cultura barocca
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Ben prima degli Illuminati di Baviera, molte società segrete di matrice occulta o legate alle tradizioni esoteriche sono state a volte associate al termine "Illuminati", sia perché ispirate a princìpi analoghi, sia per il comune riferimento alla discesa nell'individuo della "Luce", sinonimo di conoscenza (o Gnosi donde lo "Gnosticismo") [seppur attraverso una serie di sette e correnti] e di ampliamento della visione e del quadro percettivo (o Chiaroveggenza) = risultato reputato conseguibile attraverso il sonno sacro od incubatio (peraltro sempre connesso al pagano "rapporto con la divinità" proprio dell''aretalogia") ben distinta dall'estasi cristiana, in forza dell'opera critica di teologi e controversisti, quanto acquisibile in forza dell'uso di sostanze psicotrope in grado di ampliare e potenziare la percezione: sostanze spesso connesse a quella "cultura sciamanica" di cui, nonostante le persecuzioni ecclesiastiche, nella tradizione cultuale cristiana popolare sarebbero rimaste tracce importanti come in questo caso.
[forzando magari la portata di queste postulazioni del resto già in epoca greco-romana non mancarono forme diverse di "settarismo": dal culto esoterico per Ermete Trismegisto o con minor valenza esoterica alcune altre ancora: dalla peculiarità di religiosità orientale in qualche modo trasferite in Roma al complesso sistema della "Setta del Dio Mitra" di portata più strettamente religiosa quanto pur sempre esoterico-iniziatica].
Tra il Medioevo [volendo, nel contesto della stessa Cristianità ed entro gli Ordini Religiosi Cavallereschi la particolare trasformazione dei Templari "trasformati dalla propaganda avversa" in una setta di scienziati e maghi operanti contro le leggi di Dio e della Natura] e l'età moderna si sono quindi a vario titolo autodefiniti illuminati i "Confratelli dello Spirito Libero", i "Rosacroce" [come qui si legge un autore esoterico apprezzato da Aprosio vale a dire Andreas Libavius contro i Rosecrociani avrebbe avuta questa oscura diatriba principalmente legata all'interpretazione del pensiero di Paracelso], gli "Alumbrados", gli "Illuminés", i "Martinisti", i "Palladisti" [La Chiesa di Roma aveva da sempre avversato ogni forma di settarismo così organizzato, rimandandolo a pratiche diaboliche di ascendenza pagana ma, risalendo nei secoli, sul tema resta emblematico che un autore importante del XVII secolo vale a dire il teologo Felice Potestà che nel suo Examen Ecclesiasticum -e precisamente nel Tomo Secondo ove si elencano "varie eresie" e "proposizioni dannate" cita anche un Editto contro una "Setta degli Illuminati"].
Gli Illuminati, o più precisamente l'Ordine degli Illuminati, è il nome di una società segreta bavarese del secolo XVIII spesso associato a torto a numerose società segrete di matrice occulta.
L'Ordine degli Illuminati (in tedesco: "Illuminatenorden") venne fondato a Ingolstadt (Germania) il 1 maggio del 1776 da Johann Adam Weishaupt (1748-1830), come alternativa alla massoneria, assumendone una struttura analoga.
Le origini antecedenti a Weishaupt possono in particolare essere trovate negli "Alumbrados" in Spagna e negli "Illuminés" in Francia: tale affermazione è però fatta sulla base della somiglianza nel nome o di presunti segreti occulti, ma di fatto non sussiste alcuna solida prova storica che attesti questo legame. Le pratiche mistiche di questi gruppi e il loro tentativo di unirsi a Dio tramite la meditazione
, o anche con l'aiuto di pratiche sessuali, e infine l'affermazione - peraltro connaturata a ogni tipo di cammino iniziatico - che l'illuminazione poteva essere raggiunta durante la vita, li fanno certo assomigliare ai gruppi Illuminati successivi, ma le affermazioni che sostengono una connessione stretta con quelle organizzazioni successive restano a tutt'oggi indimostrate. Vi sono anche altri antecedenti agli Illuminati di Baviera, che presentano una stessa matrice ideologica e che si possono considerare come precursori o come fonte di ispirazione per il pensiero di Weishaupt. Sicuramente certi aspetti dell'opera di Comenius, nome utilizzato da Johan Amos Komenský (1592-1670), è legata al pensiero degli Illuminati. Comenius è noto come pedagogo, tuttavia l'opera pedagogica di Comenius è inseparabile dal resto del suo sistema, essenzialmente gnostico. Egli stesso lo riconosce quando afferma: "ciò che ho scritto in tema di gioventù, non l'ho scritto come pedagogo, ma come teologo" (Opera Didactica Omnia, IV, 27). Nella sua speculazione ritroviamo la matrice mondialista, nella fattispecie l'ideale di un controllo gerarchico, unico e mondiale del sapere e dell'insegnamento.
