(E CONTESTUALMENTE NELLA SUA AMMIRAZIONE PER GLI ORDINI RELIGIOSO CAVALLERESCHI CHE ERANO AL SUO TEMPO IMPEGNATI IN MONUMENTALI SCONTRI CON L'IMPERO TURCO PER LA SALVAGUARDIA DEI POSSESSI INSULARI CRISTIANI IN ORIENTE E PER TUTELARE DA INVASIONI IL MEDITERRANEO OCCIDENTALE) SI SIA OCCUPATO NELLE SUE RICERCHE ANCHE DI FRANCESCO BAROZZI E PER CONSEGUENZA DI ERONE DI BISANZIO SECONDO CUI IL FUOCO GRECO ERA USATO SIA IN AMBITO NAVALE CHE IN POLIORCETICA OD ARTE DEGLI ASSEDI
[Erone di Bisanzio noto anche come Erone il giovane (per distinguerlo da Erone il vecchio) nome convenzionale attribuito a un matematico e scrittore di cose militari bizantino, vissuto, presumibilmente, nel IX secolo. Molti storici lo chiamano, più correttamente (ma lontani dalla univocità) Anonymus Byzantinus reputato autore di due opere, Parangelmata poliorcetica e Geodasia pubblicate a Bisanzio nel IX secolo (alcune indicazioni astronomiche suggeriscono però l'anno 938). Queste opere sono state tradotte in latino da Francesco Barozzi nel 1572 con i titoli Liber de machinis bellicis e Liber de geodaesia. La "Geodasia" è un'opera sulla geometria e sulla balistica, che fa uso di pratiche sulle mura di Costantinopoli, le cui tecniche sono illustrate con disegni. Il Poliorketikon di Erone è un manuale di poliorcetica o scienza degli assedii che si rifà a quello di Apollodoro di Damasco, che al posto degli schemi bidimensionali statici di quel lavoro presenta una prospettiva tridimensionale con la raffigurazione di figure umane per chiarire meglio i concetti espressi. Vi sono riportati passaggi e tecniche da Ateneo Meccanico, Filone di Bisanzio e Bitone = il manoscritto ora si trova nella Biblioteca Vaticana. In questo manuale ci sono 58 pagine e 38 illustrazioni e citazioni concernenti il fuoco greco utilizzato oltre che nelle battaglie navali anche in poliorcetica o arte degli assedii (vedi immagini e testo di accompagnamento)].
******************************************************
LE NAVI DA GUERRA, LORO DOTAZIONE, GOVERNO E SCHIERAMENTO SECONDO IL TRATTATO DI STRATEGIA DELL'IMPERATORE DI BISANZIO LEONE VI.
VEDI QUI IN DETTAGLIO LE BATTAGLIE NAVALI CONTRO I SARACENI E LA PARTICOLARE TIPOLOGIA DELLE NAVI DA GUERRA DEI SARACENI.
ANALIZZA ANCORA
LA TRATTAZIONE IN MERITO ALL' ARMAMENTO DELLE NAVI DA GUERRA BIZANTINE (PROIETTORI O "SIFONI" DEL FUOCO GRECO IN PRIMO LUOGO) ED IN RAPPORTO AL CASO POCO NOTO DEI
PROIETTORI INDIVIDUALI DI FUOCO O CHEIROSIFONI IN DOTAZIONE AI SINGOLI SOLDATI DI MARINA
ma a quanto pare anche utilizzati nelle operazioni di
ASSEDIO DI STRUTTURE FORTIFICATE COME SI PUO' VEDERE IN QUESTA IMMAGINE TRATTA DA UNA MINIATURA BIZANTINA
[ La Guerra Greco-Gotica e la riconquista di Giustiniano (vedi cartografia multimedializzata): analizza la particolare definizione di Paolo Diacono (anche rispetto a quella di Fredegario) nel caso a riguardo
della "Liguria maritima quae dicitur lunensis ac vintimiliensis" vale a dire la fase qui tradotta
"meglio esser servi dei Longobardi che alleati dei Greci" = a prescindere dalla discutibile amministrazione bizantina in Liguria anche, ma non solo, come conseguenza dello "Scisma Tricapitolino" un grave problema era costituito dai Numeri o truppe semiselvagge utilizzate da Bisanzio sotto controllo di ufficiali greci, spesso indisciplinate, non restie a tormentare le popolazioni che avrebbero dovuto difendere non evitando il ricorso anche verso le donne di tali popolazioni di abusi e stupri ]
RETURN TO HOME PAGE