La colonia focese, quindi greca, di MASSALIA dall' VIII sec. estese la sua influenza commerciale sulla Liguria di Ponente grazie alle basi di Tauroentio, Olbia, ANTIBES e NIZZA (Iustin., XLVIII,3,8 e 5) ed il PORTUS HERCULIS MONOECI (MONACO) ne sarebbe stato il punto di massima espansione verso l' oriente italico (Strabo, IV,1,5 e Amm. Marcell., XV,10,9).
Secondo alcuni studiosi i coloni di Marsiglia, dopo le sconfitte ad Imera nel 480 dei rivali Cartaginesi e a Cuma nel 474 degli Etruschi, avrebbero intensificato la loro colonizzazione (Scymn-pseudo, orbis descrip., 201-3,215-9) sin al IV-III secolo quando i loro possessi sarebbero stati accerchiati da invasori Celti.
Per altri ricercatori invece i Greci di Marsiglia avrebbero urtato, secondo alcuni interpreti, contro un sistema di forti liguri, detti CASTELLIERI o CASTELLARI, che ne avrebbe fermato l'espansionismo.
Fra tante ipotesi la più probabile, vista la diffusione di GRECISMI in area ligure ponentina, è che, pur accettando l'ipotesi di eventuali stati di tensione e di qualche conflitto, la penetrazione greco-marsigliese nell'agro intemelio sia stata meno controversa e bellicosa di quanto si creda ed, anzi, sull'area di considerevoli rapporti commerciali ed agronomici, abbia influenzato notevolmente questo territorio, lasciandovi tracce onomastiche e colturale che son sopravvissute fin ai tempi moderni: resta peraltro un campo aperto di indagina l'autentica portata dell'influsso greco in queste contrade, anche calcolando -per esempio- i rapporti di queste contrade della Liguria occidentale con la Gallia Narbonese e con città dalla presumibile origine quali colonie greche come ARLES.
Si vedano qui di seguito due IMMAGINI di MARSIGLIA: la prima, del '500, rappresenta una PARTICOLARITA' DIFENSIVA DEL GRANDE PORTO FRANCESE mentre nella seconda si vede rappresentata la CITTA', sviluppatasi a partire dalla linea del mare, nel' XIX secolo.
******************************************************************************************
LUIGI IX IL SANTO fu il fondatore dell'attuale centro medievale di AIGUES-MORTES, città della PROVENZA dalla storia molto antica che rimanda all'epoca dell'IMPERO DI ROMA allorché al sito fu dato il nome di AQUAE MORTUAE="paludi, acque stagnanti": tuttora la località spicca per la POTENTE CINTA MURARIA e per la PORTA MARINA da dove i CROCIATI andarono ad imbarcarsi sulle GALEE dirette alla conquista della TERRASANTA.
Il re francese ebbe un ruolo decisivo per lo sviluppo della località per avervi fatto realizzare in previsione della VII CROCIATA un CANALE lungo 6 Km. che collegava il luogo al mare: da qui si imbarcarono i CROCIATI per la VII SPEDIZIONE in TERRASANTA iniziata nel 1248 e conclusa senza fortuna nel 1270.
L'importanza del sito fu costituita dal fatto che esso fu destinato ad essere l'unico porto su Mediterraneo nei territori direttamente dipendenti dalla Corona di Francia: anche per questo godette di previlegi ed autonomie (l'impaludamento del porto per l'estensione del delta del Rodano e lo sviluppo di Sète avrebbero poi determinato la crisi della località ed il suo abbandono come mase marittima sì che il centro attualmente vive per i proventi dell'estrazione del sale).
Oltre alla conservazione del reticolato stradale romano colpisce nel centro medievale il POTENTE COMPLESSO DELLE MURA fatto costruire da Filippo III l'Ardito
LUIGI IX vi fece costruire la robusta TORRE DI COSTANCE alta 37 m. su cui si narra passasse molto tempo fissando verso Oriente alla volta della terrasanta.
Le operazioni di questo RE SANTO più o meno direttamente interferirono sia sul TERRITORI DEL PONENTE LIGURE sia sul fenomeno dei PELLEGRINAGGI che su quello delle CROCIATE e di CROCIATI e CAVALIERI a metà del XIII secolo.
Per intendere ciò è necessario seguire una serie di riflessioni storiche e biografiche.
LUIGI IX, il sovrano che edificò in Provenza AIGUES MORTES come una base di partenza dei Crociati per la Terrasanta, era succeduto fanciullo al padre Luigi VIII morto precocemente.
Per fede sincera, e per rispettare i legati del padre, LUIGI IX promosse una vasta opera di valorizzazione del Cristianesimo: la sua notevole spiritualità peraltro sarebbe presto sfociata nell'agiografia come si evince dal suo viaggio con la madre a Reims per la sua consacrazione, viaggio immortalato nel LIBRO D'ORE di Giovanna regina di Navarra, figlia di Luigi X il Rissoso e trisnipote di LUIGI IX.