Parecchie cose sono note sull' "Ordine degli Illuminati di Baviera", grazie soprattutto alla tesi di dottorato dello storico e germanista René Le Forestier (1868-1951), che ebbe accesso a parecchi documenti andati persi durante le due guerre mondiali.
La società degli Illuminati, il cui nome completo è "Illuminati di Baviera", nasce nel 1776, inizialmente con il nome di "Ordine dei Perfettibili", poi cambiato in "Illuminati" (Illuminatenordens), ad opera di Adam Weishaupt (1748-1830), professore di giurisprudenza all'Università di Ingolstadt, assieme agli studenti Anton von Massenhausen (1758-1815) e Max Merz (1758-1807).
La società si forma come alternativa alla nascente massoneria tedesca, pur mantenendo i caratteri di segretezza e divisione gerarchica su base iniziatica. Per aumentare il prestigio dell'associazione, le si attribuisce un finto passato storico, con un tono autocelebrativo. Ciascun membro assume un nome mitico, e viene creata una prima gerarchia.
All'inizio i membri sono solo studenti universitari, con l'intento dichiarato di diffondere le opere dei Lumi all'interno di uno stato, la Baviera, che proibiva gran parte di tali scritti. Inoltre si propongono di operare un perfezionamento morale dei loro membri, e di riunire la Germania, e poi l'Europa, per ottenere il ritorno allo "stato di natura", in cui gli uomini sarebbero vissuti in pace tra loro.
In realtà, il pensiero di Adam Weishaupt era molto più occulto, per esempio sosteneva che: ogni uomo capace di trovare in se stesso la Luce Interiore... diventa eguale a Gesù, ossia Uomo-Re....
Apparentemente l'insegnamento segreto panteista [che aveva già subito persecuzioni attraverso i secoli = basti citare il caso cinquecentesco dello Zodiacus Vitae di Palingenio Stellato] che veniva impartito agli adepti asseriva che: ...tutte le religioni si fondano sull'impostura e le chimere, che tutte finiscono per rendere l'uomo debole, strisciante e superstizioso, che tutto, nel mondo, è materia e che Dio e il mondo non sono che un'unica cosa.
Weishaupt ancora aggiungeva che: per raggiungere la società ideale si deve passare, per parecchie generazioni, attraverso l'esperienza della società autoritaria.
La società divenne più organizzata con l'affiliazione nel 1780 del barone Adolf von Knigge (1752-1796), il quale, conoscendo i rituali massonici, suggerì a Weishaupt una riorganizzazione della società.
L'organizzazione della setta era simile a quella massonica, aveva struttura piramidale e diversi gradi di iniziazione a cui corrispondeva una consapevolezza progressiva dei segreti della setta e un maggiore potere. Solo gli adepti dei gradi superiori erano a conoscenza dell'ultimo scopo dell'Ordine, del vero illuminismo, questi capi parlavano di questo scopo agli altri adepti, senza mai dire in che cosa consistesse.
Un adepto poteva conoscere quelli della sua classe e quelli dei gradi inferiori; ma a meno che non avesse ricevuto dai superiori la commissione di direttore, di visitatore o di spia, tutti gli altri adepti erano per lui quello che essi chiamavano "invisibili".
Il passaggio ad un grado superiore richiedeva almeno un anno di prove da superare finché colui che seguiva l'adepto tracciava il "quibus licet"', che conteneva tutte le indicazioni sufficienti per giudicare se l'adepto fosse degno o meno del passaggio di grado.
Il quibus licet era suddiviso in colonne in cui erano riportati: connotati, carattere morale, religione, coscienza, studi favoriti, servigi che può rendere, amicizie, appartenenza ad altre società segrete, passioni dominanti, ricchezze e rendite, famiglia.
Le fasi di iniziazione erano suddivise in tre classi principali:
i gradi inferiori del "Vivaio"
Fase preparatoria
Novizio
Minervale
Illuminato Minore
Magistrato
i gradi classici tratti dalla "framassoneria simbolica" del Rito Scozzese
Apprendista
Confratello
Maestro
Illuminato Maggiore
Illuminato Direttore
i gradi superiori dei "Misteri"
Presbitero, Prete o Epopte
Principe
Mago
Re
Uno degli aspetti più innovativi della cosiddetta "massoneria illuminata" era l'aggiunta dei tre gradi inferiori a cui poteva accedere un gran numero di adepti che in realtà non venivano iniziati sui veri segreti della setta, ma allo stesso tempo costituivano la parte più superficiale, visibile e strumentale dell'organizzazione stessa.
L'apertura della setta alla "gente comune" permise di influenzare la società in tutte le sue classi. Questa caratteristica diverrà una delle distinzioni principali tra la massoneria elitaria di tipo Inglese e quella più popolare che poi si identificò nella massoneria Grande Oriente.
