seguendo invece i consigli dell'amico Baldassarre Bonifacio, dati soprattutto (anche se non solo) come sopra già scritto , i non pochi problemi che gli causò un tal frate che lui chiamò Tragopogono o Barba di Caprone che con diversi sostenitori quasi ferocemente si oppose per lungo tempo all'erezione della Biblioteca nel convento intemelio giunse a pentirsi di essersi opposto, non senza aver già avuti lunghi pensamenti, a una
richiesta più che lusinghiera fattagli, quella di lasciare la Libraria e la sua dotazione alla Biblioteca Angelica di Roma di cui era custode l'amico Gabriello Foschi, che gli avrebbe garantito un soggiorno gratuito per il resto dell'esistenza in quella sede prestigiosissima.
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