cultura barocca
TERME: BAGNI, COSMESI, CURE E BELLEZZA UNO STRIGILE USATO NELLE TERME: REPERTO GIA' CUSTODITO NEL MUSEO DI G. B. CASALI RIPRODOTTO IN UN'INCISIONE DAL RARO SEICENTESCO VOLUME DI QUESTO AUTORE ROMANO ERRONEAMENTE TRASCRITTO CSALI TRA I "FAUTORI DELL'APROSIANA DI VENTIMIGLIA

Come scrive il grande islamista Aldobrandino Malvezzi [del resto sulla scorta di disinformazioni ma anche di profonde divergenze esistenziali e spirituali tra Oriente ed Occidente che si erano già ampiamente manifestate nell'ecumene romano specialmente al tempo dell' Imperatore Eliogabalo e del suo incompreso Senato delle Donne assai meno blasfemo se non talora addirittura utile di quanto propagandisticamente ed antifemministicamente poi divulgato] dopo la caduta dell'Impero di Roma e con l'avvento del Cristianesimo nell'Occidente europeo, ma non solo, si affermò l' errata equazione, postulata dal cristianesimo delle origini sin a quello dell'età intermedia: "acqua - acqua calda - bagni - terme - igiene = lussuria" anziché la corretta equazione "acqua fredda/calda - bagni - terme - igiene = cura del corpo quale profilassi contro malattie.
Prescindendo dall'indubbia postazione sessuofobica e antifemminista destinata a postulare la stretta subordinazione della donna all'uomo nella considerazione di cui sopra risiede indubbiamente un abbandono di quella grande tradizione di medicina idroterapeutica e profilattica che caratterizzò la romanità (vedi indici) costituendo senza dubbio un antemurale avverso varie patologie: anche se, oltre alla loro funzione primaria, le TERME ROMANE divennero luoghi di aggregazione e divertimento, di scambio sociale ed esistenziale, pure di edonismo e giuochi nemmeno esclusi invero, seppur teoricamente non consentiti, quei giuochi sessuali tanto invisi al Cristianesimo delle Origini e comunque segnalati, ad esempio, da guel grande poeta satirico che fu Marziale o l' avventura erotica più o meno furtiva con prostitute od anche con donne libere, dello spettacolo e mime soprattutto. Caduto il paganesimo sulla direttrice dei dettami di Papa Gregorio Magno si procedette spesso ad un processo di distruzione di questi apparati balneari e dei loro corredi, in cui talora comparivano affreschi e rappresentazioni erotiche a scopo decorativo: ma il formidabile processo di moralizzazione cristiana che investì l' Occidente non ebbe la stessa valenza a riguardo dell' Impero d'Oriente (la parte superstite del Mondo Romano) per cui partendo da una mappa antica di Costantinopoli si può compiere qui un ampio viaggio virtuale.
Nel corso del loro espansionismo a danno dell'Impero d'Oriente gli ARABI trovarono già nella prima metà del VII secolo d.C., nella Siria da essi strappata appunto ai bizantini, gli edifici termali e li mantennero sollecitamente in uso e ne costruirono di nuovi, ma del tutto simili, affascinati dall'acqua che era così scarsamente usufruibile nelle regioni semi-aride da cui essi provenivano.
HAMMAM indicava in lingua araba (e in molte lingue che hanno incamerato parti più o meno cospicue di lessico arabo = in lingua turca si scrive e pronuncia hamam) il COMPLESSO TERMALE in cui i musulmani effettuano il ghusl, o lavacro maggiore, o il wudu' , o lavacro minore, per conseguire la purità rituale, indispensabile per poter poi adempiere all'obbligo canonico della salat giornaliera [La preghiera islamica è di due tipi: quella canonica - ossia legale ovvero obbligatoria - è la salat (il secondo fondamento della fede, o Arkan al-Islam), mentre quella volontaria può essere adempiuta in qualsiasi momento il musulmano lo ritenga opportuno. Per la prima è prescritto lo stato di purità legale (tahara), come per ogni atto legale. Per la seconda ciò non è prescritto, anche se si potrà soltanto assistere alla cerimonia senza parteciparvi direttamente = per la validità della Salat i requisiti obbligatori sono il preciso intento (niyya) di adempiere l'atto per le sue reali finalità devozionali, lo stato di purità rituale (tahara), da conseguire con il wudu' o con il ghusl, e l'orientamento verso la Mecca].