Gli Illuminati adottavano soprannomi iniziatici ispirati al neo-classicismo: Adam Weishaupt si faceva chiamare "Spartacus".
Anche ai luoghi vennero attribuiti dei soprannomi con lo stesso principio, per esempio: Monaco era "Atene" e diventò la sede principale dell'organizzazione, Ingolstadt era "Efeso", Heidelberg "Utica", la Baviera "Grecia", Francoforte "Edessa", la Svevia "Pannonia", Vienna "Roma". Il nucleo iniziale degli adepti doveva essere di 12, in analogia a Cristo e ai suoi apostoli, fatto non insolito nelle società segrete di matrice anticlericale.
Tra i primi adepti della setta c'erano alcuni studenti di Weishaupt come Hertel, Massenhausen detto "Ajax", futuro consigliere a Monaco e che Weishaupt considerava come il suo "Pietro", e Merz "Tiberius", poi segretario dell'ambasciatore dell'Impero a Copenaghen.
Altri adepti di rilievo furono Adolph Franz Friedrich Ludwig von Knigge "Philo" (1752-1796), Johann Joachim Christoph Bode "Aurelius" (1730-1793), Franz Xaver von Zwack "Cato", Friedrich Nicolai "Lucian" (1733-1811), prof. Westenriedr "Pythagoras", il marchese Costanzo di Costanzo "Diomedes", il Barone von Schroeckenstein "Mohammed", il Barone von Meggenhofen "Sylla" e il Barone F. H. von Bussche "Bayard", il musicista, maestro di Gaetano Donizetti, Johann Simon Mayr (1763-1845) "Aristotele".
La maggior parte dei membri appartenevano già ad altre società segrete e ricoprivano posizioni di prestigio nel clero, nella nobiltà, nella magistratura, nell'esercito, in ambito culturale, oppure erano rinomati avvocati. Anche molti personaggi illustri si associarono all'Ordine degli Illuminati, come per esempio il duca Carlo August sovrano di Sassonia-Weimar (1757-1828), il duca Ernst II sovrano di Sassonia-Gotha (1745-1804) Johann Wolfgang von Goethe "Abaris" (1749-1832) e Johann Gottfried Herder (1744-1803).
Fin dai primi giorni della fondazione della sua setta, e forse anche prima, Weishaupt aveva compreso il vantaggio che avrebbe ottenuto dal consenso della moltitudine dei framassoni sparsi in tutto il mondo che contava già diversi milioni di membri. Dal 1777, Weishaupt venne ammesso a Monaco nella loggia Zur Behutsamkeit. Come Weishaupt anche gli altri membri della setta si infiltrarono velocemente nella rete di logge che alla fine del 1700 si stavano diffondendo un po' in tutta Europa e a queste diedero un forte impulso rivoluzionario.
Gli adepti dei gradi intermedi (Cavalieri Scozzesi) erano preposti a deviare e istruire le altre logge.
Weishaupt sapeva che i massoni avevano il loro stesso obiettivo, ma si trovavano in posizioni diametralmente opposte: "egli aveva i segreti della framassoneria, ma i framassoni non avevano i suoi" (Barruel).
Il 16 luglio 1782, sotto la protezione e la collaborazione del principe Ferdinando duca di Brunswick "Aaron", capo "formale" della massoneria, venne convocata a Wilhelmsbad (Germania) un'assemblea generale di deputati massonici. Il leader degli Illuminati non partecipò di persona, ma inviò il suo braccio destro Knigge, illustre massone e autore del "Véritable Illuminé", il codice degli Illuminati.
A sua volta Knigge giudicò più conveniente tenersi in disparte e agire per mezzo del fidato barone Ditfurth detto "Minos", allora consigliere alla Camera imperiale di Wetzlar.
Adolph Freiherr KniggeIl 22 giugno 1784, proprio quando la società segreta sembrava all'apice, gli Illuminati dovettero superare un periodo critico. Il principe elettore di Baviera Carl Theodor pubblicò l'interdizione assoluta d' "ogni comunità, società e confraternita segreta o non approvata dallo Stato".
Molti framassoni chiusero le logge ma gli Illuminati, che avevano membri alla Corte, continuarono in segreto.
A complicare i piani della setta si era aggiunta anche la defezione di Knigge: Weishaupt lo condannava per la sua ossessione riguardo ai rituali occulti e Knigge accusava il leader di "tirannia" e "gesuitismo". Knigge finì per lasciare l'ordine il 1 luglio del 1784.
Nello stesso anno un professore di Monaco, Babo, scrisse ciò che conosceva degli Illuminati in un libro intitolato "Premier avis sur les francs-maçons" (1784).
Nell'aprile del 1786, due ex-membri di basso livello della società, il prete Cosandey e l'abate Renner, professori di lettere a Monaco, furono chiamati a testimoniare per accertare aspetti contrari alla morale e alla religione.
