La scoperta dell'America o "Nuovo Mondo" portò davvero alla conoscenza di una sorta di "universo parallelo" in cui v'erano o si pensavano essere creature prodigiose, magiche ed anche orririfiche appartenenti prima solo alla fantasia sì che poi - quasi ad alimentare le postulazioni stupefacenti ma invecchiate, sospese tra convinzione ed invenzione, di Olao Magno (che meritano comunque sempre di essere valutate come un punto di passaggio significativo)- le tante relazioni e documentazioni (qui digitalizzate) via via proposte tra fantasia e concretezza su questo "universo alternativo" che era il Nuovo Mondo finirono per portare all'Europa e quindi al suo contesto culturale e narrativo
molto materiale (sorprendente se non straordinario nell'apparente vitalità di confortare antiche credenze oramai in declino) che - "mescolato" con lo scorrere del tempo (ancora nel XVIII sec.) a fatti criminali od esoterici realisticamente accaduti o quantomeno ritenuti tali: con tutto il loro corollario punitivo e catartico e variamente riportato ad un pubblico sempre più curioso ed eterogeneo dalle prime forme di giornalismo di cronaca nera: come questo "Foglio Volante" riportante l'esecuzione in Baviera di presunti "Vampiri"- avrebbe sempre più alimentato il fiorire ed il rinnovamento di una letteratura "horror e fantasy" destinata a produrre autentici capolavori tra XIX e XX secolo (senza peraltro dimenticare -assieme alle molte varianti letterarie sul tema del vampirismo coinvolgenti anche la filosofia e l'illuminismo (vedi qui)- il caso indubbiamente eclatante quanto donte di indubbie ispirazioni di questi altri "Ragguagli" o "Fogli Volanti" comportanti la comunicazione al pubblico di eventi criminosi e omicidi -anche nell'analisi di forme varie di criminalità comprese quelle della temibile criminalità organizzata- contestualmente si fosse alimentata quella letteratura minore poi destinata a diventare grande che fu la giallistica)
Un'opera basilare sul tema dell'esotismo è già quella di Geraldini, Alessandro <1455-1525>, Itinerarium ad regiones sub aequinoctiali plaga constitutas Alexandri Geraldini Amerini, episcopi ciuitatis S. Dominici apud Indos occidentales, apostolicis, imperialibus, & regijs legationibus suncti. Opus antiquitates, ritus, mores ... Nunc primum edidit Onophrius Geraldinus de Catenacciis .. , Romae ; typis Guilelmi Facciotti : instante Octauio Inghrilano, 1631 (Romae : typis Guilelmi Facciotti, 1631) - [40], 284, [36] p. ; 8o.- Front. calcogr. a c. 2r. - Marca calcogr. (Sole e luna. In basso iniziali O.I - Segn.: 8a8b4A-V8 - Impronta - ntn- i-a, sin- mole (3) 1631 (A) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma.
Da quest'opera l'Aprosio trasse lo spunto per le sue considerazioni sul capitolo VIII dello Scudo di Rinaldo laddove, riprendendo uno stralcio della relazione edita del viaggio verso il Nuovo Mondo del vescovo Geraldini, discusse di quelle
donne guerriere che sulla scorta dell'esploratore religioso furono nominate abitatrici della
Terra Onzonea.
Sull'affascinante tema delle donne guerriere si soffermò parimenti uno dei tanti conquistadores, vale a dire Consalvo Fernando d'Oviedo che, stando ad una sua relazione indirizzata al cardinal Bembo, le avrebbe anche combattute dandole il nome di Amazzoni.
