia.

Il gentilizio Maia compare solo, oltre che a Ventimiglia, a Dertona, (IX regio) e a Trieste, nella X la stessa di Aquileia; per quanto concerne la lapide (del III secolo) scoperta a Ventimiglia, essa fu eretta dai genitori per la figlioletta Maia Paterna, morta a soli 11 anni: essi, per onorare la bimba con una lastra di buon valore, fecero utilizzare dal lapicida il retro di un'iscrizione del I secolo, di un certo Publius Nonius Primus che l'aveva fatta realizzare e sistemare onde interdire l'accesso, per quanti non fossero graditi, ad una sua via privata (vedi "Rivista Ingauna Intemelia", 1938, pp. 169 - 170).
Altre tombe si son rinvenute per l'areale intemelio ma senza lapidi con iscrizioni sì da poter in qualche modo caratterizzare le persone inumate (recentissinmo il rinvenimento di una necropoli tardo antica ancora in fase di studio) = fa eccezione Bordighera ove, come contro le aspettative, si rinnvenne un SEPOLCRO DI FAMIGLIA i cui capostipiti, Giulia Fuscina e Lucio Flavio Lucreziano (di cui è rimasta tracca nei frammenti di una BELLA LAPIDE EPIGRAFICA) nel II sec.d.C. risiedettero VEROSIMILMENTE in una villa prossima al tragitto "bordigotto" della "Julia Augusta", la via portava alla "capitale", a Nervia di Ventimiglia, del municipio di Albintimilium che si era espansa nella periferia dei sobborghi occidentale (dal Capo di Ventimiglia a Latte e Mortola) ed orientale (Bordighera ed Ospedaletti), con insediamenti nelle valli interne

La Julia Augusta (dal 13 a.C. punto nodale del sistema viario romano di nord-ovest) scendendo da nord faceva capo al nodo di AQUAE STATIELLAE (oggi Acqui Terme), superava Canalicum (Cairo Montenotte) e raggiungeva Vada Sabatia sostituendo la via Aurelia nel viaggio verso le Gallie: la sua deviazione verso l'area subpadana di Acqui e di Augusta Bagiennorum (Benevagienna) era di grande importanza commerciale e sono utili i confronti con i reperti romani di Aquae Statiellae e di centri vicini del Piemonte.
L'Aurelia, prosecuzione costiera della Julia Augusta verso levante dopo Vada Sabatia prima di Genova si congiungeva con la via Postumia, che proveniva dalle regioni nord-orientali d'Italia e, superato il territorio di Libarna, arrivava a comunicare con la via di litorale nel cardine di Figlinae, a ponente di Genova.
Questa arteria fu un itinerario commerciale tra Liguria e Venezie: tramite essa arrivavano in Liguria i prodotti dell'importante centro commerciale e industriale di Aquileia.
Oltre le dimostrate convergenze di onomastica per provare questi scambi commerciali (con la conseguenza di incontri socio-culturali), basta ricordare che insieme a bolli di produttori di Roma impressi su anfore od urne cinerarie e a bolli o timbri attestanti opifici locali, nel territorio di "Albintimilium" si trovarono tegoli di ottima fattura su cui erano impressi bolli laterizi con lettere e nessi propri di marchi simili letti ad Aquileia: come il nesso "MNV", con "N" e "V" legate, che risulta assai vicino al bollo "MNV SAE" di Aquileia ("Suppl. It.", 100) che presenta ulteriori identità di fattura (P. BAROCELLI, Albintimilium, col. 107 sgg.) con i reperti di Ventimiglia.
Oltre queste grandi linee commerciali avevano importanza molti PERCORSI ALTERNATIVI che mettevano in comunicazione l'agro intemelio sia col Basso Piemonte che con la zona di "Costa Beleni" e quindi col municipio di Albintimilium: come si evince ancora da carte del XVIII secolo, oltre che la LINEA LIGURE DI MEZZACOSTA un'importanza fondamentale per superare l'oltregiogo era la VIA DEL NERVIA e tutte le INTERSEZIONI con altri tragitti che essa rendeva possibili in alta valle: e tra questi tragitti un ruolo primario aveva il PERCORSO che risaliva dall'area di Taggia e di Costa Beleni.






