L' Ossinger (rifacendosi però in pratica ad Aprosio) nella sua silloge sugli scrittori agostiniani, sotto nome scrisse in merito a questo missionario agostiniano e "fautore dell'Aprosiana": A seconda delle postazioni politiche e ideologiche, oltre che per la vacuità dei dati storici, l'analisi della storia delle missioni nelle Americhe è argomento non facile (a fronte dell'avidità di saccheggio delle ricchezze viste da Cortes e dai suoi uomini è fuor di dubbio che molti religiosi, presi da uno zelo che finì per diventare intelloranza e iconoclastia ditrussero i tesori culturali e le biblioteche precolombiane): ma altresì è vero che non mancarono religiosi come Bartolomeo De Las Casas che rischiarono la propria incolumità per difendere i diritti delle popolazioni soggiogate od altri ancora come Toribio di Benavente Motolino ("il poverello") che senza polemizzare con l'arroganza del potere si adoperarono per evangelizzare gli indigeni ma anche per migliorarne le degradate condizioni di vita.
CARILLO AUGUSTINIANUS, natione Indus, Patria Oiedanus, (Oiedanus verisimilmente da Ojeda in Venezuela centro famoso per la presenza dell'antico "Collegio San Agustín di Ciudad Ojeda") Alumnus Provinciae Chillensis
, vixit Saeculo 17. S. Theologiae Magister. Erat Moderator Provinciae Chillensis [PROVINCIA AGOSTINIANA DEL CILE], et apud Romanam curiam Procurator Generalis, e tenebris eruit, et denuo in lucem dedit:
Orationes in die S. Augustini, Ordinis Eremitarum Patris, et fundatoris, ac Ecclesiae Doctoris Eximii, habitas a Reverendissimo P. Mag. Fr. Ambrosio Corano, ejusdem Ordinis Priore Generali, coram Pio II Pontifice Optimo Maximo, totoque Cardineo coetu. Romae 1662, in 4.
Angelicus Aprosius nella sua Bibliotheca, pag. 266
Intanto si andavano redigendo carte delle nuove terre e, originariamente proprio dai missionari, si andavano studiando le piante autoctone che avrebbero rivoluzionato la civiltà europea (il mais - la patata - il pomodoro in particolare ma non solo): contestualmente nelle nuove terre si individuarono i campi ideali di coltura di piante note ed esotiche come il caffè - il tè - la canna da zucchero ed ancora per salvaguardare i naviganti dall'aggressioni di gravi malattie da avitaminosi si potenziò l'agrumicoltura che proprio nell'estremo Ponente di Liguria ebbe il suo centro pulsore.
Come ha messo bene in evidenza Pietro Loi (Pier delle Ville) in un suo saggio l'Aprosio, peraltro affascinato da tutti i fenomeni esotici meritevoli di qualche raccolta museale come quella del Settala a Milano, prese a rccogliere per la sua biblioteca diverse opere riguardanti il Nuovo Mondo oltre a quelle di carattere naturazlistico già menzionate nell'articolo di P. Loi.
Data anche la serietà della fonte, si propone comunque qui di seguito (dal sito www.cassiciaco.it/ita/001ago/Agostiniani/storia/historia/ordine/missioni.htm) un'analisi della diffusione degli Agostiniani nel Nuovo Mondo:
"...Scoperta l'America, a poco a poco vi cominciarono a giungere pure alcuni Agostiniani.
Tra essi, il più famoso fu padre Vincenzo Requejada, aragonese, che sembra vi sia giunto il 1525-27.
Nel 1527, in ogni caso, era in Venezuela.
Partecipò alla fondazione di Tunja (Colombia) e morì (1570) dopo avere realizzato un intenso apostolato.
Bisogna tuttavia attendere fino al 1533 perché si possa parlare di una missione agostiniana in gruppo.
Il 7 giugno 1533, giunsero alla città di Messico sette Agostiniani della provincia di Castiglia (Spagna).
Si dedicarono in seguito a una intensa attività di evangelizzazione, costruendo molto presto sette conventi con la casa-madre nella capitale.
