cultura barocca
Informatizzazione di Bartolomeo Durante "LO SCHIAVO BARBIERE ALLA DARSENA"

A suo modo, per quanto particolare, il dipinto qui proposto "Lo schiavo barbiere alla Darsena" (A. Magnasco, Collezione privata) può dare un'idea di una delle botteghe tipiche (vanamente cercate dai non coinvolti) per la pratica della CASTRATURA DEI FANCIULLI.
La CASTRAZIONE PER OTTENERE CANTORI DALLE VOCI BIANCHE
si era imposta sulla scorta di un'
ANTICA CREDENZA PREGNA DI MISOGINIA CHE ATTRIBUIVA AL CANTO FEMMINILE IL POTERE DI AMMALIARE PER VIA DI FASCINAZIONE, INDUCENDOLI ALLA LASCIVIA, GLI UDITORI
sì che nonostante
CON ALTRI IL VENTIMIGLIESE ERUDITO APROSIO, IN UN CERTO MODO ANTICIPANDO IL PARINI, SI ESPRIMESSE CONTRO TALE BARBARA COSTUMANZA, LA CASTRATURA GODEVA, AI SUOI TEMPI, DI NUMEROSI FAUTORI COME QUI SI LEGGE
La castratura o castrazione ,da alcuni interpreti, scientifici e non, definita al pari di altri interventi medici definita "CHIRURGIA DEL DOLORE" , con il tempo divenne una pratica quasi esclusivamente italiana benché svolta mediamente e in assenza di specifiche licenze in tutta segretezza: infatti secondo il diritto dello Stato come si vede nel testo criminologico di questo illustre giurista che fu il De Angelis (vedi) e precisamente nella parte III si trattava di un di un crimine, fatte salve particolari licenze, uguale a quello perpetrato da Sicari e Assassini (con l'articolo qui proposto dallo stesso antico testo) e, pur con interpretazioni che talora proponevano delle eccezioni nella interpretazione esegeti e giuristi occorre far rimarcare che anche secondo il diritto canonico era illecita: si trattava infatti di una mutilazione e in quanto tale punibile con la scomunica. Non è strano (come ha scritto P. Scholes nel lavoro Dr Burney's Musical Tours in Europe, Londra
, 1959, vol. I, p. 247) che il musicografo Charles Burney cercò senza successo i luoghi dove si praticava l'intervento di 'miglioramento': "Indagai attraverso l'Italia in quale posto prevalentemente i ragazzi erano scelti per cantare tramite castrazione, ma non ne potei avere un'informazione sicura. Mi venne detto a Milano che era a Venezia; a Venezia che era a Bologna; ma a Bologna negarono, e venni indirizzato a Firenze; da Firenze a Roma, e da Roma venni mandato a Napoli... Si dice che vi siano botteghe a Napoli con questa insegna: QUI SI CASTRANO RAGAZZI; ma io non fui in grado di vedere o di sentir parlare di alcuna di queste botteghe durante la mia permanenza in quella città" = non si può far a meno di evidenziare come il ventimigliese A. Aprosio sia stato anche uno dei pochi a proporre informazioni sulla valutazione dei medici negli INTERVENTI TECNICI E CHIRURGICI IN RAPPORTO ALLA "CASTRATURA" (DA PAG. 319 A PAG. 334) = esperienza terribile attraverso cui passarono tutti gli EVIRATI CANTORI COMPRESO IL LEGGENDARIO CARLO BROSCHI ALTERNATIVAMENTE DETTO ORA "FARINELLO" ORA "FARINELLI", TRA TANTI COME QUI SI LEGGE IN DIGITAIZZAZIONE IDOLO DI PIETRO METASTASIO E DI CARLO INNOCENZO FRUGONI.
Mediamente si trattava davvero di "BARBITONSORI" CIOE' DI ADDETTI ALLA BASSA CHIRURGIA che per far perdere le tracce della loro attività clandestina si recavano direttamente alla casa dei bambini destinati a subire l'intervento = in pratica erano il corrispettivo in questo campo a quelle PRATICONE ANCHE DETTE "MAMMANE" -MEDIAMENTE DISTINTE DALLE "COMARI" NOME ANTICO PER LE VERE E PROPRIE "OSTETRICHE"- CHE SFIDAVANO LA GIUSTIZIA SPECIE NEL RISCHIOSISSIMO CASO DI DOVER PROCURARE ABORTI ILLEGITTIMI.