La disanima dell' ANTICLERICALISMO, CIOE' DELL'URTO FRA STATO E CHIESA, IN QUALCHE MANIERA CONSEGUENZA DEL PENSIERO ILLUMINISTA E DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE CON LA CONSEGUENZA DELL'EPOCA NAPOLEONICA non può trascurarsi in questo contesto e (parallelamente alle postulazioni illuministiche cui fa riferimento il precedente collegamento) non può sottacersi la controrisposta cattolica che qui si concentra nella DIGITALIZZAZIONE CRITICA DEL VOLUME DI PADRE ANTONINO VALSECCHI
DEI FONDAMENTI DELLA RELIGIONE E DEI FONTI DELL'EMPIETA' LIBRI TRE. Logicamente, attraverso lo scorrere del tempo, molti altri (quanto meglio recepibili -rispetto all'opera del Valsecchi- da un pubblico più popolare e meno dotto) furono gli interventi filocattolici e tra questi giova rammentare quanto contenuto nella rivista filocattolica intitolata FIORI CATTOLICI (VEDI DIGITALIZZAZIONE) - a prova della cui importanza e liceità qui si può leggere la BENEDIZIONE PAPALE con allegata TRADUZIONE DAL LATINO IN ITALIANO e visualizzare una delle VARIE IMMAGINI ATTESTANTI LO SCONTRO TRA CHIESA E STATO - contenente molte considerazioni sulle presunte improprietà del provvedimento del neo Regno d'Italia in merito alle "LEGGI DI SOPPRESSIONE DEGLI ENTI RELIGIOSI E MORALI E DI ORDINAMENTO DELL'ASSE ECCLESIASTICO": all'uopo applicate anche a "CHIESA E CONVENTO DI S. AGOSTINO DI VENTIMIGLIA PRESI QUI COME
UN ESEMPIO ESTENSIBILE A MOLTEPLICI CASI (IN FORZA DELLE LEGGI DEL 1866 E 1867 APPUNTO SULLA "SOPPRESSIONE DELL'ASSE ECCLESIASTICO") DELLA SOSTANZA LEGISLATIVA E GIURIDICA DELL'ANTICLERICALISMO DI TARDO SETTECENTESCO MA SOPRATTUTTO OTTOCENTESCO CONCERNENTE -DOPO L'ESPERIENZA RIVOLUZIONARIA FILOFRANCESE E NAPOLEONICA APPORTATRICE DI GRANDI TRASFORMAZIONI - IL NEONATO REGNO D'ITALIA". Le discussioni di alcuni apologisti cattolici, redattori dei citati FIORI CATTOLICI son qui digitalizzate sotto i titoli de SULLA LEGGE DI SOPPRESSIONE DEGLI ENTI RELIGIOSI E MORALI E DI ORDINAMENTO DELL'ASSE ECCLESIASTICO del Sac. Francesco M. de Martino, quindi
la SOPPRESSIONE E CONVERSIONE PARTE I ed ancora la sua continuazione dall'identitico titolo SOPPRESSIONE E CONVERSIONE PARTE II di Giovanni de Mercato ex Razionale della G. C. dei conti di Napoli. La CADUTA DI ROMA PAPALE CON LA CONSEGUENTE SOPPRESSIONE DELLO STATO PONTIFICIO non pose fine alle diatribe ed ai contrasti in ambito pubblicistico (L'ORAMI RARISSIMO VOLUMETTO ORAZIONE ALLA SANTITA' DI PAPA PIO IX SCRITTO DALL. AVV. A. PIZZOLI -QUI TRASCRITTO E DIGITALIZZATO- RESTA L'ESPRESSIONE DI UNO DI QUEI POLITICI PROGRESSISTI CHE, PUR ACCUSATO DI ANTICLERICALISMO,