Nel 1536, mentre già si trovava in Messico, entrò nell'Ordine il padre Alfonso de la Vera Cruz, che contribuì moltissimo all'attività pastorale e culturale degli Agostiniani di Messico.
Le autorità civili ed ecclesiastiche si valsero della loro opera nella fondazione dell'università pontificia e regia di Messico (1548), in cui insegnò per diversi anni lo stesso padre Alonso.
Verso la metà del secolo XVI, il numero degli Agostiniani in Messico superava i 200, distribuiti in 42 conventi.
Nel 1568 venne costituita la provincia indipendente da quella di Castiglia, con il titolo di SS. Nome di Gesù di Messico: essa si sviluppò a tal punto che, nel 1602, si costituì, separandosene, una nuova provincia nella regione di Michoacàn
L'opera degli Agostiniani in Messico fu molto brillante: può essere rilevata ancora oggi nei monumenti che si conservano di quell'epoca, soprattutto chiese e conventi.
Attualmente (1972), continuano con sufficiente impulso le due province citate.
Ben presto gli Agostiniani pervennero anche nel Perù, che diventò un grande centro di espansione per le missioni agostiniane in America latina.
Nel 1549 vi giunse il padre Agostino della SS. Trinità; due anni più tardi, un gruppo di 12 Agostiniani della provincia di Castiglia.
Il primo convento agostiniano in Perù venne fondato a Lima nel 1551.
Poco prima del 1575, i diversi conventi formavano una fiorente provincia indipendente da quella di Castiglia.
Il collegio agostiniano di S. Ildefonso di Lima ottenne da Paolo V (1608) i privilegi delle università pontificie.
Peruviano è l'illustre scrittore Fernando Valverde († dopo il 1657).
La loro attività missionaria fu molto prospera: nel contempo comparvero altre relazioni storiche sulla conquista del Perù e quindi sulle lotte di potere fra gli stessi conquistatori.
Gli Agostiniani italiani lavorano a Chuquibambilla; i nordamericani della provincia di Chicago a Chulucanas.
Dal principio del secolo, gli spagnoli della provincia delle Filippine mantengono le missioni del vicariato apostolico di Iquitos, già quasi totalmente evangelizzato, non senza grandi sacrifici, se si considera il clima amazzonico di quella regione.
La provincia primitiva è tuttora in vita, benché sia stata affidata a quella delle Filippine per consentirne la restaurazione, dato che, nel secolo scorso, si era quasi completamente estinta.
Dal Perù gli Agostiniani passarono molto presto all'Ecuador e successivamente in Colombia, Venezuela, Panama, Bolivia, Cile, Argentina settentrionale.
Dal 1751 al 1785 - per un periodo che nessun altro ha mai più raggiunto finora - padre generale dell'Ordine (dal 1751 al 1753, vicario generale) fu il peruviano Francesco Saverio Vàzquez.
Nel 1972 l'Ordine aveva missioni a Cafayate (Salta, Argentina) e a Tolé (Panamà).
Nella città di Quito gli Agostiniani avevano una casa già nel 1573.
La provincia di Ecuador venne costituita con il titolo di Quito o di S. Michele nel 1579 e poco dopo, nel 1586, venne fondata l'università pontificia e regia sotto il titolo di san Fulgenzio.
La provincia è tuttora esistente.
Nel 1595 la Spagna intensificò la diffusione nel Nuovo Mondo di missioni e missionari per desiderio di Filippo II, gli Agostiniani del Perù giunsero a Valparaiso.
Nel 1627 venne eretta la provincia agostiniana del Cile, che nel 1629 era costituita di nove conventi [ne sarebbe stato reggente un amico di A. Aprosio il PADRE AGOSTINO CARILLO DE OJEDA che come Fautore della Libraria intemelia le fece dono di questo "MANOSCRITTO" IN MERITO AL QUALE COME SI VEDE SCRISSE IN UNA SUA OPERA ANCHE IL DISCEPOLO DI APROSIO OVVERO II BIBLIOTECARIO DELL'APROSIANA DOMENICO ANTONIO GANDOLFO IL CONCIONATOR
].
