VANDALI

Popolazione germanica originaria dello Jutland settentrionale donde migrarono prima dell'era cristiana trasferendosi sulle coste del Baltico. Proseguendo nella loro migrazione a S raggiunsero la Slesia e poi la regione del Tibisco, dove combatterono contro i Visigoti che occupavano la Dacia ("Romania"). Già nel II sec. appare la scissione del popolo nei gruppi dei Silingi e degli Asdingi. Fino all'inizio del V sec. non costituirono un pericolo per Roma: lo divennero dopo che, sotto l'incalzare degli Unni, unitisi agli Alani ed ai Suebi non varcarono il Reno presso Magonza spingendosi nelle Gallie (406): dopo tre anni di devastazioni passarono in Spagna e vi si stabilirono. Asdingi e Suebi si stabilirono nei territori di N.O., gli Alani nella Lusitania e i Silingi nella ricca Boetica. In seguito i Visigoti di Wallia, inviati da Roma contro queste genti, massacrarono i Silingi mentre gli Asdingi si unirono agli Alani il cui re Gunderico prese nome di Sovrano dei Vandali e degli Alani trasmesso poi ai successori.
Scoppiato un conflitto col regno dei Suebi i Vandali migrarono a S., nella Boetica, donde (429) il re Genserico (428-477) li condusse in Africa dove (dopo inutili tentativi di cacciarli) furono accettati dai Romani come loro "federati" organizzati in un regno (435). L'ambizioso Genserico mirava però ad espandere i suoi possessi e conquistò Cartagine, proclamandosi poco dopo Sovrano di un regno indipendente: dalle sicure basi africane la forte flotta dei Vandali prese allora a spadroneggiare per il Mediterraneo occidentale saccheggiandone le coste e spingendopsi sin alla Liguria marittima di cui assalirono le città litoranee tra cui Ventimiglia romana. Questa notevole potenza militare rese poi possibile loro la momentanea conquista di Roma stessa, che saccheggiarono, nel 455.
Solo sotto il re dei VANDALI Genserico si hanno dei dati sulla loro organizzazione politica: questo re organizzò una monarchia autocratica e, convinto sostenitore dell' arianesimo, perseguitò a lungo i cattolici.
Il figlio e successore Unerico (477-484) intrattenne relazioni amichevoli col temuto Impero romano d'Oriente cioè con la corte di Bisanzio capitale dello stesso: fu imitato dai successori e, vista l'intercessione dei greco-bizantini vicini alla chiesa di Roma, si instaurò un clima di tolleranza verso i cattolici. Nel 530 Gelimero spodestò il re Ilderico, suo zio ed amico personale dell'Imperatore Giustiniano il quale reagì inviandogli contro l'abilissimo generale Belisario con una forte flotta, armata del fuoco greco, e con truppe scelte. A Belisario bastò una sola campagna (con le folgoranti vittorie di Ad Decimum e di Tricamarum, per mettere fine al regno vandalo (533-534) mentre la restaurazione bizantina finì presto per cancellare le tracce del regno dei Vandali che da allora sparirono dalla faccia della storia come popolo.