cultura barocca
 
PREFAZIONE

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La portata del progetto, più che da inutili divagazioni, è suggerita dalla sottostante maschera, dai contenuti e dalle precisazioni reperibili dai vari collegamenti ipertestuali; il fatto che sussista una voce "contatti" segnala esplicitamente l'auspicio di interazioni con ricercatori, strutture culturali, studenti, semplici curiosi: i testi sono a diposizione in rete, fermo restando il principio deontologico della correttezza nell'eventuale recupero degli stessi, con la conseguenza delle opportune citazioni e nella salvaguardia dei diritti sanciti dal copyright di "ventimiglia.biz".


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Alcuni definiscono Ventimiglia l'"Ercolano del Nord" per il patrimonio culturale che possiede e soprattutto per la continuità diacronica di questo patrimonio, dalla preistoria (Balzi Rossi), alla romanità (Albintimilium) all'età di mezzo e via dicendo sino alla contemporaneità. Contestualmente la città possiede strutture culturali di rilevanza nazionale di cui si parla nella "home page" di "ventimiglia.biz": dalla biblioteca Aprosiana, alla zona archeologica romana ai Giardini Hanbury ecc. Per una città relativamente eccentrica rispetto ai grandi contesti culturali il problema di fondo è però la pubblicizzazione e quindi la fruizione di questo patrimonio da parte di un'utenza sempre più vasta, nazionale ed internazionale. Due bei periodici (Intemelion e Aprosiana rivista di studi barocchi di cui per tanti anni son stato direttore) contribuiscono, con altre forme di diffusione del sapere, a dar rendiconto della valenza culturale, monumentale e turistica della città (e contestualmente del Ponente ligure): tuttavia nulla è mai sufficiente, specie al giorno d'oggi nella temperie di un'accelerazione ma anche di una rapida dispersione delle tante informazioni prodotte. Angelico Aprosio (1607 - 1681) l'erudito seicentesco di cui, parimenti si tratta nella citata "home page" di "ventimiglia.biz", era tormentato non solo dalla conservazione della cultura (e per i suoi libri eresse la spettacolare biblioteca di Ventimiglia a lui nominata) ma ancor più dalla sua divulgazione: egli sapeva che la tradizione manoscritta, così effimera, non bastava più a trasmette le competenze scrittografiche e che il loro celere sviluppo aveva esigenza di un nuovo supporto, quello che era la stampa, ai suoi tempi ancora relativamente giovane. Non tutti concordavano con le sue idee, molti, conservatori per postazione ideologica, credevano ancora effimera questa "recente tecnologia" e preferivano affidare la trasmissione delle proprie conoscenze al lavoro di amanuensi e scrivani, laboriosamente intenti alla stesura di manoscritti: fu questo il caso di Giovanni Girolamo Lanteri, sacerdote intemelio contemporaneo di Aprosio, che predilesse, all'uso antico, la trasposizione dei suoi lavori in codici pazientemente redatti da onesti artigiani della copiatura e/o trascrizione a mano. Ma Aprosio aveva ragione e per una qualità intuitiva, che la critica abbastanza pigra nei suoi confronti ha finito per obliare, come, anticipando tutti e confutando lo stesso Lanteri, era risucito a ricostruire, seppur in maniera pionieristica, la reale topografia dell'antica Ventimiglia Romana, anche in questo caso colse, profeticamente, nel segno: la fragilità strutturale dei manoscritti e l'esiguità delle copie realizzabili secondo l'uso tradizionale hanno fatto sì che nulla sia in pratica rimasto di G.G.Lanteri e che al contrario tutta la produzione a stampa di Angelico sia rintracciabile, oltre che nella biblioteca intemelia in tante "Librarie" italiane, europee e non solo. Potenza dei personaggi che non decadono nella nostalgia (quando questa nel dettaglio sia un procedere a ritroso) ma che si affidano, con giustezza e misura, alla fruizione delle scoperte via via proposte dallo scorrere del tempo e dall'avanzare del progresso! Sulla scia di Angelico Aprosio intende qui, con qualche malcelata ambizione, procedere questa novella "www.culturabarocca.com", figlia auspicabilmente vigorosa (e passata attraverso l'esperimento fruttuoso di www.cultura.ventimiglia.biz) del già apprezzato sito "ventimiglia.biz".  Con le nuove tecniche informatiche e secondo l'idea nucleare dell'iniziativa che ha generato "www.culturabarocca.com", per uno di quei nuovi avanzamenti che si succedono nella storia, si vuole per via di questo nuovo strumento tecnologico proporre ad un'utenza quanto mai vasta una serie di dati rari e preziosi, improponibili per linea tipografica o comunque proponibili a costi elevatissimi ed in un arco di tempo più che considerevole.

Un'ulteriore postulazione pare necessaria: "www.culturabarocca.com" non intende essere un pallido clone della Biblioteca Aprosiana. Ciò costituirebbe piaggeria e scorrettezza: i testi dell'Aprosiana, individuabili nel suo catalogo elettronico in rete, saranno come sempre da richiedere, per le eventuali riproduzioni o consultazioni, alla direzione della biblioteca e questa, come sempre, con la riconosciuta sua rapidità ed efficienza, offrirà risposte ampiamente soddisfacenti. "www.culturabarocca.com" vuole semmai costituire un'integrazione ai servizi, già lodevoli, dell'Aprosiana (con cui rientra negli auspici una collaborazione in piena sinergia): nel dettaglio, come in qualche modo già fatto intuire, "www.culturabarocca.com", in particolare, intende proporre opere, ricerche, lavori sviluppati alternativamente alla biblioteca intemelia e reperiti nei luoghi più impensabili, specie nel contesto delle grandi e misconosciute raccolte private, che, da bibliofilo, ho investigato incessantemente per oltre un quarto di secolo.
E tutto ciò per restituire, se mai possibile, a Ventimiglia l'aprosiano ruolo di "volano della cultura": certamente di quella prodotta su Ventimiglia e sul ponente di Liguria ma, contestualmente ed assai più estesamente, di quei frutti del sapere storico, letterario, giuridico ma anche pluridisciplinare, ligure, italiano e non, in particolare di XVI, XVII e XVIII secolo la cui reperibilità risulta oltremodo onerosa attesa la rarità di moltissime pubblicazioni: e tutto ciò nella consapevolezza che a fianco del Polo Universitario di Imperia è attiva una moltitudine di Istituti Scolastici, di Centri Culturali, di Associazioni che, per attivare e finalizzare le loro  investigazioni, debbono spesso caricarsi di costosi impegni nel contesto di ricerche mai facili entro l'estesissimo e variegato "mare della cultura italiana antiquaria"

 

Professor Bartolomeo Durante