Il giudizio che Aprosio fosse "espertissimo sia di reperti sacri che profani" venne già utilizzato a riguardo delle raccolte aprosiane che il danese T. Bartholin citò in questo suo volume qui digitalizzato sull'Unicorno
(interessanti le considerazioni dello scienziato danese sulla
MONETA O MEDAGLIA EFFIGIANTE DIDONE POSSEDUTA DALL'APROSIO).
Nel suo rarissimo, ormai, volume sull'Unicorno l'illustre T. Bartholin, appartenente ad una celebre famiglia di studiosi Danesi variamente collegati ad Angelico Aprosio (vedine i componenti), non collegò tuttavia la moneta o medaglia, posseduta dal "Ventimiglia", effigiante Didone alla
tradizione, da lui esposta, sui monocorni, di cui ampiamente trattò come dei bicorni, tra cui citò casi celebri come quelli di Alessandro Bicorne (vedi moneta) ed anche Attila detto pure Canrac oltre che "Flagello di Dio"
CAPITOLO XVII AL SIGNOR HENRICO FUIRENIO DANO: Capelli lunghi. Se stiano bene alle Donne
CAPITOLO XVIII AL SIGNOR ALESSANDRO ADIMARI: Se stiano bene a gli Huomini
CAPITOLO XX A MONSIGNOR GIO: BATTISTA VERO: Quanto s'ingannino quelli, che si tingono i capelli
CAPITOLO XXII AL SIGNOR ALVISE PISANI GORZONE: Che la fronte debba portarsi scoperta
CAPITOLO XXV AL PADRE GABRIELLO FOSCHI: Della barba
CAPITOLO XXVI AL SIGNOR GIACOMO LIPSIO: Del tormento delli mostacchj
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