cultura barocca
Da Ventimiglia Romana

IN FOTO '800 L'AREA DI NERVIA DOVE I CONTADINI TROVARONO - COME IN ALTRI LUOGHI DEL SUBURBIO - ATTRAVERSO I SECOLI OGGETTI INCOMPRENSIBILI CHE VENIVANO DA UN PASSATO PER LORO ALTRETTANTO INCOMPRENSIBILE SE NON MALVAGIO.
DOPO COLLAZIONE CARTOGRAFICA CON GLI STESSI SITI A META' '700, VEDI UNA TOPOGRAFIA DI NERVIA E LE DOTAZIONI DELLA SUA PREBENDA [Cosa videro, nel grande quartiere di Nervia, G. Rossi e T. Mommsen quando l'illustre tedesco soggiornò a Ventimiglia ?]
E' INTERESSANTE DOMANDARSI COSA APROSIO, NELLE INVESTIGAZIONI SULLA SEPOLTA CITTA' ROMANA (POI RIPORTATA ALLA LUCE DA GIROLAMO ROSSI), DOVE LA SABBIA RICOPRIVA UN TEATRO, VI ABBIA
********SCOPERTO********, realmente ********VISTO******** e forse ********RECUPERATO********
ed anche quanto sicuramente non ebbe modo di scoprire come questi due raffinatissimi
OGGETTI

degni di
IULIA PROCILLA MADRE
DEL PRIMO
CONQUISTATORE ROMANO DELL'INGHILTERRA
vale a dire il generalissimo

"GIULIO AGRICOLA" SUOCERO DELLO STORICO TACITO.
( (AGRICOLA era legatissimo alla MADRE e la vita del grande generalein qualche modo fu sempre e comunque percorsa da un'ombra tragica legata strettamente a VENTIMIGLIA OVE RISIEDEVA IULIA PROCILLA RIMASTA INOPINATAMENTE UCCISA DURANTE LA GUERRA DI SUCCESSIONE AL TRONO IMPERIALE DEL '68/'69.I funerali di Iulia Procilla cui il figlio non potè partecipare richiamato da un ordine impellente di Vespasiano si tennero solennemente nella città di Ventimiglia Romana e su queste onoranze funebri antiche è sempre assai utile leggere quanto scrisse nel '600 il Dolfi trattando nel libro qui digitalizzato le costumanze dell'inumazione sin ai suoi tempi = anche se occorre dire che A. Aprosio -da, come detto, attento antiquario- andava raccogliendo altre opere sul tema dei SEMPRE COMPLESSI "RITI DELLA MORTE")
[qui è leggibile il TESTO LATINO INTEGRALE DEL DE VITA IULII AGRICOLA con cenni, oltre che su Iulia Procilla, su GIULIO GRECINO, LUCIO (lat. L. Iulius Graecinus) padre (morto nel 41 circa) di Agricola che era di Forum Iulii (Fréjus) e fu senatore e oratore, fatto uccidere da Caligola essendosi rifiutato , contro l'ordine ingiunto, di accusare Marco Silano. Scrisse due libri di viticoltura utilizzati per la sua grande opera di agronomia da Columella. ]

Nel variegato contesto delle sue tante osservazioni critico-filologiche Aprosio dedicò molta attenzione alla famiglia degli stampatori/editori Bleau cui apertamente riconosceva il merito di aver portato a grande dignità filologica quanto artistica dal punto editoriale molte pubblicazioni, tra cui possiamo ascrivere, per quanto da lui apparentemente non conosciuta, l'
OPERA OMNIA DI TACITO (VEDINE QUI L'ANTIPORTA) DEL 1623).
Si tratta specificatamente del "Tacitus, Publius Cornelius, C. Corn: Tacitus, ex recensione I. Lipsij Amsterodami : apud Guiljel: I. Cæsium [Blaeu, Willem Jansz] 1623".
Aprosio scrisse tante volte (vedi qui indice a fine p. 709) del grande filologo fiammingo "Giusto Lipsio" ma si valse spesso per presentarne la vita laboriosa come qui si può leggere del basilare contributo di Giano Nicio Eritreo (in effetti il suo vero nome era Gian Vittorio Rossi "patrizio Romano") e della sua utilissima Pinacotheca... (vedi indici moderni)"
L'interesse aprosiano era del resto doppiamente motivato perché in questa bellissima OPERA OMNIA
compariva la
IULII AGRICOLAE VITA
nel cui contesto come qui si vede il Lipsio commise un
ERRORE DI LETTURA (RIGA 3 DALL'ALTO)
DESTINATO A CREARE INNUMEREVOLI DISCUSSIONI
CONFONDENDO ALBINTIMILIUM CON LA MITICA E INESISTENTE CITTA' TEMPLUM DESCRIVENDO IL SACCHEGGIO PEPETRATOVI DI SOLDATI DI OTONE NELLA GUERRA DI SUCCESSIONE IMPERIALE DEL 68-69 .

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