Allo stesso modo testimoniarono anche il consigliere aulico Utzschneider e l'accademico Grünberger.
I provvedimenti contro gli Illuminati però non furono efficaci, la setta aveva influenza anche nel Tribunale, e l'unica conseguenza fu la deposizione di Weishaupt dalla sua cattedra di professore ad Ingolstadt.
Deposto dal suo ufficio, Weishaupt si era rifugiato a Ratisbona, più deciso che mai a proseguire i suoi piani.
Tra i suoi seguaci c'era il prete Lanz (detto "Tamerlane") che per curiosa fatalità morì colpito da un fulmine proprio mentre ricevette l'incarico di portare gli insegnamenti della setta in Slesia (fatto descritto nell' "Apologie des Illuminés").
L'incidente portò all'attenzione pubblica i piani della setta, i documenti segreti vennero recuperati da un ufficiale di Ratisbona e di conseguenza il principe Elettore della Baviera emise un nuovo bando a tutte le organizzazioni segrete, in particolare all'Ordine degli Illuminati e alla Loggia del Grande Oriente.
L'11 ottobre 1785, alcuni magistrati ispezionarono una casa a Landshut di proprietà di Xavier Zwack, consigliere aulico della reggenza dell'Ordine degli Illuminati e primo reclutatore di nuovi adepti della setta, nonché membro degli "Areopagiti", il consiglio superiore dell'Illuminismo.
L'anno seguente venne perquisito il castello di Sanderstorf di proprietà del barone Tommaso de Bassus "Hannibal".
Queste ispezioni misero la giustizia in possesso di tutto ciò che costituiva l'archivio degli Illuminati.
Il sequestro comprese anche dei biglietti, la maggior parte scritti da Massenhausen, consigliere a Monaco, in cui si trovavano delle ricette per comporre l'acqua tofana, per rendere malsana l'aria degli appartamenti, ecc., e una collezione di centotrenta sigilli di sovrani, di signori, di banchieri e le istruzioni per falsificare i mancanti.
Nel 1787 il principe Elettore di Baviera fece pubblicare della Corte di Monaco gli "Scritti originali dell'ordine e della setta degli Illuminati" con la seguente scritta sul frontespizio: "Coloro che avessero qualche dubbio sull'autenticità di questa collezione, non hanno che ad annunziarsi agli Archivi segreti di Monaco, dove si è dato l'ordine di mostrar loro le carte originali".
Questi documenti sono stati riportati anche dall'abbate francese Augustin Barruel nelle "Mémoíres pour servir à l'histoire du Jacobinisme" (1796-1798).
Sempre nel 1787 in Baviera venne posto l'editto definitivo con pena di morte contro gli Illuminati e il Grande Oriente.
Nonostante la durezza della condanna Weishaupt riuscì a sottrarsi alla giustizia rifugiandosi dal duca Ernst II di Sassonia-Gotha e altri membri della setta al massimo furono esiliati.
In questo periodo Weishaupt, sotto lo pseudonimo di "Spartacus" pubblicò diversi libri sulla sua organizzazione.
Il traduttore Johann Joachim Christoph Bode, che già era il primo referente della setta in Turingia, diventò il coordinatore degli Illuminati, anche se Weishaupt ne rimase il vero leader.
Bode aveva contatti con la loggia Les Amis réunis, la loggia dei Philalèthes a Parigi.
Nel 1787 Bode e il barone von dem Bussche parteciparono al convegno massonico dei Philalèthes.
Secondo alcuni Weishaupt morì il 18 novembre del 1830, all'età di 82 anni, mentre altri lo indicano vivo almeno fino al 1840.
[testo da "Wikipedia"]
Bibliografia
René Le Forestier, Les illuminés de Bavière et la Franc-maçonnerie allemande, 1914, tesi di dottorato, riedita (in francese) nel 2001 dalle Edizioni Archè, Milano
Adam Weishaupt, A Picture of the Illuminati, 1786
Adam Weishaupt, A Complete History of the Persecutions of the Illuminati in Bavaria, 1786
Adam Weishaupt, An Apology for the Illuminati, 1787
Adam Weishaupt, An Improved System of the Illuminati, 1787
Augustin Barruel, Mémoíres pour servir à l'histoire du Jacobinisme, 1798
Augustin Barruel, Gli Illuminati di Baviera, Oscar Mondadori, Milano 2004
Studi storici
Luca Bianchini, Anna Trombetta, Goethe, Mozart e Mayr, fratelli illuminati, Arché, Milano 2001
Nesta H. Webster, World Revolution, 1921
Mario Arturo Iannaccone, Storia segreta - Adam Weishaupt e gli Illuminati, Sugarco, 2005
Carlo Francovich, Storia della massoneria in Italia: dalle origini alla rivoluzione Francese, Firenze: La Nuova Italia, 1975
Massimo Introvigne, Gli Illuminati e il Priorato di Sion, Casale Monferrato: Piemme 2005








































Lo gnosticismo [come si legge su "Wikipedia, l'Enciclopedia Libera on Line"] è un movimento filosofico-religioso la cui massima diffusione si ebbe tra il II e il IV secolo dell'era cristiana. Il termine gnosticismo deriva dalla parola greca "gnósis" = "conoscenza".