La funzionalità del HAMMAM per un dovere che ogni musulmano adulto e sano deve assolvere 5 volte nell'arco di un'intera giornata, ha fatto sì che esso godesse subito di immensa fortuna nel mondo islamico, ma non va dimenticato che esso acquisì assai presto - come già in ambito romano antico e bizantino - una precisa funzione sociale, essendo il HAMMAM un luogo ideale per incontrarsi, passare piacevolmente il tempo, curando o facendosi curare il proprio corpo, conducendo finanche utilmente in porto affari vantaggiosi. La separazione dei sessi, tipica dell'Islam, non consentiva l'affluenza comune dei due sessi ai locali termali e si provvide allora a identificare un gruppo di ore in cui le terme fossero accessibili agli uomini e un identico gruppo di ore in cui il Hammam fosse impiegabile da parte delle donne.
Un gran numero di addetti trovava stabilmente impiego nelle terme: una parte incaricata delle caldaie dove l'acqua veniva riscaldata per essere immessa, tramite tubazioni, nelle sale, una parte addetta al massaggio dei corpi, una parte incaricata della depilazione (assai diffusa tanto fra le donne quanto fra gli uomini) tramite una pasta depilatoria - la nura - di cui non si conosce perfettamente la formula, e una parte infine che si occupava di portare generi di conforto agli utenti che, sovente, si intrattenevano a lungo nei locali per tutto il tempo consentito.
I cristiani che per varie ragioni ebbero contatti con il Mondo Arabo e quindi con il centro dell'Impero Turco
COSTANTINOPOLI, poi ISTANBUL meglio nota come SUBLIME PORTA in effetti nelle loro relazioni lasciarono la trascrizione, anche in adattamento linguistico, del termine HAMMAM od HAMAM e, come si vede in questo testo qui digitalizzato di Bartolomeo Giorgievits, preferirono il termine di STUFA soffermandosi a specificare l'USO SPECIFICO DELLA STUFA quanto il fatto che la STUFA ERA PARITETICAMENTE UTILIZZATA DALLE DONNE, SALVA LA SEPARAZIONE DEI SESSI = in merito a tutto questo giova rammentare come, in un testo del XVI secolo oramai raro e prezioso associato allo scritto del citato Giorgievits, compia la descrizione più esauriente delle "STUFE TURCHE" in forza di un personaggio straordinario e abbastanza poco studiato cioè Giovannantonio Menavino "genovese da Voltri", già schiavo a metà '500 dei Turchi presso la "Sublime Porta" che ha lasciato in merito un'opera basilare vale a dire i Costumi et Vita dee Turchi.... (lavoro qui integralmente digitalizzato, trascritto, multimedializzato e con indici moderni) il quale ci offre dati assai rari sulla vita a Costantinopoli o meglio presso la "Sublime Porta dell'Impero" (che a differenza del Giorgievits non diede prova di particolare disagio durante la sua prigionia presso la "Sublime Porta" finchè almeno "Gran Signore" fu il "SULTAN BAIASIT IL SANTO" lasciando invece intuire uno stato di insofferenza sempre più acuto con la successione di SELIM I cui fu attribuito l'epiteto abbastanza esplicito de "IL CRUDELE"); l' opera, assai documentata, è divisa in conque libri di cui il primo è dedicato alla religione turchesca mentre nel secondo si tratta di vari aspetti di interazione tra vita sociale e religiosa: a questo segue poi l'interessantissimo terzo libro contenente una miriade di osservazioni sulla vita pubblica e di relazione, sul Serraglio del Gran Signore, sui negozi, gli artigiani, l'istruzione, i monumenti ecc. cui succede il non meno interessante quarto libro incentrato non solo sulla descrizione delle armate imperiali ma di tutto l'apparato necessario per la vita, anche burocratica, dell'immenso Dominio concludendosi quindi l'opera con il libro quinto incentrato su eventi guerreschi -specie contro il Soffi/Sofi di Persia- ma anche su conflitti interni, sin ai presupposti ed alle contingenze che permisero al Menavino di fuggire dalla prigionia e ritornare a Genova: in merito a quanto trattato in questa nostra sezione giova rammentare come nel capitolo I del I libro il Menavino narri le vicende della cattura dell'equipaggio della sua nave ma quindi descriva con dovizia di particolari come lui con i prigionieri -nel contesto di un ampio ma per nulla violento interrogatorio sulle reciproche capacità- sia stato condotto nel Palazzo Reale a rifocillarsi ed a lavarsi nella STUFA ( della STUFA l'autore parla ancora nello stesso I libro in merito alla ritualità del Matrimonio in merito alle Donne e subito dopo descrive i giuochi ed i festeggiamenti e i balli fatti "alla Turchesca" dopo che la sposa è uscita dalla STUFA per poi ritornare sull'argomento onde descrivere il lavacro dello sposo anche se è nel terzo libro laddove parla del Gran Serraglio che il Menavino disserta in maniera più estesa