G. Rossi, in "Not. Scavi" , 1889, p. 95: C. Fonteius Agathon di anni 32. Vedi I.L.I., sill. LXIII; segui "R.I.I.", 1938, p. 186:
D(is) M(anibus) / · C(ai) Fontei C(ai) I(iberti) / Agathonis / v(ixit) ann(os) xxxii / h(ic) · s(itus) e(st) Vettia Tigris · coniugi benemeren[ti].
Ritrovata a Nervia nel 1889 a ponente del teatro romano.

Aelia, compare a Monaco, CIL, V, 7380, e a CEMENELUM, CIL, V, 7880, nelle Alpes Maritimae. Comune nella IX REGIO particolarmente a Padova (CIL, V, 2801, 2827) e ad AQUILEIA (CIL, V, 12731.

Aemilia si trova a Monaco (CIL, V, 7819, 7826, 7828) e a CEMENELUM (CIL, V, 7963). E’ però tipica di AQUILEIA, X REGIO (CIL, V, 1059, 1386~.

Afrania, anche a Brescia, nella XI REGIO, ma propria dell'ager circostante Mediolanum (CIL, V, 4521).

Albucia, propria di Torino e Mediolanum (CIL, V, 5819, 5918, 5936, 5937, 5938, 5996).

Allia è tipica della XI REGIO, a Torino (CIL, V, 7380) e a Milano (CIL, V, 59401.

Antonia, nella IX REGIO a GENOVA e a DERTONA (CIL, V, 7754, 7380), ma anche nella X ad Altino presso Venezia (CIL, V, 2194) e nel Bresciano (CIL, V, 4294).

Apronia, non molto frequente, si trova nella X REGIO, a Venezia (CIL, V, 2196) e nella XI REGIO a Milano e Lodi (CIL, V, 5843, 6344).

Atilia comune nelle 3 regioni settentrionali (CIL, V, p. 1104, coll. 2-31.

Aure­lia diffusa nella IX REGIO e nell’ XI REGIO, è comune nel Padovano (CIL, V, 2903, 3029, 3060).

Caninia, tipica della XI REGIO, Milano (CIL, V, 5332, 5333, 5334, 5982).

Claudia tipica di Segusio, Alpes Cottiae (CIL, V, 7280, 7281) e nella IX REGIO di DERTONA; comunissima nelle 3 regioni settentrionali (CIL, V, p. 1109, coll. 3-4).

Coelia comune nella X REGIO a Padova (CIL, V, 2963, 2907) ed Este (2610) e nella XI REGIO, Milano (CIL, V, 5995, 6006).

Cominia (sia) nella IX REGIO a DERTONA (CIL, V, 7385), col cognomen Montana a Torino (CIL, V, 7183).

Domitia a CEMENELUM (CIL, V, 7907) ed ASTI, IX REGIO (CIL, V, 75721.
Flavia ad ALBA POMPEIA, nella IX REGIO (CIL, V, 7594) e CEMENELUM (CIL, V, 7907).

Fonteja tipica della X REGIO, a Este (CIL, V, 2711) e Vicenza (CIL, V, 3170).

Iulia nella IX REGIO a Vadum (CIL, V, 7778) e diffusa nella X REGIO e nell’ XI REGIO (CIL, V, p. 1115, colt 1 e p. 1116, coll.1-3) = a Ventimiglia vedi anche la bella arula votiva di Iulius Geminianus.

Iunia propria delle 3 regioni settentrionali (CIL, V, p. 1116, coll.3-4).

Licinia in tutte tre le regioni del nord (CIL, V, p. 1117, CO1.1-2), vicino a CEMENELUM (CIL, V, 7941) e nella Val Bormida, IX REGIO (CIL, V, 7464).

Lucretia a GENOVA (CIL, V, 7743).

Maia , a DERTONA, IX REGIONE (CIL, V, 7365) e a Trieste, X REGIO (CIL, V, 597).

Il Pais (Suppl. Ital.) cita una gens Bitta presente nel municipio di Albingaunum.

Manilia, propria della IX REGIO, DERTONA (CIL, V, 7390) e della X REGIO (CIL, V, p. 1119, coll. 2-3).