Il collegio agostiniano di Santiago, probabilmente, ottenne il titolo e i privilegi delle università pontificie da parte di Alessandro VII (1663).
Nel 1601 venne fondata a Bogotà la provincia di Santa Fe o di Nostra Signora di Grazia.
Innocenzo XII riconobbe nel 1694 come università pontificia il collegio agostiniano di Santa Fe di Bogotà.
La provincia comprendeva il regno di Nuova Granata/Granada (Colombia-Venezuela).
Nel 1663, in questo stesso regno, venne fondata la provincia di Nostra Signora della Candelaria, appartenente alla congregazione degli Scalzi o Recolletti di Spagna e Indie: la prima continua ancora oggi sotto la direzione della provincia delle Filippine, alla quale ne è stata affidata la restaurazione; la seconda passò a far parte del nuovo Ordine degli Agostiniani Recolletti (1912).
Gli Agostiniani fondarono inoltre un convento a Cuba (1608) e in Guatemala (1610): al sec. XVII risale la prima fondazione di un convento dell'Ordine in Brasile.
Nel secolo XVI, alcuni Agostiniani lavorarono pure in Honduras e Puerto Rico.
Uno di costoro, il padre Diego da Salamanca, ottenne dal padre generale, Taddeo da Perugia, la facoltà di fondare una nuova provincia nel Puerto Rico, potendo portare con sé i religiosi che l'avessero desiderato; ma tutto rimase allo stadio di mero progetto e gli Agostiniani vi giunsero solo nel 1896.
Gli Agostiniani svolsero un'attività apostolica notevole pure in territori passati sotto il dominio di nazioni europee non latine.
Nel 1715, prefetto apostolico di Curaçao, Aruba, Bonaire, S. Eustaquio e S. Cristòbal era l'agostiniano Agostino Beltràn y Velasco, di Colombia, il quale divenne prefetto (1716) pure dell'isola di Sào Tomé.
In Curaçao visse e lavorò inoltre il padre Francesco Romero, autore di un importante libro in difesa degli Indios: Llanto sagrado de la América Meridional, que busca alivio en los reales ojos de nuestro catòlico... Don Carlos Segundo, Rey de las Españas (Milano 1693).
Gli Agostiniani passarono dal Messico nelle isole Filippine il 10 novembre 1542, però vi rimasero per pochissimo tempo, proseguendo il loro viaggio senza fondare missioni.
Furono i primi religiosi a compiere il giro del mondo, rientrando in Messico nel 1549; lungo il viaggio, s'incontrarono con san Francesco Saverio, che, in una lettera, li dichiara "uomini religiosi e veramente santi" (Epist. S. Fr. Xaverii, ed. Schurhammer-Wicki, I, Roma 1944, p. 343).
Solo 20 anni più tardi, gli Agostiniani si stabilirono nelle Filippine e furono i primi missionari permanenti del paese.
Il 28 aprile 1565 sbarcarono nell'isola di Cebù i primi cinque, diretti dal padre Andrea de Urdaneta, ritenuto il migliore cosmonauta e cosmografo del suo tempo in Messico, donde erano partiti il 21 novembre 1564.
Nel 1575 venne eretta la provincia del SS. Nome di Gesù delle Filippine.
Più tardi (1605) giunsero membri della congregazione degli Scalzi o Recolletti di Spagna e, nel 1621 veniva fondata la provincia di S. Nicola da Tolentino: la prima è tuttora in vita; la seconda passò al nuovo Ordine dei Recolletti (1912).
Su richiesta del padre provinciale Diego de Herrera, diretta a Filippo II, a partire dal 1578 giunsero nelle Filippine missionari anche di altri Ordini.
Gli Agostiniani tuttavia conservarono per secoli un posto di primo piano nell'evangelizzazione delle Filippine.
Aprirono scuole e insegnarono non solo religione e lettere, ma anche nozioni tecniche; tracciarono strade; composero dizionari e grammatiche, catechismi e altri libri di pietà nelle varie lingue della popolazione filippina.
Alla fine del sec. XIX, avevano la cura pastorale di oltre tre milioni e mezzo di anime.