PIU' ESTESAMENTE COLPI' L'ATTENZIONE AFFRONTANDO CON RAZIOCINIO IN MERITO ALLO STATO DELLA CHIESA LA DELICATA QUESTIONE DEL PROCESSO DI UNIFORMAZIONE DEI VARI STATI POI AASSIMILATI NEL REGNO D'ITALIA IN MERITO A MOLTEPLICI ASPETTI, IN PRIMIS QUELLI AMMINISTRATIVI E GIUDIZIARI: ALTRI AUTORI PERO', ABBANDONANDO IN VARI CASI LE PONDERATE RIFLESSIONI DEL PIZZOLI, SI LASCIARONO ANDARE ALLA STESURA DI UNA APERTA, E IN QUALCHE CIRCOSTANZA, VELENOSA POLEMICA SIA ANTINOBILIARE CHE ANTICLERICALE (VEDI QUI TESTI RARI DIGITALIZZATI O TRASCRITTI). Al di fuori di questi contributi spesso dotti ma del pari, talora, poco controllati dal lato emozionale, lo scontro tra i giornali laici e la sempre diffusa propaganda cattolica risulta alquanto aspro, talora non esente da volgarità reciproche e per certi aspetti non raramente ispirato ad una vetero cultura sia laica che clericale: un esempio si evince da questo intervento nei menzionati "FIORI CATTOLICI" (IN CUI IL SAGGIO DEL SACERDOTE ENRICO MINETTI DELL'APRILE 1865 INTITOLATO I LIBRI PROIBITI RIPORTA AI TEMPI PIU' TIPICI DELL'EPOCA BAROCCA IN MERITO ALL'"INDICE DEI LIBRI PROIBITI" POI SOPPRESSO DA PAPA PAOLO VI CON ESTERNAZIONI GIUSTIFICANTI L'INQUISIZIONE (ANCHE SE SORPRENDENTEMENTE L'AUTORE CITA A RAPPRESENTANTE DELL'INQUISIZIONE IL TRISTEMENTE CELEBRE GRANDE INQUISITORE TORQUEMADA, "SIMBOLO" DELLA INQUISIZIONE SPAGNOLA BEN PIU' RIGIDA DI QUELLA ITALIANA), ARRIVANDO A SANCIRE COME "DOVEROSA" LA PROIBIZIONE DI CERTI LIBRI RITENUTI BLASFEMI DALLA CHIESA E, DOPO UNA LUNGA DISSERTAZIONE SUL VANTAGGIO DI PROIBIRE I "LIBRI MALVAGI", GIUNGENDO AL SEGNO DI FORMULARE UNA IRIDESCENTE CONCLUSIONE ( EMBLEMATICA DELLO STATO DI TENSIONE SUSSISTENTE TRA LE INTERPRETAZIONI DELLO STATO E DELLA CHIESA E DELL'UTILITA' NELL'INTERPRETAZIONE CATTOLICA DI PROIBIRE CERTI VOLUMI ANTICLERICALI ED ETERODOSSI) SOTTO FORMA DI UN VERO E PROPRIO ANATEMA DETTANTE ...UN GRIDO DI MALEDIZIONE A TRAVERSO DEI SECOLI COLPISCE ANCORA LE LAIDE PAGINE DELL'ARETINO, DEL CASTI, O LE DESOLANTI DEL GOETHE DAI GENITORI ORBI DEI LORO FIGLIUOLI!. Sono espressioni certamente esasperate dalla situazione dei tempi ma costituiscono indubbiamente la testimonianza, qual risposta alla pubblicistica laica e statalista, di una pressione sulla massa dei fedeli esercitata anche non solo dai pulpiti ma dalla crescente diffusione dei giornali: a livello ecclesiastico l'interazione tra documenti scritti e arte predicatoria (con effetti paralleli a certi aspetti dell' oratoria e della stampa laica) può invece risultare interessante proporre questa testimonianza sulla DIFFICILE SITUAZIONE DELLA CHIESA ROMANA TRA FINE XIX - PRIMI XX SECOLO ANALIZZATA ATTRAVERSO LA FIGURA DEL VESCOVO DI VENTIMIGLIA MONS. AMBROGIO DAFFRA BUON UOMO MA COSTRETTO A PARTECIPARE ALL'URTO IN ESSERE ANCHE PER LA VICINANZA DELLA FRANCIA PERVASA, ANCHE A LIVELLO PARLAMENTARE E POLITICO, DA FORTI MOVIMENTI ANTICLERICALI OLTRE CHE PER LE DIRETTIVE DEL PONTEFICE ATTESA LA MENZIONATA CADUTA DI ROMA E LA SUA ASSIMILAZIONE NEL REGNO ITALIANO = VEDI QUI L'INTEGRALE DIGITALIZZAZIONE DELLA SUA "LETTERA PASTORALE" DEL 1903 GUARDATEVI DAI LUPI ED IN PARTICOLARE LE OSSERVAZIONI CONTRO LA PROPAGANDA E PUBBLICISTICA ANTICATTOLICA