Nel valorizzare i talenti che pure esistevano a Ventimiglia e comunque a coadunarli intorno ad uno pseudomeccanismo accademico invero si dimostrò decisamente più sensibile il Gandolfo che l'Aprosio il quale, dopo una propabile illusione personale legata all'opera del coltissimo vescovo Lorenzo Gavotti, fu incapace di ritrovare a Ventimiglia gli antichi afflati accademici e piuttosto impegnato a qualificare Ventimiglia e finalmente la "sua Ventimiglia circoscritta a convento e biblioteca" qual luogo degno dell' otium negotiosum dei classici = ciò non significa in alcun modo che l'Aprosio abbia abbandonato le iniziative già esperite con successo dal vescovo Lorenzo Gavotti, semmai adoperandosi per la conservazione, se non per l'amplificazione, di costumanze poetiche spirituali che in qualche modo si possono cogliere anche da queste lettere di un tal Morello [il nome manca] di Sospello all'Aprosio stesso. Ma in merito all'accademismo vero e proprio Aprosio dopo una probabile illusione personale legata all'opera del coltissimo vescovo LORENZO GAVOTTI, si rivelò incapace di ritrovare a Ventimiglia gli antichi afflati del grande accademismo che aveva conosciuto specie a Siena e Venezia ma purtroppo mai veramente riscontrato in Liguria e a Genova e dopo essersi ascritto ma senza lasciar tracce alla modesta Accademia dei Vagabondi Taggia e pur registrando colti locali tra i "Fautori" dell'Aprosiana ma principalmente per sovvenzioni e donativi di libri, fu piuttosto impegnato a qualificare Ventimiglia e finalmente la "sua Ventimiglia circoscritta a convento e biblioteca" qual luogo degno dell' otium negotiosum dei classici ma non senza cadute di stile nel suo sottile giuoco retorico finendo con il suo carattere fumantino e ondivago soggetto a ripensamenti nei giudizi anche sulla base di delusioni patite, per demotivare Ventimiglia, salvo qualche eccezione, a livello di città incapace di produrre autentici frutti poetici [ove, per nell'encomio di eruditi locali eletti a "Fautori" della Biblioteca Aprosiana specie per l'omaggio di pubblicazioni e sostegno delle sue iniziative, il vero otium negotiosum lo coltivava attraverso la sua potente e continua corrispondenza con personaggi illustri anche nella grandi Accademie come, per fare un esempio fra quanti pure soggiornarono presso di lui a Ventimiglia dal solito Cavana al cremonese Lorenzo Legati al francese Antonio Godeau (tutte le voci evidenziate nel testo antico son attive e su esse si può cliccare per informzioni più approfondite). ] "CLICCA" INVECE SULLE SOTTOSTANTI FRECCE PER RITORNARE AL PUNTO INIZIALE DI RICERCA (FRECCIA VOLTA A SINISTRA) O ALLA "HOME PAGE" (FRECCIA VOLTA A DESTRA)
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