Origini del Cristianesimo nell'agro di Ventimiglia Vedi ora anche il "Battistero"

LA LAPIDE VOTIVA A GIUNONE REGINA RIUTILIZZATA NELLA CATTEDRALE NON VISTA DA ANGELICO APROSIO CHE INVECE INDIVIDUO' IL SITO ORIGINARIO DELLA CITTA' ROMANA E I MILIARI ROMANI RIUTILIZZATI NELLA CRIPTA DELLA CHIESA DI SAN MICHELE.
APROSIO PERO', UOMO ACUTO E D'AVANGUARDIA, GRANDE ANTIQUARIO FORSE ANCOR PRIMA CHE ECCELSO BIBLIOTECARIO, SI ERA BEN RESO CONTO CHE SPESSO, LE SEGNALAZIONI DI ONESTI STUDIOSI, ERANO VANIFICATE DALL'UMANA IGNORANZA: CE NE PARLA ESPLICITAMENTE A PAGINA 61 DELLA SUA BIBLIOTECA APROSIANA LADDOVE NON SI FA SCRUPOLO DI IMPUTARE AD ECCLESIASTICI ED A RELIGIOSI INCOLTI LA PRIMA RESPONSABILITA' D'AVER ROVINATE OD OCCULTATE TESTIMONIANZE EPIGRAFICHE CLASSICHE RIEMPIEGANDOLE SENZA CRITERIO QUALMATERIALE DA COSTRUZIONE, TALORA ADDIRITTURA PER REALIZZARE MURI A SECCO NELLE DIPENDENZE RUSTICHE.
QUESTO FATTO PUO' CAPITARE TUTTORA E CONTESTUALMENTE PUO' ACCADERE CHE DA VECCHI RUDERI VENGANO ANCORA OGGI ESUMATI REPERTI SCRITTOGRAFICI DI RILEVANTE VALORE: COME NEL CASO VENTIMIGLIESE DI QUESTA ISCRISIONE ATTESTANTE UNA SIMPATIA PER POMPEO MAGNO E LA SUA FAZIONE ANTICESARIANA.
MA QUESTA E' UNA RAGIONE IN PIU' PERCHE' SI SIANO PERSE OPERE COME LE SUE ANTICHITA' DI VENTIMIGLIA: OPERA CHE SPESSO MENZIONO' ESPRIMENDO IL DESIDERIO DI UNA LORO PUBBLICAZIONE.
E PURTROPPO, NONOSTANTE TANTE INVESTIGAZIONI, NULLA SE NE E' POTUTO RINVENIRE DELLE CONQUISTE ARCHEOLOGICHE APROSIANE: LA COSA DI DISPIACE PER MOLTI MOTIVI MA DUE RICORRONO SOPRATTUTTO NELLA MENTE DI CHI HA AVUTO DIMESTICHEZZA CON LA PROSA DEL FRATE INTEMELIO.
IL PRIMO FATTO E' CHE, PER SUA STESSA AMMISSIONE, NON SOLO AVEVA INDIVIDUATO IL SITO ESATTO, QUELLO NERVINO, COME SEDE DELLA CITTA' ROMANA DI VENTIMIGLIA, MA CHE VI AVEVA VISIONATO CAMERE ED AMBIENTI (VERISIMILMENTE TRA I PIU' PROSSIMI AL NERVIA, SI' DA POTER PENSARE AD INSULAE O AD ALTRE STRUTTURE ANCORA) MA CHE, ANCORA PER ESPLICITA SUA CONFESSIONE VI AVEVA RACCOLTO OGGETTI ANTIQUARI, TRA CUI MONETE, LUCERNE E INDETERMINATE ANTICAGLIE CHE VERISIMILMENTE AVEVA RACCOLTO COME SI EVINCE DA CONSIDERAZIONI DI ERUDITI STRANIERI CHE DI LUI ANCOR PIU' CHE QUALE BIBLIOTECARIO PARLARONO ELOGIATIVAMENTE COME ANTIQUARIO E NUMISMATICO .
SI POTREBBE ANCHE PENSARE AD UN'ESTERNAZIONE AMPLIFICATA DALL'ESTRO APROSIANO SE NON SI VALUTASSERO PER BENE DUE ALTRI DOCUMENTI.
IL PRIMO E' IL FATTO CHE ONDE PROTEGGERE LA BIBLIOTECA DA FURTI E SACCHEGGI APROSIO SI SIA PREMUNITO D'OTTENERE UN BREVE PONTIFICIO DOVE ESPRESSAMENTE SI FA RIFERIMENTO AD OGGETTI DI VARIO GENERE ED ANCHE A MONETE CHE, DATE LE NON BRILLANTI RISORSE APROSIANE PERALTRO FINALIZZATE PRIORITARIAMENTE ALL'ASSIMILAZIONE DI LIBRI, FANNO PENSARE AD UNA RACCOLTA NUMISMATICA ANTIQUARIA CREATA PROPRIO DALLE SUE ERUDITE "SCORRIBANDE" NELLA PREBENDA DI NERVIA, SOSTANZIALMENTE DESOLATA E DOVE ERA FACILE INVESTIGARE E RACCOGLIERE LONTANO DA OCCHI CURIOSI.
E DEL RESTO, PER QUANTO POI L'APROSIO NON ABBIA MAI SOPRAVVALUTATO QUESTO SUO RUOLO D'ARCHEOLOGO LASCIANDO LA PALMA AL LANTERI NELL'AMBITO DELLE SUE DISCUSSIONI EPISTOLARI CON L'ANTIQUARIO SICILIANO GIOVANNI VENTIMIGLIA, NON PUO' LASCIARE INDIFFERENTI CHE NELL'AMBITO DELLA CULTURA "GERMANICA E PIU' ESTESAMENTE NORDICA", PER AMMISSIONE D'APROSIO LA PIU' SENSIBILE ALLA CONSERVAZIONE DEI REPERTI ANTICHI, EGLI FOSSE ELOGIATO PRINCIPALMENTE QUALE ANTIQUARIO E SPECIFICATAMENTE QUALE COLLEZIONISTA D'OGGETTI D'ARTE CLASSICA, DI MONETE IN PRIMO LUOGO.