Una definizione piuttosto parziale del movimento basata sull'etimologia della parola può essere: "dottrina della salvezza tramite la conoscenza".
Il giudaismo sostiene che l'anima raggiunge la salvezza attraverso l'osservanza delle 613 "mitzvòt" e il cristianesimo che l'anima raggiunge la salvezza dalla dannazione eterna per Grazia mediante la Fede (Efesini 2,8).
Al contrario per lo gnosticismo invece la salvezza dell'anima dipende da una forma di conoscenza superiore e illuminata (gnosi) dell'uomo, del mondo e dell'universo, frutto del vissuto personale e di un percorso di ricerca della Verità.
Gli gnostici erano "persone che sapevano", e la loro conoscenza li costituiva in una classe di esseri superiori, il cui status presente e futuro era sostanzialmente diverso da quello di coloro che, per qualsiasi ragione, non sapevano.
Cercando una definizione più completa di gnosticismo lo si potrebbe -con molta approsimazione data la varietà dei movimenti gnostici- definire: "nome collettivo indicante un gran numero di sette panteistico - idealistiche fortemente diverse tra loro che sorsero da poco prima dell'Era cristiana al V secolo e che, prendendo in prestito la fraseologia ed alcuni dei dogmi delle principali religioni contemporanee, specialmente del cristianesimo, sostenevano che la materia fosse un deterioramento dello spirito e l'intero universo una depravazione della Divinità, ed insegnavano che il fine ultimo di ogni essere era il superamento della bassezza della materia ed il ritorno allo spirito Genitore; tale ritorno, sostenevano, era stato facilitato dall'apparizione di alcuni Salvatori inviati da Dio".
Tratto comune per molte correnti gnostiche è la distinzione che essi operavano tra il vero dio inconoscibile (Primo Eone) e il malvagio Dio minore Yahweh (anche noto come Yaldabaoth, Samael e Demiurgo), di cui gli gnostici disprezzavano pertanto le leggi e l'universo materiale da lui creato per imprigionare le anime degli uomini.
Le origini dello gnosticismo sono state per lungo tempo oggetto di controversia e sono tuttora oggetto di ricerca. Più queste origini vengono studiate, più sembra che le sue radici affondino in epoca precristiana. Mentre in precedenza lo gnosticismo veniva considerato soprattutto una delle
eresie del Cristianesimo , ora sembra, in modo inequivocabile, che le prime tracce di sistemi gnostici possono essere trovate già alcuni secoli prima dell'era cristiana. Al "quinto Congresso degli Orientalisti" (Berlino 1882) Kessler fece notare il collegamento tra gnosis e religione babilonese, non la religione originale della Babilonia, ma la religione sincretistica che si sviluppò dopo la conquista della regione da parte di Ciro il Grande. Sette anni più tardi F.W. Brandt pubblicò il suo "Mandäische Religion" in cui descriveva la religione mandea. In tale opera l'autore dimostrò che questa religione è una forma così chiara di gnosticismo da essere prova che lo gnosticismo è esistito indipendentemente, ed anteriormente al Cristianesimo.
Molti studiosi, invece, hanno ricercato la fonte delle teorie gnostiche nel mondo ellenistico e, specialmente, nella città di d'Egitto. Nel 1880 Joel cercò di provare che l'origine di tutte le teorie gnostiche risiedeva in Platone. Anche se la tesi su Platone può essere considerata come una forzatura, l'influenza greca sulla nascita e sullo sviluppo dello gnosticismo non può essere negata.
In ogni caso il pensiero alessandrino ebbe influenza almeno nello sviluppo dello gnosticismo cristiano vedendosi cio' dal fatto che la maggior parte della letteratura gnostica di cui siamo in possesso arriva da fonti egiziane (copte).
Lo gnosticismo, a prima vista, può apparire un mero sincretismo di tutti i sistemi religiosi dell'antichità (religioni misteriche, astrologia magica persiana, zoroastrismo, ermetismo, Kabbalah, filosofie ellenistiche, giudaismo alessandrino, Cristianesimo dei primi secoli), ma, in realtà, ha una radice profonda, che ha assimilato in ogni substrato culturale ciò di cui aveva bisogno per la sua vita e per la sua crescita: il motivo portante di questa corrente di pensiero è il pessimismo filosofico e religioso.