**************DE BAGNI DEL SERRAGLIO, CHIAMATI STUFE**************.
Il termine BAGNO TURCO si affermò in tempi successivi e ne possiamo sapere leggendo altri testi qui digitalizzati = il plenipotenziario ma pure antiquario francese dei primi del XIX secolo Visconte di Marcellus ne parlò a lungo entro QUESTO SUO VOLUME e specificatamente in merito alle OSSERVAZIONI DEDICATE ALL'ANATOLIA = in particolare egli dedicò molte importantissime osservazioni agli
IMPIANTI TERMALI RITENUTI UN'AUTENTICA MERAVIGLIA (VEDI)
della antichissima
CITTA' DI BRUSA NEL TESTO ANTICO (P. 452, CENTRO) SCRITTO "BRUSSA" (ANTICA "PRUSA") .
Nell'EUROPA CRISTIANA ED OCCIDENTALE la riscoperta dell'IGIENE PUBBLICA E PERSONALE PUR FRA MOLTE DIFFICOLTA' (VEDI) avvenne partendo soprattutto dal '500 e dal '600 specie come deterrente contro alcune forme patologiche cui, pur senza approfondimenti scientifici, alcuni dottori andavano attribuendo valenza ad elementi come l'acqua pura e l'aria salubre associate ad altre forme profilattiche; contestualmente comunque si andarono vieppiù affermando medici e speziali come FERRANTE IMPERATO che presero a proporre l'utilità della TERAPIA BASATA SULL'USO DELL'ACQUA: NATURALE E/O TERMALE COME ESPLICITA NEL LIBRO VI DELLA SUA HISTORIA NATURALE specie procedendo da questa SERIE DI CAPITOLI QUI DIGITALIZZATI DEDICATI ANCHE ALLA VALENZA DEI BAGNI SIA FREDDI CHE CALDI CHE TERMALI = pur tra i contrasti tra scuole diverse di medicina gli usi dell'acqua in terapia, del bagno caldo e del bagno freddo, nonché della sauna o meglio del "camerotto" presero ad affermarsi; si può citare in siffatto contesto il cinquecentesco medico paracelsiano LEONARDO FIORAVANTI di cui si è pensato di proporre qui digitalizzata un'opera basilare quale LA CIRUGIA (proponendone per comodità del lettore degli INDICI MODERNI segnalando, solo a titolo esemplificativo, laddove fa riferimento alla CONFEZIONE DI UN'ACQUA MEDICINALE o dove esprime le sue esternazioni al Cap. 131 di pag. 111 sull'ACQUA COME ELEMENTO SALUTIFERO ed ancora sull' ACQUA PETTORALE") senza dimenticare l'opera del medico empirico veronese ZEFIRIELE TOMASO BOVIO del quale si son proposte qui tutte le OPERE DIGITALIZZATE CON INDICI MODERNI limitandosi, data la mole impressionante delle citazioni e della formulistica, di segnalare nel suo FLAGELLO DE' MEDICI RATIONALI le sue riflessioni sull'uso della SAUNA, SPECIE PER CURARE LA LUE O SIFILIDE O "MAL FRANZESE".
Attraverso lo scorrere dei secoli queste postulazioni si radicarono sempre più con una crescente frequentazione di ACQUE TERMALI E FONTI VARIAMENTE TERAPEUTICHE = a titolo esemplificativo si elencano qui le OSSERVAZIONI DEL PRIMO OTTOCENTO DI D. BERTOLOTTI SULLE ACQUE TERMALI IN LIGURIA anche se le osservazioni dell' AUTORE NEL SUO VIAGGIO NELLA LIGURIA MARITTIMA più che approfondite sono documentarie e mirano a proporre un disegno di storia naturale mirato anche a demistificare antiche credenze permeate di superstizione in merito ad ALCUNE SORGENTI E FONTI: oggettivamente, soffermandoci sulla Liguria qual cartina tornasole, in merito all'importanza delle cure a base di acqua e di sole, è doveroso soffermarsi alle INTUIZIONI SU IDROTERAPIA E TALASSOTERAPIA ELABORATE DA PAOLO MANTEGAZZA, DI CUI UNA RISULTANZA BASILARE FU COSTITUITA DALLE ESPERIMENTAZIONI FATTE NEL TRIONFO DEL POSITIVISMO AL COMPLESSO DEL "KURSAAL" DI BORDIGHERA.



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