ma che non hanno costituito che assai raramente negli ultimi numeri un approfondimento su prodotti librari esclusivamente custoditi all'Aprosiana e vanamente cercati sì da essere richiesti poi piuttosto che da accademici italiani da autori stranieri specie statunitensi come nel caso di Isabella Sori la scrittrice alessandrina della cui opera un rarissimo esemplare si trova proprio nella Biblioteca di Ventimiglia, naturalmente nel Fondo Antico. L'indugio delle ultime copie di "Aprosiana" su tematiche fluorescenti ma trattate anche in altre sedi ha finito per demotivare la pubblicazione di rarità assolute custodite all'Aprosiana come nel caso del misterioso scrittore siciliano Antonino Merello Mora di cui solo all'Aprosiana si conserva l'Opera Omnia e che mi posso vantare di aver riscattato dall'oblio ( sia su "Aprosiana" che su questo sito informatico di Cultura-Barocca). Ma nemmeno questo è il punto = come ho cercato di scrivere in questa mia ultima opera, ritengo importante, a stampa L'Aprosiana Sconosciuta del 2008 il senso originario dei "Quaderni dell'Aprosiana" ideati da me con Gaspare Caramello, Carlo Canzone, Mario Damonte era di recuperare quello che G. Rossi male e frettolosamente aveva interpretato in merito sia ai Fermenti Letterari del '600 in Ventimiglia e dintorni che come qui si vede in rapporto all'opera di Domenico Antonio Gandolfo -di cui la "Letteratura Italiana" dell' Einaudi curata da A. Asor Rosa recepì in forza dei miei studi la portata - come qui si vede - di grande bibliotecario ma anche autore agostiniano di prim'ordine e cosa basilare catalizzatore dei dispersi letterati liguri ponentini del '600 intorno alla Biblioteca Aprosiana = e non si dica che furono solo personaggi secondari, tra tanti nomi basti citare un autore discusso all'epoca ma esaltato giustamente da quel colosso della cultura che fu Ludovico Antonio Muratori vale a dire "Teofilo Rainaudo, Raynaud di Sospello"
riproduzione a cura di B. E. Durante
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