Gli gnostici, ad onor del vero, presero in prestito quasi completamente la loro terminologia dalle religioni esistenti, ma la usarono solamente per illustrare la loro grande idea del male insito nell'esistenza ed il dovere di fuggirlo con l'aiuto di incantesimi e di un Salvatore sovrumano.
Qualunque cosa abbiano preso in prestito dalle altre religioni, sicuramente non fu il pessimismo. Questo pessimismo assoluto, questo piangere l'esistenza dell'intero universo come una corruzione ed una calamità, con una delirante insistente preghiera di essere liberati dal corpo tramite la morte e la speranza che potremmo attraverso delle parole magiche, se solo le conoscessimo, sopprimere gli effetti del corso di questa "maledetta" esistenza, sono il fondamento di ogni pensiero gnostico. Quando Ciro il Grande entrò a Babilonia nel 539 a.C., si incontrarono due grandi scuole di pensiero e iniziò il sincretismo religioso. Il pensiero persiano cominciò a mescolarsi con l'antica civiltà babilonese. L'idea della lotta titanica tra bene e male, che pervade l'universo in eterno, è l'idea da cui deriva il Mazdeismo, o dualismo persiano.
Questo, e l'immaginata esistenza di innumerevoli spiriti intermedi, angeli e demoni, fu la spinta che fece superare le idee del Semitismo. D'altra parte la fiducia incrollabile nell'astrologia e la convinzione che il sistema planetario aveva un'influenza totale sugli affari di questo mondo si sviluppò proprio tra i Caldei. La grandezza dei Sette (la Luna, Mercurio, Venere, Marte, il Sole, Giove, e Saturno), il sacro Hebdomad, simboleggiato per millenni dalle torri di Babilonia, non fu sminuito. In verità, essi cessarono di essere adorati come divinità, ma rimasero come arconti e dynameis, regole e poteri, la cui forza quasi irresistibile contrastava l'uomo. Furono trasformati da dei a devas, spiriti cattivi.
La religione degli invasori e quella degli invasi si fusero in un compromesso: ogni anima, nella sua ascesa verso Dio e la luce infinita dell'Ogdoad, doveva combattere contro l'avversa influenza del dio o degli dei dell'Hebdomad.
Questa ascesa dell'anima attraverso le sfere planetarie fino al paradiso cominciò ad essere concepita come una lotta con poteri avversi, e divenne la prima e predominante linea dello gnosticismo.
La seconda grande linea del pensiero gnostico fu la magia, il potere ex opere operato di nomi, suoni, gesti ed azioni.
Queste formule magiche, che provocavano risate e disgusto ai non iniziati, non sono corruzioni più tarde della filosofia gnostica, ma una parte essenziale dello gnosticismo e furono osservate in tutte le forme di gnosticismo cristiano. Nessuna gnosis era completa senza la conoscenza delle formule che, una volta pronunciate, permettevano l'annullamento dei poteri ostili.
Lo gnosticismo entrò in contatto col giudaismo abbastanza presto.
Considerando le forti, ben organizzate, ed estremamente colte colonie ebree nella valle dell'Eufrate, questo primo contatto col giudaismo è perfettamente naturale. Forse l'idea gnostica di un Redentore deriva proprio dalle speranze Messianiche ebree.
Ma, fin dall'inizio, la concezione gnostica del Salvatore è più sovrumana di quella del giudaismo; il loro "Manda d'Haye", o "Soter", è una manifestazione immediata della Divinità, un Re della Luce, un Eone.
Quando lo gnosticismo entrò in contatto con il Cristianesimo, il che dovrebbe essere accaduto quasi immediatamente, esso si gettò con una strana rapidità sulle forme di pensiero cristiane, prese in prestito la sua terminologia, riconobbe Gesù come Salvatore del mondo, simulò i suoi sacramenti, pretese di essere una rivelazione esoterica di Cristo e dei Suoi Apostoli, sommerse il mondo con Vangeli apocrifi, Atti ed Apocalissi, per provare le sue tesi.
Man mano che il Cristianesimo si sviluppava, lo gnosticismo cercava di spacciarsi per l'unica vera forma di Cristianesimo, non idoneo per la volgare folla, ma sviluppato per i dotati e gli eletti. Per tale motivo i primi Padri dedicarono tutte le loro energie a combatterlo. Sebbene lo spirito dello gnosticismo è del tutto alieno rispetto a quello del Cristianesimo, sembrava a coloro che lo guardavano superficialmente solo una modifica o addirittura un raffinamento di quello cristiano.