COMPRESI IN DETTAGLIO GLI ABUSI DI UNA STAMPA LAICA E SPESSO ERETICALE, IN PARTICOLARE CONTRO UNA STAMPA SEMPRE PIU' DI FREQUENTE " RESA MAGGIORMENTE PROVOCATORIA DA IMMAGINI INDECENTI" ED IN GRADO DI CORROMPERE ANCHE GLI ANIMI DEI BUONI, COMPRESI QUELLI DEI PIU' FRAGILI, NON ESCLUSE, SOPRATTUTTO, LE FANCIULLE [per quanto ridimensionato l'antico "teorema" della "Lunaticità" delle donne collegato sia alla loro presunta sensualità maggiore che nell'uomo oltre, che del pari, quello di una loro supposta maggiore influenzabilità, sempre rispetto agli uomini = principio misogino che di fatto non era mai venuto realmente meno e non solo a livello ecclesiale = di maniera che il mesmerismo e la connessa potenziale ipnosi
fu contestata, anche per invidia di supposti successi come pure per l'introfularsi nella pratica della mesmerizzazione anche di autentici ciarlatani, dalla medicina ufficiale che ottenne l'appoggio della Chiesa sì che si giunse alla
richiesta di un intervento apostolico ed inquisitoriale, quasi immediatamente concesso (e qui integralmente trascritto)
di maniera che, dopo esame della petizione, Il giorno 21 aprile 1841 "Angiolo Argenti Notaio della Santa Romana Universale Inquisizione" redasse pubblico atto con cui dapprima il S.Ufficio sancì "non essere lecito e quindi da perseguire l'uso del magnetismo" (lo stesso giorno, con successivo atto redatto dallo stesso Notaio, il Pontefice Gregorio XVI "approvò la sanzione del S.Ufficio")]. PRESCINDENDO DA SIFFATTE SPECULAZIONI ED ESULANDO DA ULTERIORI RIFLESSIONI SUL SESSO DEI FEDELI QUANTO SU ARGOMENTI SPICCATAMENTE TEOLOGICI L'ALTO PRELATO SCELSE ALLA FINE LA VIA PIU' SEMPLICE, QUELLA DEL RESTO CHE CHE GLI ERA STATA INDICATA E CHE PAREVA PIU' RECEPIBILE IN FORZA DI QUANTO SCRITTO = DI OPPORRE STAMPA A STAMPA CIOE' LA STAMPA A SUO AVVISO "BUONA" QUELLA FILOCATTOLICA ALLA "CATTIVA" STAMPA LAICA,
E IN ULTIMA ANALISI DA QUELLA PIU' "CONTURBANTE E RECEPIBILE", CIOE' QUELLA DEI GIORNALI ILLUSTRATI E TUTTO CIO' PROCEDENDOSI OVUNQUE FRA ALTERNE VICENDE E CONTRAPPOSIZIONI PIU' O MENO ACCESE
SIN A SANCIRE COI "PATTI LATERANENSI" DELL'11 FEBBRAIO 1929, GIOVEVOLI SIA ALLA SANTA SEDE CHE AL RAFFORZAMENTO DEL GOVERNO DI BENITO MUSSOLINI = ...CHE LA S. SEDE E L'ITALIA HANNO RICONOSCIUTO LA CONVENIENZA DI ELIMINARE OGNI DISSIDIO FRA LORO ESISTENTE, CON L'ADDIVENIRE AD UNA SISTEMAZIONE DEFINITIVA DEI RECIPROCI RAPPORTI, CHE SIA CONFORME A GIUSTIZIA ED ALLA DIGNITA' DELLE DUE ALTE PARTI E CHE ASSICURANDO ALLA S. SEDE IN MODO STABILE UNA CONDIZIONE DI FATTO E DI DIRITTO LA QUALE GARANTISCA L'ASSOLUTA INDIPENDENZA PER L'ADEMPIMENTO DELLA SUA ALTA MISSIONE NEL MONDO, CONSENTA ALLA S. SEDE STESSA DI RICONOSCERE COMPOSTA IN MODO DEFINITIVO E IRREVOCABILE LA "QUESTIONE ROMANA" SORTA NEL 1870 CON L'ANNESSIONE DI ROMA AL REGNO D'ITALIA SOTTO LA DINASTIA DI CASA SAVOIA (CONTINUA A LEGGERE)
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