Questa spiritualità, in sintonia con le caratteristiche del tempo, oscillava tra postazioni distinte e allo stesso tempo interagenti fra loro, postazioni che andavano dal CULTO PER LE RELIQUIE (doc. da Parigi, in Biblioteca Nazionale, fr.5716, f.67) a SENTITE ESPRESSIONI DI PELLEGRINAGGIO DEVOZIONALE E PENITENZIALE, alla volontà di LIBERARE IL S.SEPOLCRO ad una visione apocalittica della storia alimentata nel giovane re dalla formazione dell'IMPERO DEI MONGOLI che gli parvero le orde dei popoli di Gog e Magog, devastatrici della civiltà e preannunciate dalla GIOVANNEA APOCALISSE.
LUIGI IX lasciò comunque notevoli tracce del suo operato nell'ambito dei PELLEGRINAGGI DI FEDE.
Egli stesso -circondato da un'aura di estrema religiosità- segnò la direttrice di alcuni fondamentali itinerari di pellegrinaggio.
I punti cardine dei suoi pellegrinaggi furono, da Sud a Nord, i centri spirituali di ST.-GILLES - LE PUY - BRIOUDE (S.GIULIANO) - ST.-BENOIT-SUR-LOIRE - CHARTRES - BERNAY (S.VERGINE) - BOULOGNE-SUR-MER [ad Ovest di questa linea ideale stavano poi i pellegrinaggi a ROCAMADOUR (S.VERGINE), TOURS, MONT-ST-MICHEL (S.MICHELE); ad Est quelli di PONTIGNY e di VEZELAY].
PARIGI era quindi il punto di riferimento a nord di questi pellegrinaggi: la glorificazione della città come meta dei viandanti di fede fa la consacrazione della SAINTE-CHAPELLE (26 aprile 1248, a soli 2 mesi dalla partenza della VII Crociata), la spklendida Cappella palatina destinata ad accogliere le RELIQUIE della Passione e la corona di spine del Cristo.
All'opposto meridione rispetto a Parigi stava l'altro terminale di questo gigantesco programma devozionale di LUIGI IX e cioè il centro di AIGUES MORTES che, un pò nella coscienza di tutti, andava sottraendo ad ogni altra stazione portuale la dimensione morale e fisica di essere l'alfa e l'omega, cioè l'inizio e la fine, di quell'ITER HIEROSOLYMITANUM di cui, un punto fondamentale di avvicinamento nella MAPPA DEI CROCIATI E DEI PELLEGRINI era S. GIOVANNI D'ACRI l'ultimo avamposto cristiano a cedere ad ogni riconquista islamica, quello in cui trovò riparo LUIGI IX nella sconfitta della sua CROCIATA.
Data l'influenza di LUIGI IX e tenendo conto di enormi eventi storici del XIII secolo come la RICONQUISTA CRISTIANA DELLA SPAGNA si nota comunque che a metà del XIII secolo l'asse europea dei pellegrinaggi si era spostata in Francia: addirittura nel sud est di questa finivano per intersecarsi tre fondamentali percorsi dei fede: la VIA PER GERUSALEMME, il I TRAGITTO PER S.GIACOMO DI COMPOSTELA e, cosa appena descritta, la LINEA DEI PELLEGRINAGGI APERTA DA LUIGI IX.
Siffatte convergenze strutturali interferirono con la situazione del PONENTE LIGURE.
Dal PIEMONTE si poteva accedere in questa area del sud-est francese per la VIA DEL SALE che immetteva direttamente nella PROVENZA.
Tuttavia la vecchia cultura dei pellegrinaggi (che conservava a GENOVA un ruolo storico per i viaggi in Terrasanta) finì per alimentare un flusso notevole di viandanti pedemontani verso il mare del PONENTE LIGURE dove RIPOSARSI prima di volgersi alle meta prestabilite (o sceglierle in funzione di situazioni particolari).
L'asse culturale dei NUOVI PELLEGRINAGGI (a fronte di una diminuizione per i PELLEGRINAGGI A ROMA a tutto vantaggio per quelli verso la TERRASANTA e i SANTUARI SPAGNOLI) finì quindi per indurre molti Pellegrini del Nord e Centro Italia a spostarsi verso l'ESTREMO PONENTE LIGURE, da dove era poi facile raggiungere la PROVENZA e l'area tra ARLES, MARSIGLIA ed AIGUES MORTES.
Questo fenomeno di avvicinamento alla Provenza, divenuta fulcro di Crociate e Pellegrinaggi, giustifica la fioritura di OSPIZI PER PELLEGRINI nel vasto comprensorio tra VENTIMIGLIA, OSPEDALETTI e DOLCEACQUA la cui antica chiesa di S.GIORGIO avrebbe parimenti gestito un ospedale destinato ad accogliere i viandanti che dal Piemonte procedevano per la VIA DEL NERVIA.