La gnosi ebbe come centri di maggiore fioritura soprattutto Alessandria d'Egitto e Roma. Un particolare impulso ebbe, negli ultimi secoli, in Siria ed in Egitto, grazie alla sua diffusione in ambienti monastici, attraverso le numerose correnti ascetiche. Lo gnosticismo, comunque, ebbe i suoi rappresentanti più noti nei primi secoli dopo Cristo, con prominenti insegnanti come Marcione, Valentino e Basilide. Altri gnostici noti furono Cerinto, Carpocrate e Simon Mago con tutta la sua scuola. Anche quando la corrente principale e centralizzata della Chiesa Cattolica Romana divenne il corpo cristiano dominante e iniziò a sopprimere le idee cristiane alternative e il paganesimo, lo gnosticismo non svanì senza lasciar traccia, anche se Sant'Ireneo di Lione, Tertulliano e San Giustino Martire rimasero le uniche fonti di conoscenza fino al 1945, anno in cui furono scoperte nei pressi del villaggio egiziano di al-Qasr 44 opere gnostiche.
Una delle conclusioni che si ricavano da Sant'Ireneo di Lione, nei cui scritti per la prima volta appare il termine gnostico, è che esistono tanti tipi di gnosticismo quante le persone che lo proclamano con una certa autorità.
Le idee gnostiche continuarono a riaffiorare a intervalli regolari, come dimostra l'apparizione di movimenti quali i
Catari e i Bogomili ma anche i Pauliciani.
Non si rilevano continuità tra lo gnosticismo e l'eresia catara medievale, sebbene ci siano notevoli affinità. Allo stesso modo i gruppi neo-gnostici del XIX secolo non possono vantare alcuna continuità con lo gnosticismo delle origini, tanto che spesso modificano, più o meno consapevolmente, le dottrine originarie. Ma esiste anche una setta di gnostici, che, isolandosi geograficamente, è giunta fino a noi in forma molto pura: i Mandei dell'Iraq meridionale.
Infine da segnalare come lo gnosticismo, seppure permeato apparentemente di ideologie di numerose religioni, assomigli come concezioni di base ai Veda dell'antica India. Il parallelo più evidente sta nel nome, infatti la parola "Veda" sta per "Conoscenza", proprio come la parola "gnosi". Le cosiddette "parole magiche", all'interno della cultura vedica, descritta dai profani come "induismo", sono rappresentati da mantra espressi in lingua sanscrita.
La cultura vedica ha origine migliaia di anni fa e la sua prima comparsa nella storia avviene quando i popoli Arii occuparono parte dell'India, trasmettendogli queste culture indoeuropee. Tale cultura considera anch'essa il corpo come una prigione di cui liberarsi per spezzare il ciclo del "Samsara" (ciclo nascite e morti) e raggiungere il "Moksha" (ascensione al piano trascendentale) attraverso la realizzazione spirituale.
Tale raggiungimento è possibile tramite regole di buon comportamento, chiamate principi regolatori (descritti molto bene dall'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna, e l'utilizzo di numerose pratiche tra cui anche particolari "mantra", capaci, sempre secondo la cultura vedica, di ripulire il corpo grossolano (corpo fisico) e quello sottile (mente e intelligenza) attraverso la recitazione e l'ascolto di vibrazioni vocali particolari.
Tutte queste pratiche devozionali sono volte a pregare l'Unico Dio affinché li liberi dalla miserevole condizione di esseri incarnati nella materia. Tramite questa analisi è interessante vedere come nella storia si siano susseguite, a intervalli, numerose tradizioni che avevano questo tipo di concezione di cui l'esempio più eclatante è forse quello dei Catari, come scritto influenzati dallo gnosticismo tanto che nel 1208 contro di loro, definiti dai cattolici come "buoni cristiani" ma definiti dalla Chiesa cattolica come eretici, fu indetta da Innocenzo III la crociata contro gli albigesi, scontro che assunse i contorni dell'olocausto e che terminò solo nel 1244, con la caduta della roccaforte catara di Montsegur.
Ogni setta predicava una propria variante del credo gnostico e quindi praticava un proprio culto. Alcune sette respingevano completamente i sacramenti, mentre altre accettavano quali strumenti di conoscenza solo il battesimo e l'Eucaristia, affiancandoli ad altri riti che, per mezzo di inni e formule magiche, dovevano propiziare l'ascesa al regno spirituale del principio divino imprigionato nel corpo materiale.
Da un punto di vista etico, lo gnosticismo oscillava fra il rigore ed il lassismo: se, infatti, la valutazione negativa della materia e del corpo spingeva alcuni gruppi ad astenersi anche dal matrimonio e dalla procreazione, fino ad arrivare all'ascetismo più rigoroso (Saturnino), la convinzione che l'anima fosse assolutamente estranea al mondo materiale portava altre correnti a giudicare in termini relativistici ogni atto connesso con il corpo (Basilide, Carpocrate, Barbelognostici, Fibioniti, Cainiti).
Benché la rilevanza del pensiero gnostico cominci a declinare a partire dal IV secolo, esistono tuttavia tracce della persistenza di tali concezioni nella storia del pensiero religioso e filosofico occidentale fino ai giorni nostri.