Mantia della IX REGIO e particolarmente di CEMENELUM (CIL, V, 7913, 7914).

Marcia della X REGIO (CIL, V, p. 1119, col. 2).

Messia di ALBA POMPEIA (CIL, V, 7606) e della XI REGIO (CIL, V, p. 1119, col. 41.

Metilia comune a CEMENELUM (CIL, V, 7944, 7946).

Mettia comune nella IX REGIO e nella XI REGIO; tipica di AUGUSTA BAGIENNORUM (CIL, V, 7693) e POLLENZA (CIL, V, 7622).

Minicia diffusa nella X REGIO e nell’ XI REGIO (CIL, V, p. 1120, COT. 2) ma anche documentata a GENOVA (CIL, V, 7749).

Mummia nel Mila­nese (CIL, V, 5699).

Octavia nella IX REGIO e nella X REGIO (CIL, V, p. 1121, COT. 3-4), pure testimoniata a GENOVA (CIL, V, 7764).

Polfenia anche ad INDUSTRIA nella IX REGIO (CIL, V, 7462).

Pompeia, diffusissima ad AQUILEIA e Verona (CIL, V, 1101 e 3705), nella X REGIO a Milano (CIL, V, 6073) e ad INDUSTRIA (CIL, V, 7468), nella IX REGIO.

Pomponia comune ad AQUILEIA (CIL, V, 1342).

Porcia nella X REGIO, a Zuglio (CIL, V, 1832).
Salvia nella X REGIO a Vicenza (CIL, V, 3126) ma anche nell ' XI REGIO a Torino (CIL, V, 7108).

Statoria , nel milanese (CIL, V, 5869, 5888).

Valeria la più diffusa di tutte, da AUGUSTA BAGIENNORUM (CIL, V, 7681) ad AQUILEIA (CIL, V, 8840, 10), ad ASTI (CIL, V 7579), a CEMENELUM (CIL, V, 7873).

Trassarius è forse un gentilizio derivato da un apax di ascendenza celtico-subalpina (Trasius di Bruzolo in val Susa = CIL, V, 7221).

Supplementa Italica, 992. E’ indubbio che la gens Billinia o Bellenia, citata da Celio abbia legami con certe forme consimili, come quella del dio Belen.
Del resto ancora oggi, soprattutto nella zona di Camporosso, sono frequenti casi di cognomi che conservano l'antica radice: Bel-Bil, es. Beglia. Suppl. Ital., 1001: l'evoluzione linguistica di questo cognome si può studiare analizzando documenti del '300 e giungendo poi alla consultazione dell'elenco dei proprietari censiti nel Catasto intemelio del XVI secolo (quando a Camporosso possedevano case e terreni 7 capifamiglia Bellia).
La gens Apronia, per trasformazione della nasale nella fricativa linguodentale, ha dato origine al frequente cognome Aprosio, uno dei più antichi in città e particolarmente nell'agro di Vallecrosia come si deduce da tanti atti notarili.







Un L. Arulensus Anoptenis compare a Milano (CIL, V, 5762).

Lisia è proprio dell'onomastica attica.

Licidus a Milano (CIL, V, 5995).
Luciferus a Padova (CIL, V, 8836).
Rhodion di ex schiavo di cui indica la provenienza, Rodi. Fuori di Albintimilium solo a Brescia (CIL, V, 4627).

Zenio nella IX REGIO a Concordia (CIL, V, 8711).

Asclepiades, cioè devoto di Asclepio.

Agathon a Brescia (CIL, V, 4294).
Baraco solo ad AQUILEIA (CIL, V, 1621), è un ebraismo, usato in greco ellenistico per indicare baleno.

Dioscurus altrove solo nella XI REGIO (CIL, V, 6402).

Demetrius ad AQUILEIA (CIL, V, 8112, 33; 8117, 2) e CEMENELUM (CIL, V, 7870).

Epagathtus, nella IX REGIO a Chieri (CIL, V, 7499) e ad INDUSTRIA .

Thesmo si trova a Concordia nella IX REGIO (CIL, V, 1925).