Ma in merito al tema orrorifico e soprattutto su quello del vampirismo, come "espressione d'una arcaica e remota ma mai completamente dispersa cultura mondiale" sorprendentemente si soffermò un interprete ecclesiastico del livello di M. A. Del Rio che - dopo aver già parlato di altri argomenti come quello della fonte dell'eterna giovinezza alimentata però da connivenze diaboliche -
discusse a lungo del caso di
STREGHE VAMPIRO SCOPERTE IN AMERICA CENTRALE A
***************PANAMA***************
E FROCEMENTE GIUSTIZIATE DOPO LA CATTURA E LE TORTURE SANCITE DAI PROCEDIMENTI PROCESSUALI DELL'EPOCA
nel cui contesto ebbero un ruolo fondamentale voci, leggende ed enfatizzazioni comprendente l'azione del
VAMPIRO VERO AMERICANO O VAMPIRO DI AZARA
LA CUI CARATTERISTICA ERA PROPRIO QUELLA DI NUTRIRSI DEL
SANGUE DELLE PROPRIE VITTIME
Un inquadramento geografico basilare sia per il Mondo Antico che per il Nuovo Mondo fu dato inoltre da Tommaso Porcacchi [autore peraltro noto all'Aprosio e da lui apprezzato e citato oltre il repertorio biblioteconomico: pur se Angelico non mancava di opere geografiche molto valide] fra quanti parteciparono all'iniziativa di editare i cinque ultimi canti del "Furioso" è da considerare l'autore più poledrico.
Nato a Castiglion Fiorentino [Arezzo] nel 1530 non ha lasciato di sè notizie probanti almeno sino al 1559 allorquando, dopo soggiorni a Firenze e Bologna, si trasferì a Venezia divenendo intimo dell'editore Giolito per il quale, fra molti altri prodotti culturale, editò le opere di G. Camillo ("Tutte le opere" del 1566), del Sannazzaro ("Arcadia" del 1566), del Guicciardini ("Storia d'Italia" del 1574: la sua versatilità si scopre nelle progettazioni che portò avanti con il Giolito come una collana di classici greci e latini ma anche in funzione di altri suoi scritti molto particolari come la "Prima parte delle prediche di diversi" (Cavalli, Venezia 1565), i "Funerali antichi di diversi popoli e nazioni" (Gambigliani, Venezia 1574), "Istoria dell'Origine et successione dell'illustrissima famiglia Malaspina" (Discepolo, Verona, 1585), "La nobiltà della città di Como" (Giolito, Venezia 1569).
Per quanto le sillogi letterarie moderne insistano, anche giustamente, su questi aspetti della sua produzione, la fama attuale in gran parte gli deriva da un'opera spesso non menzionata vale a dire
la pubblicazione a Venezia nel 1572 dell'opera "L'isole più famose del mondo" in tre volumi di 47 carte incise su rame da Gerolamo Porro, ampliato e riedito dopo quattro anni e ristampato più volte entro il 1686.
L'opera, tuttora estremamente ricercata specie da bibliofili ed antiquari, descrive posizioni e distanze , varianti dei nomi, descrizione del territorio, con una cartografia che propone una visione globale del mondo conosciuto insieme a varie osservazioni sull'arte di navigare ma che scende nei dettagli sin ad offrire visioni anche delle terre da non molto scoperte dall'antica Ispagnola ormai detta Isola di Cuba, alle vaste terre dell'America Settentrionale, all'isola di Giamaica, ad interessanti aspetti del Messico amerindiano e precolombiano per sondare contrade sempre poco conosciute come l'Isola di San Lorenzo, analizzare nella sua immensità l'Asia e di questa scoprire contrade variamente divenute crocevia di commerci come le Isole Molucche per poi riavvicinarsi all'Europa attraverso Costantinopoli e finalmente raggiungere quell'Arcipelago greco che sarà vanamente difeso dalla cristianità (in particolare dai Cavalieri Gerosolimitani) contro l'espansionismo turco che fagociterà isole importanti come Corfù sin ad aggredire Malta ultima roccaforte dei Cavalieri.
L'investigazione del Porcacchi non si ferma, si continua verso occidente e l'Isola di Maiorca ed oltre lo Stretto di Gibilterra "veleggiare" verso altre contrade poco note seppur proprie del Mondo Antico come la Scozia, l'Olanda, la Zelanda sin a raggiungere le lontane e fredde Isole Orcadi ed Ebridi