cultura barocca
Immagine da volume "Abbazia di Novalesa" Importanza apostolica ma pure socio-agronomica dei Benedettini

Pur conoscendone per tradizione e racconti ancestrali oltre che per il coinvolgimento storico della sua terra natale di Ventimiglia il "mito" dell'
ABBAZIA DI NOVALESA ANCHE QUALE ANTEMURALE CONTRO I SARACENI OLTRE CHE CENTRO DI SPIRITUALITA', CULTURA E CONSERVAZIONE DI PATRIMONIO LIBRARIO
oltre che luogo antico di conservazione delle
RELIQUIE DI SAN SECONDO PATRONO DI VENTIMIGLIA
ed ammirandone -con quella di altre celebri CASE MONASTICHE PEDEMONTANE- la storia e l'antica grandezza,
A. Aprosio che istituì la I biblioteca pubblica di Liguria nel Convento di S. Agostino della natia Ventimiglia (seguendo i consigli di B. Bonifacio) città principale dell'omonima Diocesi
(per quanto sapesse che attraverso una diramazione viaria che dal Ponente Ligure portava a Susa, a NOVALESA e all'Ospedale del Cenisio in epoca medievale molti studenti risalivano dalla costa ligure sin appunto all'ABBAZIA DI SAN PIETRO IN NOVALESA celebre come CENTRO STUDI fornito di una grande BIBLIOTECA per completare la loro formazione),
non diede alla sua
"Libraria" intemelia una conformazione "fratesca"
ma, indotto dalla propria
indole portata a districarsi perennemente entro ogni forma di sapere, anche profano,
oltre che guidato dalla tradizione culturale dei suoi tempi, finì per
privilegiare -non senza contestazioni locali nè senza rischi essendo un religioso e poi anche un Vicario dell'Inquisizione- la dimensione, per la Biblioteca in Ventimiglia che da lui prese nome di Aprosiana, di una struttura struttura peculiare, in parte prossima a quella di una biblioteca classica greco-romana ed in parte di una Wunderkammer o "Camera delle Meraviglie": cioè di una "iperstruttura interattiva tra Libraria, Raccolta Museale e Sede di Collezioni oltre che di Quadri anche se non soprattutto profani".

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