Già nel Medioevo, comunità come quelle dei manichei, degli albigesi, e dei bogomili, abbracciarono le concezioni dualistiche sviluppate dallo gnosticismo, così come nel caso dei Mandei.
Più tardi ripresero il modello gnostico l'alchimia e l'astrologia rinascimentale, scienze esoteriche che si nutrivano delle pubblicazioni di letterati come Marsilio Ficino (1433 - 1499), che nel 1463 tradusse il Corpus Hermeticum, una raccolta di scritti sapienziali di epoca ellenistica, attribuiti a Ermes Trismegisto.
In generale gli gnostici tendevano ad identificare il Dio veterotestamentario con la potenza inferiore del malvagio Demiurgo, creatore di tutto il mondo materiale, mentre il Dio neotestamentario con l'Eone perfetto ed eterno, il generatore degli eoni Cristo e Sophia, incarnati sulla Terra rispettivamente come Gesù e Maria Maddalena.
Dalla concezione docetista insita in gran parte delle religioni gnostiche, deriverebbe poi il rifiuto della resurrezione del corpo di Gesù, poiché dopo la sua morte, egli sarebbe tornato sulla Terra solo nella sua forma divina, liberato dal corpo materiale.
Inoltre, nel periodo tra la Resurrezione e l'Ascensione, periodo considerato dagli gnostici ben più esteso dei canonici quaranta giorni, avrebbe impartito solo a pochi dei suoi discepoli una sorta di insegnamento segreto (di tale insegnamento tratta l'apocrifo Pistis Sophia).
Tale insegnamento, parallelamente alla dottrina della Chiesa, fondata sulla predicazione pubblica del Cristo, venne tramandato per via occulta a beneficio di pochi eletti, escludendo, così, la gerarchia della Chiesa.
Inoltre, aspetto fondamentale, la salvezza doveva giungere attraverso esperienze personali e non attraverso lo studio dei testi canonici.
Tutte queste convinzioni contrastavano fortemente con l'ortodossia del cattolicesimo che andava formandosi in quei primi secoli.
Fu quindi inevitabile che le dottrine gnostiche, che in un primo tempo si erano diffuse anche all'interno della Chiesa, incontrassero l'opposizione delle comunità cristiane e fossero -come scritto sopra- considerate come eretiche.
Ciò portò il movimento gnostico ad un rapido declino, anche se, specialmente in Medio Oriente, alcuni aspetti dello gnosticismo (come l'aspetto ascetico) divennero parte integrante del patrimonio della Chiesa Cristiana.
Gran parte delle religioni cristiano-gnostiche teorizzavano che da Dio Primo Eone fossero state generate più coppie di eoni composte sempre da un eone maschile e uno femminile.
Dio e gli eoni nel loro complesso formavano il Pleroma.
Gli eoni, in molti sistemi gnostici, rappresentano le varie emanazioni del Dio primo, noto anche come l'Uno, la Monade, Aion Teleos (l'Eone Perfetto), Bythos (greco per Profondità), Proarkhe (greco per Prima dell'Inizio), Arkhe (greco per Inizio).
Questo primo essere è anch'esso un eone e contiene in sé un altro essere noto come Ennoia (greco per Pensiero), o Charis (greco per Grazia), o Sige (greco per Silenzio).
L'essere perfetto, in seguito, concepisce il secondo ed il terzo eone: il maschio Caen (greco per Potere) e la femmina Akhana (Verità, Amore).
E btutto ciò sin a quando un eone chiamato Sophia emanò senza il suo eone partner ed il tragico risultato fu il Demiurgo, o mezzo-creatore (nei testi gnostici a volte chiamato Yalda Baoth, o Rex Mundi per i Catari), una creatura che non sarebbe mai dovuta esistere.
Questa creatura non apparteneva al Pleroma, e l'Uno emanò due eoni, Cristo e Sophia, ovvero lo Spirito Santo, per salvare l'umanità dal Demiurgo.
Cristo prese poi la forma della creatura umana Gesù in modo da poter insegnare all'umanità la via per raggiungere la gnosi: il ritorno al Pleroma.
Anche il Vangelo di Giuda, recentemente scoperto, tradotto e poi acquistato dalla National Geographic Society menziona gli eoni e parla degli insegnamenti di Gesù al loro riguardo. In un passo di tale Vangelo, Gesù deride i discepoli che pregano l'entità che loro credono essere il vero Dio, ma che è in realtà il malvagio Demiurgo.
Gli gnostici ofiti, o naaseni veneravano il serpente, perché, come narrato nella Genesi (3,1), era stato mandato da Sophia (o era lei stessa nelle sue sembianze) per indurre gli uomini a nutrirsi del frutto della conoscenza, al fine di infondere in loro la gnosis di cui avevano bisogno per svegliarsi dagli inganni del malvagio Demiurgo ed evolversi a Dio.
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