cultura barocca
Francesco Meninni e i rapporti di Aprosio con l'Accademismo Meridionale (relazioni conservate da D. A. Gandolfo successore de "il Ventimiglia") = inf. B. Durante

Anche in forza della nuova temperie culturale cui apparteneva Francesco Saverio Quadrio (Erudito, nato a Ponte, in Valtellina, il 1° dicembre 1695, morto a Milano il 21 novembre 1756 fu assai severo verso questo autore assolutamente barocco e scrisse = "L'Arcadio Liberato, Poema eroico di Antonino Merello e Mora, messinese cogli Argomenti del Conte Lissauro, in Bologna presso Giambattista Ferroni 1660. in 12. E' un Poema scempiato, e goffo" = espressione stroncante ma che -pur riconoscendo i limiti dell'opera citata- offre l'impressione di una conoscenza mediata): ne parlò anche il Cavana mecenate dell'Aprosiana in una lettera all'Aprosio qui riportata con integrazioni (vedi anche = n. 24, pp. 44 - 45, in Giovanni Nicolò Cavana, Lettere ad Angelico Aprosio (1665 - 1775); a cura di Luca Tosin, Firenze, Firenze University Press, 2013) =
Molto Reverendo Padre e Signor Mio Ottimissimo.
Le tre lettere aggiunte per Vostra Paternita' Molto Reverenda, due ho ricevuto dalla posta, e l'altra da Messina dal Signor Antonio Merello e Mora
[ è certo comunque che lo scritto del Mirello (Merello) Mora stante il comportamento del Cavana qual suo puntuale intermediario giunse ad Aprosio pur non comparendo oggi nel suo epistolario come del resto lettere d'altri = è verosimile che più del pensato i danni guerreschi tra '700 e '800, l'operazione Semini, gli acquisti illegali, la trascuratezza successiva abbiano impoverito anche di molte lettere e manoscritti l'Aprosiana ]. Giorni sono da Bologna dal Signor Giovanni Francesco Bonomi mi ha scritto una compitissima lettera con occasione d'inviarmene una per Vostra Paternità Molto Reverenda. La prego dirmi che qualità di persona è e che titolo gli avrò da dare, acciò possa corrispondere alla sua gentilezza. Vedo come ha ricevuto il fascetto dei libri che mandò il Muscettola. Riceverò a favore particolare m'incammini la terza parte delle "Poesie" del Battista non avendola io. Consegnai al Signor Giovanni Battista Casoni, la prima parte della " Parigina " [di Francesco Fulvio Frugoni = vedine la peculiare postazione politica durante i tempi di guerra seicenteschi tra Piemonte sabaudo e Serenissima Repubblica di Genova)], credo che sarà pervenuta in Vostra Paternità Molto Reverenda da cotesto Monsignor Vescovo [l'assenza di citazione dell'autore esiliato da Genova nel contesto delle guerre e comunque delle costanti tensioni tra Repubblica di Genova e Piemonte non è casuale = e lo è anche il fatto che prima di pervenire ad Aprosio, Vicario dell'Inquisizione per la Diocesi di Ventimiglia il libro sia stato spedito per linea ufficiale al Vescovo intemelio Mauro Promontorio (p. 440) titolare di una delicatissima Diocesi di Frontiera o "Diocesi Usbergo" ove un erudito, anche se Vicario dell'Inquisizione, doveva pur sempre muoversi con cautela tra Censura dalla Chiesa e soprattutto, come in questo caso, Censura dello Stato]
Il Signor Raffaele Soprani m'ha consegnato un libro de suoi "Scrittori Liguri" per Vostra Paternità Molto Reverenda. L'ho dato sigillato Sottoriva all'insegna di Giovanni Battista
[Casali] acciò sia incamminato costì; il principio di detto libro insieme a una giunta, che desidera l'Eccellentissimo Signor Mari Antonio, ancora non sono finiti: subito dopo mi farò dare quello per il Signor Coltellini, e starò attendendo avvisi di come lo dovrò da recapitare; e le bacio caramente le mani.
Genova 17 luglio 1667
Di Vostra Paternità Molto reverenda
Divotissimo e obbligatissimo servitore
Giovanni Niccolò Cavana

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