Si può poi ricordare, con qualche dubbio di lettura, [-] Aretosc, trovata a Nervia e di infima età (Not. Sc., 1879, p. 255 = Suppl. Ital., 1007), e un Eutycus, forse un cristiano intemelio (I.L.I. = Mennella, L'onomastica, sotto voce).

Heliodorus a Verona (X) (CIL, V, 3470), Torino (CIL, V, 7021), INDUSTRIA (CIL, V, 7486).

Helius frequente ad AQUILEIA (CIL, V, 1084), ad Ivrea , XI REGIO, (CIL, V, 6785).
Helias oltre che a Milano (CIL, V, 5957) anche a CEMENELUM (CIL, V, 7909).

Helphis frequentissimo nella forma esatta Helpis nella X REGIO, soprattutto ad AQUILEIA (CIL, V, 1420,8319), Vicenza (3174), Verona (8854).

Lycoris, spesso a Milano (CIL, V, 5926, 8923).

Nicena comune ad Este (X REGIO) (CIL, V, 2622).

Psaechas nella forma Psechas si trova a Vicenza, X REGIO, (CIL, V, 3107).

Syntychenis anche nella X REGIO: Padova (CIL, V, 8125, 27), Verona (8858) ed Aquileia (CIL, V, 1073).

Thallusa a Concordia e a Padova nella X REGIO (CIL, V, 1928, 2944).

Trophimus a Vicetia (CIL, V, 3160) e INDUSTRIA (CIL, V, 7468).

G. Rossi, in "Not. Scavi", 1887, p. 127. Si trattava di un liberto: leggi L(ucius) Flavius / · L(ucii) l(ibertus) / · primigenius. Piccola iscrizione rinvenuta nel 1887 nella necropoli a ponente del teatro romano. Difficilissimo datarla con sicurezza. Ora nel museo archeologico. Cfr. G. Rossi, in "Not. Scavi", 1887, p. 127 e Id., I Liguri Intemeli, p. 140, n. 50.

Capriola ancora ad AQUILEIA (CIL, V, 1243).

Exomnacius (CIL, V, 7445) pure nella forma Exomna.

Montana ad Este (CIL, V, 2566) oltre che a Monaco (7822) e CEMENELUM (CIL, V, 7889).

Uxsubia è un agnomen. Tutti questi cognomina sono in genere o accezioni etniche, Exomnacii, Montani e Oxybii erano genti montanare, o geografiche, Ligus [in più testimonianze, Montana, Alpinus, o geografiche-etniche, Montani, o zoologiche, Capriola. Tutti questi concetti si riferiscono all’ ambiente alpino che faceva parte della cultura dei Liguri antichi. Vedi E. Curotto, La Liguria Antica..., p. 306.

G. Rossi, Storia della città di Ventimiglia..., p. 438, n. 26. Si ricordi Iulius Proculus il personaggio latino che vide Romolo dopo la morte e la deificazione.

Agricola, perduta nella regione di Torino (CIL, V, 6984): il Mennella nella sua scientifica revisione del lapidario intemelio matura delle perplessità sulla genuinità di questa iscrizione molto lacunosa e oggi irreperibile (n.21 - pp.5051):"La storiografia locale ha creduto che il frammento possa costituire una preziosa testimonianza relativa alla presenza o perlomeno all'origine intemelia del ben noto generale suocero di Tacito...In realtà la mancanza di dati di scavo e l'appertenenza del frammento alla raccolta Daziano fanno sorgere il dubbio che non venisse da Albintimilium ma fosse stato acquistato [il frammento] a Roma e in origine appartenesse a una dedica funeraria contenente il cognome Agricola che è abbastanza diffuso pure nell'ambiente urbano...".

Amoena a Torino (CIL, V, 7126).
Cerdus, nella X REGIO, a Vercelli (CIL, V, 8112, 22).

Cupitus ad AQUILEIA (CIL, V, 1452).
Felicitas nel milanese (CIL, V, 6116).
Lucretianus a GENOVA (CIL, V, 7743).

Maritimus tipico di una zona costiera e marinaresca con scambi mercantili sul mare (CIL, V, 1275).

Paternus: assai comune a Ventimiglia romana; vedi Kajanto, p. 18 e pp. 84 sgg..








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